Collegati con noi

Economia

Air Campania testa bus elettrico ad Avellino

Pubblicato

del

In corso ad Avellino i test di un bus elettrico destinato al trasporto urbano prodotto da Industria Italiana Autobus. L’iniziativa è promossa da Air Campania, la società del trasporto pubblico locale interamente partecipata dalla regione, in occasione della settimana europea della mobilità sostenibile. Il Menarini Citymood 12e è un bis urbano di dodici metri progettato e costruito da Iia nelle aziende di Bologna e Flumeri: monta un motore Siemens da 230 kW che garantisce una autonomia di 300 km. È un veicolo ad emissioni zero sia nella trazione che nella gestione della climatizzazione e dei sistemi ausiliari. Dotato di 86 posti, 28 dei quali a sedere, garantisce l’accessibilità a tutti gli utenti con assistenza in fase di salita e discesa. Come per i precedenti test effettuati con altri prototipi a Caserta, i tecnici di Air Campania hanno simulato ad Avellino diversi percorsi urbani alternando tratti trafficati con andamento altimetrico variabile per testare le prestazioni del veicolo. La regione Campania, rende noto Air, ha avviato un programma di investimento gestito da Acamir, l’Agenzia campana di mobilità, per rendere le flotte aziendali regionali più efficienti e green.

Advertisement

Economia

Da Napoli trentamila no alla manovra del governo

Pubblicato

del

In trentamila, secondo gli organizzatori, hanno sfilato in corteo oggi a Napoli per la manifestazione promossa daCgil e Uil per lo sciopero generale di 8 ore. In piazza Matteotti gli interventi del segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, del segretario generale della Uil Campania e Napoli, Giovanni Sgambati, preceduti da alcuni delegati dai luoghi di lavoro dei settori del commercio, dell’edilizia, dell’industria e dei pensionati.

“La manovra del governo – ha detto Landini – non ha il consenso della maggioranza del Paese perché non affronta i problemi che le persone stanno vivendo, dall’aumento delle bollette ai salari che non ti permettono di arrivare alla fine del mese, dalla sanità che non funziona, alla precarietà che è troppo alta, dagli investimenti che non vengono realizzati a una lotta all’evasione fiscale vera da cui dobbiamo andare a prendere le risorse”. I lavoratori, provenienti da tutta la regione, hanno raggiunto il capoluogo fin dalle prime ore del mattino con i bus organizzati dal sindacato, con treni e mezzi privati. Molto elevate le percentuali di adesione: 100 per cento al primo turno della Stellantis di Pomigliano, 90 per cento nel settore dell’agroindustria alla Idav, alla Doria e alla Rummo.

Continua a leggere

Economia

L’Antitrust ferma il trasferimento da Intesa a Isybank

Pubblicato

del

L’Antitrust ferma il trasferimento dai conti correnti di Intesa Sanpaolo a quelli di Isybank senza il consenso dei clienti. E sulla decisione dell’autorità il ceo di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina, assicura come tutte le richieste saranno soddisfatte: “Tutte le autorità vanno rispettate”, ha commentato a margine di un evento per ricordare la figura di Raffaele Mattioli a 50 anni dalla scomparsa, sottolineando come Intesa ritenga di “aver operato in conformità a quelle che sono le leggi”. Dunque, a distanza di circa un mese dall’avvio dell’istruttoria, l’autorità garante della concorrenza e del mercato ha adottato un provvedimento nel quale si evidenzia che il trasferimento è stato “previsto con modalità non conformi alle disposizioni del codice del consumo”.

L’operazione al momento ha riguardato circa 300mila clienti su un totale di 2,4 milioni che Intesa Sanpaolo intenderebbe trasferire a Isybank. Sono stati oltre 5.000 i consumatori, spiega l’Antitrust, che hanno chiesto l’intervento dell’autorità. Fondamentalmente sono due i principali temi che vengono affrontati nel provvedimento dell’Antitrust. Per coloro che sono passati da IntesaSanpaolo a Isybank, secondo l’autorità, ci sarebbero condizioni economiche differenti e la mancata possibilità di accedere in filiale né all’internet banking tramite personal computer, potendo svolgere le operazioni bancarie solo tramite App.

Inoltre le comunicazioni relative al passaggio “sono state trasmesse ai clienti nella sezione archivio dell’App di IntesaSanpaolo senza adottare accorgimenti che ne sollecitassero la lettura e non lasciavano capire che in tal modo i clienti si sarebbero potuti opporre al passaggio”. L’Antitrust ha previsto che le due banche, con una informativa “chiara ed esaustiva” sulle caratteristiche del nuovo conto Isybank, assegnino ai correntisti un congruo termine per fornire il proprio consenso espresso al trasferimento. Se anche un “numero limitato di clienti, e parliamo di circa 2.000, non ha trovato le nostre procedure come quelle migliori da poter usare faremo in modo che questo possa accadere”, spiega quindi Messina Sul tema dell’utilizzo di Isybank non solo tramite App ma anche su personal computer e tablet la banca è già a lavoro e nei prossimi mesi questo sarà possibile.

L’obiettivo di IntesaSanpaolo è quello di “sviluppare la tecnologia – prosegue il top manager – e fare in modo che questo Paese può avere un beneficio dall’innovazione. Nello specifico noi abbiamo creato una innovazione unica con Isybank e IsyTech che sono considerare un beanckmark europeo. Se dobbiamo migliorare dei meccanismi di comunicazione per fare in modo che i nostri clienti la possono utilizzare allora lo faremo”. Tra l’altro “avevamo già avviato delle attività con Assoutenti e Codancons che oggi ci vengono riconosciute. Una cosa che stavamo già facendo. Noi siamo abituati a fare le cose in modo che vadano sempre meglio”, conclude Messina. Ora Intesa Sanpaolo e Isybank avranno dieci giorni di tempo per comunicare all’Antitrust le misure adottate per rispettare le indicazioni contenute nel provvedimento.

Continua a leggere

Economia

Inps, la sfida della digitalizzazione

Pubblicato

del

Il miglioramento dei servizi passa attraverso la digitalizzazione delle procedure in cooperazione con tutte le realtà – dalle imprese ai cittadini, dai consulenti del lavoro ai patronati – che forniscono e ottengono dati dalle piattaforme dell’Inps. Che promette per il futuro anche l’utilizzo dell’intelligenza artificiale per intercettare le esigenze e fornire risposte ad hoc alle esigenze di cittadini e imprese. Così, con un focus sulla ‘interoperatività’ dei servizi pubblici, l’Inps ha festeggiato i suoi 125 anni chiamando ad un confronto con i vertici delle proprie direzioni anche gli attori della digitalizzazione del Paese. Che hanno delineato le novità in arrivo. Come il Wallet, una sorta di portadocumenti elettronico.

“A gennaio-febbraio – ha detto Vincenzo Fortunato che guida il comitato interministeriale per la transizione digitale – sarà pronto e pubblicizzato il wallet. Avrà all’interno la Carta di Identità elettronica ma anche la tessera sanitaria digitale, licenza di guida, carta europea della disabilità”. E sarà un esempio di interoperabilità nel quale, ad uno strumento unico, contribuiranno più amministrazioni. L’Inps ha raccontato il suo impegno. “Il 2020 ha cambiato il paradigma – ha detto Massimiliano D’Angelo, direttore tecnologie informatica e innovazione dell’Inps – è cambiato l’utente, che rimanendo chiuso in casa è diventato esigente in tema di fruibilità di servizi. Da lì una riorganizzazione interna e una interlocuzione costante con gli stakeholder, anche per eliminare il tabù del si è sempre fatto così. L’Istituto non è più erogatore di servizi, ma ente in grado di mettere il proprio patrimonio di dati al servizio anche di altre Amministrazioni per consentire loro di erogare servizi”.

Un concetto che è stato calato nella concretezza dal direttore delle Entrate Inps Antonio Pone e dalla direttrice degli ammortizzatori sociali, Maria Sciarrino. La qualità dei dati che vengono scambiati e diventano servizi condivisi con le altre amministrazioni e realtà che si interfacciano lasciano ora intravedere anche una nuova sfida. Quella dell’intelligenza artificiale alla quale l’Inps sta lavorando. La logica è quella della proattività: “Non pensiamo solo all’intelligenza generativa, al deep learning, ma anche al cognitive, su cui bisogna lavorare – è stato spiegato – Il consulente digitale delle pensioni è il punto di sintesi tra un approccio proattivo e un modello interattivo basato sull’intelligenza artificiale. Come si fa? Andando ad analizzare la storia dell’utente attraverso algoritmi dell’intelligenza artificiale”. Il tema dell’intelligenza artificiale sarà sul tappeto della presidenza italiana del G7 il prossimo anno e ora è sul tavolo del confronto europeo per definire regole.

Un tema che sarà traattato anche dal piano triennale sul quale sta lavorando l’Agid, l’Agenzia italiana per il digitale. E l’Italia, ha ricordato Fortunato, spesso è avanti agli altri. Ad esempio gli obiettivi del Pnrr sulla sostenibilità digitale, tanto che a fine anno l’Italia sarà pronta dovendo rispettare le scadenze del piano, mentre gli altri Paesi, che non hanno questo obbligo non saranno in grado di ‘interagire’ con le innovazioni introdotte. Certo non sono tutte rose e fiori: se l’Inps si pone all’avanguardia sulle scelte e sulle innovazioni – ha spiegato Enrica Massella di Agid, sottolineando l’importanza delle indicazioni contenute nel piano triennale – ci sono ancora amministrazioni che fanno resistenza, anche alla condivisione dei dati. Ma il futuro sembra comunque tracciato, tanto da pensare ed ipotizzare che l’intelligenza artificiale, se basata su dati ‘corretti e reali’ non sia solo in grado di intercettare i nostri bisogni, ma anche di ricordarci come beneficiare e quali sono i nostri diritti.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto