Collegati con noi

In Evidenza

Alcaraz lanciato verso Wimbledon: «Federer mi ha insegnato a godermi il viaggio»

Pubblicato

del

Carlos Alcaraz arriva a Wimbledon 2025 con la serenità e la determinazione di chi ha imparato la lezione del maestro: “Goditi il viaggio”, gli disse Roger Federer durante la Laver Cup 2024. Un consiglio diventato mantra nei 70 giorni che hanno trasformato la sconfitta di Miami in una corsa trionfale da Montecarlo al Queen’s, con 27 vittorie su 28 match, cinque titoli stagionali, dominio nella Race verso le ATP Finals di Torino, e la testa già sull’erba del Centre Court dove difenderà il titolo.

Numeri e prestazioni da fuoriclasse

Con la vittoria su Lehecka in finale al Queen’s, Alcaraz ha consolidato il suo ruolo di leader: 2.240 punti di vantaggio su Sinner nella Race, 21 titoli in carriera a 22 anni e una transizione terra-erba praticamente perfetta. Il suo tennis è una combinazione di magia e potenza, come dimostra il dritto a 175 km/h contro Bautista Agut e gli ace micidiali nei primi game delle semifinali (8 in tre turni di servizio). In finale ha chiuso con l’87% di punti vinti sulla prima e 18 ace totali.

La rivalità con Sinner: scintilla che accende il talento

Da quando Sinner è tornato in campo al Foro Italico, il bilancio dello spagnolo è un granitico 18-0. Un dato che conferma la natura competitiva di Carlitos, che sembra dare il meglio solo se spinto dall’avversario più forte. Il confronto con Jannik lo stimola: «Non credo che il Roland Garros sia stato una svolta nella nostra rivalità. So che Jannik sta lavorando duro per tornare più forte. E anch’io voglio fare meglio, soprattutto tatticamente».

Ibiza per ricaricare, Wimbledon per continuare a sognare

Tre giorni a Ibiza sono bastati ad Alcaraz per ricaricare le batterie dopo la maratona del Roland Garros. E mentre Sinner cedeva a Bublik ad Halle, pagando le tossine fisiche e mentali della sconfitta di Parigi, Carlitos si preparava con lucidità all’incrocio più atteso dell’estate. Il sorteggio di venerdì svelerà se l’erba londinese potrà regalare una nuova sfida tra i due protagonisti del tennis contemporaneo.

Il futuro è adesso

Con un titolo Slam a testa nel 2025, sarà Wimbledon a orientare il resto della stagione. Alcaraz ne è consapevole: «Vengo da cinque successi, ma non batterò Jannik per sempre. Devo continuare a imparare». È l’umiltà dei grandi, ma anche la forza di chi si sente completo su tutte le superfici. Come direbbe Federer, «enjoy the ride». E Londra è pronta per un altro capitolo di questa straordinaria rivalità.

Advertisement

Cultura

Riccardo Muti a Pompei: “Ogni ritorno in Campania è un tuffo nel mio passato. La cultura del Sud va difesa”

Riccardo Muti si racconta al Mattino: l’amore per Napoli, la formazione al San Pietro a Majella, l’omaggio a Rota e la difesa della cultura del Sud con la musica.

Pubblicato

del

Riccardo Muti torna in Campania e si lascia avvolgere dalla memoria. «Ogni ritorno a Napoli o a Pompei è un ritorno all’infanzia, all’adolescenza, alla nostalgia di un passato meraviglioso, di luoghi magici», racconta in una lunga intervista al Mattino. E lo fa alla vigilia del concerto che il 24 luglio dirigerà nell’anfiteatro degli scavi di Pompei con l’Orchestra Giovanile Cherubini.

Nel ricordo di quel ragazzo che a Pompei fece la Prima Comunione nella Basilica del Rosario e che a Napoli, tra il liceo Vittorio Emanuele e il conservatorio San Pietro a Majella, pose le basi di una carriera leggendaria, c’è tutta l’intensità di un uomo che continua a difendere la cultura del Sud.

Un programma per tutti, ma non semplice

Nel programma della serata, nell’ambito della rassegna “Beats of Pompeii”, brani popolari ma non banali: Bellini, Verdi, Rota e Ravel. «Sì, è musica che tutti conoscono, ma non per questo è semplice. È un repertorio che mostra diverse sfumature della grande musica sinfonica», spiega Muti.

In particolare, “Le quattro stagioni” di Verdi da I Vespri siciliani è un passaggio che il Maestro difende con forza: «È uno dei brani sinfonici più importanti di Verdi. Eppure viene spesso tagliato a teatro: è un errore. È un delitto tagliarlo».

L’omaggio a Nino Rota, il maestro dimenticato

Nel programma anche la celebre colonna sonora de Il Padrino di Nino Rota, di cui Muti parla con affetto e riconoscenza: «Fu lui a riconoscere il mio talento e ad indicarmi il percorso da seguire. È grazie a lui se ho fatto la strada che ho fatto».

Ma aggiunge con amarezza: «In Italia Rota non è ancora considerato come merita. È stato molto di più che un autore di colonne sonore: ha scritto musica sinfonica, operistica, da camera. Tutta da scoprire».

San Pietro a Majella: promesse ancora non mantenute

Il Maestro non nasconde la delusione per lo stato del Conservatorio di Napoli dove si formò: «L’ultima volta che sono passato da lì sono rimasto molto colpito negativamente. So che la Regione ha stanziato fondi importanti e che i lavori dovrebbero partire a novembre, ma in Giappone in questo tempo avrebbero costruito un grattacielo. Basta progetti infiniti. San Pietro a Majella è un patrimonio mondiale, non solo napoletano».

Pompei e i luoghi della cultura del Sud

Il concerto a Pompei è la tappa finale di un tour iniziato a Udine e passato da Lucca. Un ritorno, due anni dopo l’esibizione nel Teatro Grande degli Scavi in occasione delle “Vie dell’Amicizia”. Ma è anche una dichiarazione d’amore per la cultura meridionale.

«Pompei, Paestum, Agrigento… sono luoghi che raccontano la bellezza e la storia millenaria del Sud», dice. E ricorda l’emozione di suonare davanti al Tempio della Concordia o al Tempio di Nettuno, mentre si alzava la luna.

La missione di un uomo del Sud

«Vorrei che questi eventi non fossero episodi isolati, ma parte di un percorso culturale forte», afferma Muti con passione. E aggiunge: «Io, napoletano da parte di madre e pugliese da parte di padre, sento il dovere di difendere i valori della cultura meridionale, tanto più attraverso la musica, che è un linguaggio universale capace di unire i popoli».

La musica, per Muti, è un ponte verso la pace, uno strumento per rendere l’uomo migliore, un messaggio rivolto soprattutto ai giovani: «Devono amare le loro radici e la loro terra. Io continuo a farlo».

Continua a leggere

In Evidenza

Jannik Sinner re di Wimbledon: trionfo storico, orgoglio italiano e assenza delle istituzioni

Sinner vince Wimbledon ed entra nella leggenda: primo italiano a conquistare il torneo. Orgoglio nazionale, ma nessuna presenza istituzionale a sostenerlo dal vivo.

Pubblicato

del

Alle 20:24 del 13 luglio 2025, Jannik Sinner entra nella storia del tennis mondiale. Conquista il suo quarto Slam, il primo sui prati dell’All England Club, il più prestigioso. Un trionfo che rende orgogliosa tutta l’Italia, ma che si consuma senza il sostegno visibile di alcun rappresentante delle istituzioni italiane.

Sulla tribuna centrale ci sono il papà Hanspeter, la mamma Siglinde e il fratello, emozionati e fieri. Non c’è, però, alcuna figura dello Stato italiano ad applaudirlo. Nessun ministro, nessun presidente, nessun ambasciatore. Una differenza che si nota ancora di più guardando il box di Carlos Alcaraz, dove il Re di Spagna è presente per onorare il suo campione.

Orgoglio e gratitudine di un campione

«È il sogno dei sogni, quello che fai da bambino e che non pensi mai possa avverarsi», dice Jannik con lo sguardo lucido e il cuore colmo di emozione. Al centro del campo si stringe in un abbraccio con Cahill e Vagnozzi, la sua guida tecnica e umana, a cui dedica il successo: «Devo tutto a voi, grazie».

Poi si volta verso il pubblico, dove riceve il trofeo dalle mani della principessa Kate, e dichiara con semplicità:
«Sono orgoglioso di essere italiano».
Parole semplici, potenti. Di quelle che toccano il cuore di chi sente forte il senso di appartenenza a un Paese, a una storia.

Un successo epocale per il tennis italiano

Sinner diventa il primo italiano della storia a vincere Wimbledon in singolare, 138 anni dopo la prima edizione. Dopo le finali perse da Berrettini e Paolini, dopo i successi in doppio di Errani e Vinci, è finalmente arrivato il giorno della gloria azzurra.

E lo fa battendo Carlos Alcaraz, interrompendo una striscia di cinque sconfitte consecutive contro di lui. Dopo il primo set ceduto, Jannik è rimasto glaciale, lucido, implacabile. Ha chiuso al secondo match point, là dove al Roland Garros ne aveva sprecati tre.

Assenza che pesa

Tutto perfetto? Quasi. Perché in quel momento unico per lo sport italiano, mancava un abbraccio dello Stato. Nessuno ad accompagnare il ragazzo che ha portato il nome dell’Italia in cima a Wimbledon.

Non una delegazione, non un volto delle istituzioni, mentre nella tribuna reale spiccavano il principe William, la principessa Kate e i loro figli, incantati dai riccioli rossi e dal sorriso del campione. Un’assenza che stride, che lascia spazio all’amarezza. Non tanto per Sinner, abituato a far parlare il suo tennis, ma per un Paese che spesso si dimentica dei suoi migliori figli quando salgono sul podio più alto.

La leggenda di Jannik

Sinner è oggi l’icona dello sport italiano, un simbolo di talento, dedizione e pulizia morale. Lo era già da tempo, ma la vittoria a Wimbledon lo consacra tra i grandi della storia:

  • quattro finali Slam consecutive a 23 anni

  • successi a New York, Melbourne, Wimbledon

  • unica sconfitta a Parigi, da cui ha tratto forza

E mentre fuori dal campo ringrazia la famiglia, il team, il fratello e chi gli è stato vicino anche nei momenti duri, come dopo la sconfitta di Parigi, Sinner diventa anche l’uomo che incarna il riscatto sportivo di un Paese.

Adesso tocca all’Italia riconoscere, sostenere e celebrare chi ci fa sognare con il talento e l’orgoglio. Wimbledon ha un nuovo re, si chiama Jannik. E il suo regno è solo all’inizio.


Continua a leggere

Esteri

Trump: “Missili Patriot all’Ucraina, pagherà l’Unione Europea”

Donald Trump annuncia l’invio di missili Patriot all’Ucraina: “Ne hanno bisogno, noi non pagheremo nulla. Coprirà tutto l’Unione Europea”.

Pubblicato

del

Titolo SEO ottimizzato

Trump: “Missili Patriot all’Ucraina, pagherà l’Unione Europea”

Meta description SEO

Donald Trump annuncia l’invio di missili Patriot all’Ucraina: “Ne hanno bisogno, noi non pagheremo nulla. Coprirà tutto l’Unione Europea”.

Parole chiave SEO

Trump, Ucraina, missili Patriot, armi all’Ucraina, NATO, Unione Europea, guerra in Ucraina, difesa aerea, Rutte

Suggerimento immagine

Donald Trump durante una conferenza stampa con sfondo bandiere americane e militari.


Trump annuncia l’invio dei missili Patriot all’Ucraina: “Pagherà tutto l’Unione Europea”

Donald Trump ha annunciato che gli Stati Uniti invieranno i sistemi di difesa aerea Patriot all’Ucraina, affermando che si tratta di un equipaggiamento “di cui hanno disperatamente bisogno”. Il presidente americano ha parlato con i reporter, sottolineando che, sebbene non sia stato ancora deciso il numero esatto di missili, l’invio avverrà a breve.

L’incontro con il segretario generale della NATO

Nel suo intervento, Trump ha anche confermato che incontrerà domani il segretario generale della NATO, Mark Rutte, per discutere delle forniture militari all’Ucraina e della sicurezza europea. Il colloquio si inserisce in un momento delicato della guerra, in cui Kiev continua a chiedere maggiore supporto militare per difendersi dagli attacchi russi.

Nessun costo per gli Stati Uniti, secondo Trump

Noi non pagheremo nulla”, ha puntualizzato Trump, precisando che l’intero costo dell’operazione sarà a carico dell’Unione Europea. “Loro (gli ucraini, ndr) ne avranno un po’, perché hanno bisogno di protezione”, ha dichiarato. Il presidente ha inoltre aggiunto che gli ucraini pagheranno il 100% per gli altri equipaggiamenti militari sofisticati che saranno forniti da Washington.

Un messaggio politico e strategico

Le parole di Trump arrivano in un contesto di crescente pressione su NATO e Unione Europea per il sostegno all’Ucraina. Il leader americano, pur ribadendo il supporto militare, ha marcato con decisione la linea del “niente spese per gli Stati Uniti”, segnando una chiara posizione di disimpegno economico diretto, ma non operativo.


Titolo SEO: Trump: “Missili Patriot all’Ucraina, pagherà l’Unione Europea”
Meta description SEO: Donald Trump annuncia l’invio di missili Patriot all’Ucraina: “Ne hanno bisogno, noi non pagheremo nulla. Coprirà tutto l’Unione Europea”.
Parole chiave SEO: Trump, Ucraina, missili Patriot, armi all’Ucraina, NATO, Unione Europea, guerra in Ucraina, difesa aerea, Rutte

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto