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Alla Maker Faire 2019 sfida a calcio tra robot

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Grazie a sistemi di intelligenza artificiale, dal 18 al 20 ottobre tre squadre universitarie di robot umanoidi si sfideranno a calcio nel torneo RoboCup. Il campo da gioco saranno i padiglioni della “Maker Faire Rome – The European Edition” 2019, l’evento europeo dedicato all’innovazione tecnologica che si svolgera’ alla Fiera di Roma. La nuova edizione, la settima, e’ stata presentata alla Camera di Commercio di Roma, promotrice dell’evento con la sua Azienda speciale Innova Camera. Presenti la sottosegretaria al Ministero dello sviluppo economico (Mise), Alessandra Todde, e il vicepresidente della Regione Lazio, Daniele Leodori. Con la Maker Faire 2019 l’innovazione diventa sostenibile: senza plastica, ‘carbon neutral’ e con il 100% dell’energia elettrica consumata rinnovabile. “Le emissioni di gas serra generate saranno compensate con la piantumazione di 700 alberi del bosco Maker Faire, realizzato grazie alla collaborazione con la start up zeroCO2”, spiegano gli organizzatori. Per Massimo Banzi, curatore dell’edizione 2019 e cofondatore di Arduino, “da gruppi di appassionati che facevano i maker per hobby siamo ormai passati a progetti che sempre di piu’ lavorano a semplificare la tecnologia a beneficio di tutti”.

Alla Maker Faire fara’, ad esempio, il suo esordio ufficiale l’Istituto di Robotica e Macchine Intelligenti (I-RIM), creato a luglio, che raccoglie le eccellenze italiane nella ricerca e industria del settore. Tra gli eventi legati al nuovo istituto, la prima edizione della Conferenza italiana di robotica e macchine intelligenti e un’esposizione delle tecnologie dell’interazione presenti e future, chiamata ‘Dai Progetti ai Prodotti’. “L’istituto si propone di dare corpo all’AI e fare incontrare chi fa ricerca nel settore con chi deve svilupparne le applicazioni”, ha detto Antonio Bicchi, presidente I-RIM. Sono 600 i progetti presentati nella rassegna da piu’ di 40 Paesi, distribuiti in 7 padiglioni a tema, per una superficie espositiva di oltre 100.000 metri quadri. Si va dall’economia circolare all’agritech, dallo spazio alle nuove tecnologie applicate all’arte. Per Lorenzo Tagliavanti, presidente della Camera di Commercio di Roma, “Maker Faire Rome e’ un luogo dove la tecnologia e’ alla portata di tutti, una piattaforma in cui l’innovazione dall’alto incontra l’innovazione dal basso”.

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Cultura

Topolino parla in catanese, fiorentino, milanese e napoletano

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In occasione della “Giornata nazionale del dialetto e delle lingue locali”, che ricorre ogni 17 gennaio, il numero 3608 di Topolino, il famosissimo cartoon e personaggio di Walt Disney, parla, in una storia, in catanese, fiorentino, milanese e napoletano. “Il nuovo numero del settimanale – si legge in una nota della Panini Comics – celebra la ricchezza linguistica italiana con un’iniziativa unica e mai realizzata prima: sarà disponibile in 4 versioni speciali con la storia Zio Paperone e il PdP 6000 tradotta”. Al progetto è dedicata anche una cover tricolore realizzata da Andrea Freccero.

Oltre alla versione in italiano, il numero 3608 – in edicola e su Panini.it a partire da mercoledì 15 gennaio – sarà disponibile, viene spiegato, in Sicilia, Toscana, Lombardia Campania con la storia Zio Paperone e il PdP 6000, scritta da Niccolò Testi per i disegni di Alessandro Perina, tradotta rispettivamente in catanese, fiorentino, milanese e napoletano. Al progetto è dedicata anche un’imperdibile cover realizzata da Le copie con la storia in dialetto saranno distribuite unicamente nelle edicole della zona regionale di competenza linguistica, mentre nelle altre regioni verrà distribuita la versione in italiano. Sarà però possibile trovare tutte le versioni in fumetteria, su Panini.it, e tramite il proprio edicolante su Primaedicola.it (fino ad esaurimento scorte). Per declinare Zio Paperone e il PdP 6000 in catanese, fiorentino, milanese e napoletano, Panini si è avvalso della collaborazione di Riccardo Regis – professore ordinario di Linguistica italiana dell’Università degli Studi di Torino, esperto di dialettologia italiana – che ha coordinato un team di linguisti.

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Cronache

Titoli di Stato fuori dall’Isee, arriva la riforma

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Da quest’anno le famiglie italiane potranno escludere i titoli di Stato dal calcolo per l’Isee. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha infatti firmato l’atteso Dpcm che modifica il regolamento sulla disciplina dell’Indicatore della situazione economica equivalente e rende operativa la misura introdotta con la legge di bilancio per il 2024. Una mossa che arriva in un momento positivo per i titoli di Stato italiani e anche per i conti pubblici. La maggiore affidabilità italiana si traduce in “una diminuzione dello spread (sceso nei mesi scorsi sotto 110 punti, ndr.) e dei tassi sul debito, e accresce l’appeal dei titoli di Stato italiani”, sottolinea la premier in consiglio dei ministri, citando i 10,4 miliardi di risparmi nel 2025/26 in termini di minori interessi da sostenere sui titoli di Stato calcolati dall’Upb. Una “buona notizia” di cui andare “fieri”, evidenzia Meloni, “perché i miliardi risparmiati sono miliardi in più da spendere nella sanità, nella scuola, nel sostegno dei redditi più bassi”: “un cambio di passo radicale – aggiunge – rispetto alle scelte irresponsabili del passato”.

Il fisco intanto si prepara alla prossima stagione della dichiarazione dei redditi. L’Agenzia delle Entrate ha pubblicato in veste non definitiva il 730 per il 2025, insieme alle istruzioni: un modello con un perimetro allargato, visto che da quest’anno i contribuenti non titolari di partita Iva potranno utilizzare il modello anche per indicare i redditi a tassazione separata o soggetti a imposta sostitutiva. Per quanto riguarda l’Isee, il decreto approvato oggi, che recepisce una lunga serie di interventi che hanno modificato il testo del Regolamento che disciplina lo strumento, sarà ora inviato alla Corte dei conti per la registrazione e la successiva pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.

Tra le principali novità c’è l’esclusione dalla determinazione dell’Isee, fino ad un massimo di 50.000 euro, del valore dei titoli di Stato e dei prodotti finanziari di raccolta del risparmio con obbligo di rimborso assistito dalla garanzia dello Stato, come i buoni fruttiferi postali e i libretti di risparmio postale. Inoltre per i nuclei familiari composti da persone con disabilità o non autosufficienti, arriva la possibilità di escludere dal computo del reddito di ciascun componente i trattamenti assistenziali, previdenziali e indennitari, comprese le carte di debito percepite in ragione della condizione di disabilità. Viene anche attribuita una maggiorazione, pari a 0,5, al parametro della scala di equivalenza per ogni componente (del nucleo familiare) con disabilità media, grave o non autosufficiente. Il dpcm prevede una disciplina transitoria per le attestazioni Isee già rilasciate che reteranno valide ai fini dell’accesso alle prestazioni sociali agevolate fino alla naturale scadenza. Si potrà comunque richiedere una nuova attestazione calcolata secondo le nuove regole. Sapendo che dal 2023, per i modelli successivi al primo, i Caf possono chiedere fino a 25 euro.

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Esteri

Le 5 soldatesse da liberare per 250 detenuti

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Chi può dimenticare Naama Levy, soldatessa di 19 anni, tirata fuori dal bagagliaio di una jeep nera, con i pantaloni della tuta insanguinati tra le gambe, le mani ferite legate dietro la schiena, la faccia pesta che cola sangue, scalza, trascinata per i capelli e spinta sul retro del mezzo da tre terroristi che la espongono in una via di Gaza sparando in aria e urlando ‘Allahu Akbar’. Quelle immagini pubblicate sui social dai fondamentalisti di Gaza sono diventate il raccapricciante simbolo della violenza sessuale contro le donne israeliane durante l’attacco del 7 ottobre 2023. Rapita da Hamas nella base militare di Nahal Oz, Naama potrebbe fare ritorno a casa tra poche ore: per riaverla indietro Israele è disposto a liberare 50 detenuti palestinesi detenuti nelle carceri del Paese, compresi 30 ergastolani condannati per reati gravissimi. Cinquanta per ognuna delle cinque soldatesse, osservatrici senza armi, ancora prigioniere a Gaza dopo 466 giorni da quel sabato di sangue.

Liri Albag, Karina Ariev, Agam Berger e Daniella Gilboa sono le altre quattro per le quali Israele pagherà un prezzo altissimo. Nel luglio del 2024 Hamas ha diffuso un’immagine delle quattro ragazze, che hanno compiuto 20 anni in cattività, sedute su materassi per terra, e alle spalle la foto incorniciata del leader politico di Hamas Ismail Haniyeh, ucciso a Teheran da un’esplosione l’estate scorsa. Le cinque soldatesse sono ritenute in Israele la prova vivente della fallimentare gestione della sicurezza israeliana: a loro era assegnato il ruolo cruciale di monitorare il confine con Gaza, nel settore più caldo e pericoloso. Prima dell’assalto avevano segnalato ai loro comandanti osservazioni allarmanti sui movimenti dall’altra parte del confine. Se le informazioni che avevano trasmesso fossero state prese sul serio, i preparativi del massacro sarebbero stati identificati prima del 7 ottobre. Ma i loro avvertimenti furono ignorati e trattati con superficialità dai vertici militari.

Sulla base di Nahal Oz sono piombate le brigate al Qassam di Hamas e Saraya al Quds della Jihad islamica palestinese, il gruppo più estremo dei terroristi di Gaza. Più di 60 soldati, tra cui 15 soldatesse, sono stati uccisi e sei sono stati dichiarati dispersi o rapiti. Hamas, qualche tempo dopo l’invasione, ha diffuso il tragico video delle prime ore dal rapimento delle ragazze. Naama con il viso devastato dai colpi, la bocca di Agam piena di sangue, tutte legate, a terra, circondate da decine di terroristi armati di fucili d’assalto che urlano tutti insieme, ‘vi schiacciamo sioniste, cagne’, poi pregano, poi mangiano. L’ultimo video rilasciato da Hamas nelle settimane scorse fa vedere Liri, in giacca mimetica, sottomessa, piegata, spenta.

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