“Questa non è più una pretesa di imparzialità, ma richiesta di silenzio e non è accettabile”. Insorge il presidente dell’Associazione nazionale magistrati, Giuseppe Santalucia (foto Imagoeconomica in evidenza), dopo la richiesta da parte di due consigliere laiche di centrodestra del Csm di valutare eventuali profili disciplinari per il segretario di Magistratura Democratica, Stefano Musolino, ‘reo’ di aver partecipato ad un evento dell’associazione ‘No ponte’. Santalucia critica anche l’emendamento della maggioranza al decreto flussi che affida alle Corti d’appello il compito di decidere sulla convalida del trattenimento dei migranti: “con un colpo di penna si vorrebbe stravolgere l’ordinario assetto delle competenze”, accusa.
La riunione del Comitato direttivo centrale dell’Anm diventa dunque l’occasione per un serrate le fila mentre la tensione con la maggioranza ed il governo non accenna a diminuire. L’ultima polemica la scatena l’iniziativa delle consigliere del Csm Isabella Bertolini (Lega) e Claudia Eccher (FdI) contro Musolino cui contestano le “affermazioni di tipo politico”, all’evento No Ponte’,”avente una spiccata connotazione antigovernativa”. Affermazioni che “rappresentano una violazione dei principi costituzionali di imparzialità e di indipendenza che secondo la Costituzione tutti i magistrati devono osservare”. La prossima settimana la prima Commissione valuterà sull’eventuale pratica. Santalucia non ci sta.
“Sui temi della giustizia – sostiene – un magistrato può intervenire argomentando e spiegando perché è il nostro specifico campo professionale, non si può chiedere il silenzio in nome dell’imparzialità. Si sta oltrepassando il confine del possibile. Una cosa è l’imparzialità, un’altra la soggezione silenziosa al governo. Non è nella cifra della nostra fisionomia costituzionale e democratica”. La Lega va invece all’attacco, parlando di “ennesimo magistrato in piazza contro il governo” e definendo “grottesche” le dichiarazioni dell’Anm: “gli italiani pagano i magistrati per fare giustizia in tempi rapidi, non per fare politica e polemica tutti i giorni”. A difesa del segretario di Md si schiera il deputato Angelo Bonelli (Avs): la richiesta, spiega, è “molto preoccupante ed è sintomo che la libertà di espressione non è più garantita nel nostro paese, perché rischi provvedimenti disciplinari”.
Sul caso migranti, Santalucia rileva come l’emendamento sia “diretto a spogliare le sezioni specializzate ‘immigrazione’ dei Tribunali della competenza sulla convalida dei trattenimenti, con soave e sorprendente indifferenza per le ragioni dell’organizzazione giudiziaria. E’ assai difficile rinvenire un principio di razionalità in questo stravolgimento dell’ordine delle competenze. Si percepisce piuttosto – aggiunge – la voglia di rappresentare nel modo più plateale, appunto, con la sottrazione di competenza, la sfiducia nella giurisdizione, muovendo dalla fantasiosa convinzione che i magistrati comunisti si siano collocati proditoriamente nelle sezioni ‘immigrazione’ dei Tribunali per attuare il sabotaggio delle politiche governative”.
Sempre caldo poi un altro fronte di polemica, quello innescato dal sottosegretario alla Giustizia, Andrea Delmastro, con la frase “non lasciamo respirare” i detenuti sulle auto in regime di 41 bis. Oltre che dall’opposizione la dichiarazione è stata stigmatizzata dalla Conferenza dei garanti dei detenuti, dall’Unione camere penali e dalle Acli, mentre i Radicali italiani valutano una denuncia alla procura del sottosegretario.