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Apple pagherà 95 mln dollari per risolvere la causa su Siri

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Apple ha accettato di pagare 95 milioni di dollari per risolvere una causa che accusa il suo sistema di assitenza digitale Siri di ascoltare le conversazioni private degli utenti. “Apple ha sempre negato e continua a negare qualsiasi presunto illecito e responsabilità”, ha affermato il gigante tech nella proposta di accordo, che richiede l’approvazione di un giudice per essere finalizzata. Una class action intentata cinque anni fa accusava Siri di ascoltare conversazioni private di persone con iPhone, iPad, HomePods o altri dispositivi Apple che potevano usare l’assistente digitale.

Secondo la causa, le conversazioni catturate dall'”attivazione involontaria di Siri” sono state ottenute da Apple e forse anche condivise con terze parti. Oltre ai 95 milioni di dollari di risarcimento l’accordo richiede inoltre che la società della Mela confermi di aver eliminato qualsiasi conversazioni ascoltate. Nel 2023, Amazon ha accettato di pagare più di 30 milioni di dollari alla Federal Trade Commission degli Stati Uniti per risolvere il contenzioso che accusava la società di violare la privacy con le sue telecamere Ring Doorbell e l’assistente digitale Alexa.

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Juventus, spese dirigenziali alle stelle e risultati deludenti: l’era Giuntoli è un fallimento. Per ora

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La Juventus chiude il girone d’andata del campionato 2024/25 al quinto posto, fuori dalla zona Champions League, con appena 33 punti e a ben 14 lunghezze dal Napoli capolista. Una performance ben al di sotto delle aspettative e che, se paragonata ai successi ottenuti sotto la gestione Andrea Agnelli e Fabio Paratici, evidenzia un chiaro peggioramento. Nonostante ciò, le spese per la dirigenza bianconera continuano a lievitare.

I compensi dirigenziali: un aumento significativo

Nel corso della stagione 2023/24, il club ha registrato un aumento dei compensi per i membri del Consiglio di Amministrazione, degli organi di controllo e dei dirigenti con responsabilità strategiche, arrivando a 5,7 milioni di euro contro i 4,08 milioni della stagione precedente. La rivoluzione interna, avviata dopo le dimissioni della dirigenza Agnelli nel novembre 2022, ha portato nuovi volti al vertice, tra cui Gianluca Ferrero (presidente), Maurizio Scanavino (amministratore delegato) e Cristiano Giuntoli (Managing Football Director). Tuttavia, l’incremento delle spese non è stato accompagnato da risultati sportivi all’altezza.

I numeri dei compensi: Giuntoli in testa

Tra i nuovi dirigenti, Cristiano Giuntoli ha ricevuto il compenso più alto:

  • Cristiano Giuntoli: 2,9 milioni di euro lordi, di cui 2,5 milioni come fisso, un bonus una tantum di 400mila euro e altri benefici monetari.
  • Maurizio Scanavino: 1,22 milioni di euro lordi, comprensivi di un compenso fisso di 800mila euro e un bonus una tantum di 400mila euro.
  • Gianluca Ferrero: 405mila euro come presidente del CdA.

Gli altri membri del CdA e del collegio sindacale hanno ricevuto compensi compresi tra 20mila e 75mila euro ciascuno.

Il bonus per “obiettivi non raggiunti”

Un aspetto controverso è stato il riconoscimento di un bonus una tantum di 400mila euro a Giuntoli e Scanavino, nonostante gli obiettivi economici non fossero stati raggiunti a causa dell’assenza dalla Champions League. Il Consiglio di Amministrazione ha giustificato questa decisione citando le “circostanze eccezionali a livello economico”.

Un confronto impietoso con il passato

Sotto la gestione Agnelli-Paratici, la Juventus ha dominato il panorama calcistico italiano, conquistando scudetti consecutivi e raggiungendo le fasi finali della Champions League. Oggi, invece, il club si trova a fare i conti con una stagione altalenante e un futuro incerto. Le spese per la dirigenza appaiono sproporzionate rispetto ai risultati ottenuti, sollevando dubbi sulla gestione economica e sportiva.

Un futuro da ricostruire

Con l’obiettivo di tornare competitiva sia in Italia che in Europa, la Juventus dovrà affrontare una fase di riflessione e riorganizzazione. I tifosi, intanto, chiedono maggiore chiarezza e risultati concreti che giustifichino gli elevati costi di gestione.

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Screening oncologico rallenta ma conferma la ripresa dopo-Covid

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L’adesione ai programmi di screening oncologico da parte degli italiani rallenta ma evidenzia una forte ripresa rispetto al periodo pandemico legato al Covid-19, rispetto al quale si era peraltro già recuperato il ritardo a partire dal 2021. E’ quanto emerge da un’indagine dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss) sui programmi di screening oncologico realizzati da Regioni e Province autonome in Italia pubblicata sul sito del ministero della Salute. In particolare nel 2022 la copertura dello screening mammografico è stata del 43% (in calo rispetto al 2021, soprattutto al Nord), con forti disomogeneità tra le macroaree (Nord 54%, Centro 47%, Sud e Isole 26%). Per lo screening cervicale, il valore a livello nazionale è del 41%, con minori variazioni tra le macroaree, mentre per la ricerca del sangue occulto per il tumore colorettale si attesta al 27%, con un evidente trend da Nord (38%), al Centro (28%), a Sud (12%). A livello dell’offerta degli screening l’Italia sembra essere divisa in due.

Da una parte le Regioni del Centronord che mostrano una buona organizzazione, con differenze che riguardano prevalentemente l’estensione dell’offerta dello screening mammografico alle donne più giovani e l’implementazione di protocolli per lo screening della cervice che tengano conto dello stato vaccinale contro il papilloma virus (human papilloma virus, Hpv), 78% delle Regioni del Nord contro il 50% del Centro, per entrambe le caratteristiche; dall’altra parte ci sono le Regioni del Sud che, sebbene siano allineate con il resto del territorio italiano relativamente all’offerta di alcune tipologie di screening (cervice e colon-retto), sembrano essere più indietro riguardo l’estensione ad altre fasce di età, sia per lo screening mammografico che per il colon-retto (25% e 13% rispettivamente per il mammografico 45-50 anni e 70-74 anni e 13% per l’estensione dello screening colon-retto agli over 70), l’implementazione di protocolli per le donne vaccinate in giovane età per HPV (sono stati implementati solo nel 38% delle Regioni del Sud) e l’utilizzo delle farmacie come supporto alla facilitazione dello screening colon-retto (50%). Per quanto riguarda le modalità di invio agli screening, l’invito cartaceo è la modalità primaria.

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Cultura

Nocera torna a Napoli: la festa degli amici per il compleanno e il nuovo atelier in Piazza Vanvitelli

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Napoli accoglie con entusiasmo il ritorno di Antonio Nocera, artista visionario di fama internazionale, che ha scelto di celebrare il suo rientro nella città partenopea con un vernissage intimo e suggestivo. L’evento, organizzato nel giorno del suo compleanno, ha visto la partecipazione di amici, colleghi e appassionati d’arte nei saloni del nuovo studio atelier in piazza Vanvitelli, uno dei luoghi più iconici e affascinanti di Napoli.

L’arte di Antonio Nocera: tra fiabe e riflessioni

Nocera, originario di Caivano, estrema periferia nord di Napoli, che ha mosso i suoi primi passi d’artista proprio al Vomero, è tornato alle sue radici, portando con sé un universo di opere che raccontano storie senza tempo. Pinocchio, Pulcinella, Cappuccetto Rosso, il Gatto con gli stivali, i libri d’acqua, i Vangeli sono solo alcuni dei temi che l’artista esplora con maestria attraverso pitture, sculture e installazioni. Le sue creazioni uniscono tradizione e innovazione, materiali diversi e tecniche moderne, trasmettendo sempre un potente messaggio sociale sotto la apparente leggerezza dei suoi personaggi fiabeschi.

Un evento esclusivo per celebrare il Maestro

Tra i presenti al vernissage, spiccano nomi di rilievo come l’assessore regionale alla Formazione professionale Armida Filippelli, Domenico Semplice, project manager di RFI, Diego Cardillo Ceo di Poste Tributi Società del Gruppo Poste Italiane Spa, Angela Zampella, prorettore dell’Università Federico II, Giovanni Perillo, professore di Ingegneria dell’Università Partenope, gli industriali Lino De Michele e Antonio De Michele con la moglie Marta, il manager della Kiton Spa Lucio e Virginia Nigro, i magistrati Nicola Graziano, Valentina Semplice, Alessandra Zingales, gli avvocati Pia Fierro, Angelo e Sergio Pisani, la giornalista Mediaset Anna Maria Chiariello, il professor Vito Lupo con sua moglie Margherita Caccioppoli e tanti altri.

La serata è stata arricchita dalle prelibatezze culinarie dello chef Salvatore Piccirillo della celebre pizzeria Masardona, che ha reso omaggio al talento di Nocera con piatti d’eccezione.

Un ritorno carico di significato

Il ritorno di Antonio Nocera a Napoli rappresenta molto più di un evento artistico. È un momento che unisce la bellezza dell’arte alla riflessione sulla condizione umana. La sua visione poetica e sociale, che emerge con forza dai suoi personaggi e dalle sue opere, è pronta a lasciare un’impronta indelebile nella città che lo ha visto nascere artisticamente.

Nella foto di copertina il Maestro Antonio Nocera con l’assessore regionale Armida Filippelli

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