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Cronache

Alarm Phone, persi contatti con barcone alla deriva da Libia: decine di annegati

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“Abbiamo perso i contatti con le 47 persone e siamo molto preoccupati! La cosiddetta guardia costiera libica ci ha detto che le autorità italiane avrebbero coordinato i soccorsi ma non danno alcuna informazione. Le persone devono essere salvate e portate in salvo in Europa ora”. Lo scrive nella notte Alarm Phone, ong creata da una rete di attivisti per allertare i soccorsi in mare, a proposito dell’imbarcazione alla deriva da ieri tra le onde nel Mediterraneo centrale.

“NON e’ possibile prevedere il numero di persone che potrebbe partire dalla Libia”. Lo afferma Flavio Di Giacomo, protavoce dell’Organizzazione internazionale delle migrazioni (Oim), riferendosi a dei servizi rapporti dei servizi segreti, che prevedono la partenza dalla Libia verso l’Italia di 685.000 migranti. “La decisione di partire, e la possibilita’ di poterlo fare – sottolinea Di Giacono – dipendono da dinamiche mutevoli e non quantificabili e va sottolineato che oltre l’80% dei flussi migratori africani resta in Africa, non va in Europa. Dati alla mano, nessuna emergenza numerica. Le previsioni sulle partenze dalla Libia ri rivelano poi, nei fatti, sempre errate. La priorita’ e’ salvare vite e evitare che le persone diventino vittime di violazioni di diritti umani, come, appunto, accade in Libia”. Lo scorso anno, spiega Matteo Villa, analista dell’Ispi, la previsione indicava 400.000 sbarchi, ma sulle coste italiane ne arrivarono 105.000. La stima dei servizi segreti, aggiunge Villa, e’ “un errore”. I 685.000 indicati dagli 007 italiani “sono i migranti presenti in Libia, secondo un rapporto dell’Onu, e non quelli pronti a partire”.

In un tweet di Mediterranea Saving Humans, in riferimento al barcone alla deriva nelle acque libiche, si afferma che “secondo diverse fonti” l’imbarcazione “si è rovesciata stamattina e molte delle 47 persone a bordo risultano disperse”. La Ong prosegue affermando che “le autorità Italiane da ieri avevano dato istruzioni alle navi mercantili presenti in zona, assumendo coordinamento #Sar. Ma i mercantili si sono limitati a osservare per 24 ore. Non risultano mobilitate le navi militari operative nell’area per #Eunavformed e #Irini”. In ogni caso, al momento, non ci sono conferme ufficiali del naufragio.

“Siamo scioccati. Secondo diverse fonti, decine di persone di questa barca sono annegate”. Lo scrive su Twitter Alarm phone in merito alle 47 persone a bordo di un barcone proveniente dalla Libia. “Dalle 2:28 dell’11 marzo, le autorita’ erano informate dell’urgenza e della situazione di pericolo. Le autorita’ italiane hanno ritardato deliberatamente i soccorsi, lasciandole morire”, aggiunge.

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Ucraina: Polonia, favoriremo rimpatrio uomini in età militare

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Varsavia aiuterà Kiev a riportare in Ucraina i suoi uomini in età militare, in seguito alle nuove modifiche alle leggi sui passaporti e sul servizio consolare per gli uomini ucraini che vivono all’estero: lo ha detto il ministro della Difesa polacco Wladyslaw Kosiniak-Kamysz. “Penso che molti polacchi siano indignati vedendo giovani ucraini negli alberghi e nei caffè, sentendo quanti sforzi dobbiamo fare per aiutare” Kiev, ha detto ieri Kosiniak-Kamysz ai media di polacchi. Il ministro ha sottolineato anche che Varsavia si era già offerta di aiutare l’Ucraina a identificare i rifugiati che vivono in Polonia e che sono sotto obbligo militare. La Polonia ospita circa un milione di ucraini fuggiti dalla guerra totale della Russia. Il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba ha dichiarato che le nuove misure di Kiev intendono “ripristinare atteggiamenti equi nei confronti degli uomini in età di leva in Ucraina e all’estero”.

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Ticket Venezia: 80mila prenotati oggi, uno su 10 non paga

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Nel primo giorno di sperimentazione del ticket d’ingresso a Venezia sono oltre 80mila le persone che hanno registrato la loro presenza in città oggi, 25 aprile. Solo 7mila però, uno su dieci, secondo i dati aggiornati a ieri pomeriggio’, hanno pagato il voucher di 5 euro per accedere al centro storico. Tutti gli altri accessi sono di persone esenti alla tassa (cittadini veneti, i lavoratori, gli studenti e altre categorie), tenuti a registrarsi sulla piattaforma on line ma non a pagare. Tra questi, 30.300 sono gli ospiti delle strutture ricettive, 9.450 sono i veneti, potenziali vacanzieri ‘di giornata’.

 

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Choc a Nola: marito violento, giovane ‘liberata’ dai carabinieri grazie all’intervento della suocera

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Dopo anni di soprusi e maltrattamenti, la storia di terrore vissuta da una giovane donna di Nola ha finalmente trovato un epilogo in tribunale. Un giovane di 21 anni, con un passato turbolento segnato da dipendenza da droga e violenze, è stato arrestato e accusato di sequestro di persona, maltrattamenti e lesioni personali aggravate. Le aggressioni brutali, compresa una tentata strangolazione e attacchi pericolosi anche ai passanti nel centro antico di Nola, finiranno con il suo arresto.

La Procura di Nola, con l’ausilio dei carabinieri, ha condotto un’indagine lampo che ha portato alla luce gli abusi subiti dalla donna per anni. La vittima, che aveva sopportato in silenzio gli attacchi del compagno, ha trovato la forza di parlare solo dopo l’intervento della madre dell’aggressore, che l’ha convinta a cercare aiuto e cure mediche.

Durante l’ultima aggressione, la donna ha subito gravi danni all’orecchio e all’occhio, oltre a numerose altre ferite. In ospedale, il personale ha allertato le autorità, innescando una serie di eventi che hanno portato all’arresto del giovane. Nonostante il profondo legame affettivo che la legava al suo aguzzino, il quale chiudeva la porta di casa a chiave per impedirle di scappare, la donna ha finalmente deciso di rompere il silenzio.

Il Gip del Tribunale di Nola, Teresa Valentino, ha accolto la richiesta di custodia cautelare in carcere presentata dalla Procura, segnando un decisivo punto di svolta nel caso. La giovane donna ha espresso il desiderio di vedere giustizia fatta: «Chiedo che venga punito per quello che mi ha fatto», ha dichiarato, evidenziando il lungo calvario e la paura che ha vissuto, temendo anche per la sicurezza della sua famiglia.

Questa vicenda sottolinea la tragica realtà della violenza domestica e l’importanza di supportare le vittime nel trovare la forza di parlare e denunciare i loro aggressori. L’arresto del giovane non solo mette fine a un ciclo di violenza, ma serve anche come monito sulle conseguenze legali che attendono coloro che sceglieranno di perpetrare tali crimini.

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