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Cronache

Arrestato per l’omicidio della ex, si cerca il corpo

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Era scomparsa da casa da ieri pomeriggio e le ricerche, scattate subito, facevano temere il peggio per Yana Maliko, 23 anni di nazionalità ucraina, residente a Castiglione delle Stiviere, nel Mantovano. La svolta è arrivata nella notte quando i carabinieri hanno fermato l’ex fidanzato della donna scomparsa, Dumitru Stratan, 33 anni moldavo. Per lui le accuse sono quelle di omicidio volontario premeditato e occultamento di cadavere. Il corpo della ragazza non si trova e l’ex fidanzato, rinchiuso in carcere a Mantova, continua a rimanere in silenzio. Le ricerche, nel pomeriggio, si erano concentrate in un laghetto naturale che si trova nelle campagne a nord di Castiglione delle Stiviere, ai confini con la provincia di Brescia. Una zona di torbiere e di fitta vegetazione che potrebbe invogliare a nascondere un corpo.

Gli investigatori non avrebbero dubbi sul delitto commesso dal giovane; non si lasciano, però, sfuggire niente che possa assomigliare ad una ricostruzione del fatto di sangue. Al momento si possono avanzare solo ipotesi. Dumitru e Yana erano stati fidanzati, ma poi la loro relazione si era interrotta, secondo alcune testimonianze dei vicini, per la gelosia del giovane.

Yana lavorava in un bar in paese a Castiglione, l’Event coffee, di proprietà della sorella dell’ex fidanzato. Il ragazzo sembra che non avesse un lavoro fisso e ogni tanto dava una mano nel locale; è qui che i due si erano conosciuti qualche tempo fa. Da un po’ di tempo, però, le cose tra i due non andavano più come prima e i litigi erano all’ordine del giorno, tanto da spingere Yana ad andarsene. Dopo l’interruzione della relazione la ragazza, infatti, aveva lasciato l’appartamento che condivideva con il ragazzo sopra il bar e si era trasferita in quello attiguo assieme alla titolare del bar, che aveva deciso di ospitarla forse anche per proteggerla dal fratello.

Che cosa sia successo ieri non è ancora chiaro. Il delitto sarebbe avvenuto all’interno di uno dei due appartamenti forse al culmine dell’ennesimo litigio dopo che il ragazzo sarebbe arrivato con l’intenzione di uccidere la ragazza. Che cosa abbia usato come arma l’ex fidanzato non è ancora chiaro; si era parlato di un coltello ma i carabinieri, ancora a distanza di ore, non confermano, anche perché fino a quando non si troverà il cadavere è impossibile stabilire le cause del decesso.

Sembra che alcune telecamere abbiamo immortalato il giovane mentre si allontanava con un sacco nero in spalla, dove potrebbe aver avvolto il corpo di Yana, ma sono ancora chiacchiere di paese che non trovano conferma. Fatto sta che ancora tutto resta avvolto nel più fitto mistero. Alle ricerche del corpo della ventitreenne hanno partecipato anche i vigili del fuoco. Ad un tratto, le ricerche nel laghetto sono state interrotte; in molti hanno pensato che dal carcere il giovane, messo sotto torchio, avesse riferito che non era quello il posto dove cercare, ma anche in questa circostanza nessuna conferma è arrivata né dai carabinieri e nemmeno dalla procura che sta seguendo il caso.

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Cronache

Per i Ponti 16 milioni di partenze e 5,5 miliardi di spesa

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Quasi 16 milioni di partenze e una complessivamente circa 5,5 miliardi di euro: è il bilancio sui ponti di primavera fatto dall’Osservatorio Turismo Confcommercio in collaborazione con Swg. Un 1 milione di turisti faranno un viaggio di 6 pernottamenti o più a destinazione, unendo quindi le due festività. Se poi il meteo si stabilizzasse, in particolare per quel 30% circa che punta alle località balneari, questi valori potrebbero crescere ulteriormente, sfiorando i 20 milioni di partenze per circa 6 miliardi in termini di spesa.

Resta assolutamente maggioritaria, nel panorama complessivo dei due ponti, la scelta di strutture turistico ricettive per i pernottamenti a destinazione: tra il 55% e il 60% a seconda del periodo preso in considerazione, anche se, per quello del 1 maggio, raddoppia la percentuale di coloro che optano per affitti brevi (dal 6% al 12%).

La Festa della liberazione – che cade di giovedì e quindi configura un ponte particolarmente allettante – vedrà oltre 9 milioni di italiani in viaggio, circa un milione in più dello scorso anno, confermando quindi la buona performance della domanda interna di turismo che, da febbraio, sembra avere superato la fase di “stanca” che l’aveva contraddistinta per buona parte del secondo semestre dello scorso anno. Abbastanza concentrata la scelta delle destinazioni, con il 31% che opta per località della costa e un ulteriore 31% che punta invece a borghi, città e città d’arte, mentre 1 italiano su 10 preferisce la montagna.

Ma soprattutto, nel confronto con lo stesso periodo del 2023, aumenta di ben 6 punti percentuali la schiera di coloro che si spingono al di fuori della propria regione, restando comunque in Italia (il 47%) o andando all’estero (17%). Positive anche le previsioni per il ponte del primo maggio con quasi 7,5 milioni di italiani in viaggio, un milione dei quali però, come detto, in vacanza già dal 25 aprile.

Qui pesa di più, almeno per il momento, la variabile delle condizioni metereologiche: un’incertezza che si riversa sulla scelta delle destinazioni, con quelle balneari che scendono lievemente, passando al 26%, mentre borghi, città e città d’arte totalizzano complessivamente un 22%, 9 punti in meno del ponte della liberazione; terza tipologia di destinazione, le località di campagna, con una componente rilevante di seconde case, che realizza il 14% delle preferenze.

Stabile la montagna. Anche in questo caso aumenta, rispetto all’anno scorso, il raggio di spostamento degli italiani in viaggio: si riduce infatti di 12 punti percentuali (dal 51% al 39%) la quota di chi resterà vicino a casa o, comunque, nella propria regione, e aumenta di 14% quella di chi si recherà all’estero.

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Campi Flegrei, la terra trema ancora, epicentro a Bacoli

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Continuo a tremare la terra nei campi Flegrei: magnitudo 2.1, epicentro a Bacoli alla profondità di poco più di 2 km. Anche ieri erano state registrate delle scosse a Pozzuoli, poco più che strumentali ma pure avvertite dalla popolazione. Paura ma nessun danno. Pochi hanno deciso di scendere in strada anche a causa del maltempo che ha imperversato per tutta la notte con piogge forti e temporali.

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L’eredità di Totò diventa un brand: gli eredi regolamentano l’uso dell’immagine dell’artista

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Il celebre attore e poeta napoletano Totò, noto per la sua poesia “A Livella”, è diventato un’icona talmente amata da essere frequentemente rappresentata in ristoranti, pizzerie e su prodotti come le etichette di vino. Questo uso diffuso ha portato gli eredi dell’artista a decidere di intervenire per regolamentare e proteggere l’immagine del “principe della risata”.

Elena De Curtis, nipote di Totò, ha espresso preoccupazione per il modo in cui il nome e l’immagine del nonno vengono utilizzati: «Ci imbattiamo ovunque, nei posti più impensati, nel suo nome e nelle sue foto utilizzati senza il minimo rispetto del diritto all’immagine». Di fronte a questa situazione, gli avvocati degli eredi hanno iniziato a inviare comunicazioni legali a numerose attività commerciali in Italia, specialmente pizzerie che utilizzano il nome o l’immagine dell’artista.

Questo fenomeno non è limitato a un’area specifica ma si estende in varie città italiane, da Torino a Latina a Porto Ascoli. Tra i nomi di locali coinvolti figurano “Casa Totò”, “Totò e Peppino” e “A Livella”. Anche decorazioni come quadri e poesie che adornano le pareti di questi locali sono diventati oggetto di contenzioso.

L’intervento legale non si ferma solo a una questione di immagine, ma coinvolge anche il rispetto delle nuove normative. A seguito di un’ordinanza cautelare emessa a giugno 2023 dal Tribunale di Torino, è stato chiarito che l’utilizzo del nome e dell’immagine di Totò senza consenso costituisce un sfruttamento illegittimo. Gli eredi ora richiedono che non si usino più il nome e l’immagine dell’artista per fini commerciali e pubblicitari, eliminando ogni riferimento nei segni distintivi dei locali, dai siti web ai materiali di marketing.

In caso di inosservanza, il Tribunale di Torino ha stabilito il pagamento di una penale di 200 euro per ogni violazione constatata. Alcuni locali hanno già iniziato a cambiare insegna e nome per conformarsi a queste richieste, spesso sotto la guida di processi di mediazione legale.

La famiglia De Curtis, venuta a conoscenza dell’utilizzo non autorizzato del nome da parte della pizzeria “Alla casa di Totò” a Torino, ha sospeso tutte le attività che miravano alla creazione di un brand e di un format di ristoranti e pizzerie ispirati a Totò. Questo ha portato a una ricerca su scala nazionale per prevenire ulteriori usi non autorizzati del nome d’arte.

Il processo di regolamentazione, secondo gli eredi, è diventato essenziale. “Una regolamentazione a questo punto è assolutamente necessaria”, sottolinea la famiglia, non solo per proteggere l’eredità di Totò, ma anche per garantire che il suo nome e la sua immagine siano usati in modo rispettoso e appropriato.

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