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Arriva Romelu Lukaku dal Manchester United ed è subito euforia nella torcida nerazzurra

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“L’Inter non è per tutti, ecco perchè sono qui”. Sono le prime parole di Romelu Lukaku con la maglia dell’Inter, in un video pubblicato dal club su Twitter. E’ quindi ufficiale il passaggio in nerazzurro dell’attaccante ex Manchester United. Dopo le visite mediche e la firma sul contratto,  Lukaku è andato ad Appiano Gentile per  incontrare subito la squadra e il tecnico Antonio Conte, insieme all’ad Marotta e al ds Ausilio. Lukaku si e’ cosi’ presentato ai tifosi nel video pubblicato dalla societa’ su Twitter, ricordando lo slogan “Not for everyone” che rimanda alla campagna di brand del club nerazzurro. Il centravanti belga arriva dal Manchester United per 65 milioni piu’ bonus intorno ai 13 milioni di euro, oltre al 5% dell’eventuale futura rivendita che verra’ incassato dagli inglesi. Lukaku ha firmato un contratto per cinque anni a circa 9 milioni di euro netti a stagione (bonus compresi). Intanto non si ferma l’entusiasmo dei tifosi interisti, che dopo la ressa di ieri notte a Malpensa hanno continuato a seguire il belga nel corso della giornata, tra visite mediche e firma in sede. Un bagno di folla che ha accolto Lukaku anche all’uscita dagli uffici della societa’, da dove il giocatore e’ poi partito verso Appiano. L’attaccante che Conte voleva, il centravanti vecchio stile tutto potenza e sportellate Romelu Lukaku e’ l’uomo scelto dal tecnico per far fare il salto di qualita’ all’Inter e lanciare la sfida alla Juventus.

Con i suoi 92 kg su 192 centimetri d’altezza, e’ il classico giocatore da battaglia e a 26 anni e’ pronto per diventare il trascinatore. I gol non mancano, nonostante l’ultima stagione sottotono (15 reti di cui 12 in Premier League): dal 2013/14 e’ a quota 129 gol in 262 gare tra Everton e Manchester United. Le spalle sono abbastanza larghe, quindi, per sopportare anche l’etichetta di giocatore piu’ pagato di sempre nella storia dell’Inter. I 65 milioni che i nerazzurri verseranno allo United sono infatti la cifra maggiore mai spesa: superati i 46 milioni di Vieri alla Lazio (1999) e i 43 milioni di Joao Mario allo Sporting Lisbona (2016).

Nella top 10 trovano spazio anche Geoffrey Kondogbia (40,9 milioni al Monaco nel 2015), Radja Nainggolan (valutazione di 38 milioni la scorsa estate nell’affare con la Roma), Hernan Crespo (36 milioni alla Lazio nel 2002), Skriniar (33,5 milioni alla Sampdoria), Gabigol (33 milioni al Santos nel 2016), Bastoni (31 milioni all’Atalanta) e Ronaldo, acquistato dal Barcellona per 28 milioni nel 1997. Il grande colpo di Massimo Moratti solo decimo, quindi: il segno dei tempi, ovviamente, con l’impennata dei prezzi nelle ultime stagioni. Ma proprio al periodo dell’ex patron nerazzurro sembra intenzionata a tornare Suning: tra allenatore e mercato top, gli Zhang ora vogliono iniziare a portare a casa risultati.

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Il Milan torna grande e fa poker al Venezia in mezz’ora

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Finalmente il Milan: dopo tre partite da incubo, i rossoneri tornano a giocare da grande squadra e dominano il Venezia a San Siro, trovando la prima vittoria stagionale. In meno di mezz’ora, il Milan segna quattro gol. Non accadeva da quasi settant’anni. Dopo i record negativi dell’avvio deludente, il Diavolo torna a scrivere una pagina della sua storia, ma questa volta in positivo. Ci sono solo buone notizie per Paulo Fonseca (nella foto). Si sentiva sotto esame, come lo sono sempre tutti gli allenatori, sentiva il peso di essere obbligato a vincere e di non poter più fallire. Questa volta funziona tutto alla perfezione: nessun gesto controverso dei giocatori, finalmente un clean sheet dopo quasi cinque mesi, Abraham titolare non delude e firma il tabellino, Loftus Cheek mezz’ala sinistra è una scelta vincente, Gabbia al posto di Tomori ripaga la fiducia. Ma è tutto il Milan a reagire, a dare una risposta forte e corale, come chiesto dai tifosi prima della gara.

Il ‘caso’ Theo Hernandez-Leao è definitivamente archiviato. Il tecnico portoghese li ha schierati titolari rispettivamente da capitano e da vice-capitano e la reazione è stato il gol che ha sbloccato la partita dopo appena due giri di orologio. Duettano, triangolano con assist di tacco del portoghese, poi conclusione in porta di Theo e Joronen che se la fa passare in mezzo alle gambe. E’ il preludio alla goleada. L’esultanza rabbiosa e famelica del francese è l’immagine di questo Milan, stanco di essere criticato e deciso a conquistare la prima vittoria. Il Venezia nonostante cerchi la reazione con Oristanio e Nicolussi Caviglia, viene demoralizzato dal raddoppio firmato da Fofana su calcio d’angolo di Theo Hernandez, marcatore scelto dalla Lega Serie A dopo un’attenta valuzione di tutti i tocchi in area dei rossoneri.

Una manciata di minuti e anche Abraham vuole mettere lo zampino sulla partita; calcia Rejinders, Joronen non trattiene e sul pallone si avventa Abraham che poi viene agganciato in area dal portiere. L’arbitro assegna il rigore, sul dischetto va Pulisic che spiazza il portiere del Venezia. Poco dopo ancora Leao fa la differenza, affondo sulla sinistra, Schingtienne pesta in area il piede del portoghese e richiamato dalla Var, Di Marco opta per il rigore. Questa volta se ne incarica Abraham che spiazza calciando al rallentatore. La partita nella ripresa scivola via con molte meno emozioni, nonostante il Milan cerchi comunque la manita. Fonseca richiama Leao (che avrebbe preferito rimanere in campo) per concedere una frazione di gioco a Morata e fargli ritrovare il ritmo partita. A venti minuti dalla fine ci sarebbe anche il gol dell’orgoglio del Venezia ma la rete viene annullata da un fallaccio ad inizio azione di Nicolussi Caviglia che, già ammonito, viene espulso. Con un uomo in meno, la squadra di Di Francesco abbandona anche le ultime fielibi speranze.

E’ l’evoluzione perfetta per il Milan se si guarda al calendario. Con il Liverpool in arrivo a San Siro martedì sera e il derby domenica prossima, e non avendo fatto rotazioni in vista dei big match, aver giocato una partita ad un’unica direzione e dai ritmi blandi nella ripresa, è lo sviluppo che Fonseca ha sperato, se non addirittura sognato. Finalmente può sorridere, finalmente la fiducia di cui parlava viene ripagata dai risultati. Ma è solo una partita ed è ‘solo’ il Venezia. Con il Liverpool e l’Inter sarà tutt’altra storia. Ma è ancora da scrivere e sicuramente il Milan arriva alle due prove di fuoco rincuorato. Ora servono le risposte contro le big, per non vanificare tutto.

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Pugilato: Canelo Alvarez conserva il titolo dei pesi supermedi

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La superstar messicana Saul ‘Canelo’ Alvarez ha conservato il titolo mondiale unificato dei pesi supermedi battendo ai punti con decisione unanime Edgar Berlanga, in un match combattuto a Las Vegas in Nevada. Alvarez ha messo al tappeto l’ex imbattuto Berlanga al terzo round, pressando senza sosta lo sfidante. Ha migliorato il suo record a 62-2-2 (39 ko) e ha mantenuto le sue cinture della Wba del Wbc e della Wbo.

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Semifinali Vuitton Cup, Luna Rossa 2-0 agli americani

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La semifinale, al meglio delle 9 regate, della Louis Vuitton Cup contro American Magic è cominciata più che bene per Luna Rossa. Infatti l’equipaggio dell’imbarcazione italiana ‘targata’ Prada e Pirelli ha vinto le prime due regate del torneo di selezione che stabilirà l’avversaria di Emirates Team New Zealand per l’America’s Cup. Lo ha fatto di un soffio, visto che in entrambi i casi è arrivata sul traguardo con una manciata di secondi sui rivali: 7 nel primo caso e 18 nel secondo. Sempre oggi, primo doppio ‘match’, e primo doppio successo, di Ineos Britannia su Alinghi. Le due sfide del via hanno visto Luna Rossa partire male, rimontare a cominciare dal terzo lato e poi imporsi sul traguardo di pochi metri.

Nella prima prova a dare il successo allo scafo italiano è stata la sua velocità impressionante, sicuramente superiore a quella della barca americana, che le ha permesso di mettere sotto pressione gli avversari rimontando lo svantaggio iniziale calcolabile in circa trecento metri. Il sorpasso è arrivato alla terza bolina, poi l’imbarcazione italiana è arrivata al gate 5 con 22 secondi di vantaggio e ha contenuto il tentativo di rimonta dell’equipaggio statunitense nella poppa conclusiva. La seconda ‘manche’ è stata tiratissima fino al traguardo, e si è svolta in condizioni meteo insidiose e vento in calo sui 9-10 nodi. Il Team Prada Pirelli, che ha sorpassato American Magic alla seconda bolina, ha poi avuto la meglio in volata dopo un match race combattuto e incerto che ha visto diversi scambi di posizione tra le due imbarcazioni.

“La velocità è un buon segnale, ma abbiamo anche regatato bene e fatto delle cose giuste – il commento del timoniere Francesco Bruni -: li abbiamo portati a prendere delle decisioni difficili. Loro hanno commesso degli errori e noi ne abbiamo approfittato”. Sulla velocità delle barche, Bruni sottolinea che “Luna Rossa non va sicuramente male e peggio degli americani, ma oggi era una giornata che si decideva sui salti di vento e l’intensità di vento. Sicuramente adesso non abbiamo più il vantaggio del doppio timoniere (lui e Spithill ndr), una novità che avevamo portato noi e ora non possiamo più essere esclusivi in quello. Ma credo che abbiamo comunque ampi margini di miglioramento”. Ora, dopo questo doppio successo, Luna Rossa vede già la finale della LV Cup? “Ora dobbiamo pensare a questa semifinale e guardare solo agli americani – la risposta di Bruni -. Non lo sapevo neanche che Ineos aveva vinto due regate oggi”.

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