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Cronache

Ancora incidenti sul lavoro, morti due operai

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 Ancora strage sul lavoro. Da giorni una triste e ormai insostenibile ricorrenza quotidiana nonostante gli incessanti appelli alla necessita’ di garantire la sicurezza. Oggi altri due operai hanno perso la vita, un 37enne travolto a Lanciano (Chieti) dal terreno franato nel cantiere di un gasdotto e un 47enne nel magazzino di un’azienda a Santa Croce sull’Arno (Pisa). E altri due operai sono rimasti feriti, uno in modo grave, cadendo da circa quattro metri in una centrale termica a Turbigo, nel Milanese. Una strage di operai evocata oggi anche dal palco di piazza San Giovanni a Roma. “Quando c’e’ un incidente sul lavoro, e’ un attentato alla democrazia”, ha detto il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, dal palco. “Ripartiamo dal lavoro” e “raggiungiamo l’obiettivo di zero morti”, aggiunge. E quando ci sono incidenti sul lavoro, “quelle aziende devono essere fuori dagli appalti pubblici”, chiede Bombardieri. E l’incidente di Lanciano ha avuto come teatro uno dei cantieri per la realizzazione del metanodotto Larino-Chieti, nel tratto Marcianese-Torre Marino. Ivan Rosalia era originario di Agira, in provincia di Enna; aveva appena concluso un sopralluogo in un canale per la posa dei tubi, profondo oltre 4 metri, ed era risalito insieme a un collega, poi vi e’ sceso di nuovo, sembra per recuperare una mola. E’ stato in quel momento che una parete dello scavo ha ceduto, probabilmente a causa del terreno appesantito dalle abbondanti piogge dei giorni scorsi. Inutili i soccorsi. Sono arrivati anche Polizia, Vigili del Fuoco e personale dell’ispettorato del lavoro della Asl. La Procura di Lanciano, che ha aperto un’inchiesta, non ha disposto l’autopsia e ha restituito la salma alla famiglia. “Apprendo della terribile notizia mentre sono a Roma per la grande manifestazione a difesa del ruolo e della funzione costituzionale che svolgono i sindacati – ha dichiarato il sindaco di Lanciano, Mario Pupillo – E’ inaccettabile che nel 2021 si muoia sul posto di lavoro, lo e’ ancora di piu’ in una giornata come questa, dove bisogna urlare con ancora piu’ voce che il diritto al lavoro non esiste senza diritto e dovere della sicurezza sul lavoro. Alla famiglia del giovane operaio esprimo le piu’ sentite condoglianze e profonda vicinanza a nome mio e della Citta’ di Lanciano”. Ancora da ricostruire la dinamica dell’infortunio di Santa Croce sull’Arno, dove sono intervenuti 118, Carabinieri e tecnici della medicina del lavoro. Abitava a Santa Maria a Monte, un paese vicino, l’operaio 47enne morto nell’azienda di materiali edili, ferita anche un’altra persona. Secondo le prime informazioni l’uomo stava manovrando un cingolato speciale; sembra che durante la retromarcia ci sia stato un urto con un pilastro del capannone industriale che gli e’ caduto addosso senza lasciargli scampo. “E’ una strage ed e’ sempre peggio: cosi’ non va bene per niente. Alla famiglia di questo lavoratore va un abbraccio commosso” sono le parole di Giulia Deidda, sindaco di Santa Croce sull’Arno. Sono precipitati da circa quattro metri i due operai, 42 e 49 anni, rimasti feriti in una centrale termica a Turbigo. Secondo quanto finora ricostruito, il 49enne, con traumi al cranio, al volto e a un braccio, e’ in gravi condizioni all’ospedale Niguarda di Milano. Il collega, ferito a una spalla e a un braccio, e’ ricoverato a Varese. Sul posto sono intervenuti due elicotteri dell’elisoccorso, ambulanze, vigili del fuoco, carabinieri e personale dell’Agenzia Tutela Salute (Ats).

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Ucraina: Polonia, favoriremo rimpatrio uomini in età militare

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Varsavia aiuterà Kiev a riportare in Ucraina i suoi uomini in età militare, in seguito alle nuove modifiche alle leggi sui passaporti e sul servizio consolare per gli uomini ucraini che vivono all’estero: lo ha detto il ministro della Difesa polacco Wladyslaw Kosiniak-Kamysz. “Penso che molti polacchi siano indignati vedendo giovani ucraini negli alberghi e nei caffè, sentendo quanti sforzi dobbiamo fare per aiutare” Kiev, ha detto ieri Kosiniak-Kamysz ai media di polacchi. Il ministro ha sottolineato anche che Varsavia si era già offerta di aiutare l’Ucraina a identificare i rifugiati che vivono in Polonia e che sono sotto obbligo militare. La Polonia ospita circa un milione di ucraini fuggiti dalla guerra totale della Russia. Il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba ha dichiarato che le nuove misure di Kiev intendono “ripristinare atteggiamenti equi nei confronti degli uomini in età di leva in Ucraina e all’estero”.

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Ticket Venezia: 80mila prenotati oggi, uno su 10 non paga

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Nel primo giorno di sperimentazione del ticket d’ingresso a Venezia sono oltre 80mila le persone che hanno registrato la loro presenza in città oggi, 25 aprile. Solo 7mila però, uno su dieci, secondo i dati aggiornati a ieri pomeriggio’, hanno pagato il voucher di 5 euro per accedere al centro storico. Tutti gli altri accessi sono di persone esenti alla tassa (cittadini veneti, i lavoratori, gli studenti e altre categorie), tenuti a registrarsi sulla piattaforma on line ma non a pagare. Tra questi, 30.300 sono gli ospiti delle strutture ricettive, 9.450 sono i veneti, potenziali vacanzieri ‘di giornata’.

 

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Choc a Nola: marito violento, giovane ‘liberata’ dai carabinieri grazie all’intervento della suocera

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Dopo anni di soprusi e maltrattamenti, la storia di terrore vissuta da una giovane donna di Nola ha finalmente trovato un epilogo in tribunale. Un giovane di 21 anni, con un passato turbolento segnato da dipendenza da droga e violenze, è stato arrestato e accusato di sequestro di persona, maltrattamenti e lesioni personali aggravate. Le aggressioni brutali, compresa una tentata strangolazione e attacchi pericolosi anche ai passanti nel centro antico di Nola, finiranno con il suo arresto.

La Procura di Nola, con l’ausilio dei carabinieri, ha condotto un’indagine lampo che ha portato alla luce gli abusi subiti dalla donna per anni. La vittima, che aveva sopportato in silenzio gli attacchi del compagno, ha trovato la forza di parlare solo dopo l’intervento della madre dell’aggressore, che l’ha convinta a cercare aiuto e cure mediche.

Durante l’ultima aggressione, la donna ha subito gravi danni all’orecchio e all’occhio, oltre a numerose altre ferite. In ospedale, il personale ha allertato le autorità, innescando una serie di eventi che hanno portato all’arresto del giovane. Nonostante il profondo legame affettivo che la legava al suo aguzzino, il quale chiudeva la porta di casa a chiave per impedirle di scappare, la donna ha finalmente deciso di rompere il silenzio.

Il Gip del Tribunale di Nola, Teresa Valentino, ha accolto la richiesta di custodia cautelare in carcere presentata dalla Procura, segnando un decisivo punto di svolta nel caso. La giovane donna ha espresso il desiderio di vedere giustizia fatta: «Chiedo che venga punito per quello che mi ha fatto», ha dichiarato, evidenziando il lungo calvario e la paura che ha vissuto, temendo anche per la sicurezza della sua famiglia.

Questa vicenda sottolinea la tragica realtà della violenza domestica e l’importanza di supportare le vittime nel trovare la forza di parlare e denunciare i loro aggressori. L’arresto del giovane non solo mette fine a un ciclo di violenza, ma serve anche come monito sulle conseguenze legali che attendono coloro che sceglieranno di perpetrare tali crimini.

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