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Cronache

Arrestato Cesare Antonio Cordì, era un latitande eccellente della ‘ndrangheta di Locri

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L’intraprendenza nel violare le prescrizioni delle norme emergenziali dettate dal Governo, ha fornito l’ultimo tassello agli investigatori dell’Arma: quell’abitazione non poteva essere solo il buen-retiro di un onesto cittadino.  Nella tarda serata di ieri, sono risultate quindi fatali a Cesare Antonio Cordì, classe 1978, le condizioni ambientali generate dall’emergenza sanitaria in atto, impedendogli di celare la propria presenza in una casa tra le tante che, in questi giorni, vedono la sola fugace uscita per gli acquisti quotidiani di derrate alimentari. È bastata poi il flebile bagliore di una sigaretta – carpito dalla fessura di una tapparella – per dare la certezza ai Carabinieri che, in quella casa in Contrada Monica di Bruzzano Zeffirio, ci fosse il ricercato sulle cui tracce erano ormai da giorni.

Ancora una volta i Carabinieri della provincia aspromontana si sono confermati inesorabili cacciatori di latitanti, pronti a imporre l’osservanza della giustizia a chi, dopo la commissione dei reati, prova a sottrarsi ulteriormente alle proprie responsabilità. Un’azione fulminea, quella dei militari delle Compagnie di Bianco e  Locri, dei Carabinieri dello squadrone eliportato “Cacciatori d’Aspromonte”, che non ha concesso la minima possibilità alla  fuga già orchestrata da un ingresso secondario al figlio di Antonio “u ragiuneri”, il quale si era reso irreperibile in occasione dell’esecuzione dell’operazione “Riscatto” della Compagnia di Locri.

Una manovra investigativa che, nell’agosto del 2019, aveva consentito ai Carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Reggio Calabria, diretta dal Dott. Giovanni Bombardieri, di assestare un durissimo colpo alla storica cosca locrese dei “Cordì”, ai cui partecipi furono contestati, a vario titolo, i reati di associazione di tipo mafioso, estorsione, danneggiamento seguito da incendio, illecita concorrenza con minaccia o violenza, trasferimento fraudolento di valori, detenzione e porto in luogo pubblico di armi, con l’aggravante di aver agito per favorire gli interessi della ‘ndrangheta.

In particolare, a conclusione delle indagini coordinate dal Procuratore Aggiunto Giuseppe Lombardo e dai Sostituti Procuratori Giovanni Calamita e Diego Capece Minutolo, a carico di Cesare Antonio Cordì è stato emesso un provvedimento di custodia carceraria poiché indagato per trasferimento fraudolento di valori – aggravato perché commesso al fine di agevolare l’associazione mafiosa – in quanto, al fine di eludere le disposizioni di legge in materia di misure di prevenzione patrimoniali, attribuiva fittiziamente alla moglie  Teresa Giorgi la titolarità formale dell’esercizio commerciale “Dolcemente di Giorgi Teresa” ad Ardore.  Sono in corso le indagini per ricostruire la rete che di persone che ha favorito la latitanza del 42enne esponente di spicco della ‘ndrangheta di Locri.

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Cronache

Nave da Capri contro la banchina, sale ancora il bilancio: 44 feriti, uno in codice rosso

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Il bilancio di feriti e contusi nell’incidente che ha visto coinvolta la nave veloce Isola di Procida della Caremar, proveniente da Capri e finita contro la banchina del molo Beverello a Napoli, continua ad aggravarsi: nell’ultimo bollettino della Asl 1 di Napoli si evidenza che in 44 hanno fatto ricorso alle cure dei sanitari. Urtata probabilmente a causa del forte vento durante la manovra di attracco, la nave veloce trasportava più di 100 persone, molti appartenenti alle forze dell’ordine in servizio a Capri per il G7 dei ministri degli Esteri.  Solo una persona è stata ricoverata in codice rosso ma non. è in pericolo di vita. La Asl 1 ha allestito un PMA, posto medico avanzato pe rprestare i primi soccorsi direttemante sulla banchina dove è avvenuto l’incidente : il personale sanitario intervenuto valutava le condizioni dei feriti e li smistava negli ospedali cittadini. Nel comunicato della direzione il ringraziamento a tutti gli intervenuti per soccorrere e curare i passeggeri coinvolti

 

Napoli, nave da Capri contro la banchina: 18 feriti, donna grave

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Nuovo identikit per Giovanni Motisi diffuso dalla Polizia: è caccia al latitante dell’ala stragista di Cosa Nostra

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La Polizia di Stato ha diffuso il nuovo identikit di Giovanni Motisi, latitante dal lontano 1998 e inserito nell’elenco dei fuggitivi di “massima pericolosità” del “programma speciale di ricerca” del Ministero dell’Interno. Motisi è noto come uno degli ultimi grandi latitanti protagonisti della fase stragista di Cosa Nostra, e le indagini per la sua cattura sono in corso senza sosta.

Le autorità di Palermo stanno coordinando le indagini, con l’obiettivo di rintracciare e arrestare Giovanni Motisi. A tal fine, la Polizia di Stato ha adottato anche le più moderne tecnologie investigative, tra cui la tecnica della “Age progression”, che consente di elaborare un’immagine del volto dell’individuo invecchiato nel tempo.

La tecnica dell’Age progression si basa sull’analisi e l’attualizzazione di specifici profili antropometrici che caratterizzano la famiglia di appartenenza del ricercato. Utilizzando le competenze e le avanzate tecnologie del Servizio di Polizia Scientifica della Polizia di Stato, sono state rielaborate e aggiornate alcune immagini del latitante, risalenti agli anni ’80 e ’90.

Questo lavoro tecnico ha consentito di creare un nuovo identikit con alcune possibili variazioni dei tratti attuali del volto di Giovanni Motisi. Si tratta di un ulteriore sforzo per stringere il cerchio delle indagini e arrivare alla cattura del pericoloso latitante.

“Il nuovo identikit faciliterà il lavoro degli investigatori del Servizio Centrale Operativo e della Squadra Mobile di Palermo, ma potrà anche incoraggiare la collaborazione dei cittadini”, sottolineano le autorità della Polizia di Stato.

L’appello alle persone è quindi chiaro: ogni informazione che possa aiutare a individuare Giovanni Motisi e a portarlo di fronte alla giustizia è preziosa e fondamentale per garantire la sicurezza della comunità e per contrastare il fenomeno della criminalità organizzata.

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Napoli, incidente traghetto da Capri, bilancio aggiornato: una trentina le persone medicate

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 La nave veloce trasportava oltre 100 passeggeri tra uomini delle forze dell’ordine impegnati a Capri in questi giorni in turni per i servizi predisposti per la sicurezza del G7 dei ministri degli Esteri, e turisti. Le persone che hanno fatto ricorso alle cure dei medici o sono passate per un pronto soccorso sono una trentina, 21 i feriti in ospedale, una donna è la più grave, gli altri – questo il bollettino della Asl 1 – sono ‘policontusi’.

Lo squarcio nell’ Isola di Procida

il bollettino dell’Asl 1 di Napoli

 

Napoli, nave da Capri contro la banchina: 18 feriti, donna grave

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