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Ancora doping nel tennis, la n.2 Swiatek fermata un mese

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La vita da tennista, tra aeroporti e hotel, con la valigia in mano quasi più della racchetta, ha fatto lo sgambetto a Iga Swiatek, n.2 del ranking mondiale, risultata positiva ad un controllo antidoping per aver usato una sostanza venduta in Polonia per contrastare l’effetto jet lag. L’ex n.1 mondiale è stata così squalificata per un mese dall’Agenzia internazionale per l’integrità del tennis (Itia), lo stesso organismo che aveva messo sotto esame lo scorso marzo Jannik Sinner, per poi scagionarlo, per il caso clostebol, una vicenda del tutto diversa (non ci fu assunzione di farmaci, ma una contaminazione indiretta di una pomata usata da un componente del suo team).

L’azzurro ha visto poi impugnare la decisione favorevole dall’Agenzia mondiale antidoping (Wada) ed è in attesa della pronuncia del Tribunale arbitrale internazionale (Tas), che potrebbe decidere anche una sua squalifica, eventualità che potrebbe affrontare anche la stessa polacca. A rendere nota la vicenda Swiatek è stata la stessa Itia, spiegando che la polacca ha accettato la squalifica di un mese “per positività alla trimetazidina in occasione di un controllo al di fuori delle competizioni effettuato ad agosto 2024”. L’agenzia ha ritenuto credibile la tesi difensiva, secondo cui la positività è derivata dalla contaminazione di un farmaco a base di melatonina, venduto in Polonia senza prescrizione medica. La sua violazione, quindi, non è stata ritenuta intenzionale, “col grado di colpa della giocatrice valutata più basso dello spettro”.

In un video sui social, Swiatek ha confessato di aver vissuto “la peggior esperienza della vita, dopo l’unico test antidoping positivo nella mia carriera. Il livello incredibilmente basso di una sostanza proibita ha messo in discussione tutto ciò per cui ho lavorato. E’ stato uno stress tremendo per me e il mio team. Ora tutto è stato spiegato con cura, e posso tornare a ciò che amo di più”. L’Itia ha fatto anche sapere che Swiatek è stata già sospesa in via provvisoria tra il 22 settembre e il 4 ottobre scorsi, periodo nel quale ha saltato tre tornei, il Wta 500 di Seul e i Wta 1000 Pechino e Wuhan. Tali giorni fanno parte della sanzione, che dunque va considerata parzialmente già scontata.

Le restano solo altri otto giorni di squalifica, che terminerà il 4 dicembre. Swiatek ha anche accettato di perdere il premio in denaro vinto a Cincinnati, torneo immediatamente successivo al controllo. Quanto al fatto che la vicenda sia stata resa pubblica solo oggi, Itia ha specificato che questo è avvenuto “in conformità col suo regolamento”, poichè la tennista aveva presentato ricorso contro la sospensione provvisoria entro il termine e ne ha ottenuto la revoca. Anche per Sinner accadde lo stesso, ma nel suo caso non ci fu nessuna sospensione, ma furono squalificati i risultati, il montepremi e i punti di classifica del Masters 1000 di Indian Wells dove il giocatore risultò positivo in gara.

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Kvaratskhelia, quasi fatta per il Psg: fumata bianca per una cessione record da 80 milioni

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Sei ore di trattative serrate in un hotel della Costa Azzurra tra Giovanni Manna e Luis Campos, i direttori sportivi di Napoli e Psg, hanno avvicinato ulteriormente la conclusione della trattativa per il passaggio di Khvicha Kvaratskhelia al club parigino. La proposta finale dei francesi, pari a 75 milioni di euro più 5 di bonus, sembra ormai impossibile da rifiutare per il Napoli.

Una cessione da record

Con un’offerta complessiva di 80 milioni di euro, il Psg è pronto a portare il talento georgiano nella Ville Lumière. La cifra rappresenterebbe la seconda cessione più alta nella storia del Napoli, dopo i 90 milioni incassati per Higuain. Il presidente De Laurentiis, collegato dagli Stati Uniti, ha già fatto un passo indietro rispetto alla richiesta iniziale di 90 milioni, segnale che l’intesa è ormai vicina.

I dettagli della trattativa

La trattativa, iniziata sei giorni fa, ha visto un’importante accelerazione dopo che Kvaratskhelia ha espresso chiaramente la sua volontà di lasciare Napoli, attratto da un contratto da 8 milioni di euro a stagione. L’incontro in Francia tra Manna e Campos è stato decisivo per chiudere le distanze, con il Napoli che ha preso una piccola pausa di riflessione prima di accettare l’offerta.

Nel frattempo, il Psg ha tentato anche di discutere un possibile trasferimento futuro di Victor Osimhen, ma il Napoli ha ribadito che le due operazioni restano separate.

La ricerca dell’erede

Antonio Conte, allenatore del Napoli, ha già chiesto alla dirigenza di individuare un sostituto all’altezza di Kvaratskhelia. Le opzioni sul tavolo includono Federico Chiesa, per il quale si parla di un prestito di sei mesi dal Liverpool, e il giovane talento del Lecce, Patrick Dorgu, valutato 40 milioni di euro più una percentuale sulla futura rivendita. Tuttavia, il nome che fa più sognare i tifosi è quello di Alejandro Garnacho, talento argentino del Manchester United, per il quale il Napoli potrebbe fare un ultimo tentativo.

Le altre operazioni in corso

Sul fronte del mercato, il Napoli sta lavorando anche al rinnovo di Alex Meret, con un incontro posticipato a febbraio per definire i dettagli. Intanto, è praticamente fatto l’arrivo di Danilo, con il brasiliano che ha trovato un accordo per rescindere il contratto con la Juventus. Il nuovo accordo con il Napoli prevede 18 mesi di contratto, con opzione per un terzo anno.

Una nuova era per il Napoli

Con la cessione di Kvaratskhelia ormai a un passo e il mercato in fermento, il Napoli si prepara a una nuova fase. Le scelte fatte nei prossimi giorni potrebbero ridefinire il futuro della squadra, sia sul campo che a livello economico.

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Media, la Cina valuta vendita attività Usa di TikTok a Musk

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Il governo cinese sta valutando un piano che prevede l’acquisizione delle attività americane di TikTok da parte di Elon Musk per evitare che la app venga vietata negli Stati Uniti: lo riporta Bloomberg News. Il piano di emergenza è una delle opzioni che Pechino sta valutando mentre la Corte Suprema degli Stati Uniti decide se confermare o meno una legge che chiede alla società cinese ByteDance di cedere le attività statunitensi di TikTok entro il 19 gennaio. I funzionari del governo cinese non hanno ancora deciso se procedere o meno con l’opzione Musk, si legge nel rapporto, sottolineando che il piano è ancora preliminare.

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Il rischio di ictus si legge negli occhi, da foto della retina

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Il rischio di ictus si legge negli occhi: uno studio pubblicato sulla rivista Heart mostra che l'”impronta digitale” vascolare sulla retina può predire il rischio di ictus di una persona con la stessa precisione dei fattori di rischio tradizionali, ma senza la necessità di effettuare molteplici esami di laboratorio invasivi La ricerca è stata condotta da esperti del The Hong Kong Polytechnic University. L’impronta digitale, che comprende 29 indicatori di salute vascolare, è un approccio pratico e particolarmente adatto all’assistenza sanitaria di base e a contesti a basse risorse, spiegano i ricercatori. L’ictus colpisce circa 100 milioni di persone in tutto il mondo e ne uccide 6,7 milioni ogni anno.

La maggior parte dei casi è causata da fattori di rischio modificabili, come l’ipertensione, il colesterolo alto, una dieta scorretta e il fumo. L’intricata rete vascolare della retina condivide caratteristiche comuni con la vascolarizzazione del cervello, il che la rende un candidato ideale per valutare i danni derivanti da malattie come il diabete, spiegano i ricercatori. L’uso dell’intelligenza artificiale (AI) ha aperto le possibilità di identificare i marcatori biologici che possono predire con precisione il rischio di ictus senza la necessità di esami di laboratorio invasivi.

Gli esperti hanno misuratodiversi aspetti dell’assetto vascolare retinico (ad esempio il calibro, la densità, la tortuosità, e la complessità delle vene e delle arterie) nelle immagini del fondo oculare di 68.753 partecipanti alla biobanca britannica. I ricercatori hanno preso in considerazione i fattori di rischio potenzialmente influenti per l’ictus, dallo stile di vita a parametri come pressione sanguigna, colesterolo, glicemia e peso. L’analisi finale ha incluso 45.161 partecipanti (età media 55 anni). Durante un periodo di monitoraggio medio di 12,5 anni, 749 partecipanti hanno avuto un ictus. Queste persone tendevano a essere significativamente più anziane, di sesso maschile, fumatori e con diabete. Inoltre, pesavano di più, avevano una pressione sanguigna più alta e livelli più bassi di colesterolo “buono”, tutti fattori di rischio noti per l’ictus. I risultati ottenuti con l’esame retinico sono altrettanto precisi rispetto alle stime di rischio basate sugli esami tradizionali.

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