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Addio a Tibor Benedek, aveva solo 48 anni ed è una leggenda della pallanuoto

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Un brutto male si è portato via Tibor Benedek, uno dei più grandi pallanotisti di sempre. Avrebbe compiuto 48 anni il 12 luglio. L’attaccante ungherese, dotato di un tiro mancino fulminante, in carriera ha vinto tutto. In acqua tre ori olimpici con i colori del suo Paese (Sydney 2000, Atene 2004 e Pechino 2008), oltre alla valanga di successi ottenuti indossando la calottina biancoceleste della Pro Recco. Cessata l’attivita’ agonistica, era diventato ct della nazionale magiara e aveva ulteriormente arricchito il suo gia’ splendido palmares con i Mondiali 2013, un argento e un bronzo agli Europei (2014, 2016), oltre a due argenti in World League (2013 e 2014) e uno in Coppa del Mondo (2014). Ai primi di maggio aveva annunciato l’addio al mondo della pallanuoto. “La ragione di questa decisione e’ puramente privata. Non desidero fare altre dichiarazioni a riguardo” erano state le sue uniche parole, quando evidentemente gia’ combatteva la partita piu’ difficile. In quel momento era l’allenatore dell’Ujpest: “Partecipero’ solo come tifoso alla vita della pallanuoto ungherese” aveva aggiunto. In vasca aveva raccolto cinque Champions League, una con l’Ujpest e quattro con la Pro Recco.

Nella societa’ ligure era rimasto complessivamente otto anni (dal 2001 al 2004 e dal 2007 al 2012) diventandone il capitano e collezionato anche sei Scudetti, quattro Coppe Italia, quattro Supercoppe Europee e una Lega Adriatica. “Tibor era un uomo straordinario anche fuori dall’acqua, un professionista umile e carismatico – lo ha ricordato sul proprio sito la Pro Recco – che ha dimostrato nei fatti la partecipazione e il coinvolgimento alla causa recchelina. Addio grande Tibor, hai scritto un pezzo della nostra storia: non ti dimenticheremo mai!”. In Italia era arrivato nel 1996, ingaggiato dalla Roma Nuoto, dove aveva vinto il suo primo scudetto italiano nel 1999. Un titolo seguito da molte polemiche. Benedek era risultato positivo al controllo seguito alla semifinale con la Florentia. Chlortestosterone, un anabolizzante che il giocatore attribui’ ad una pomata. Venne comunque squalificato, dalla Fin per otto mesi diventati tre in appello; dalla Fina per 15, poi ridotti a otto. Il mondo della pallanuoto piange il campione, rivali e compagni di squadra lo ricordano come un esempio per tutti. “Un giorno triste, Tibor era un punto di riferimento” le parole del presidente della Pro Recco Maurizio Felugo. Anche la federnuoto lo ha omaggiato: “Era malato da tempo e solo la sua determinazione gli ha consentito di combattere a lungo contro un male incurabile. La stessa che, fusa con classe immensa, l’ha reso uno dei giocatori di pallanuoto piu’ forti di sempre grazie al suo mancino naturale. Ciao leggenda”.

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Usa bloccano bozza su adesione piena Palestina all’Onu

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Gli Usa hanno bloccato con il veto la bozza di risoluzione del Consiglio di Sicurezza Onu che raccomandava l’adesione piena della Palestina alle Nazioni Unite. Il testo ha ottenuto 12 voti a favore (Algeria, Russia, Cina, Francia, Guyana, Sierra Leone, Mozambico, Slovenia, Malta, Ecuador, Sud Corea, Giappone), 2 astensioni (Gran Bretagna e Svizzera) e il no degli Stati Uniti.

La brevissima bozza presentata dall’Algeria “raccomanda all’Assemblea Generale che lo stato di Palestina sia ammesso come membro dell’Onu”. Per essere ammessa alle Nazioni Unite a pieno titolo la Palestina doveva ottenere una raccomandazione positiva del Consiglio di Sicurezza (con nove sì e nessun veto) quindi essere approvata dall’Assemblea Generale a maggioranza dei due terzi.

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La morte di Mattia Giani sul campo di calcio, l’accusa del giudice sportivo: l’ambulanza arrivò dopo 17 minuti

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Una tragedia ha colpito il mondo del calcio toscano con la morte del calciatore Mattia Giani durante una partita tra Lanciotto e Castelfiorentino. Il giudice sportivo della Figc – Lega Dilettanti toscana ha ora fornito una ricostruzione dettagliata degli eventi che hanno portato alla tragedia e delle decisioni conseguenti.

Secondo il giudice sportivo, l’ambulanza è arrivata allo stadio di Campi solo 17 minuti dopo che i soccorsi sono stati richiesti per Mattia Giani. Durante questo periodo, i soccorsi sono stati forniti da un massaggiatore ospite e da un medico presente in tribuna, che sembra che abbiano utilizzato un defibrillatore per tentare di rianimare il giocatore. Successivamente, una prima ambulanza è giunta sul posto e ha continuato le operazioni di soccorso con l’aiuto di altri volontari che sono arrivati con un’altra ambulanza pochi minuti dopo. Nonostante gli sforzi dei sanitari, il calciatore è stato dichiarato morto dopo il suo trasferimento in ospedale.

Il giudice sportivo ha ritenuto giustificata la sospensione della partita, che è stata interrotta al 14′ del primo tempo, a causa dell’inevitabile turbamento di giocatori e dirigenti causato dall’evento tragico. Inoltre, ha deciso che la parte restante della partita dovrà essere recuperata in un secondo momento.

La squadra Lanciotto è stata multata di 400 euro “per mancanza di ambulanza e/o medico”,  sanzione prevista per questa mancanza.

“Giova sottolineare – scrive ancora il giudice sportivo – come il rispetto del grave evento anche da parte della società Lanciotto Campi Bisenzio e dei componenti la terna arbitrale sia sintomo di grande osservanza dei valori della solidarietà e della correttezza sportiva”.

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Studenti bocciati con il 5 e multe a chi aggredisce prof

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Dalla bocciatura con il 5 in condotta al ritorno della valutazione numerica sul comportamento alle scuole medie fino alle multe per aggressioni al personale scolastico. Via libera del Senato al disegno di legge messo a punto dal ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara. Il provvedimento, che ora deve passare alla Camera, prevede una serie di novità. Il voto in condotta sarà numerico anche alle scuole medie. Il giudizio sintetico sul comportamento rimarrà, dunque, solamente per i bambini della scuola primaria. Per tutti gli altri ci sarà il voto espresso in decimi e farà media con le altre materie. Sia alle medie che alle superiori, se non si raggiunge almeno il 6 in condotta si verrà automaticamente bocciati.

L’insufficienza si può ottenere per mancanze disciplinari gravi e reiterate avvenute nel corso di tutto l’anno scolastico. Per quanto riguarda le scuole superiori, nel caso di voto pari a 6 si avrà un debito formativo e si dovrà sostenere un elaborato di educazione civica. Il vero spartiacque per gli studenti delle superiori, specie in ottica diploma, è però l’8 in condotta. Se non si supera questa soglia si possono perdere fino a 3 punti di credito scolastico, punteggio che va a confluire direttamente nel voto di Maturità. Anche le sospensioni cambieranno.

Non ci sarà più l’allontanamento da scuola e lo studente dovrà partecipare ad attività scolastiche di riflessione e a una verifica finale da sottoporre al consiglio di classe. Il tenore della punizione dipenderà dalla durata della sospensione. Chi avrà più di due giorni dovrà partecipare ad “attività di cittadinanza solidale” in strutture convenzionate. Per il ministro Valditara si tratta di “un importante passo in avanti nella costruzione di una scuola che responsabilizza i ragazzi e restituisce autorevolezza ai docenti”. “A differenza di quanti parlano di misure autoritarie e inutilmente punitive – ha detto il ministro – io rivendico la scelta di dare il giusto peso alla condotta nel percorso scolastico degli studenti”.

Il provvedimento introduce anche multe per i reati commessi ai danni di un dirigente scolastico o di un membro del personale docente, educativo, amministrativo, tecnico o ausiliario della scuola a causa o nell’esercizio delle sue funzioni. La somma varia dai 500 ai 10.000 mila euro “a titolo di riparazione pecuniaria in favore dell’istituzione scolastica di appartenenza della persona offesa”. “È anche importante – ha sottolineato Valditara – che chi abbia aggredito personale della scuola risarcisca la scuola per il danno di immagine che ha contribuito a creare”.

E sempre il ministro ha annunciato oggi, rispondendo a un question time alla Camera, che è allo studio una normativa che riguarderà le chiusure scolastiche per festività religiose. “La norma che stiamo studiando è molto semplice – ha detto – non consentire la chiusura delle scuole in occasione di festività religiose o nazionali non riconosciute dallo Stato italiano. Ovviamente senza nessuna discriminazione nei confronti dei ragazzi che vogliano invece festeggiare quelle determinate ricorrenze, che saranno giustificati se rimarranno a casa”.

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