Il “peggio dovrebbe essere ormai alle spalle”, come il dice il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri e restano stabili i segni positivi di continua decrescita delle curve che hanno misurato in questo anno la pandemia e le sue ondate. Compresa quella delle vittime che per la prima volta, dopo ben 7 mesi, scende sotto quota 100. Ma, secondo Fondazione Gimbe, potremmo iniziare a vedere, sulla curva dei nuovi casi, gli effetti delle riaperture graduali che, dal 26 aprile hanno tinto progressivamente di giallo tutta l’Italia, eccetto la Valle d’Aosta, solo dalla prossima settimana. Una posizione condivisa anche da Franco Locatelli, coordinatore del Cts, che in un’intervista al Corriere della Sera, ha spiegato che sara’ solo l’analisi della prossima settimana a dare un quadro ancora piu’ compiutamente definito, “ma non avere al momento segnali di allerta e’ incoraggiante anche nella prospettiva di nuove misure di apertura, quali per esempio il prolungamento del coprifuoco, che il governo si accinge ad adottare. Resta fondamentale il principio ispiratore della gradualita’ e progressivita’ ricordato anche recentemente dal presidente Draghi”. Il presidente di Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta in un’analisi sull’andamento della pandemia e la situazione vaccinale, spiega che “se l’entita’ della risalita della curva epidemiologica rimane strettamente legata all’aderenza ai comportamenti individuali, quella dei ricoveri in area medica e in terapia intensiva, oltre che dei decessi, e’ condizionata dalla rapidita’ con cui saranno coperti, almeno con una dose di vaccino, le persone fragili e gli over 60, la cui la copertura e’ ancora insufficiente”. Il dato di oggi con la discesa del numero delle vittime fa bene sperare, anche se sui numeri del fine settimana resta sempre qualche incertezza sul rallentamento delle registrazioni. Ancora oltre 5 milioni di persone a rischio elevato di ospedalizzazione, pero, sono ancora totalmente scoperte dalla protezione vaccinale. Solo il 9,1% degli over 80 a non aver ricevuto nemmeno la prima dose, la percentuale sale al 23,1% della fascia 70-79 e al 42,4% per quella 60-69 anni. “Ecco perche’, pur di fronte al netto miglioramento in atto – spiega Cartabellotta – non conoscendo ancora chiaro il reale impatto dell’Italia tutta gialla sulla curva epidemiologica e’ fondamentale rispettare la gradualita’ nelle riaperture, senza imprudenti salti in avanti. Gradualita’ che, insieme al completamento della copertura vaccinale negli over 60 e al rigoroso rispetto delle misure individuali, rappresenta la chiave di volta per affrontare questa fase della pandemia. ricovero (-90%) e di decesso (-95%)”. “I numeri sono questi e andranno sempre meglio. Il peggio dovrebbe essere alle nostre spalle e le cose vanno bene grazie alla ricerca. Ci potrebbe essere pero’ un aumento dei contagi fra i giovani, in particolare sotto i 16 per i quali la vaccinazione ancora non e’ prevista” ha detto il sottosegretario Sileri durante la trasmissione Domenica In, puntando quindi il faro, in un quadro comunque ottimistico, su una fascia di popolazione per la quale non c’e’ ancora copertura, in attesa dell’autorizzazione dei vaccini anti-Covid, anche per i piu’ giovani.