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Aiutiamo padre Maurizio Patriciello, il parroco della speranza per il nuovo “Parco Verde” di Caivano

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Emozioni stridenti accompagnano il cuore quando si entra nel “Parco Verde” di Caivano, provincia Nord di Napoli, spesso tintosi di rosso sangue innocente, che ha bagnato questo freddo fondo di cemento, da dove si stagliano sagome di agglomerati urbani figli delle stereotipate geometrie dell’edilizia economica e popolare degli anni Settanta, o di nero, come una notte dell’anima che sembrava non potesse mai cedere il passo ad una nuova alba. 

Ma nell’oscurità di un luogo che appariva condannato ad implodere su se stesso, tante anime buone attendevano una possibilità di rinascita, che si è materializzata con l’arrivo di don Maurizio Patriciello, divenuto fin da subito faro e riferimento di una collettività tanto desiderosa di normalità e di gioia di vivere.

Seppur tra mille difficoltà, spesso rese insopportabili da un abbandono istituzionale che nei decenni addietro qui è stato complice del realizzato disegno criminale di lottizzazione camorristica dei clan locali, questo Sacerdote infaticabile, intriso di una fede straripante e contagiosa grazie alla quale conduce senza sosta una perpetua lotta contro ogni criminalità e discriminazione, ha eretto un monumento vivente alla solidarietà, creando un’oasi di pace spalancando le porte della sua Parrocchia. Un’opera di vera Carità Cristiana per la felicità di tante persone, che varcano la soglia del complesso ecclesiastico letteralmente affamate non solo nel corpo, ma molto spesso anche nello spirito.

Come ogni domenica, anche stamattina la Chiesa di San Paolo era gremita di tanta gente, che seppur nel rispetto di tutte le norme anti Covid, non hanno fatto mancare la loro presenza e la loro sentita partecipazione ad una liturgia appassionata, piena di luce e di calore, tanto da far dimenticare la morsa del gelo che sta attanagliando da giorni il nostro Sud. Le prime file come sempre dedicate ai bambini, la migliore promessa di un prossimo futuro che don Maurizio cura come fiori preziosi. Così, concretizzando la grandezza dell’amore di Dio per gli uomini, il colore dell’omonimo Parco “Verde”, ritorna a richiamare la speranza, che cresce sempre di più giorno dopo giorno. 

Padre Maurizio Patriciello.

Per noi una vera gioia essere stati testimoni, ancora una volta, di questo miracolo sociale che si rinnova quotidianamente, in una dimensione  di straordinaria umanità che ho avuto l’onore ed il piacere di conoscere proprio attraverso le pagine di Juorno.it e le testimonianze di Paolo Chiariello, che da anni segue le gesta di don Maurizio dandone risalto. Oggi prendiamo l’impegno di cooperare in modo continuo con questa meravigliosa realtà, ampliando la rete sinergica di solidarietà grazie al nuovo apporto della dott.ssa Angela Margiotta, rappresentante e cardine dell’Associazione “Farmaciste Insieme”, ispiratrice e referente anche del progetto “Mimosa” a favore di tutte le donne vittime di violenza; di Arturo Stravolo ed i volontari dell’associazione “SOS Italiani”; di Onorio Petrazzuoli e degli amici di “Ruviano nel cuore”. Per me una gioia in più per la presenza e la partecipazione di mio figlio Alfredo, appena dodicenne, che per la prima volta mi accompagna come volontario e collaboratore in attività umanitarie, che presto estenderemo anche a tanti altri studenti, per contribuire a ridipingere tutti assieme il “Parco Verde” di speranza, per sempre.

 

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Per i Ponti 16 milioni di partenze e 5,5 miliardi di spesa

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Quasi 16 milioni di partenze e una complessivamente circa 5,5 miliardi di euro: è il bilancio sui ponti di primavera fatto dall’Osservatorio Turismo Confcommercio in collaborazione con Swg. Un 1 milione di turisti faranno un viaggio di 6 pernottamenti o più a destinazione, unendo quindi le due festività. Se poi il meteo si stabilizzasse, in particolare per quel 30% circa che punta alle località balneari, questi valori potrebbero crescere ulteriormente, sfiorando i 20 milioni di partenze per circa 6 miliardi in termini di spesa.

Resta assolutamente maggioritaria, nel panorama complessivo dei due ponti, la scelta di strutture turistico ricettive per i pernottamenti a destinazione: tra il 55% e il 60% a seconda del periodo preso in considerazione, anche se, per quello del 1 maggio, raddoppia la percentuale di coloro che optano per affitti brevi (dal 6% al 12%).

La Festa della liberazione – che cade di giovedì e quindi configura un ponte particolarmente allettante – vedrà oltre 9 milioni di italiani in viaggio, circa un milione in più dello scorso anno, confermando quindi la buona performance della domanda interna di turismo che, da febbraio, sembra avere superato la fase di “stanca” che l’aveva contraddistinta per buona parte del secondo semestre dello scorso anno. Abbastanza concentrata la scelta delle destinazioni, con il 31% che opta per località della costa e un ulteriore 31% che punta invece a borghi, città e città d’arte, mentre 1 italiano su 10 preferisce la montagna.

Ma soprattutto, nel confronto con lo stesso periodo del 2023, aumenta di ben 6 punti percentuali la schiera di coloro che si spingono al di fuori della propria regione, restando comunque in Italia (il 47%) o andando all’estero (17%). Positive anche le previsioni per il ponte del primo maggio con quasi 7,5 milioni di italiani in viaggio, un milione dei quali però, come detto, in vacanza già dal 25 aprile.

Qui pesa di più, almeno per il momento, la variabile delle condizioni metereologiche: un’incertezza che si riversa sulla scelta delle destinazioni, con quelle balneari che scendono lievemente, passando al 26%, mentre borghi, città e città d’arte totalizzano complessivamente un 22%, 9 punti in meno del ponte della liberazione; terza tipologia di destinazione, le località di campagna, con una componente rilevante di seconde case, che realizza il 14% delle preferenze.

Stabile la montagna. Anche in questo caso aumenta, rispetto all’anno scorso, il raggio di spostamento degli italiani in viaggio: si riduce infatti di 12 punti percentuali (dal 51% al 39%) la quota di chi resterà vicino a casa o, comunque, nella propria regione, e aumenta di 14% quella di chi si recherà all’estero.

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Campi Flegrei, la terra trema ancora, epicentro a Bacoli

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Continuo a tremare la terra nei campi Flegrei: magnitudo 2.1, epicentro a Bacoli alla profondità di poco più di 2 km. Anche ieri erano state registrate delle scosse a Pozzuoli, poco più che strumentali ma pure avvertite dalla popolazione. Paura ma nessun danno. Pochi hanno deciso di scendere in strada anche a causa del maltempo che ha imperversato per tutta la notte con piogge forti e temporali.

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L’eredità di Totò diventa un brand: gli eredi regolamentano l’uso dell’immagine dell’artista

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Il celebre attore e poeta napoletano Totò, noto per la sua poesia “A Livella”, è diventato un’icona talmente amata da essere frequentemente rappresentata in ristoranti, pizzerie e su prodotti come le etichette di vino. Questo uso diffuso ha portato gli eredi dell’artista a decidere di intervenire per regolamentare e proteggere l’immagine del “principe della risata”.

Elena De Curtis, nipote di Totò, ha espresso preoccupazione per il modo in cui il nome e l’immagine del nonno vengono utilizzati: «Ci imbattiamo ovunque, nei posti più impensati, nel suo nome e nelle sue foto utilizzati senza il minimo rispetto del diritto all’immagine». Di fronte a questa situazione, gli avvocati degli eredi hanno iniziato a inviare comunicazioni legali a numerose attività commerciali in Italia, specialmente pizzerie che utilizzano il nome o l’immagine dell’artista.

Questo fenomeno non è limitato a un’area specifica ma si estende in varie città italiane, da Torino a Latina a Porto Ascoli. Tra i nomi di locali coinvolti figurano “Casa Totò”, “Totò e Peppino” e “A Livella”. Anche decorazioni come quadri e poesie che adornano le pareti di questi locali sono diventati oggetto di contenzioso.

L’intervento legale non si ferma solo a una questione di immagine, ma coinvolge anche il rispetto delle nuove normative. A seguito di un’ordinanza cautelare emessa a giugno 2023 dal Tribunale di Torino, è stato chiarito che l’utilizzo del nome e dell’immagine di Totò senza consenso costituisce un sfruttamento illegittimo. Gli eredi ora richiedono che non si usino più il nome e l’immagine dell’artista per fini commerciali e pubblicitari, eliminando ogni riferimento nei segni distintivi dei locali, dai siti web ai materiali di marketing.

In caso di inosservanza, il Tribunale di Torino ha stabilito il pagamento di una penale di 200 euro per ogni violazione constatata. Alcuni locali hanno già iniziato a cambiare insegna e nome per conformarsi a queste richieste, spesso sotto la guida di processi di mediazione legale.

La famiglia De Curtis, venuta a conoscenza dell’utilizzo non autorizzato del nome da parte della pizzeria “Alla casa di Totò” a Torino, ha sospeso tutte le attività che miravano alla creazione di un brand e di un format di ristoranti e pizzerie ispirati a Totò. Questo ha portato a una ricerca su scala nazionale per prevenire ulteriori usi non autorizzati del nome d’arte.

Il processo di regolamentazione, secondo gli eredi, è diventato essenziale. “Una regolamentazione a questo punto è assolutamente necessaria”, sottolinea la famiglia, non solo per proteggere l’eredità di Totò, ma anche per garantire che il suo nome e la sua immagine siano usati in modo rispettoso e appropriato.

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