Durante la messa per il Giubileo delle forze armate, di polizia e di sicurezza celebrata sul sagrato di Piazza San Pietro, Papa Francesco ha interrotto la lettura dell’omelia a causa di difficoltà respiratorie. Con un filo di voce, il Pontefice si è scusato con i presenti e ha chiesto all’arcivescovo Diego Giovanni Ravelli, maestro delle celebrazioni liturgiche pontificie, di proseguire nella lettura del testo.
“Mi scuso e chiedo al maestro di continuare la lettura, ho difficoltà nel respiro”, ha dichiarato il Santo Padre, segnando un momento di evidente fragilità fisica.
Le condizioni di salute del Papa e il secondo forfait in pochi giorni
Il Papa, colpito nei giorni scorsi da una bronchite, aveva già dato segnali di affaticamento. Lo scorso mercoledì aveva rinunciato alla lettura della catechesi durante l’udienza generale a causa di un forte raffreddore. Venerdì 7 e sabato 8, invece, aveva limitato le udienze a Casa Santa Marta per recuperare energie.
Nonostante la fatica, Papa Francesco è rimasto in Piazza San Pietro fino alla fine della celebrazione, dimostrando la sua volontà di partecipare e presenziare all’evento fino all’ultimo.
L’appello alla pace: “Tacciano le armi”
Dopo la recita dell’Angelus, il Pontefice ha rivolto il suo pensiero ai conflitti che stanno devastando diverse parti del mondo, lanciando un accorato appello per la fine delle ostilità.
“Preghiamo per la pace, nella martoriata Ucraina, in Palestina, in Israele, in Myanmar, in tutto il Medioriente, in Sudan. Tacciano ovunque le armi e si ascolti il grido dei popoli che chiedono pace”.
Un messaggio alle forze armate: “Difendere la vita sempre”
Nella sua omelia, Papa Francesco ha voluto rivolgersi direttamente ai membri delle forze armate, esortandoli a non perdere di vista il senso della loro missione.
“Vorrei esortarvi a non perdere di vista il fine del vostro servizio e delle vostre azioni: promuovere la vita, salvare la vita, difendere la vita sempre”.
Il Pontefice ha poi lanciato un monito contro la guerra e la propaganda dell’odio, sottolineando il pericolo di cadere nella retorica della forza:
“Vi chiedo per favore di vigilare: vigilare contro la tentazione di coltivare uno spirito di guerra; vigilare per non essere sedotti dal mito della forza e dal rumore delle armi; vigilare per non essere mai contaminati dal veleno della propaganda dell’odio, che divide il mondo in amici da difendere e nemici da combattere”.
Il richiamo al Concilio Vaticano II: il servizio armato solo per legittima difesa
Papa Francesco ha citato il Concilio Vaticano II, ribadendo che il servizio militare deve essere esercitato solo per legittima difesa e mai per fini di dominio:
“Il servizio armato va esercitato solo per legittima difesa, mai per imporre il dominio sulle altre nazioni, sempre osservando le convenzioni internazionali in materia di conflitti, e prima ancora nel sacro rispetto della vita e del creato”.
La fragilità fisica del Papa e il suo impegno costante
L’episodio di oggi evidenzia ancora una volta le crescenti difficoltà di salute di Papa Francesco, ma anche la sua determinazione a portare avanti il proprio ministero senza arretrare. Nonostante il forfait momentaneo, il Pontefice ha continuato a essere presente fino alla fine della celebrazione, testimoniando la sua volontà di restare vicino ai fedeli anche nei momenti di maggiore difficoltà.