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Cronache

Attacco al centro vaccinale di Brescia, “un gesto sconcertante”

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Per Brescia e’ stata una vigilia di Pasqua carica di amarezza. Come se non bastassero il numero dei contagi sempre alto e le terapie intensive degli ospedali in sofferenza, le due molotov lanciate contro il centro vaccinale di via Morelli in citta’ hanno lasciato il segno. Anche se le vaccinazioni sono proseguite per tutto il giorno senza intoppi, resta la rabbia di una citta’ colpita duramente dal covid ad ogni ondata in questi 12 mesi che deve anche fare i conti con “un gesto sconcertante, incomprensibile e inaccettabile”, come lo ha definito il sindaco Emilio Del Bono. “Attendiamo che le indagini facciano il loro corso per stabilire l’esatta dinamica dei fatti e individuare i responsabili”, ha aggiunto Del Bono, con le indagini che si focalizzano sul mondo no vax e sull’area anarchica della citta’. La struttura presa di mira e’ stata creata grazie ai fondi dei donatori che hanno aderito alla raccolta AiutiAMO Brescia, voluta nella prima ondata da Fondazione comunita’ bresciana e Giornale di Brescia. “Siamo davanti ad un gesto incomprensibile contro gli oltre 58 mila donatori che in questi mesi hanno consentito ad AiutiAMObrescia di raccogliere quasi 19 milioni di euro interamente destinati al sostegno delle strutture sociosanitarie di citta’ e provincia” spiega Enrico Zampedri, coordinatore di AiutiAMObrescia. “Brescia – aggiunge – non raccoglie la provocazione e continuera’ a garantire tamponi e vaccini a chi ne fara’ richiesta grazie al lavoro di medici, infermieri e volontari che anche stamattina hanno garantito continuita’ nei servizi erogati nel centro di via Morelli”. Unanime la condanna da parte del mondo politico, a partire dal ministro per gli Affari Regionali Mariastella Gelmini, che a Brescia si e’ laureata e ha iniziato a lavorare come avvocato: “Ho sentito il dovere di chiamare il prefetto di Brescia, Attilio Visconti e mi ha assicurato il massimo impegno per rintracciare i responsabili garantendo che il centro vaccinale sara’, anche grazie all’operazione ‘Strade Sicure’, sorvegliato 24 ore su 24 da militari dell’esercito”. “L’attacco di questa mattina e’ un atto vile che merita la piu’ forte condanna da parte di tutti” dice il senatore di Fratelli d’Italia e sindaco di Orzinuovi Gianpietro Maffoni. Durissima Viviana Beccalossi, consigliere regionale bresciana: “E’ un gesto vigliacco e doppiamente grave perche’ colpisce un simbolo della sofferenza di Brescia e di chi ha perso i propri cari. Qualsiasi siano le motivazioni – commenta – sono certa che non ci sia bresciano che non si augurerebbe una punizione esemplare per questi idioti bastardi”.

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Ucraina: Polonia, favoriremo rimpatrio uomini in età militare

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Varsavia aiuterà Kiev a riportare in Ucraina i suoi uomini in età militare, in seguito alle nuove modifiche alle leggi sui passaporti e sul servizio consolare per gli uomini ucraini che vivono all’estero: lo ha detto il ministro della Difesa polacco Wladyslaw Kosiniak-Kamysz. “Penso che molti polacchi siano indignati vedendo giovani ucraini negli alberghi e nei caffè, sentendo quanti sforzi dobbiamo fare per aiutare” Kiev, ha detto ieri Kosiniak-Kamysz ai media di polacchi. Il ministro ha sottolineato anche che Varsavia si era già offerta di aiutare l’Ucraina a identificare i rifugiati che vivono in Polonia e che sono sotto obbligo militare. La Polonia ospita circa un milione di ucraini fuggiti dalla guerra totale della Russia. Il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba ha dichiarato che le nuove misure di Kiev intendono “ripristinare atteggiamenti equi nei confronti degli uomini in età di leva in Ucraina e all’estero”.

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Cronache

Ticket Venezia: 80mila prenotati oggi, uno su 10 non paga

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Nel primo giorno di sperimentazione del ticket d’ingresso a Venezia sono oltre 80mila le persone che hanno registrato la loro presenza in città oggi, 25 aprile. Solo 7mila però, uno su dieci, secondo i dati aggiornati a ieri pomeriggio’, hanno pagato il voucher di 5 euro per accedere al centro storico. Tutti gli altri accessi sono di persone esenti alla tassa (cittadini veneti, i lavoratori, gli studenti e altre categorie), tenuti a registrarsi sulla piattaforma on line ma non a pagare. Tra questi, 30.300 sono gli ospiti delle strutture ricettive, 9.450 sono i veneti, potenziali vacanzieri ‘di giornata’.

 

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Cronache

Choc a Nola: marito violento, giovane ‘liberata’ dai carabinieri grazie all’intervento della suocera

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Dopo anni di soprusi e maltrattamenti, la storia di terrore vissuta da una giovane donna di Nola ha finalmente trovato un epilogo in tribunale. Un giovane di 21 anni, con un passato turbolento segnato da dipendenza da droga e violenze, è stato arrestato e accusato di sequestro di persona, maltrattamenti e lesioni personali aggravate. Le aggressioni brutali, compresa una tentata strangolazione e attacchi pericolosi anche ai passanti nel centro antico di Nola, finiranno con il suo arresto.

La Procura di Nola, con l’ausilio dei carabinieri, ha condotto un’indagine lampo che ha portato alla luce gli abusi subiti dalla donna per anni. La vittima, che aveva sopportato in silenzio gli attacchi del compagno, ha trovato la forza di parlare solo dopo l’intervento della madre dell’aggressore, che l’ha convinta a cercare aiuto e cure mediche.

Durante l’ultima aggressione, la donna ha subito gravi danni all’orecchio e all’occhio, oltre a numerose altre ferite. In ospedale, il personale ha allertato le autorità, innescando una serie di eventi che hanno portato all’arresto del giovane. Nonostante il profondo legame affettivo che la legava al suo aguzzino, il quale chiudeva la porta di casa a chiave per impedirle di scappare, la donna ha finalmente deciso di rompere il silenzio.

Il Gip del Tribunale di Nola, Teresa Valentino, ha accolto la richiesta di custodia cautelare in carcere presentata dalla Procura, segnando un decisivo punto di svolta nel caso. La giovane donna ha espresso il desiderio di vedere giustizia fatta: «Chiedo che venga punito per quello che mi ha fatto», ha dichiarato, evidenziando il lungo calvario e la paura che ha vissuto, temendo anche per la sicurezza della sua famiglia.

Questa vicenda sottolinea la tragica realtà della violenza domestica e l’importanza di supportare le vittime nel trovare la forza di parlare e denunciare i loro aggressori. L’arresto del giovane non solo mette fine a un ciclo di violenza, ma serve anche come monito sulle conseguenze legali che attendono coloro che sceglieranno di perpetrare tali crimini.

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