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Cronache

Aiart contro spot con effusioni gay in onda su reti Mediaset

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Gli spot televisivi di nuovo nel mirino di associazioni di ispirazione cattolica. Dopo il caso Nuvenia, segnalato alle istituzioni dall’Aiart, adesso le critiche dell’associazione di spettatori si concentrano sullo spot della Dietor trasmesso dalle reti Mediaset in fascia protetta (Rete 4 ore 14.30). “Perchè – si chiedono gli spettatori dell’Aiart – mostrare, in fascia protetta e in uno spot come quello della Dietor, persone dello stesso sesso farsi effusioni? Lo riteniamo offensivo per lo spettatore e potenzialmente nocivo per il minore”. E ancora: “Troppi spot danno un’immagine non corretta della famiglia”, ed “esistono ancora la fascia protetta e le istituzioni di tutela?”. L’Aiart chiede all’Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria (Iap) di intervenire al piu’ presto, affinche’ vengano rispettate le regole contro la pubblicita’ offensiva, ingannevole, volgare. “Sempre piu’ contenuti editoriali vengono inquinati da messaggi non graditi al pubblico. Necessario ridare senso al valore dell’autodisciplina”, e’ l’appello del presidente nazionale dell’Aiart, Giovanni Baggio. “La tv parli di piu’ della famiglia tradizionale”, precisa Baggio. “E’ ormai evidente che da un po’ di tempo a questa parte i racconti televisivi siano sempre piu’ conditi da storie di personaggi omosessuali e si giochino tutto su una seduzione puramente fisica”. “E’ una riduzione dei rapporti – conclude il presidente dell’Aiart – offensiva dal punto di vista relazionale e lesiva anche della dignita’ delle persone omosessuali, ridotte a fenomeni da baraccone per meri fini commerciali”. A giudizio di Baggio occorrerebbe una riflessione “ben piu’ articolata e complessa su come rappresentare le relazioni omosessuali, che le rende non certo un modello da presentare in fascia protetta e con ampia presenza di minori”. “Suggeriamo – afferma l’associazione di ‘cittadini mediali’ – allo Iap l’unico colpo di scena che sarebbe apprezzato dal pubblico: l’eliminazione della programmazione tv dello spot Dietor, ritenuto lesivo per tutela dei minori”.

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Cronache

Ucraina: Polonia, favoriremo rimpatrio uomini in età militare

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Varsavia aiuterà Kiev a riportare in Ucraina i suoi uomini in età militare, in seguito alle nuove modifiche alle leggi sui passaporti e sul servizio consolare per gli uomini ucraini che vivono all’estero: lo ha detto il ministro della Difesa polacco Wladyslaw Kosiniak-Kamysz. “Penso che molti polacchi siano indignati vedendo giovani ucraini negli alberghi e nei caffè, sentendo quanti sforzi dobbiamo fare per aiutare” Kiev, ha detto ieri Kosiniak-Kamysz ai media di polacchi. Il ministro ha sottolineato anche che Varsavia si era già offerta di aiutare l’Ucraina a identificare i rifugiati che vivono in Polonia e che sono sotto obbligo militare. La Polonia ospita circa un milione di ucraini fuggiti dalla guerra totale della Russia. Il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba ha dichiarato che le nuove misure di Kiev intendono “ripristinare atteggiamenti equi nei confronti degli uomini in età di leva in Ucraina e all’estero”.

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Cronache

Ticket Venezia: 80mila prenotati oggi, uno su 10 non paga

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Nel primo giorno di sperimentazione del ticket d’ingresso a Venezia sono oltre 80mila le persone che hanno registrato la loro presenza in città oggi, 25 aprile. Solo 7mila però, uno su dieci, secondo i dati aggiornati a ieri pomeriggio’, hanno pagato il voucher di 5 euro per accedere al centro storico. Tutti gli altri accessi sono di persone esenti alla tassa (cittadini veneti, i lavoratori, gli studenti e altre categorie), tenuti a registrarsi sulla piattaforma on line ma non a pagare. Tra questi, 30.300 sono gli ospiti delle strutture ricettive, 9.450 sono i veneti, potenziali vacanzieri ‘di giornata’.

 

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Cronache

Choc a Nola: marito violento, giovane ‘liberata’ dai carabinieri grazie all’intervento della suocera

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Dopo anni di soprusi e maltrattamenti, la storia di terrore vissuta da una giovane donna di Nola ha finalmente trovato un epilogo in tribunale. Un giovane di 21 anni, con un passato turbolento segnato da dipendenza da droga e violenze, è stato arrestato e accusato di sequestro di persona, maltrattamenti e lesioni personali aggravate. Le aggressioni brutali, compresa una tentata strangolazione e attacchi pericolosi anche ai passanti nel centro antico di Nola, finiranno con il suo arresto.

La Procura di Nola, con l’ausilio dei carabinieri, ha condotto un’indagine lampo che ha portato alla luce gli abusi subiti dalla donna per anni. La vittima, che aveva sopportato in silenzio gli attacchi del compagno, ha trovato la forza di parlare solo dopo l’intervento della madre dell’aggressore, che l’ha convinta a cercare aiuto e cure mediche.

Durante l’ultima aggressione, la donna ha subito gravi danni all’orecchio e all’occhio, oltre a numerose altre ferite. In ospedale, il personale ha allertato le autorità, innescando una serie di eventi che hanno portato all’arresto del giovane. Nonostante il profondo legame affettivo che la legava al suo aguzzino, il quale chiudeva la porta di casa a chiave per impedirle di scappare, la donna ha finalmente deciso di rompere il silenzio.

Il Gip del Tribunale di Nola, Teresa Valentino, ha accolto la richiesta di custodia cautelare in carcere presentata dalla Procura, segnando un decisivo punto di svolta nel caso. La giovane donna ha espresso il desiderio di vedere giustizia fatta: «Chiedo che venga punito per quello che mi ha fatto», ha dichiarato, evidenziando il lungo calvario e la paura che ha vissuto, temendo anche per la sicurezza della sua famiglia.

Questa vicenda sottolinea la tragica realtà della violenza domestica e l’importanza di supportare le vittime nel trovare la forza di parlare e denunciare i loro aggressori. L’arresto del giovane non solo mette fine a un ciclo di violenza, ma serve anche come monito sulle conseguenze legali che attendono coloro che sceglieranno di perpetrare tali crimini.

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