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Cronache

Anniversario in ospedale per il Papa, torta e candeline

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Da quel 13 marzo del 2013, quando fu eletto al soglio di Pietro e in una serata piovosa si affacciò dalla loggia centrale di San Pietro con un semplice e familiare “buonasera”, quello di oggi per papa Francesco è stato un anniversario diverso da tutti gli altri. Ricoverato da ormai un mese al Policlinico Gemelli per la polmonite bilaterale, il Pontefice è stato festeggiato dal personale sanitario che lo accompagna con torta e candeline. Ma un segno della particolare ricorrenza di oggi – i 12 anni dall’elezione – sono state anche le centinaia di disegni, messaggi di augurio per la salute e per l’anniversario, lettere da parte di bambini, giovani, studenti, associazioni sportive e istituzioni religiose, giunti in Vaticano dall’Italia e dall’estero e che oggi sono stati recapitati al Pontefice. Anche tanti bambini malati hanno pensato di mandare gli auguri al Papa, ha spiegato la Sala stampa vaticana.

Per il resto la giornata di Francesco, il cui stato rimane “stazionario in un quadro complesso”, è stata simile a quelle dell’ultima settimana: ha proseguito le terapie, alternandole a meditazione e preghiera. Così come si sono alternate la ventilazione meccanica non invasiva, di notte, e l’ossigenazione ad altri flussi con le cannule nasali, di giorno. E sono proseguite sia la terapia farmacologica che quella motoria attiva. Poi il Papa ha seguito gli esercizi spirituali della Curia romana in collegamento con l’Aula Paolo VI, dopo di che si è ritirato nella cappellina vicina alla camera per un momento di preghiera. Stessa routine nel pomeriggio, con il Papa che ha seguito gli esercizi spirituali, ha pregato e ha continuato la fisioterapia respiratoria. Di certo c’è che nonostante lo scioglimento tre giorni fa della prognosi, non si ha un’indicazione, neanche di massima, su quanto potrà durare ancora la degenza ospedaliera. Fonti vaticane, anzi, ribadiscono che “ci vuole tempo affinché un ottantenne colpito dalla polmonite bilaterale recuperi.

La situazione stazionaria è dovuta anche a questo, anche se il dato positivo è che il corpo sta recuperando: i medici lo sanno, come sanno che il quadro clinico resta complesso, e attendono di avere indicatori diversi per registrare dei miglioramenti e dare delle informazioni di tipo diverso, oltre a quelle che forniscono di giorno in giorno”. Per quanto riguarda le altre attività del Pontefice, come il lavoro, le letture o possibili visite, questa settimana è considerata di minore impegno per la concomitanza proprio degli esercizi spirituali, in cui quindi Francesco si dedica a momenti di riflessione e preghiera. “Un saluto pieno di gratitudine al nostro Santo Padre, in questo giorno così speciale”, ha detto padre Roberto Pasolini, predicatore della Casa Pontificia, iniziando la sua meditazione mattutina nella Sala Nervi.

“È il dodicesimo anniversario della sua elezione – ha proseguito – e se dodici è un numero tondo, di pienezza, possiamo davvero ringraziare Dio perché il dono di papa Francesco alla Chiesa e al mondo è compiuto. Sicuramente in questi dodici anni ha avuto modo di esprimersi in pienezza. Che il Signore lo custodisca e lo benedica sempre”. Intanto dopo il rosario per la salute del Papa di questo pomeriggio nell’Aula Paolo VI, guidato, da mons. Filippo Iannone, prefetto del Dicastero per i testi legislativi, quello di domani tornerà in Piazza San Pietro, ma alle 19.30, curato dal Dicastero per la Comunicazione. Domani mattina, invece, a un mese dal ricovero al Gemelli, il cardinale segretario di Stato Pietro Parolin presiederà una messa di preghiera per il Papa nella Cappella Paolina del Palazzo apostolico, con la partecipazione del Corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede. Innumerevoli i messaggi di auguri, di vicinanza e sostegno giunti al Papa nell’anniversario dell’elezione, anche dal mondo politico, e naturalmente da quello ecclesiale.

Un messaggio di “gratitudine e affetto””, gli è stato inviato dagli stessi partecipanti agli esercizi spirituali della Curia. “Grazie, Santità, per la Sua testimonianza e per la forza che continua a trasmettere a tutti noi”, dicono i vescovi del Consiglio Cei. E anche la Diocesi di Roma si è stretta intorno al suo vescovo, con un chiaro auspicio: “Ti aspettiamo!”. Non è mancata, sempre dal predicatore pontificio fra Pasolini, un’annotazione in qualche modo ironica, nella meditazione per i Vespri dedicata alla necessità del riposo: “”Spesso anche dalle guarigioni e dalle malattie ci capita di rialzarci troppo in fretta. Adesso stiamo cercando di tenere papa Francesco il più possibile in uno stato di guarigione, altrimenti sappiamo benissimo che questo si rimette a lavorare e a fare il Papa il più presto possibile. Ma siamo tutti fatti un po’ così. Appena rivediamo un semaforo verde ripartiamo”.

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Cronache

Muore a 38 anni dopo intervento estetico in una clinica privata di Caserta

Sabrina Nardella, 38 anni di Gaeta, è morta durante un intervento estetico alla clinica Iatropolis di Caserta. Disposta l’autopsia per chiarire le cause del decesso.

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Sarà l’autopsia a stabilire con precisione che cosa ha provocato la morte di Sabrina Nardella (nella foto), 38 anni, madre di due figli piccoli, deceduta giovedì scorso nella clinica privata Iatropolis di Caserta durante un intervento di chirurgia estetica. La donna, residente a Gaeta, si era recata in Campania per sottoporsi a quello che le era stato prospettato come un intervento di routine, in anestesia locale e in day hospital.

Il malore improvviso e le indagini in corso

Durante l’operazione, però, Sabrina ha avuto un improvviso malore che l’ha portata a perdere conoscenza. I medici hanno tentato la rianimazione, ma ogni tentativo è stato vano. I vertici della clinica hanno subito avvertito i carabinieri, che su disposizione della Procura di Santa Maria Capua Vetere hanno sequestrato la cartella clinica e identificato l’équipe medica. I componenti saranno presto iscritti nel registro degli indagati in vista dell’autopsia, che servirà a chiarire cause e responsabilità.

Una comunità sconvolta dal dolore

La città di Gaeta è sotto shock. Il sindaco Cristian Leccese ha ricordato Sabrina con parole di grande commozione: «Era una persona dolce, un’ottima madre, conosciuta e stimata da tutti. La sua improvvisa scomparsa ha lasciato un profondo vuoto nella nostra comunità».

I precedenti inquietanti della clinica

La clinica Iatropolis non è nuova a casi simili. Un anno fa, la pianista Annabella Benincasa è morta dopo 14 anni di stato vegetativo, conseguenza di uno shock anafilattico subito nel 2010 proprio in questa struttura. In quell’occasione, i medici furono condannati per lesioni gravissime. Altri episodi di reazioni avverse all’anestesia si sono verificati negli anni, alimentando polemiche sulla sicurezza degli interventi praticati nella clinica.

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Cronache

La Chiesa alla ricerca di un pacificatore: si apre il pre-Conclave

Nel pre-Conclave dopo la morte di Papa Francesco, i cardinali cercano un candidato pacificatore per superare le divisioni interne. Il nuovo Papa dovrà unire e guidare una Chiesa divisa.

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C’è un cartello immaginario, ma chiarissimo, all’ingresso delle Congregazioni pre-Conclave e della Cappella Sistina: «Cercasi un pacificatore». Dopo la grande partecipazione popolare ai funerali di Papa Francesco, la Chiesa si ritrova ora a dover voltare pagina, raccogliendo l’eredità di Jorge Mario Bergoglio e affrontando divisioni dottrinali e geopolitiche mai sopite.

Il bisogno di superare le contrapposizioni

Tra le fila dei cardinali c’è consapevolezza che riproporre schemi vecchi, come il conflitto tra “bergogliani” e “ratzingeriani”, sarebbe miope. Il nuovo Conclave si svolgerà in un contesto mondiale mutato, segnato dalle tensioni internazionali e dalla crisi dello schema pacifista di Francesco dopo la guerra in Ucraina. Il rischio è che ogni divisione interna colpisca ora direttamente il Collegio cardinalizio, senza più la figura del Papa a fungere da parafulmine.

Verso un candidato di compromesso

I 133 cardinali chiamati al voto, riuniti nelle Congregazioni generali, sembrano ormai consapevoli che difficilmente emergerà un candidato “forte” espressione di una sola corrente. Per evitare uno scontro estenuante, sarà necessario convergere su una figura di equilibrio, capace di pacificare e non di dividere ulteriormente. Anche la vicenda del cardinale Giovanni Angelo Becciu, condannato in primo grado ma il cui diritto al voto non è ancora chiarito, rappresenta un’ulteriore incognita.

L’immagine simbolo della riconciliazione

Emblematica è stata ieri, dentro la Basilica di San Pietro, l’immagine di Donald Trump e Volodymyr Zelensky che hanno parlato seduti uno di fronte all’altro. Un gesto di distensione tra due protagonisti di scontri aspri. Segno che, forse, anche nella Chiesa si può sperare in un Conclave capace di indicare al mondo una strada di unità e di riconciliazione. Papa Francesco, tanto amato quanto criticato, con la sua morte sembra aver lasciato non solo un’eredità da gestire, ma anche una lezione di pace.

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Cronache

Napoli omaggia Papa Francesco: murale, statua e una piazza a suo nome

Napoli rende omaggio a Papa Francesco con un murale a Largo Maradona, una statua dello scultore Domenico Sepe e la proposta di intitolare uno slargo a Capodimonte. Un legame profondo tra il Papa argentino e la città partenopea.

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Da Sud a Sud. Napoli si mobilita per onorare la memoria di Papa Francesco, il “Papa del Sud del mondo”, con una serie di iniziative che uniscono istituzioni, artisti e cittadini in un abbraccio simbolico alla figura del pontefice argentino. Una celebrazione che sottolinea il legame speciale tra la città partenopea e il Papa venuto dalla fine del mondo.

Il murale a Largo Maradona: Francesco e Maradona uniti in un abbraccio

Nel cuore dei Quartieri Spagnoli, a Largo Maradona, sta per nascere un murale che ritrae Papa Francesco e Diego Armando Maradona abbracciati, ispirato a una celebre fotografia. L’iniziativa è promossa da La Bodega de Dios, associazione che cura il sito simbolo del culto popolare dedicato al Pibe de Oro.
A realizzare l’opera sarà lo street artist argentino Juan Pablo Gimenez, già autore di numerosi ritratti di Diego. «Sarà un omaggio al Papa argentino nella città di Maradona – racconta Gimenez –. Conto di completarlo entro due settimane». Un segno tangibile dell’unione tra il sacro e il profano, tra la fede e la passione popolare che animano Napoli.

Una statua in bronzo per raccontare la speranza

Anche l’arte scultorea si mobilita. L’artista Domenico Sepe sta lavorando a una statua a grandezza naturale dedicata a Papa Francesco. «Sarà un’opera in bronzo che racconterà il tema della speranza – spiega Sepe –. Mi piacerebbe che fosse ospitata nel Duomo di Napoli o in un’altra chiesa cittadina». La scultura, nata da un’idea personale dell’artista, sarà completata subito dopo l’estate e rappresenterà un ulteriore ponte tra Napoli e il suo Papa.

In consiglio comunale la proposta di intitolare uno slargo

Anche il Consiglio comunale di Napoli si muove per rendere omaggio a Bergoglio. È pronta infatti una proposta per intitolare a Papa Francesco lo slargo davanti alla Basilica dell’Incoronata Madre del Buon Consiglio a Capodimonte, nota anche come la “piccola San Pietro” per la sua somiglianza con la basilica vaticana.
Il documento, firmato dal consigliere Gennaro Demetrio Paipais del gruppo “Manfredi sindaco”, impegna il sindaco e la giunta ad avviare subito l’iter per la deroga alla norma che richiederebbe dieci anni dalla scomparsa per un’intitolazione. «Il rapporto tra Papa Francesco e Napoli è stato profondo e ricco di significati», si legge nella proposta, che potrebbe essere votata già nelle prossime ore con il consenso unanime dell’assemblea.

Un legame profondo tra Napoli e Papa Francesco

Le due visite pastorali di Francesco a Napoli hanno lasciato un segno indelebile nella memoria collettiva, soprattutto tra i più fragili. Ora, in una città dove il sacro e il popolare si intrecciano senza confini, l’omaggio al Papa argentino assume un significato ancora più intenso, rendendo visibile la gratitudine di Napoli a chi ha incarnato la speranza dei popoli del Sud.

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