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Anm: nessun ribellismo dei magistrati, siamo fedeli alla Repubblica

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“Non c’è nessuna forma di ribellismo illegale o istituzionalmente incompatibile, ma si tratta di rendere palese ai cittadini – e il giorno dell’inaugurazione dell’anno giudiziario è un giorno importantissimo – delle ragioni per cui riteniamo che il disegno costituzionale non vada nel segno di un miglioramento della giustizia e del rafforzamento delle garanzie d’indipendenza e autonomia”. Lo ha detto il presidente dell’Anm Giuseppe Santalucia, a margine del Consiglio direttivo che deciderà le modalità della protesta contro la separazione delle carriere. “Abbiamo il dovere di dirlo, siamo assolutamente fedeli alla Repubblica”.

“Abbiamo preso atto della blindatura del testo, che ci ha profondamente colpiti. E’ un testo che modifica il Titolo IV della Costituzione, che sia blindato ci sorprende e ci amareggia”. Lo ha detto Santalucia. Il presidente dell’Anm ha poi sottolineato: “Guardiamo alla consultazione referendaria in modo che i cittadini vengano informati nel miglior modo possibile e non vengano ingannati con un referendum sul gradimento del sistema giustizia”.

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La Francia consegna a Kiev i primi caccia Mirage 2000

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La Francia ha consegnato i primi caccia Mirage 2000 all’Ucraina: lo fa sapere il governo di Parigi. Il Mirage 2000 sarà il secondo caccia di fabbricazione occidentale ad entrare nelle forze armate di Kiev dopo l’F-16. Il ministro francese delle Forze armate, Sébastien Lecornu, ha annunciato nei mesi scorsi su X che i Mirage 2000 per l’Ucraina saranno equipaggiati con sistemi elettronici di autodifesa e subiranno modifiche specifiche che consentiranno loro di condurre missioni aria-terra.

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Esteri

Santorini e il rischio sismico: cosa sta accadendo sull’isola?

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Migliaia di persone stanno abbandonando le loro case per paura dei terremoti che da giorni scuotono l’isola greca di Santorini, conosciuta nell’antichità come Thera. La domanda sorge spontanea: c’è un rischio imminente di eruzione?

Secondo gli esperti, per il momento non ci sono segnali evidenti di un’imminente attività vulcanica, ma la zona rimane geologicamente molto attiva e qualsiasi sviluppo va monitorato con attenzione.

Lo sciame sismico e la struttura tettonica

L’attuale sciame sismico si sta concentrando a Nord-Est dell’isola, nella zona del bacino di Anhydros, un’area geologicamente complessa che si estende fino all’isola di Amorgos. Si tratta di un’area caratterizzata da importanti faglie tettoniche, già responsabili in passato di terremoti di forte intensità, come quello del 1956, stimato tra 7.2 e 7.8 di magnitudo Richter.

Sebbene la presenza di fluidi profondi possa influenzare l’attività sismica, la posizione degli eventi fa ritenere che l’origine sia principalmente tettonica, piuttosto che vulcanica.

Il vulcano di Santorini: storia e pericoli

La storia geologica di Santorini è segnata da un evento catastrofico: l’eruzione del 1650 a.C., una delle più violente della storia umana. L’intera isola esplose, svuotando la sua camera magmatica dopo giorni di forti terremoti. Gli abitanti riuscirono quasi tutti a mettersi in salvo, ma la città di Akrotiri fu completamente sepolta sotto strati di cenere vulcanica, diventando una sorta di Pompei dell’Età del Bronzo.

L’eruzione provocò uno tsunami che colpì duramente anche Creta, contribuendo, secondo alcune teorie, al declino della civiltà minoica. Le ceneri di quella devastante esplosione arrivarono fino in Egitto, influenzando miti e leggende, e forse persino il racconto biblico delle piaghe d’Egitto.

Il rischio attuale: terremoti e costruzioni antisismiche

Attualmente, non ci sono prove che il vulcano di Santorini sia prossimo a una nuova eruzione. Le autorità monitorano parametri fondamentali come:

  • Temperatura e composizione delle fumarole
  • Rigonfiamento del suolo
  • Attività sismica profonda

Se il vulcano dovesse dare segni di risveglio, i sistemi di sorveglianza permetterebbero di prevedere con anticipo un’eventuale eruzione. Tuttavia, è impossibile escludere completamente la possibilità di una sua riattivazione in futuro.

Il vero pericolo, al momento, è l’edilizia. In caso di terremoti di forte intensità, non è il sisma in sé a uccidere, ma il crollo di edifici costruiti senza criteri antisismici. Con l’aumento del turismo negli ultimi decenni, si teme che alcune costruzioni possano non essere state realizzate secondo standard di sicurezza adeguati.

Conclusione: nessun allarme, ma massima attenzione

Al momento non c’è un pericolo immediato di eruzione, ma Santorini rimane una zona ad altissimo rischio sismico e vulcanico.

Le autorità stanno valutando eventuali evacuazioni come misura precauzionale, ma se le costruzioni fossero state realizzate seguendo le giuste norme, oggi non ci sarebbe alcun bisogno di fuggire.

La Terra è in continuo movimento e Santorini è uno dei luoghi dove la geodinamica si manifesta più chiaramente. Resta da vedere se, nei prossimi giorni, lo sciame sismico si attenuerà o se sarà il segnale di una nuova fase di attività del vulcano.

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Caos Pd in Campania: il caso Salvati, le inchieste e lo scontro con De Luca

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Il Partito Democratico campano si trova nuovamente al centro di una tempesta politica e giudiziaria. L’ultimo terremoto riguarda l’arresto di Nicola Salvati, tesoriere del partito, finito ai domiciliari per un’indagine della Procura di Salerno sul presunto traffico di permessi di lavoro per migranti, che sarebbero stati venduti anche a 7.000 euro l’uno.

La vicenda ha acceso lo scontro con gli alleati potenziali, come il Movimento 5 Stelle, il cui capogruppo alla Camera Riccardo Ricciardi ha lanciato un messaggio chiaro:

“Ci auguriamo che chi vuole sottoscrivere un accordo con i 5 Stelle faccia una pulizia totale in casa propria”.

Ma Salvati non è l’unico problema per il Pd campano, che da anni vive in una perenne crisi interna tra commissariamenti, guerre di potere e scandali giudiziari.

Il Nazareno commissaria i conti: arriva il tesoriere nazionale

Per cercare di limitare i danni, la segretaria Elly Schlein ha deciso di commissariare anche la gestione economica del partito in Campania, affiancando al commissario Antonio Misiani il tesoriere nazionale Michele Fina, che da oggi prenderà il posto di Salvati.

Il Pd sembra però intrappolato in un eterno giorno della marmotta, con guerre intestine, lo scontro aperto con Vincenzo De Luca e una sfilza di esponenti coinvolti in inchieste.

Uno scandalo dietro l’altro: i nomi che imbarazzano il partito

L’arresto di Salvati si aggiunge a una lunga lista di esponenti del Pd campano, attuali o ex, finiti sotto inchiesta o agli arresti:

  • Antonio Poziello, ex sindaco di Giugliano, arrestato per scambio elettorale politico-mafioso.
  • Franco Alfieri, storico fedelissimo di De Luca, ai domiciliari ma ancora presidente della Provincia di Salerno.
  • Nicola Oddati, Luca Cascone e Giovanni Zannini, tutti legati al governatore e finiti nelle cronache giudiziarie.

Un quadro che ha spinto Sandro Ruotolo, eurodeputato Pd e responsabile Informazione e Cultura, a lanciare un allarme interno:

“C’è una questione morale e va affrontata subito. Non dobbiamo aspettare sempre la magistratura”.

Ruotolo è tra i promotori di una due giorni a Napoli che, a metà febbraio, metterà al centro il tema della questione sociale e morale nel partito.

La frattura con De Luca: il governatore all’attacco

Nel caos generale, Vincenzo De Luca non perde occasione per attaccare il Pd nazionale e il commissario Antonio Misiani, inviato da Schlein per “fare pulizia”.

“Il Pd in Campania non esiste, è sotto sequestro. Salvati? Chiedete ai sequestratori”, ha dichiarato ironicamente De Luca, che continua a puntare al terzo mandato, nonostante lo stop della Corte Costituzionale.

Il governatore ha poi attaccato duramente il commissariamento e il metodo con cui il partito sta gestendo la situazione:

“Il livello di vita democratica è paragonabile al Pcus di Breznev, anzi al Partito popolare di Kim Jong-un”.

Intanto, il mandato di Misiani scade il 28 febbraio, e se dovesse essere riconfermato, si ipotizza l’affiancamento di un vice per gestire una situazione sempre più ingestibile.

Pd campano: quale futuro tra inchieste e lotte interne?

Il Pd in Campania continua a navigare in acque agitate, tra inchieste, faide interne e un commissariamento che non ha ancora portato a una svolta.

Mentre a Roma si discute del dopo-De Luca, in Campania il partito sembra paralizzato, senza una strategia chiara per ricostruire credibilità e alleanze.

La domanda che molti si pongono è: quanto ancora potrà reggere questa situazione prima di un definitivo crollo politico?

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