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Cronache

Allarme di Lamorgese: mi preoccupa chi non prende le distanze dai violenti

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Qualcuno sta approfittando del malcontento generato dalla crisi Covid “per soffiare sul fuoco” invece di prendere le distanze dalla violenza. E’ preoccupata il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese che, in un’intervista a Repubblica, parla delle responsabilita’ di chi alimenta le polemiche e lancia un appello alla coesione nazionale. “E’ un momento molto difficile” dice, “mi preoccupano le polemiche di chi soffia sul fuoco e in qualche modo non prende le distanze in modo netto dagli atti di vandalismo e dalle violenze contro le forze di polizie che abbiamo visto a Napoli, Roma, Torino e Milano. Questo e’ il tempo della coesione sociale che si attua anche stringendosi intorno alle istituzioni democratiche”.  La preoccupazione della titolare del Viminale riguarda anche il fatto che “c’e’ tra i piu’ giovani una disposizione alla violenza e al non rispetto di alcuna regola di convivenza democratica che ci deve far riflettere anche in termini di azioni preventive”.

Un fenomeno, dice, “emerso in particolare a Milano e Torino nelle cui periferie vivono molti stranieri di seconda e terza generazione che, insieme a coetanei italiani, hanno anche saccheggiato i negozi”. Il timore, aggiunge, “e’ che legittime manifestazioni di dissenso siano state sfruttate e infiltrate in alcuni casi da frange violente ed estremiste che nulla hanno a che vedere con le rivendicazioni della categoria economiche colpite dalla crisi”. Riguardo la strage nella cattedrale di Nizza compiuta da un tunisino che era arrivato in Europa passando per Lampedusa, Lamorgese ribadisce quanto gia’ detto nei giorni scorsi dai responsabili dell’antiterrorismo: “l’attentatore non era mai stato segnalato dalle autorita’ tunisine, non era neanche inserito sotto il profilo della sicurezza nei canali di intelligence. Quello di Nizza e’ un attacco all’Europa. L’Italia e la porta d’Europa e per questo il fronte contro il terrorismo deve essere comune, con uno sforzo sempre piu’ intenso di collaborazione tra tutti i Paesi dell’Unione Europea”.

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Ucraina: Polonia, favoriremo rimpatrio uomini in età militare

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Varsavia aiuterà Kiev a riportare in Ucraina i suoi uomini in età militare, in seguito alle nuove modifiche alle leggi sui passaporti e sul servizio consolare per gli uomini ucraini che vivono all’estero: lo ha detto il ministro della Difesa polacco Wladyslaw Kosiniak-Kamysz. “Penso che molti polacchi siano indignati vedendo giovani ucraini negli alberghi e nei caffè, sentendo quanti sforzi dobbiamo fare per aiutare” Kiev, ha detto ieri Kosiniak-Kamysz ai media di polacchi. Il ministro ha sottolineato anche che Varsavia si era già offerta di aiutare l’Ucraina a identificare i rifugiati che vivono in Polonia e che sono sotto obbligo militare. La Polonia ospita circa un milione di ucraini fuggiti dalla guerra totale della Russia. Il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba ha dichiarato che le nuove misure di Kiev intendono “ripristinare atteggiamenti equi nei confronti degli uomini in età di leva in Ucraina e all’estero”.

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Ticket Venezia: 80mila prenotati oggi, uno su 10 non paga

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Nel primo giorno di sperimentazione del ticket d’ingresso a Venezia sono oltre 80mila le persone che hanno registrato la loro presenza in città oggi, 25 aprile. Solo 7mila però, uno su dieci, secondo i dati aggiornati a ieri pomeriggio’, hanno pagato il voucher di 5 euro per accedere al centro storico. Tutti gli altri accessi sono di persone esenti alla tassa (cittadini veneti, i lavoratori, gli studenti e altre categorie), tenuti a registrarsi sulla piattaforma on line ma non a pagare. Tra questi, 30.300 sono gli ospiti delle strutture ricettive, 9.450 sono i veneti, potenziali vacanzieri ‘di giornata’.

 

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Cronache

Choc a Nola: marito violento, giovane ‘liberata’ dai carabinieri grazie all’intervento della suocera

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Dopo anni di soprusi e maltrattamenti, la storia di terrore vissuta da una giovane donna di Nola ha finalmente trovato un epilogo in tribunale. Un giovane di 21 anni, con un passato turbolento segnato da dipendenza da droga e violenze, è stato arrestato e accusato di sequestro di persona, maltrattamenti e lesioni personali aggravate. Le aggressioni brutali, compresa una tentata strangolazione e attacchi pericolosi anche ai passanti nel centro antico di Nola, finiranno con il suo arresto.

La Procura di Nola, con l’ausilio dei carabinieri, ha condotto un’indagine lampo che ha portato alla luce gli abusi subiti dalla donna per anni. La vittima, che aveva sopportato in silenzio gli attacchi del compagno, ha trovato la forza di parlare solo dopo l’intervento della madre dell’aggressore, che l’ha convinta a cercare aiuto e cure mediche.

Durante l’ultima aggressione, la donna ha subito gravi danni all’orecchio e all’occhio, oltre a numerose altre ferite. In ospedale, il personale ha allertato le autorità, innescando una serie di eventi che hanno portato all’arresto del giovane. Nonostante il profondo legame affettivo che la legava al suo aguzzino, il quale chiudeva la porta di casa a chiave per impedirle di scappare, la donna ha finalmente deciso di rompere il silenzio.

Il Gip del Tribunale di Nola, Teresa Valentino, ha accolto la richiesta di custodia cautelare in carcere presentata dalla Procura, segnando un decisivo punto di svolta nel caso. La giovane donna ha espresso il desiderio di vedere giustizia fatta: «Chiedo che venga punito per quello che mi ha fatto», ha dichiarato, evidenziando il lungo calvario e la paura che ha vissuto, temendo anche per la sicurezza della sua famiglia.

Questa vicenda sottolinea la tragica realtà della violenza domestica e l’importanza di supportare le vittime nel trovare la forza di parlare e denunciare i loro aggressori. L’arresto del giovane non solo mette fine a un ciclo di violenza, ma serve anche come monito sulle conseguenze legali che attendono coloro che sceglieranno di perpetrare tali crimini.

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