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Cronache

Affidi illeciti di Bibbiano: l’analista ad un bimbo dice “facciamo il funerale a papa’

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Il giorno dopo le misure cautelari e le perquisizioni, il paese di Bibbiano, in provincia di Reggio Emilia, finito al centro dello scandalo sugli affidi, e’ sotto choc. Un intera ‘filiera’, tra medici, assistenti sociali, psicologi e psicoterapeuti, e’ finita nel mirino. Il sindaco, Andrea Carletti, appena rieletto, e’ agli arresti domiciliari e verra’ sentito nei prossimi giorni dal Gip. Il direttore dell’Ausl di Reggio Emilia e’ indagato. In mattinata, in tribunale, i primi interrogatori degli indagati sono stati, per una strana coincidenza temporale, quasi contemporanei a quelli del boss Francesco Grande Aracri e dei suoi figli, anche loro arrestati in settimana in un’altra, diversa, inchiesta emiliana. Chi si e’ occupato per molti anni di ‘Ndrangheta in Dda, prima di arrivare a guidare la Procura di Reggio Emilia, e’ Marco Mescolini. Un parallelo in base alla sua esperienza viene quasi naturale al procuratore: “Ho seguito fatti molto provanti, ma quest’inchiesta e’ stata umanamente devastante. Per la velocita’ con cui tutto e’ emerso, restituisce un quadro assai allarmante”, ha detto il magistrato. Dalle carte dell’inchiesta ‘Angeli e Demoni’ e dalle indagini dei carabinieri si coglie il ‘sistema Bibbiano’. “Fatti – ha detto Mescolini – non critiche a metodologie”. Ci sono i racconti falsati, le relazioni artefatte per descrivere abusi mai compiuti e per togliere i bambini ai genitori, i ‘lavaggi del cervello’ ai piccoli fatti anche con la “macchinetta della verita’” a impulsi elettromagnetici, i disegni modificati a sfondo sessuale. Gli indagati avrebbero provato a creare falsi ricordi nei bambini, plagiandoli. In un caso, raccontato dall’ordinanza del Gip, una psicoterapeuta indagata cerca di far rimuovere la figura del padre a un giovanissimo paziente: “Dobbiamo fare una cosa grossa – dice nel colloquio intercettato – Sai qual e’? Gli psicologi la chiamano elaborazione del lutto (…) Dobbiamo vedere tuo padre nella realta’ e sapere che quel papa’ non esiste piu’ e non c’e’ piu’ come papa’. E’ come se dovessimo fare un funerale!”. Sempre dalle conversazioni tra gli indagati il giudice coglie il “disprezzo per i metodi comunemente adottati di valutazione e audizione nonche’ di approccio terapeutico con i minori sospette vittime di abusi”. Parlando della Carta di Noto, il protocollo con le linee guida deontologiche per lo psicologo forense, un professionista la definisce “una roba scritta da quattro pedofili”.

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Omicidio di Santo Romano a San Sebastiano al Vesuvio, l’assassino 17enne ammette di aver sparato

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Avrebbe prima provato a negare e avrebbe poi ammesso di avere sparato il ragazzo di 17 anni in stato di fermo per l’omicidio di Santo Romano (nella foto in evidenza), il giovane di 19 anni ferito a morte a San Sebastiano al Vesuvio nella notte tra venerdì e sabato. È ciò che trapela dagli inquirenti che indagano sul delitto del 19enne nel napoletano. Al giovane i carabinieri sono risaliti visionando le immagini della videosorveglianza in zona, che mostrano una minicar che si allontana poco dopo l’esplosione dei colpi. Per l’individuazione del 17enne decisive sono state anche le tante testimonianze raccolte.

Le testimonianze raccolte, secondo quanto filtra, sarebbero tutte concordanti nell’indicarlo come l’autore degli spari, anche se c’è chi racconta di averlo visto sempre sulla scena del delitto e chi invece spiega di averlo visto allontanare in un primo momento, per poi ritornare in piazza a bordo della piccola auto sulla quale è stato infine visto allontanarsi una volta avvenuta l’esplosione dei colpi di arma da fuoco La confessione in sede di interrogatorio di fronte al magistrato della Procura minorile di Napoli che indaga su quanto accaduto. La minicar sulla quale viaggiava era già stata fermata la sera prima per un controllo, con le forze dell’ordine che avevano verificato che alla guida c’era il minorenne, già noto per precedenti e di recente scarcerato dal carcere minorile di Nisida.

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Frattamaggiore: rientrati a casa i due sposi scomparsi pochi giorni dopo le nozze

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Maria Zaccaria e Pietro Montanino, la coppia di sposi scomparsa da Frattamaggiore (Napoli) il 29 ottobre 2024, sono rientrati a casa. La notizia è stata diffusa dalla trasmissione “Chi l’ha visto?” sui propri canali social. La loro scomparsa, avvenuta pochi giorni dopo il matrimonio celebrato il 25 ottobre, aveva destato preoccupazione nella comunità locale.

Durante la loro assenza, i due figli della coppia, un neonato e un bambino più grande figlio della donna, erano stati affidati ai nonni. Le ricerche, che avevano coinvolto anche don Maurizio Patriciello, si sono concluse positivamente con il loro ritorno a casa in buone condizioni.

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Cronache

Pompei: turista newyorkese si introduce di notte negli scavi per scattare foto, denunciato

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Nella notte tra il 2 e il 3 novembre 2024, il personale di vigilanza del Parco Archeologico di Pompei ha rilevato, attraverso i sistemi di videosorveglianza, la presenza di un individuo che si aggirava all’interno del sito dopo esservi entrato da via Villa dei Misteri. L’uomo, un turista newyorkese di 28 anni, incensurato, è stato sorpreso mentre scattava fotografie nelle varie aree degli scavi.

Allertati immediatamente, i Carabinieri della stazione di Pompei sono intervenuti sul posto, identificando e fermando l’intruso. L’uomo è stato denunciato per l’intrusione non autorizzata; al momento, non sono stati riscontrati danni al patrimonio archeologico.

Il direttore del Parco Archeologico ha espresso gratitudine verso il personale del Ministero della Cultura e l’Arma dei Carabinieri per l’intervento tempestivo ed efficace, sottolineando l’efficacia del sistema di sicurezza in atto.

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