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Accuse e veleni, Djokovic in Australia è sempre caos

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Un Open d’Australia, quello del 2022 ancora ai tempi del Covid, che Novak Djokovic non dimenticherà mai a causa della sua espulsione per non aver voluto fare il vaccino. Un’edizione quella di tre anni fa su cui l’ex numero 1 del tennis è tornato alla vigilia del via della stagione 2025 proprio con lo Slam di Melbourne in un’intervista a GQ dove il serbo oltre a ribadire la sua posizione, e il fatto di non aver mai nemmeno pensato di entrare in Australia eludendo le regole sul vaccino per il Covid, ha detto di essere stato avvelenato nei giorni in cui è stato confinato in albergo.

Una rivelazione sulla quale Nole, però, in conferenza stampa non è voluto entrare nei particolari dribblando le domande dei giornalisti. Dall’intervista è emerso che il serbo “ha avuto dei problemi di salute e si è reso conto che in quell’hotel di Melbourne gli hanno dato del cibo tossico. Ma cosa intende di preciso? Beh, l’ho scoperto appena sono tornato in Serbia. Non l’ho mai rivelato a nessuno pubblicamente: dalle analisi è venuto fuori che avevo in corpo un livello di metallo pesante davvero alto. C’erano piombo e mercurio. Non possono esserci altre teorie, va considerato un avvelenamento attraverso il cibo o altre cose ingerite? È l’unico modo”.

Ma Djokovic ha rifiutato di dare spiegazioni a Melbourne quando gli è stato chiesto se avesse prove che i suoi alti livelli di metalli pesanti nel sangue fossero collegati al cibo che gli era stato dato. E allo stesso tempo non si è tirato indietro dalle accuse di avvelenamento. “L’articolo di GQ è uscito ieri. Ho fatto quell’intervista molti mesi fa ha spiegato Djokovic – Apprezzerei non parlarne più nei dettagli perché vorrei concentrarmi sul tennis e sul motivo per cui sono qui. Se vuoi vedere cosa ho detto e avere maggiori informazioni a riguardo, puoi sempre tornare all’articolo”.

Un portavoce del Dipartimento degli Affari Interni australiano ha affermato che non poteva commentare i singoli casi “per motivi di privacy”. Ma il governo afferma che un contratto di locazione con il Park Hotel, dove era detenuto, prevede pranzi e cene cucinati al momento e porzionati individualmente per i detenuti. Tutto il personale addetto alla ristorazione ha ottenuto certificazioni di sicurezza alimentare”.

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Sinner ottimista sul Tas: non accadrà nulla

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Freddo, lucido e con il sorriso di chi sa il fatto suo in campo e allo stesso tempo ottimista sul caso doping che lo vede ancora protagonista suo malgrado. Nel suo Australian Open cominciato da campione in carica Jannik Sinner ha ripreso da dove aveva lasciato rifilando tre set a zero a Nicolas Jarry, 15.ma vittoria consecutiva sul tour e 15° successo di fila negli Slam sul cemento. Con un pensiero, ancora al caso Clostebol. “Sono ottimista, credo non accadra’ nulla”, dice in conferenza, mentre Nick Kyrgios, ‘grande accusatore’ del caso, esce al primo turno del torneo di Melbourne.

“Mi hanno sempre detto che non era colpa mia – ha sottolineato il n.1 del mondo -, che non c’era volontarietà e in più quello che avevo in corpo era un valore talmente basso che non credo potrà accadere nulla. Vedremo, io so quello che è successo, io so la verità e per me cambia poco”. Tornando al suo esordio Sinner racconta il approccio al match in conferenza stampa: “Oggi mi sono sentito molto forte mentalmente. Si trattava di una partita difficile ma io sono stato lì su ogni punto, con attenzione… anche perché queste partite possono girare in pochi punti. È stato bello tornare su questo campo, un posto speciale per me. Ho avvertito una tensione diversa rispetto allo scorso anno, l’atmosfera mi è piaciuta”.

Nessuna ruggine sulla sua racchetta e una attenzione straordinaria ai ‘dettagli’: “Sapevo di dover fare attenzione – spiega l’altoatesino – lui ha giocato un ottimo match, ha servito benissimo nei momenti importanti, ha risposto bene anche da fondo è stato sempre molto aggressivo. Ho gestito bene le situazioni nei due tie break, forse avrei dovuto servire meglio in qualche occasione, ma in generale sono soddisfatto del mio match”. Tra piccole scaramanzie – vedi la scelta della stessa camera di hotel di 12 mesi fa – e il solito menu nel ristorante italiano preferito dagli azzurri nel cuore di Melbourne, il numero 1 del mondo ha vissuto con serenità la vigilia del suo primo match dell’anno: “Sono arrivato in Australia abbastanza presto – conclude – ho fatto due esibizioni e ho cercato di entrare nel torneo con la mentalità giusta. Oggi mi sono sentito abbastanza sicuro, la giornata era iniziata bene e anche in riscaldamento ho avuto sensazioni positive. Mi sentivo tranquillo e in generale tutta la giornata è andata bene”. Immancabile, in conferenza stampa, la domanda sul caso che lo vedrà impegnato nell’udienza al Tas i prossimi 16 e 17 aprile: “Ognuno di noi nella vita passa dei momenti belli e dei momenti difficili – ha risposto con grande serenità – per me questo non è stato un periodo facile ma sono ottimista”.

Infine un pensiero ai più giovani: “Un consiglio? Serve anche un pizzico di fortuna – ha ammesso Sinner – Sono stato fortunato ad avere le persone giuste al momento giusto. I momenti difficili ci saranno sempre, ma bisogna sempre avere il sorriso in volto e lavorare sodo. La famiglia e le persone vicine vengono sempre al primo posto. Il successo non deve cambiarti come persona. Dobbiamo rimanere noi stessi, io non credo di esser cambiato. Tanti giocatori prima di me continuano a motivarmi. E poi ho il miglior team al mondo al mio fianco. Sono felice di averli con me e cercheremo di migliorare”.

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Jannik Sinner avanza agli Australian Open: battuto Jarry in tre set

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Jannik Sinner, numero 1 del mondo, ha esordito con una vittoria agli Australian Open, superando il cileno Nicolas Jarry con il punteggio di 7/6, 7/6, 6/1. Una sfida impegnativa, soprattutto nei primi due set, che Sinner ha saputo gestire con classe ed esperienza.

Un Jarry brillante, ma non basta contro Sinner

Il cileno Jarry ha dato filo da torcere al campione italiano, giocando forse una delle migliori partite della sua carriera. I primi due set sono stati estremamente equilibrati e si sono decisi solo al tie-break, dove Sinner ha dimostrato la sua superiorità nei momenti decisivi. Nel terzo set, però, il divario tra i due si è fatto evidente, con Sinner che ha preso il controllo totale del match, lasciando Jarry senza possibilità di replica.

Sinner pronto per il prossimo turno

Con questa vittoria, Sinner avanza al secondo turno, confermando il suo stato di forma e la solidità mentale che lo contraddistingue. La sua prestazione lascia ben sperare per il proseguimento del torneo, dove punta a consolidare il suo primato mondiale.

“Intanto sono molto felice di essere qui, l’atmosfera è stata straordinaria. I primi due set potevano anche girare storti, poi dopo il break nel terzo ho potuto respirare. Lui ha un enorme talento e sono stato bravo a gestire le situazioni complicate nei primi due set, ora aspetto il prossimo match”.

Così Jannik Sinner ha commenta a caldo la vittoria nel primo turno agli Australian Open contro il cileno Nico Jarry. “Mi piace il pubblico qui in Australia, è bello tornare su questi campi. Ogni anno e ogni giorno è diverso, sono felice di aver vinto anche se posso fare sicuramente meglio. Però essendo la prima partita dell’anno sono molto soddisfatto”, ha aggiunto il campione altoatesino numero 1 al mondo.

Sui consigli da dare ai giovani tennisti che lo seguono e sui prossimi impegni, Sinner ha concluso: “Ci vuole anche un po’ di fortuna, io ho avuto le persone giuste al momento giusto. Devi poi essere consapevole che ci saranno situazioni difficili, avere la famiglia al fianco. Il successo non deve mai cambiarti come persona, devi restare te stesso. L’anno scorso è stato bellissimo, ma io non credo di essere cambiato. Ci sono tanti giocatori che mi motivano, poi ho il miglior team al mondo. Ora ho due giornate di riposo e cercherò di trovare il ritmo giusto per prepararmi alla prossima partita”.

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Anguissa dedica il gol al piccolo Daniele: gli abbracci in campo al Maradona tra genitori e calciatori

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Un gesto carico di emozione e significato quello di Zambo Anguissa, che durante la partita tra Napoli e Verona ha dedicato il suo gol al giovane tifoso Daniele, scomparso pochi giorni fa. Dopo aver segnato, Anguissa ha alzato gli occhi al cielo, scorciato la manica della sua maglietta e baciato una scritta che aveva già mostrato in altre occasioni: Daniele. Un gol e una vittoria che hanno assunto un valore speciale per la squadra e per i tifosi.

L’abbraccio alla famiglia di Daniele

Al termine del match, al centro del campo, si è vissuto un momento di grande commozione. La mamma e il papà di Daniele sono stati accolti con un forte abbraccio da Anguissa, dai compagni di squadra e dal vicepresidente del Napoli, Edoardo De Laurentiis. Una scena che ha mostrato quanto Daniele fosse entrato nei cuori della squadra, che lo aveva adottato e sostenuto durante la sua coraggiosa battaglia contro una grave malattia.

Chi era Daniele, il piccolo tifoso che ha ispirato il Napoli

Daniele era un ragazzo di soli 13 anni, che lottava contro una malattia che purtroppo lo ha strappato troppo presto alla vita. Nonostante la sofferenza, ha sempre dimostrato un amore profondo per il Napoli. Uno dei momenti più belli fu quando, un paio di anni fa, il club esaudì il suo desiderio di visitare il ritiro della squadra, all’epoca guidata da Rudi Garcia, prima di un delicato intervento. Un gesto che regalò a Daniele una gioia immensa e lo avvicinò ancora di più ai suoi idoli.

Un legame indissolubile tra squadra e tifosi

Il tributo di Anguissa e l’abbraccio alla famiglia di Daniele rappresentano l’essenza del legame speciale che unisce il Napoli ai suoi tifosi. Un amore che va oltre il calcio, capace di creare momenti di solidarietà, umanità e speranza anche nei momenti più difficili.

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