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Anche la A fa i conti coi rincari, biglietti alle stelle

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Dopo il caro vacanze e il caro benzina, gli italiani fanno i conti anche con il caro biglietti. La Serie A è infatti ripartita con numeri record allo stadio, dovendo però fare anche i conti con prezzi alle stelle per poter assistere dal vivo alle partite del massimo campionato. L’ultimo esempio arriva da Cagliari, dove lunedì è attesa l’Inter per il posticipo della seconda giornata. E il club sardo ha fissato prezzi a tre cifre per il big match, esordio in casa dei rossoblù, i cui tifosi dovranno prepararsi a sborsare 120 euro nei distinti centrali e 150 per la tribuna blu, con sconto riservato agli under 18 (80 e 100 euro). E’ la conseguenza del quasi sold out degli abbonamenti (oltre 13.500 venduti per il club sardo) ma d’altronde è la prassi un po’ ovunque, proprio grazie alla forte crescita degli abbonati negli ultimi anni in Serie A.

Basti pensare al record di oltre 27mila abbonamenti staccati dal Genoa o la corsa per quelli di Inter, Milan e Roma, che ogni anno partono con oltre 40mila abbonati. Non a caso, nelle ultime stagioni c’è stata anche un incremento dei numeri per il campionato italiano allo stadio, nonostante i prezzi: la media nel 2022/23 è stata di 29.519 spettatori a partita, la più alta dal 1999/2000. E la Serie A è ripartita con numeri pure maggiore, visto che nella prima giornata la media è stata di 30.824 spettatori a gara. L’incremento dei prezzi comunque non passa inosservato, a partire dai social dove le polemiche non mancano. E uno degli ultimi temi emersi riguarda i biglietti per i settori ospiti, quello spicchio di stadio riservato ai tifosi della squadra in trasferta. Nei giorni scorsi infatti la Juventus ha deciso di fissare un tetto per il prezzo del settore ospiti allo Stadium: 45 euro massimo, qualunque sia l’avversaria.

L’invito a fare altrettanto è stato esteso alle altre società, con l’obiettivo anche di trovare un accordo tramite la Lega Serie A: la questione sarà sul tavolo della prima riunione utile, sperando di seguire gli esempi di Uefa (tetto massimo di 70 euro in Champions League), Premier League (35 euro), Liga (30 euro ma Real Madrid e Barcellona non hanno firmato l’accordo) e Ligue 1 (dieci euro). Intanto, nelle prime due giornate la media per i biglietti dei settori ospiti è stata di 28 euro, ma ci sono già casi con tagliandi da 65 euro come per Roma-Milan per i tifosi in trasferta. Un accordo sul tema esiste già tra Inter e Milan, in realtà: il prezzo per le tifoserie ospiti nei derby viene fissato tra le due società a una cifra identica, che per la stagione 2023/24 sarà di 49 euro prevendita compresa.

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Scudetto, plusvalenze, oculatezza: i ‘segreti’ dell’utile record nel bilancio del Napoli

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L’anno dello scudetto, dei quarti in Champions ed è così che il Napoli è riuscito a volare. Un fatturato pari a 359,2 milioni di euro rispetto ai 175,9 milioni di euro dell’esercizio precedente: sono i primi dati sui conti del Napoli, rivelati dal portale www.calcioefinanza.it. Il bilancio al 30 giugno 2023, secondo i documenti presi in esame da Calcio e finanza mostrano un utile record di 79,7 milioni di euro, rispetto al rosso di 51,9 milioni fatto segnare l’anno precedente. Quasi invariati anche i costri: da 241 a 242,5 milioni di euro.

Tra i ricavi una voce importante arriva dai diritti tv: 160,9 milioni di euro, grazie a scudetto e Champions, e dalle plusvalenze determinate dalle cessioni di Kalidou Koulibaly, Fabian Ruiz, Andrea Petagna, Sebastiano Luperto, Adam Ounas, altri 79, 6 milioni di euro. A questi si aggiungono i ricavi delle partite, da sponsor e commerciali, dalla gestione dei diritti dei calciatori, ed altro.

Per quel che riguarda i costi ci spiega Affariefinanza.it che non ci sono stati cambiamenti particolari: sono scesi un poco quelli relativi agli stipendi (calciatore e personale, da 130,3 milioni a 111,2 milioni) ma servizi, svalutazioni e altro sono rimasti sostanzialmente invariati.

Il risultato finale è che tutte le voci hanno un segno più davanti, rispetto al 2022 quando il Napoli chiuse con una serie di passività.

 

 

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Il Bologna sente profumo d’Europa,agganciata la Roma 5/a

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Il Bologna spicca il volo con Fabbian e Zirkzee. I rossoblù riscattano il ko di Firenze e proseguono il momento magico e la scalata alla classifica, battendo il Torino grazie alle scelte di Thiago Motta: il tecnico rossoblù opta per 4-3-3 e per il centrocampista autore del gol, mentre Juric predilige tra i pali, a Milinkovic Savic, Gemello, non impeccabile nell’azione del vantaggio rossoblù che decide e cambia la partita. Il Bologna cerca i tre punti per l’aggancio al quinto posto della Roma, il Torino quelli per l’ottavo posto, a un punto da Fiorentina e Atalanta: al Dall’Ara nel posticipo della tredicesima giornata, va in scena lo scontro diretto per l’Europa e i padroni di casa se lo prendono soffrendo e portando l’inerzia del match dalla propria parte nella ripresa. Il Bologna è in emergenza, con Motta che deve rinunciare El Azzouzi, Bonifazi e Soumahoro ma soprattutto a Karlsson e Orsolini, e di fronte alla fisicità del Torino Motta rinuncia al 4-2-3-1 e a Freuler in mediana puntando sulla fisicità di Ferguson e Fabbian nel 4-3-3, mentre Juric sceglie Gemello tra i pali e punta su Tameze nel terzetto difensivo e sulla coppia Sanabria-Zapata nel 3-5-2.

Parte forte il Bologna, che al secondo minuto trova la prima conclusione con Fabbian, dopo palla lavorata da Ferguson: esterno della rete. Ma è il Torino a fare la partita nella prima mezzora incartando i meccanismi dei padroni di casa e al 18′ sblocca la gara con una conclusione dal limite di Vlasic, dopo una ripartenza firmata Lazaro e Zapata: peccato che sulla conclusione del croato ci sia Sanabria, che si abbassa: fuorigioco ravvisato dal Var e gol annullato. La squadra di Juric prende fiducia e sfiora il vantaggio al 24′, con Ilic che trova Zapata: ma sulla conclusione dal limite è attendo Skorupski, che devia in angolo, sui cui sviluppi Sanabria mastica la conclusione da buona posizione. Occasionissima granata anche al minuto 32′ quando su punizione di Ilic Buongiorno manda alto di testa da dentro l’area, in tuffo. Il gol pare nell’aria, ma il Bologna è abile a ritrovare il filo del discorso e del gioco, anche se non arrivano conclusioni pericolose: solo un tentativo di Ndoye, alto dal limite, dopo azione avviata da Posch e rifinita da Zirkzee e un cross di Saelemaekers.

Riparte forte il Torino a inizio ripresa, ma Ilic e Sanabria peccano nella mira. Thiago Motta non rischia oltre e all’11 inserisce Lucumi in difesa, spostando Calafiori sulla fascia sinistra, e Freuler in mediana al posto di Aebischer. E’ la mossa che svolta il match, perché un minuto dopo il Bologna passa: Calafiori avvia l’azione, Beukema trova l’imbucata centrale per Fabbian, Gemello sbaglia l’uscita e il centrocampista a porta vuota non sbaglia, dopo aver vinto un contrasto. E’ la giocata che cambia il match, di cui il Bologna diventa padrone. Posch sfiora il raddoppio di testa su corner di Saelemaekers al minuto 63 e dodici minuti dopo Buongiorno si immola su Zirkzee, deviando in angolo una conclusione diretta in porta. Juric prova a cambiare, mettendo dentro Pellegri, Gineitis, Vojvoda e Karamoh, ma di occasioni restano solo quelle fallite nel primo tempo e a inizio ripresa, mentre il Bologna chiude i giochi in pieno recupero con il gioiello di Zirkzee, che lanciato da Lykogiannis mette a sedere Vojvoda e sigla il 2-0 .

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L’arbitro concede penalty a CR7, ma lui dice no, “non è rigore”

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Cristiano Ronaldo è noto per le sue prodezze, ma questa sera l’attaccante dell’Al-Nassr ha convinto l’arbitro a non assegnargli un rigore. Il 38enne è finito a terra al secondo minuto dopo una sfida nella partita di Champions League asiatica pareggiata 0-0 con gli iraniani del Persepolis. Ma quando l’arbitro cinese Ma Ning ha assegnato il rigore, Ronaldo ha chiesto di ribaltare la decisione sottolineando che non era fallo. Ning è stato inviato al monitor a bordo campo e alla fine ha cambiato la sua decisione. E così una combinazione tra l’assistente arbitrale e l’onestà di Cristiano Ronaldo ha salvato il Persepolis. La partita si è conclusa 0-0, con l’espulsione di Ali Lajami dell’Al Nassr al 17′. L’Al Nassr si era già qualificato per le fasi a eliminazione diretta prima della partita a Riyadh. La squadra della Saudi Pro League è in testa al Gruppo E con 13 punti dopo cinque partite e cinque punti di vantaggio sul Persepolis, secondo.

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