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Cronache

Arrestato presunto favoreggiatore Messina Denaro, deve scontare 10 anni carcere

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Uno dei presunti favoreggiatori del boss latitante Matteo Messina Denaro (nella foto in evidenza) e’ stato arrestato dai carabinieri di Trapani perche’ deve scontare una pena a 10 anni di reclusione per associazione mafiosa. Il provvedimento nei confronti di Gaspare Salvatore Gucciardi e’ stato emesso dal Tribunale di Marsala. Gucciardi era stato arrestato insieme ad altri esponenti mafiosi del trapanese nell’ambito del cosiddetto processo “Pionica” che si e’ concluso il 23 dicembre scorso con la condanna dell’imputato. I carabinieri lo hanno rintracciato nella sua abitazione. Secondo gli investigatori Gucciardi, appartenente alla famiglia mafiosa di Vita (Tp), avrebbe mantenuto un costante collegamento con gli altri affiliati veicolando informazioni riservate. Le indagini hanno inoltre accertato che avrebbe messo a disposizione un baglio di sua proprieta’ in localita’ Chinea, tra Trapani e Salemi, dove si sarebbero svolti alcuni summit di mafia. Tra i reati contestati anche l’intestazione fittizia di beni, poi rivenduti, al fine di sottrarli alle misure di prevenzione patrimoniale, i cui proventi sarebbero stati messi a disposizione per sostenere economicamente la latitanza di Matteo Messina Denaro.

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Cronache

Due volpi trovate impiccate nelle campagne di Termoli

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Due volpi sono state trovate impiccate nelle campagne termolesi dalle Guardie ambientali Gadit: uno degli animali era agonizzante e i tentativi di salvarlo sono stati inutili. I volontari sono intervenuti nella periferia della città, dopo la segnalazione di una cittadina che aveva scoperto casualmente una volpe. Al loro arrivo le Guardie ambientali accompagnati da una veterinaria hanno subito soccorso l’animale effettuando più volte il massaggio cardiaco, ma senza successo. Sul posto anche un operatore dell’Asrem di turno e gli uomini dell’Associazione nazionale di protezione ambientale Congeav. Nelle vicinanze del ritrovamento i volontari presenti con i veterinari hanno trovato una seconda volpe impiccata e deceduta già da qualche giorno. Sull’accaduto sono in corso le indagini dei carabinieri forestali di Termoli.

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Cronache

Sbirciare le chat del partner senza consenso è reato: la Cassazione condanna un uomo per accesso abusivo

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La Cassazione ha stabilito che leggere le chat di WhatsApp del partner o dell’ex senza il suo consenso è un reato, anche se si conosce il codice di sblocco del dispositivo. Lo ha deciso con una sentenza del 27 gennaio, confermando la condanna di un uomo che aveva utilizzato conversazioni private dell’ex moglie con il suo datore di lavoro in una causa civile.

Il caso, riportato dal Messaggero, riguarda un uomo che aveva acquisito dal telefono della ex moglie alcune chatritenute da lui importanti per la tutela della salute del figlio. Secondo la sua versione, il cellulare era stato lasciato incustodito dalla donna su un tavolo, con la chat aperta, e l’accesso non sarebbe quindi avvenuto in modo fraudolento.

La motivazione della condanna

I giudici della Cassazione hanno però chiarito che:

«Non rileva la circostanza che le chiavi di accesso al sistema informatico protetto siano state comunicate all’autore del reato, in epoca antecedente rispetto all’accesso abusivo, dallo stesso titolare delle credenziali, qualora la condotta incriminata abbia portato a un risultato certamente in contrasto con la volontà della persona offesa ed esorbitante l’eventuale ambito autorizzatorio».

In altre parole, avere la password o il codice di sblocco del telefono non giustifica l’accesso se avviene contro la volontà del proprietario del dispositivo.

L’uomo è stato quindi condannato per accesso abusivo a sistema informatico e violazione di corrispondenza, con un’aggravante: l’aver utilizzato il contenuto delle chat private in un procedimento giudiziario.

Quando è possibile accedere ai dati di un telefono?

La sentenza della Cassazione sottolinea un principio fondamentale: qualsiasi accesso a un dispositivo elettronico senza il consenso dell’intestatario è considerato illecito, anche se si possiede il codice di sblocco.

Nel caso in cui si ritenga necessario utilizzare delle conversazioni private per motivi legali, l’unico modo corretto è chiedere al giudice di disporre l’acquisizione del contenuto del dispositivo, anche con una procedura d’urgenza.

Una tutela per la privacy e la sicurezza digitale

Questa decisione rappresenta un importante passo avanti nella tutela della privacy e della sicurezza digitale. Con sempre più aspetti della nostra vita che si svolgono online, la giurisprudenza si adegua per proteggere i dati personali e garantire che nessuno possa accedere indebitamente a informazioni private, anche in ambito familiare o sentimentale.

 

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Cronache

Papa Francesco interrompe l’omelia per difficoltà respiratorie, ma resta fino alla fine della messa

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Durante la messa per il Giubileo delle forze armate, di polizia e di sicurezza celebrata sul sagrato di Piazza San Pietro, Papa Francesco ha interrotto la lettura dell’omelia a causa di difficoltà respiratorie. Con un filo di voce, il Pontefice si è scusato con i presenti e ha chiesto all’arcivescovo Diego Giovanni Ravelli, maestro delle celebrazioni liturgiche pontificie, di proseguire nella lettura del testo.

“Mi scuso e chiedo al maestro di continuare la lettura, ho difficoltà nel respiro”, ha dichiarato il Santo Padre, segnando un momento di evidente fragilità fisica.

Le condizioni di salute del Papa e il secondo forfait in pochi giorni

Il Papa, colpito nei giorni scorsi da una bronchite, aveva già dato segnali di affaticamento. Lo scorso mercoledì aveva rinunciato alla lettura della catechesi durante l’udienza generale a causa di un forte raffreddore. Venerdì 7 e sabato 8, invece, aveva limitato le udienze a Casa Santa Marta per recuperare energie.

Nonostante la fatica, Papa Francesco è rimasto in Piazza San Pietro fino alla fine della celebrazione, dimostrando la sua volontà di partecipare e presenziare all’evento fino all’ultimo.

L’appello alla pace: “Tacciano le armi”

Dopo la recita dell’Angelus, il Pontefice ha rivolto il suo pensiero ai conflitti che stanno devastando diverse parti del mondo, lanciando un accorato appello per la fine delle ostilità.

“Preghiamo per la pace, nella martoriata Ucraina, in Palestina, in Israele, in Myanmar, in tutto il Medioriente, in Sudan. Tacciano ovunque le armi e si ascolti il grido dei popoli che chiedono pace”.

Un messaggio alle forze armate: “Difendere la vita sempre”

Nella sua omelia, Papa Francesco ha voluto rivolgersi direttamente ai membri delle forze armate, esortandoli a non perdere di vista il senso della loro missione.

“Vorrei esortarvi a non perdere di vista il fine del vostro servizio e delle vostre azioni: promuovere la vita, salvare la vita, difendere la vita sempre”.

Il Pontefice ha poi lanciato un monito contro la guerra e la propaganda dell’odio, sottolineando il pericolo di cadere nella retorica della forza:

“Vi chiedo per favore di vigilare: vigilare contro la tentazione di coltivare uno spirito di guerra; vigilare per non essere sedotti dal mito della forza e dal rumore delle armi; vigilare per non essere mai contaminati dal veleno della propaganda dell’odio, che divide il mondo in amici da difendere e nemici da combattere”.

Il richiamo al Concilio Vaticano II: il servizio armato solo per legittima difesa

Papa Francesco ha citato il Concilio Vaticano II, ribadendo che il servizio militare deve essere esercitato solo per legittima difesa e mai per fini di dominio:

“Il servizio armato va esercitato solo per legittima difesa, mai per imporre il dominio sulle altre nazioni, sempre osservando le convenzioni internazionali in materia di conflitti, e prima ancora nel sacro rispetto della vita e del creato”.

La fragilità fisica del Papa e il suo impegno costante

L’episodio di oggi evidenzia ancora una volta le crescenti difficoltà di salute di Papa Francesco, ma anche la sua determinazione a portare avanti il proprio ministero senza arretrare. Nonostante il forfait momentaneo, il Pontefice ha continuato a essere presente fino alla fine della celebrazione, testimoniando la sua volontà di restare vicino ai fedeli anche nei momenti di maggiore difficoltà.

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