Collegati con noi

Sport

Atletica: Jacobs ritorno amaro, 4X100 azzurra squalificata

Pubblicato

del

Serata da dimenticare per l’atletica azzurra e in particolare per quella della velocità a Parigi, nella quarta tappa della Diamond League. Prima la squalifica della staffetta italiana, poi il ritorno in pista amaro per Marcell Jacobs che non è andato oltre un settimo e penultimo posto in 10”21 sui 100 metri piani vinti dall’americano Noah Lyles in 9”97. Per Jacobs il tempo di 10”21. Notte indimenticabile invece per la keniota Faith Kipyegon che ha battuto il record mondiale sui 5.000 metri migliorando in 14’05”20 il tempo dell’etiope Letesenbet Gidey (14’06”62 conseguito nel 2020), seconda nella gara di questa sera (14’07”94). Stessa gioia nella parte finale del meeting per l’etiope Lamecha Girma che ha ampiamente superato il primato mondiale sui 3.000 siepi in 7′ 52”12. Rientrare in pista e ricominciare a confrontarsi con i top player mondiali era fondamentale, e nell’analisi post-gara Jacobs riconosce: “Sono qui senza fastidi, e fino a pochi giorni fa non era possibile. Sto correndo, intanto questo è l’importante”. Le tre settimane senza lavoro, però, pesano. Al rientro in una tappa di Diamond League dopo quasi due anni, e al ritorno nei 100 metri a quasi dieci mesi dal titolo europeo di Monaco di Baviera, il campione olimpico gioca sui blocchi con la telecamera, sorride, si mostra sereno, ma quando lo starter spara il colpo non è il Marcell dei giorni migliori: se la messa in moto non è da buttar via, è nella fase dell’accelerazione e nel lanciato che manca di brillantezza.

“Ho sentito le gambe diventare di legno, anzi di cemento”, commenterà in tv alla Rai il velocista delle Fiamme Oro. “Una gara del cavolo. Un tempo che non facevo da anni. Avete visto una smorfia sul mio viso perché mi stavano superando tutti, ero rigido, quasi un mese senza lavoro l’ho patito troppo”. Gli scappano via anche il giamaicano Yohan Blake (10.16), lo statunitense Ronnie Baker (10.17), il ghanese Benjamin Azamati (10.20). Dietro, ottavo, soltanto il francese Mouhamadou Fall (10.22). Si riparte da qui, nella consapevolezza che all’obiettivo dell’anno manchino ancora due mesi abbondanti (Mondiali di Budapest al via il 19 agosto). “Ora mi attendono due settimane piene di lavoro prima della prossima gara. Una cosa è certa: a Parigi, alle Olimpiadi dell’anno prossimo, non voglio arrivarci come ci sono arrivato oggi…”. Parigi da dimenticare per l’Italia nella 4X100: una squalifica per cambio fuori settore (il secondo) rallenta la staffetta azzurra con Lorenzo Patta, Marco Ricci, Fausto Desalu e Filippo Tortu nella rincorsa verso la rassegna iridata a Budapest.

Nulla di compromesso, ovviamente: gli azzurri restano al sesto posto sugli otto ancora a disposizione per i Mondiali ma il 38.33 odierno avrebbe permesso di guadagnare una posizione scavalcando la Svizzera. Allo stadio Charlety il momento chiave è il secondo cambio, quello tra Marco Ricci, schierato in seconda frazione, e il campione olimpico Fausto Desalu, in terza: un cambio giudicato oltre il limite della zona che delimita il passaggio del testimone. Accade tutto dopo un primo cambio ben riuscito tra Lorenzo Patta e lo stesso Ricci, debuttante nel quartetto principale. Il testimone arriva comunque fino al traguardo, filando liscio nelle mani di Filippo Tortu, all’inseguimento dell’ultimo frazionista francese Jimmy Vicaut che completa la prova dei padroni di casa in 38.22. L’Italia sarebbe seconda, e per certi versi soddisfatta del progresso cronometrico rispetto al 38.38 del 7 maggio a Firenze. Tempo pochi minuti e arriva la doccia fredda della squalifica. Tutto rimandato al 24 giugno a Chorzow agli Europei a squadre, ultima chance per mettere in cassaforte Budapest. Tra gli azzurri, da segnalare il 71,21 nel martello per Sara Fantini mentre non possono gioire Elena Vallortigara (1,79 nell’alto), Roberta Bruni (4,46 nell’asta) e Daisy Osakue (59,14 nel disco). Si difende discretamente Matteo Melluzzo nei 100 del pre-meeting con 10.36 (+1.1).

Advertisement

Sport

Poker del Sassuolo alla Juventus al suo primo ko in campionato

Pubblicato

del

Partita storta per i bianconeri che rimediano il primo ko del campionato contro un Sassuolo tonico che nonostante la vittoria netta per 4-2 può anche recriminare per le occasioni da gol sciupate.

La Juventus inizia con piglio ed aggressività al Mapei ma poi è Lauriente ad andare in vantaggio grazie ad un errore di Szczesny, poi la Juve trova il pareggio con l’autorete di Vina ma al 41. Berardi riporta avanti il Sassuolo. Nella ripresa è Chiesa a pareggiare al 78. ma il risultato dura poco perchè stavolta è Pinamonti a porare avanti la squadra di casa ma non è ancora finita e a tempo quasi scaduto, al 95. arriva la clamorosa autorete di Gatti chefissa ilrisultato sul 4-2 per il Sassuolo.

 

Continua a leggere

Sport

Lampo di Leao e il Milan prende i 3 punti col Verona

Pubblicato

del

Dopo la pioggia, arriva l’arcobaleno. Il Milan, in maglia multicolor, vince con Leao e supera il Verona, passando dal diluvio all’ultima di campionato, il derby poi perso con l’Inter, e la grandine poco prima della partita con l’Hellas. La partita slitta di 25 minuti, poi Pioli al 90′ irriga di tre punti la classifica grazie anche al nuovo schieramento. Che mette due esterni ad arare le fasce e abbandona la difesa a quattro che dallo 0-4 di Napoli era stato il riferimento pressoché unico per i rossoneri. Ma che il Verona per il Milan sia incrocio particolare – anche dopo la sorpresa dell’addio al calcio di Ibra dello scorso anno – non lo dice solo la contingenza, con le assenze per infortunio di Calabria e Theo Hernandez. E la rivalità delle tifoserie si incendia già durante il minuto di silenzio per Giorgio Napolitano e Giovanni Lodetti. I cori degli scaligeri in un San Siro raccolto, la risposta della Sud e i maxischermo dello stadio che inquadrano Pioli che scuote leggermente la testa.

Almeno fino all’applauso che parte da Florenzi e dagli altri giocatori a centrocampo e che coinvolge poi tutto lo stadio, azzittendo ogni altro rumore. Il boato, però, non tarda a farsi sentire. È infatti il minuto 8 quando Folorunsho gioca una palla sporca che mette nei guai Hien, finché Giroud lancia nello spazio Leao. Il 10, fascia al braccio, risponde così a quel tacco che aveva vanificato il possibile 1-0 con il Newcastle in Champions, martedì: allungo a campo aperto e rasoterra che supera Montipò e vale il vantaggio milanista. Folorunsho cerca di farsi perdonare al minuto 20 e per poco non ci riesce: bella sterzata su Reijnders, palla a Terracciano che con un tocco sotto d’esterno destro ritrova il colpo di testa in tuffo dello stesso centrocampista. Sportiello, proprio come era accaduto con Longstaff in coppa, vola e a mano aperta dice di no. Con un 20 per cento di possesso palla in più per i padroni di casa, la prima metà gara regala poco altro e rimanda a dopo l’intervallo per nuove annotazioni sul taccuino delle azioni degne di nota. Complice un ritmo più basso e un baricentro più alto degli ospiti, il Milan arretra e Bonazzoli all’11’ raccoglie una torre in area e in girata regala il mezzo voto in più a Sportiello.

Che innesta la ripartenza di Leao, servito a campo aperto da Florenzi, che se non concretizza ha però l’effetto di dimostrare quanto il Milan debba nella prima metà della ripresa debba affidarsi alle ripartenze. Pioli perde Krunic per un problema muscolare (dentro Loftus-Cheek, uscito per crampi contro gli inglesi) e trova un giallo, dopo il contatto tra Hien e proprio Loftus-Cheek in area, sul quale Maresca fa cenno di proseguire. In area ci entra e calcia bene a rete Pulisic, al 27′, con Montipò ancora ben posizionato. Nel far ruotare gli 11, il Milan riprende il pallino e non lascia sino al triplice fischio: esordio in A per Bartesaghi, in staffetta con Florenzi, poi nel finale spazio anche a Okafor, in campo insieme a Jovic. Bravissimo a lanciare Musah, che sbatte di nuovo contro Montipò. Nel recupero, altra gran giocata di Okafor per Jovic, che sbatte sull’estremo portiere veronese. Sul cielo di San Siro, non c’era già più traccia di nuvole.

Continua a leggere

Sport

Garcia: Napoli a Bologna per vincere e recuperare punti

Pubblicato

del

La vittoria in Champions sul campo del Braga non ha dissipato i dubbi sulla tenuta del Napoli e Rudi Garcia è costretto ancora a confrontarsi indirettamente con la figura di Spalletti e con i record della squadra dominatrice dello scorso campionato. L’allenatore francese, però, resiste a ogni forma di coinvolgimento emotivo e guarda solo avanti. Oggi ciò che è oggetto della sua concentrazione è solo la partita con il Bologna.

“Dobbiamo recuperare fuori casa i punti persi in casa con la Lazio. Per questo – dice – andiamo domani a Bologna per vincere. Sappiamo è una buona squadra, guidata da un buon allenatore che ammiravo anche da giocatore e che sta facendo molto bene. Loro hanno ottime qualità, ma noi abbiamo recuperato bene le forze in questi quattro giorni e siamo concentrati per ottenere il risultato”. Il tecnico francese è moderatamente contento di ciò che la sua squadra ha fatto vedere fino ad ora, ma si aspetta miglioramenti. “Un club come il Napoli – spiega – deve giocare la Champions ogni anno e per farlo deve finire tra le prime quattro. Ma quando sei il campione d’Italia l’ambizione è difendere con gli artigli lo scudetto che abbiamo sul petto. Per il momento siamo quinti e non ci va.

Comunque dobbiamo solo concentrarci sulla partita di domani. Immagino di poter alcuni cambi rispetto alla partita con il Braga ma la squadra non sarà stanca e dunque possiamo anche pensare di ripartire con gli stessi uomini e fare qualche cambio in corsa”. Con De Laurentiis non ci sono stati chiarimenti, né richieste di spiegazioni per l’andamento altalenante, ma Garcia sottolinea che sente l’ambiente attorno a sé solidale e non avverso. “Ogni volta che incontro i tifosi in città – spiega il tecnico – mi incoraggiano, dicono che sono con me.

Lavoriamo per migliorare ogni giorno. La partita a Braga l’abbiamo vinta in modo meritato ma era possibile fare più gol e forse questa cosa non avrebbe aperto la possibilità di vedere il bicchiere mezzo vuoto quando invece è mezzo pieno perché vincere fuori casa in Champions non è mai una cosa normale”. “Aspettiamo il Real – aggiunge – ma pensiamo al pane quotidiano che è molto importante. Non siamo contenti perché siamo quinti e vogliamo entrare nei prima quattro e per questo dobbiamo vincere domani a Bologna”. Il rendimento della squadra è stato condizionato anche dai numerosi infortuni, l’ultimo dei quali, proprio oggi, ha messo fuori uso Juan Jesus.

A Bologna mancherà anche Rrahmani e in difesa i numeri sono contati. “Amir – dice Garcia – è uno dei nostri punti forti. Ma io sono contento di aver convinto Ostigard che voleva andare via a restare, perché è forte di testa. Un po’ di fortuna l’abbiamo avuta, ma anche un po’ di sfortuna. Non ci lamentiamo di niente”. Insomma a Bologna ci potrebbero essere novità in formazione. “Ci saranno alcune novità – ammette Garcia – servirà dare freschezza durante la partita alla squadra”.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto