Collegati con noi

Cronache

Accusato stupro, chiesti 6 anni per Portanova: è un calciatore del Genoa

Pubblicato

del

E’ attesa per il 6 dicembre prossimo la sentenza per il processo con rito abbreviato a Siena che vede il calciatore del Genoa Manolo Portanova accusato di violenza sessuale di gruppo. Sei anni la richiesta di condanna avanzata oggi dal pm Nicola Marini. Assoluzione la richiesta della difesa. Il gup Ilaria Cornetti, dopo nove ore di udienza, nel tardo pomeriggio di oggi ha disposto il rinvio dell’udienza appunto al 6 dicembre. Con Portanova ha chiesto il rito abbreviato anche un altro dei quattro indagati per quanto avrebbe subito una 22enne a Siena nel maggio 2021. Per un terzo si procede con rito ordinario mentre l’ultimo dei quattro indagati era minorenne all’epoca dei fatti contestati: nei suoi confronti l’inchiesta è toccata alla procura dei minori di Firenze. Il pm ha chiesto 6 anni per Portanova e anche per Alessio Langella, parente del giovatore, l’altro imputato processo in abbreviato. L’accusa ha poi chiesto poi il rinvio a giudizio del terzo indagato che ha scelto il rito ordinario. I difensori di Portanova e Langella hanno chiesto l’assoluzione. In aula era presente anche il calciatore che avrebbe fatto una dichiarazione spontanea per ribadire la sua innocenza mentre all’uscita dal tribunale non ha voluto dire nulla ai giornalisti. Per lui ha parlato il difensore, l’avvocato Gabriele Bordoni: “Non cambiamo tesi non siamo mica marionette, abbiamo detto una cosa ed è sempre stata quella”. “Manolo ha fatto solo una battuta al giudice ribadendo quello che ha sempre detto e che speriamo venga recepito nella sentenza” ha aggiunto Bordoni ai giornalisti che gli chiedevano cosa avesse detto il suo assistito in aula. “Loro riferiscono di un atto consensuale, ma la mia cliente ha più volte ribadito il non consenso” ha invece sottolineato l’avvocato Jacopo Meini, il legale che assiste la giovane presunta vittima di violenza sessuale. “E’ stato un processo – ha aggiunto – in cui abbiamo dovuto ripercorrere quelle 48 ore analizzando ogni dettaglio per arrivare alla sentenza”. Tutto avvenne nella notte tra il 30 e il 31 maggio 2021, in un appartamento del centro storico di Siena. Nella giornata successiva la 22enne si recò al pronto soccorso. La sua denuncia fece partire le indagini, condotte con anche accertamenti irripetibili sui telefonini: al centro del processo pure un filmato girato con il cellulare di un imputato che ritrarrebbe quanto accaduto. La giovane, ascoltata per 7 ore nel corso di un incidente probatorio a luglio scorso, a settembre aveva rifiutato un’offerta risarcitoria presentata dal difensore del giocatore. (

Advertisement

Cronache

Ucraina: Polonia, favoriremo rimpatrio uomini in età militare

Pubblicato

del

Varsavia aiuterà Kiev a riportare in Ucraina i suoi uomini in età militare, in seguito alle nuove modifiche alle leggi sui passaporti e sul servizio consolare per gli uomini ucraini che vivono all’estero: lo ha detto il ministro della Difesa polacco Wladyslaw Kosiniak-Kamysz. “Penso che molti polacchi siano indignati vedendo giovani ucraini negli alberghi e nei caffè, sentendo quanti sforzi dobbiamo fare per aiutare” Kiev, ha detto ieri Kosiniak-Kamysz ai media di polacchi. Il ministro ha sottolineato anche che Varsavia si era già offerta di aiutare l’Ucraina a identificare i rifugiati che vivono in Polonia e che sono sotto obbligo militare. La Polonia ospita circa un milione di ucraini fuggiti dalla guerra totale della Russia. Il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba ha dichiarato che le nuove misure di Kiev intendono “ripristinare atteggiamenti equi nei confronti degli uomini in età di leva in Ucraina e all’estero”.

Continua a leggere

Cronache

Ticket Venezia: 80mila prenotati oggi, uno su 10 non paga

Pubblicato

del

Nel primo giorno di sperimentazione del ticket d’ingresso a Venezia sono oltre 80mila le persone che hanno registrato la loro presenza in città oggi, 25 aprile. Solo 7mila però, uno su dieci, secondo i dati aggiornati a ieri pomeriggio’, hanno pagato il voucher di 5 euro per accedere al centro storico. Tutti gli altri accessi sono di persone esenti alla tassa (cittadini veneti, i lavoratori, gli studenti e altre categorie), tenuti a registrarsi sulla piattaforma on line ma non a pagare. Tra questi, 30.300 sono gli ospiti delle strutture ricettive, 9.450 sono i veneti, potenziali vacanzieri ‘di giornata’.

 

Continua a leggere

Cronache

Choc a Nola: marito violento, giovane ‘liberata’ dai carabinieri grazie all’intervento della suocera

Pubblicato

del

Dopo anni di soprusi e maltrattamenti, la storia di terrore vissuta da una giovane donna di Nola ha finalmente trovato un epilogo in tribunale. Un giovane di 21 anni, con un passato turbolento segnato da dipendenza da droga e violenze, è stato arrestato e accusato di sequestro di persona, maltrattamenti e lesioni personali aggravate. Le aggressioni brutali, compresa una tentata strangolazione e attacchi pericolosi anche ai passanti nel centro antico di Nola, finiranno con il suo arresto.

La Procura di Nola, con l’ausilio dei carabinieri, ha condotto un’indagine lampo che ha portato alla luce gli abusi subiti dalla donna per anni. La vittima, che aveva sopportato in silenzio gli attacchi del compagno, ha trovato la forza di parlare solo dopo l’intervento della madre dell’aggressore, che l’ha convinta a cercare aiuto e cure mediche.

Durante l’ultima aggressione, la donna ha subito gravi danni all’orecchio e all’occhio, oltre a numerose altre ferite. In ospedale, il personale ha allertato le autorità, innescando una serie di eventi che hanno portato all’arresto del giovane. Nonostante il profondo legame affettivo che la legava al suo aguzzino, il quale chiudeva la porta di casa a chiave per impedirle di scappare, la donna ha finalmente deciso di rompere il silenzio.

Il Gip del Tribunale di Nola, Teresa Valentino, ha accolto la richiesta di custodia cautelare in carcere presentata dalla Procura, segnando un decisivo punto di svolta nel caso. La giovane donna ha espresso il desiderio di vedere giustizia fatta: «Chiedo che venga punito per quello che mi ha fatto», ha dichiarato, evidenziando il lungo calvario e la paura che ha vissuto, temendo anche per la sicurezza della sua famiglia.

Questa vicenda sottolinea la tragica realtà della violenza domestica e l’importanza di supportare le vittime nel trovare la forza di parlare e denunciare i loro aggressori. L’arresto del giovane non solo mette fine a un ciclo di violenza, ma serve anche come monito sulle conseguenze legali che attendono coloro che sceglieranno di perpetrare tali crimini.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto