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Addio a Nadia Cassini, icona sexy di cinema e tv

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Si è spenta ieri pomeriggio nella sua casa di Reggio Calabria, dove risiedeva da tempo, l’attrice Nadia Cassini (Nella foto Imagoeconomica in evidenza assieme all’ex ministro Pecoraro Scanio), icona della commedia del filone sexy all’italiana degli anni ’70 e ’80 e poi tra i primi sex symbol delle tv di Silvio Berlusconi. Aveva 76 anni ed era malata da tempo. Il suo vero nome era Gianna Lou Müller. “Riposa in pace mamma. Il dolore e la tristezza sono insopportabili. Sono qui con te per il tuo ultimo viaggio”: a ricordarla così in un post la figlia, a corredo l’immagine che le mostra sorridenti a cena in un ristorante, in quella che Kassandra spiega essere l’ultima foto di lei con la madre risalente alla scorsa estate. “La nostra ultima foto insieme quest’estate”, aggiunge: “18 marzo 2026 Reggio Calabria Italia”.

Tra i primi a ricordarla l’attore Lino Banfi con un video su Instagram: i due hanno lavorato insieme in ben quattro film:, La dottoressa ci sta col colonnello, L’infermiera nella corsia dei militari, L’insegnante balla… Con tutta la classe e Mazzabubù. “È la prima volta che faccio un annuncio sui social di questo tipo e non mi voglio abituare, fa sempre male al cuore”, inizia così il video-messaggio di Banfi.

“Molti di voi già lo sapranno… È morta Nadia Cassini. Mi è rimasta molto impressa questa cosa, mi è dispiaciuto moltissimo. So che ultimamente soffriva molto per un male che aveva incurabile e mi è dispiaciuto tanto…”. Appare molto commosso Banfi e prosegue ricordando un momento per lui indimenticabile: “Mi sono venuti in mente come dei flash della sua bella carriera. Era una brava donna, una brava ragazza. Mi ricordo di un episodio con la mamma, che era una nobildonna che veniva a trovarla a Livorno dove giravamo un film e dove io facevo il colonnello. Lei non sapeva dire colonnello e diceva ‘coglionello’ e così l’abbiamo tenuta fissa nel film questa battuta. La mamma si meravigliò molto che io portai un’orchidea a lei e una a Nadia. Io ho bel ricordo”.

Nadia Cassini nasce a New York nel 1949 da padre statunitense di origini tedesche, Harrison Müller, e da madre statunitense di origini italiane, Patricia Noto. Dopo una relazione con lo scrittore Georges Simenon, nel 1968 si sposa a 20 anni con il conte statunitense di origini italiane e russe Igor Cassini, noto come giornalista americano e fratello dello stilista Oleg. Nel 1970 con il marito si trasferisce a Roma per lavoro, Nadia lo segue e inizia la sua carriera come attrice adottando Cassini anche come nome d’arte per sempre, ma un anno dopo arriva il divorzio. L’attrice ha quindi una relazione con l’attore greco Yorgo Voyagis (in Italia diverrà popolare nel 1977, quando Zeffirelli lo sceglierà per il ruolo di Giuseppe nella serie tv Gesù di Nazareth) dal quale avrà la sua unica figlia Cassandra. Nel 1972, intanto, ottiene un ruolo di primo piano nel film, diretto da Mike Hodges, e recita con un cast d’eccezione: Michael Caine, Mickey Rooney e Lizabeth Scott.

NADIA CASSINI, RICCARDO ROSSI (foto Imagoeconomica)

Con il suo corpo perfetto e la bellezza ingenua diventa una delle interpreti ideali di quei film che faranno la fortuna dei botteghini italiani in quel decennio, rendendo popolari un gran numero di attori, come Banfi, Alvaro Vitali, Mario Carotenuto, Renzo Montagnani, Lando Buzzanca, tra gli altri. Dopo piccole parti in alcune pellicole – Il divorzio di Romolo Guerrieri e Il dio serpente di Piero Vivarelli, entrambe del 1970, Mazzabubù… Quante corna stanno quaggiù? (1971) di Mariano Laurenti, Quando gli uomini armarono la clava e… con le donne fecero din-don (1971) di Bruno Corbucci – torna brevemente negli Usa, dove recita in Colpiscono senza pietà (1972) di Mike Hodges. Dopo la fine del legame con Voyagis, Nadia nel 1979 diventa un’icona sexy nel filone comico-erotico con il ruolo da protagonista L’insegnante balla… con tutta la classe. Seguiranno poi altri titoli dello stesso genere.

Lavora in tv in Premiatissima nel 1983 con Amanda Lear e allo show comico Drive In. Nel 1986 l’attrice decide di ritirarsi dalle scene. Per un periodo va in Francia e lavora per la televisione nazionale, poi ritorna negli Stati Uniti nel 1988 e sparisce definitivamente. Un intervento di chirurgia plastica al naso avrà esiti devastanti. Il suo ultimo matrimonio con Giuseppe Furfaro, mercante d’arte di Reggio Calabria. I funerali si svolgeranno venerdì 21 marzo a Melito Porto Salvo nella cappella di famiglia del marito.

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Economia

Unicredit incassa via libera condizionato per Ops su Bpm

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Nel risiko bancario c’è grande fermento. Archiviata l’assemblea di Mps, con il via libera all’aumento di capitale per la scalata a Mediobanca, ecco che sulla scena torna l’offerta di Unicredit per conquistare Banco Bpm. La banca guidata da Andrea Orcel incassa dal governo il via libera condizionato all’operazione. In particolare i paletti riguarderebbero le sedi e il perimetro dell’eventuale cessione di sportelli, mentre sarebbero più sfumate le possibilità di un intervento anche sul personale e sugli equilibri della governance. Altro tema centrale, secondo indiscrezioni, sarebbe quello relativo alla presenza di Unicredit in Russia. In realtà la banca da quando è iniziata la guerra, con le relative sanzioni a Mosca, avrebbe già ridotto di molto le attività ma non sarebbe completamente uscita facendo anche ricorso alla Corte di Giustizia contro le sollecitazioni della Bce. Ora però la richiesta sarebbe quella di uscire dal Paese al più presto. In consiglio dei ministri, intanto, la delegazione di Forza Italia, secondo fonti del partito azzurro, ha fatto mettere a “verbale le grosse riserve sulla base giuridica della Golden power per l’ops di UniCredit su Bpm”.

Nel corso degli incontri tra i dirigenti di Unicredit e i tecnici del comitato di Palazzo Chigi era stato approfondito anche il tema della partecipazione del gruppo di Piazza Gae Aulenti nella tedesca Commerzbank. La banca guidata da Andrea Orcel ha una quota del 28%, il 18,5 in derivati, ed ha ottenuto l’autorizzazione dalla Bce a salire fino al 29,9%. Il tema di Commerzbank è stato affrontato per il timore che, in caso di una futura aggregazione, il cuore pulsante del gruppo possa spostarsi verso Berlino. Una circostanza che però è stata smentita più volte con forza dalla stessa Unicredit. L’acquisizione di Banco Bpm, inoltre, consentirebbe proprio di rafforzare la presenza in Italia del gruppo guidato da Orcel. Oltre al golden power Orcel deve fare i conti anche con la posizione, non troppo amichevole, di Credit Agricole, salita al 19,8% di Bpm con la conversione dei suoi derivati. Con la banca francese si aprirà sicuramente un confronto il cui esito potrebbe avere tra i punti di caduta il rinnovo dell’accordo di distribuzione che Amundi ha con Unicredit, in scadenza nel 2027. Intanto non cambia la tempistica dell’offerta pubblica di scambio che partirà il 28 aprile per concludersi il 23 giugno.

La settimana prossima, inoltre, è attesa anche la risposta di Bpm che ha già peraltro respinto le avance di Unicredit. L’offerta è soggetta a condizioni che consentirebbero alla banca guidata da Andrea Orcel di ritirarsi dall’operazione dopo che l’istituto di Giuseppe Castagna ha completato l’Opa su Anima, con il prezzo alzato a 7 euro e la rinuncia ai benefici patrimoniali del ‘Danish Compromise’. Ogni decisione finale sarà comunque possibile fino al 30 giugno. Nell’ambito di questo contesto arriva la decisione di S&P che ha alzato il rating di Unicredit da BBB a BBB+. L’agenzia di rating ha anche migliorato l’outlook a positivo, valutando la banca potenzialmente idonea a ricevere un rating superiore a quello sovrano. Ciò dipenderà anche dalla “configurazione finale della banca e dal suo bilancio in seguito all’esito delle potenziali transazioni con Banco Bpm e Commerzbank”, si evidenzia. Secondo l’agenzia, UniCredit ha accumulato “buffer per supportare gli obbligazionisti senior e ha un potenziale upside sul suo rating standalone, data la maggiore diversificazione geografica rispetto ai suoi concorrenti”. Per Unicredit e il mondo finanziario in generale si prospettano settimane cruciali. Il gruppo di Orcel è sotto la lente per la quota in Generali. La partecipazione del 5,2% ha il suo peso specifico in vista dell’assemblea del Leone a Trieste il prossimo 24 aprile con tre liste per il cda. A sfidarsi saranno Mediobanca, l’unica di maggioranza e che ricandida il tandem Donnet-Sironi, la lista di minoranza lunga di Caltagirone, contrario all’operazione Natixis, e poi i fondi. Sul rinnovo del Cda di Generali arrivano le indicazioni di voto rese note da Norges Bank, azionista del Leone con l’1,5% circa. Il fondo, in occasione dell’assemblea, voterà per la lista presentata da Mediobanca.

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Cronache

Airbag difettosi sulle Citroën C3 e DS3: il Tribunale di Torino ammette l’azione collettiva

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Il Tribunale delle Imprese di Torino ha ammesso l’azione collettiva promossa da diverse associazioni di tutela dei consumatori contro Stellantis, Groupe PSA Italia e Automobiles Citroën SA, in merito alla campagna di richiamo legata agli airbag Takata montati sui modelli Citroën C3 e DS3. L’ordinanza, depositata il 14 aprile 2025, rappresenta un primo importante passo verso il riconoscimento dei diritti dei consumatori coinvolti.

Secondo quanto riportato nel provvedimento, i giudici hanno ritenuto ammissibili le domande risarcitorie avanzate da associazioni come Adusbef, Codacons, U.Di.Con, Altroconsumo e Movimento Consumatori, riunite in un’unica azione collettiva a seguito della denuncia del cittadino Carlo Regina. Il caso riguarda centinaia di migliaia di veicoli che, pur essendo dotati di dispositivi potenzialmente pericolosi, sono stati richiamati solo tardivamente, con comunicazioni inviate ai consumatori a partire dal novembre 2023 e – per molti – solo nel maggio 2024, ordinando addirittura di interrompere immediatamente la guida.

L’avvocato Giuseppe Sorrentino in prima linea per la difesa dei consumatori

Tra i legali che hanno svolto un ruolo importante in questa complessa battaglia legale si distingue l’avvocato Giuseppe Sorrentino, patrocinante dell’associazione U.Di.Con., che si è costituita a difesa degli automobilisti danneggiati. Con grande competenza e tenacia, l’avvocato Sorrentino ha evidenziato la responsabilità delle case automobilistiche nella commercializzazione di veicoli dotati di airbag difettosi, sostenendo la necessità di un risarcimento sia patrimoniale che morale per tutti i consumatori colpiti.

Sorrentino ha sottolineato come “la mancata informazione preventiva, l’assenza di mezzi sostitutivi adeguati e i ritardi nelle riparazioni” abbiano compromesso il diritto alla mobilità dei cittadini, “determinando gravi conseguenze personali ed economiche”. La sua azione ha contribuito in maniera determinante alla ricostruzione di una linea difensiva solida, riconosciuta dal collegio giudicante come meritevole di approfondimento nella fase di merito.

Il prossimo passo

Con l’ammissione dell’azione, il Tribunale ha aperto la procedura che permetterà agli utenti coinvolti di aderire all’azione collettiva. Ora le case automobilistiche dovranno affrontare un giudizio destinato a fare scuola nel panorama italiano, anche in ragione della portata del difetto, della dimensione dei richiami e della rilevanza dei diritti lesi.

Nel frattempo, la figura dell’avvocato Giuseppe Sorrentino si conferma punto di riferimento per la tutela dei diritti collettivi, portavoce di una battaglia giuridica che mira a ristabilire l’equilibrio tra consumatori e grandi gruppi industriali.

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Franco Balmamion, l’ultimo piemontese a vincere il Giro: «Mai vinta una tappa, ma ho avuto una bella vita»

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È l’unico ciclista nella storia del Giro d’Italia ad averlo vinto due volte di fila senza conquistare neanche una tappa. A 85 anni, Franco Balmamion, ultimo piemontese a trionfare nella Corsa Rosa, conserva una memoria prodigiosa e uno stile sobrio e razionale che ha contraddistinto tutta la sua carriera. In una lunga intervista rilasciata al Corriere della Sera, l’ex campione ha raccontato la sua infanzia difficile, i primi lavori da operaio e l’ingresso nel ciclismo grazie allo zio Ettore, corridore negli anni ’30.

«Mio padre morì sotto le bombe, mia madre non voleva che corressi»

Nato nel 1939, Balmamion ricorda con nitidezza il primo dramma della sua vita: la morte del padre sotto un bombardamento a Torino nel 1943. Cresciuto con la madre e la nonna, ha iniziato presto a lavorare come operaio metalmeccanico e idraulico, prima di passare, a 21 anni, professionista con la Bianchi.
«A 17 anni mia madre mi distrusse il tesserino da corridore. Temeva di perdermi come aveva perso mio padre», ha raccontato.

Una carriera fatta di costanza, silenzio e scelte lucide

Franco Balmamion non era uno showman, e lo rivendica con orgoglio. Nei dieci Giri d’Italia a cui ha partecipato, appariva silenzioso e sorridente anche nel celebre “Processo alla Tappa” condotto da Sergio Zavoli:
«Non mi interessava la polemica. Volevo solo riposarmi», ha detto, descrivendo l’ambiente come un teatro dove ognuno recitava un ruolo. Taccone, Gimondi, Adorni erano i personaggi. Lui preferiva restare se stesso.

I trionfi al Giro e la delusione del Ventoux

Vincitore nel 1962 e nel 1963, Balmamion spiega come il secondo successo fu il più difficile: «Ero marcato a vista, l’effetto sorpresa non funzionava più». Pur non avendo mai vinto una tappa, salì anche sul podio del Giro del 1967 (secondo dietro Gimondi) e del Tour de France (terzo). Tra i ricordi più drammatici, il giorno della morte di Tom Simpson sul Mont Ventoux, nel 1967:
«Era un ragazzo buono, simpaticissimo. Quella fu la giornata più brutta della mia carriera».

Tra Anquetil e Merckx, il cuore resta con Bartali

Se Merckx lo impressionava per la forza, non lo amava: «Era disumano, si nutriva del sangue degli avversari». Al contrario, ammirava Jacques Anquetil, per stile ed eleganza. E da ragazzo tifava Bartali, su invito della parrocchia e dell’Azione Cattolica, che vedevano in Coppi una figura “sconveniente” per via della Dama Bianca.

Un uomo sobrio anche nella vita fuori dalle corse

Tifoso del Toro, per istinto e per la tragedia di Superga, Balmamion ha scelto dopo la carriera una vita semplice, girando per il Piemonte a distribuire jukebox, flipper e biliardini:
«Li affittavo, li riparavo, li rifornivo di 45 giri. Ho avuto una bella vita, sa?», ha concluso sorridendo.

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