Collegati con noi

Esteri

Argentina: ex presidente Macri non si candiderà nel 2023

Pubblicato

del

L’ex presidente argentino Mauricio Macri (2015-2019) ha annunciato di avere deciso di non candidarsi per l’opposizione nelle prossime elezioni presidenziali previste in Argentina il 22 ottobre 2023. “Lo faccio – ha sostenuto in un video postato ieri nel suo account Twitter – convinto che dobbiamo allargare lo spazio politico che abbiamo costruito”, e in questo ambito “confido che l’area in cui mi riconosco (la coalizione Pro, ndr.) saprà scegliere la persona che meglio possa rappresentarci”.

Abbandonando l’ambiguità di dichiarazioni dei giorni scorsi che potevano far pensare ad una nuova partecipazione alla contesa elettorale, Macri, 64 anni, ha ora chiarito il suoi pensiero, non senza criticare duramente la coalizione governativa peronista Frente de Todos (FdT) che sostiene il presidente Alberto Fernández. Sottolineando che per colpa del FdT “siamo alla deriva, senza guida, isolati dal mondo, soli”, Macri ha però messo in guardia dal pericolo che esiste “nelle situazioni difficili da cui molti credono di uscire guardando a una personalità messianica che dia sicurezza”, come potrebbe essere il leader dell’estrema destra Javier Milei con ambizioni presidenziali.

Gli analisti locali sottolineano che l’annuncio di Macri, che peraltro non appariva in buona posizione nei sondaggi, lascia spazio ad altri candidati del Pro che ambiscono a candidarsi alla Casa Rosada: l’attuale governatore di Buenos Aires, Horacio Rodríguez Larreta, l’ex ministra della Sicurezza del precedente governo, Patricia Bullrich, e la ex governatrice della provincia di Buenos Aires, María Eugenia Vidal.

Advertisement

Esteri

Ex modella di Playboy fa causa a Bill Cosby, stuprata 50 anni fa

Pubblicato

del

Una ex modella di Playboy, Victoria Valentino, accusa Bill Cosby di averla drogata e stuprata più di 50 anni fa. La donna ora ottantenne fa causa a Cosby grazie alla nuova legge della California che rimuove i limiti per presentare accuse legali nei casi di molestie sessuali. “Secondo me queste donne non sono vittima di violenza sessuale, sono vittime dell’avidità”, afferma un portavoce di Cosby.

Continua a leggere

Esteri

Senegal: scontri dopo condanna Sonko, nove morti

Pubblicato

del

Nove persone sono state uccise in Senegal nelle violenze scoppiate ieri dopo la condanna a due anni di reclusione del capo dell’opposizione Ousmane Sonko, candidato alla presidenza e minacciato di ineleggibilità. Lo rende noto il ministro dell’Interno, Antoine Diome. “Abbiamo preso atto con rammarico della violenza che ha portato alla distruzione di proprietà pubbliche e private e, purtroppo, a nove morti a Dakar e Ziguinchor”, ha detto il ministro alla televisione nazionale.

Diome ha inoltre confermato che le autorità hanno limitato l’accesso ai social network nel Paese, come osservato ad esempio per Facebook, WhatsApp e Twitter. “Preso atto della diffusione di messaggi odiosi e sovversivi sui social, lo Stato del Senegal in tutta sovranità ha deciso di sospendere temporaneamente l’uso di alcune applicazioni digitali”, ha affermato il ministro facendo un appello alla calma e assicurando che lo Stato sta adottando “tutte le misure di sicurezza necessarie”. Il servizio di monitoraggio internet Netblocks ha dichiarato di aver osservato una “situazione che assomiglia a quella vista nel 2021”.

Sonko, terzo alle elezioni presidenziali del 2019 e il più feroce oppositore del presidente Macky Sall, è stato condannato ieri da una camera penale a due anni di carcere per “corruzione di giovani”, un reato che consiste nel promuovere “la dissolutezza di un minore di 21 anni”. Alla luce del codice elettorale del Senegal, la decisione sembra comportare l’ineleggibilità di Sonko. Il leader d’opposizione era assente quando la sentenza è stata pronunciata. Si presume che sia stato bloccato dalle forze dell’ordine nella sua abitazione di Dakar, “sequestrato” secondo lui. Nella capitale e in diverse altre città del Paese sono scoppiati disordini già prima della deliberazione. L’Università di Dakar ha preso l’aspetto di un campo di battaglia.

Gruppi di giovani si sono scontrati con sassi contro la polizia, che ha risposto con gas lacrimogeni. Diversi autobus della facoltà di Medicina, del dipartimento di Storia e della principale scuola di Giornalismo del Senegal sono stati incendiati e gli uffici saccheggiati. Saccheggi di beni pubblici, negozi e distributori di benzina sono stati segnalati a Dakar e nei suoi sobborghi, ma anche a Ziguinchor, dove sono morte diverse persone, a Mbour, Kaolack e Saint-Louis.

Continua a leggere

Esteri

Usa rispondono a Mosca su New Start, sospesi dati e visti

Pubblicato

del

L’amministrazione Biden prende nuove contromisure in risposta alle violazioni del New Start sul nucleare da parte della Russia. Fra queste la revoca dei visti agli ispettori russi e il negare le richieste in corso per nuovi ispettori. E’ quanto si legge in una nota del Dipartimento di Stato, nella quale si precisa che gli Stati Uniti non hanno fornito il 30 marzo il loro aggiornamento biennale dei dati dopo che la Russia non ha fornito i suoi dati. Il trattato Start richiede alla Russia e agli Stati Uniti un ampio scambio di database a marzo e settembre di ogni anno.

“Le contromisure sono in linea con la legge internazionale. Sono proporzionate, reversibili e le norme le consentono per indurre uno stato a tornare a rispettare i suoi obblighi”, afferma il Dipartimento di Stato, sottolineando di aver “notificato alla Russia le contromisure in anticipo e di aver espresso il desiderio e la prontezza” a rimuoverle e “adottare pienamente il mandato se la Russia torna a rispettarlo. Gli Stati Uniti restano pronti a lavorare in modo costruttivo con la Russia per riprendere l’attuazione del New Start”. Il presidente russo Vladimir Putin ha promulgato alla fine di gennaio la legge per la sospensione del New Start, l’ultimo trattato bilaterale con gli Stati Uniti sulla limitazione delle armi nucleari.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto