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Accusati di stupro, vanno a processo Grillo jr e tre amici

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Sara’ il processo con rito ordinario, che si celebrera’ dal 16 marzo 2022 nel tribunale di Tempio Pausania, a dire se la notte tra il 16 e 17 luglio 2019 nella casa in Costa Smeralda di Beppe Grillo quattro giovani genovesi – tra cui il figlio del padrone di casa, Ciro – violentarono due loro coetanee. Dopo oltre due anni di indagini, chiuse e riaperte un anno fa, dopo tre udienze preliminari, la gup Caterina Interlandi ha rinviato a giudizio Ciro Grillo, Francesco Corsiglia, Edoardo Capitta e Vittorio Lauria. I quattro 21enni vanno a processo dopo un’udienza in cui gli avvocati Gennaro Velle, Ernesto Monteverde e Mariano Mameli hanno sollecitato a nome del collegio difensivo -composto anche dai legali Andrea Vernazza, Enrico Grillo, Sandro Vaccaro, Romano Raimondo e Barbara Raimondo- il non luogo a procedere. Dopo un’ora di camera di consiglio la gup ha accolto invece la richiesta di dibattimento del procuratore di Tempio Gregorio Capasso, che ha coordinato le indagini con la sostituta Laura Bassani e degli avvocati di parte civile, Giulia Bongiorno, che assiste la giovane italo-norvegese la cui denuncia ha dato origine alla vicenda giudiziaria, e Vinicio Nardo, che rappresenta l’altra ragazza che avrebbe subito abusi due estati fa dopo una serata trascorsa in discoteca a Porto Cervo. “L’impianto accusatorio ha retto ai fini dell’udienza preliminare”, e’ il solo commento del procuratore Capasso, che ha annunciato che seguira’ lui il processo. “Ho seguito le indagini dall’inizio – aveva spiegato – i tre sostituti sono molto giovani e due di loro sono arrivati da pochissimo tempo”. A prendersi la scena e’ stata Giulia Bongiorno. “Sinora gli atti sono stati frammentati, pubblicati e mal interpretati, oggi la gup ha risposto al tentativo di sgretolamento del materiale probatorio – commenta -. Oggi e’ il giorno dopo il 25 novembre, Giornata internazionale contro la violenza di genere. E’ una giornata importante, sono arrivata a Tempio che pioveva e ho visto l’arcobaleno, e’ stato un segnale”. Presagi a parte, “certe distorsioni sono un deterrente per chi vuole denunciare – accusa – dopo questo processo tante donne che assisto non vogliono piu’ farlo”. Non solo. “La mia assistita sta subendo qualcosa di pesantissimo – rivela – costretta a non guardare la tv per non sentire niente sul suo conto, a ricevere per messaggio articoli di giornale in cui si parla di lei, costretta a leggere il suo nome e il suo cognome”. Insomma, “non sono felice, ma sono soddisfatta, la mia assistita soffre tuttora e ho atteso per dire che si e’ assistito a una distorsione da parte di alcuni giornali e la ragazza e’ finita sul banco degli imputati, ma il materiale probatorio racconta una verita’ diversa”. Tra l’altro, ha fatto notare Bongiorno, “in caso di violenza sessuale, per la Cassazione basta la dichiarazione della persona offesa, se ritenuta attendibile, per andare a processo. Qui c’e’ molto di piu'”. Intanto, alla vigilia dell’udienza, in quel di Genova sono arrivate minacce di morte a casa Grillo. “Condoglianze, avrai lutti in famiglia nel periodo delle Feste”: e’ la lettera scritta al computer, con minacce e un chiaro riferimento ai parenti, recapitata al fondatore del M5S Beppe Grillo. A seguito di questo episodio e’ stata disposta un’ulteriore protezione. Polizia e carabinieri hanno rafforzato in maniera robusta la sorveglianza domestica, aumentando passaggi e soprattutto stazionamenti fuori dalla villa di Sant’Ilario, sulle alture del levante genovese, dove il comico vive.

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Caso Ferragni-Balocco, per il tribunale hanno ragione i consumatori: fu pratica scorretta

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La prima sezione civile del Tribunale di Torino ha emesso una sentenza significativa riguardante il caso Balocco, il ruolo di Chiara Ferragni, che hanno attirato l’attenzione nazionale. Il tribunale ha accolto il ricorso presentato da diverse associazioni, tra cui il Codacons, Utenti dei servizi radiotelevisivi e Adusbef, contro la campagna di beneficenza condotta dall’industria dolciaria Balocco. La campagna in questione era stata realizzata attraverso la vendita di pandori griffati dall’influencer Chiara Ferragni, a favore di un ospedale torinese.

La giudice Gabriella Ratti ha emesso una dichiarazione che conferma le accuse mosse dalle associazioni ricorrenti. Secondo quanto riportato dalle associazioni stesse, la sentenza ha accertato la pratica commerciale scorretta messa in atto dall’azienda Balocco. Inoltre, ha evidenziato l’ingannevolezza dei messaggi diffusi al pubblico riguardo alla natura benefica della campagna associata alla vendita del prodotto.

Questa sentenza rappresenta un importante punto di svolta nel panorama delle pratiche commerciali e delle campagne di beneficenza condotte dalle aziende. Mette in luce la necessità di maggiore trasparenza e responsabilità da parte delle imprese nell’affrontare iniziative di questo tipo. La decisione del tribunale di Torino sottolinea l’importanza di verificare attentamente le pratiche di marketing e di beneficenza per garantire che siano etiche e rispettose dei consumatori.

Il caso Balocco ha suscitato un dibattito su scala nazionale riguardo alla relazione tra marketing, beneficenza e trasparenza aziendale. È probabile che questa sentenza abbia un impatto significativo sul modo in cui le aziende progettano e promuovono le loro campagne di responsabilità sociale d’impresa, mettendo in evidenza la necessità di una maggiore chiarezza e autenticità nelle loro iniziative benefiche

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Condannato anche in appello il tesoriere della Lega

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Quattro anni, 6 mesi e 20 giorni di reclusione, con una lieve riduzione della pena rispetto ai 5 anni del primo grado. Si è chiuso così oggi in appello per il tesoriere della Lega Alberto Di Rubba il processo milanese con al centro le accuse di peculato e turbata libertà del procedimento di scelta del contraente sul caso della compravendita, tra il 2017 e il 2018, del capannone di Cormano, nel Milanese, acquistato dalla Lombardia film commission e con cui sarebbero stati drenati 800mila euro di fondi pubblici. La Corte d’Appello di Milano ha anche condannato a 3 anni Andrea Manzoni, anche lui ex contabile per il Carroccio in Parlamento, a cui in primo grado erano stati inflitti 4 anni e 4 mesi.

La seconda sezione della Corte, riformando la sentenza con rito abbreviato di primo grado con pene più basse, ha disposto per Di Rubba anche l’interdizione dai pubblici uffici per 5 anni e la revoca dell’interdizione legale che era stata decisa. Per Manzoni i giudici hanno ritenuto prevalenti le attenuanti generiche rispetto alle aggravanti, hanno disposto l’interdizione dai pubblici uffici per 5 anni, quella dalla professione di commercialista per 3 anni e revocato anche in questo caso l’interdizione legale. Motivazioni del verdetto tra 60 giorni. Il sostituto pg Massimo Gaballo aveva chiesto di ridurre le condanne, portandole a 4 anni per Di Rubba e a 3 anni e 4 mesi per Manzoni. Richieste in linea, in sostanza, con la decisione della Corte.

Il pg aveva chiesto ai giudici, infatti, di riconoscere ai due imputati l’attenuante dell’offerta risarcitoria a Lfc. E con revoca dell’interdizione legale. Il difensore, il professor Piermaria Corso, ritiene che le prove in atti avrebbero potuto e dovuto portare ad un diverso epilogo. Il difensore si è riservato di valutare le argomentazioni della Corte, ma ha anticipato di ritenere doveroso il ricorso in Cassazione nell’interesse della Giustizia e del suo assistito. Di Rubba, nominato un anno fa nuovo amministratore federale della Lega ed ex presidente di Lfc, è stato anche condannato in primo grado a 2 anni e 10 mesi per peculato, lo scorso luglio, in un’altra tranche di indagine, sempre coordinata dall’aggiunto Eugenio Fusco e dal pm Stefano Civardi, scaturita da quella sul caso Lfc.

In primo grado nel processo principale per Di Rubba e Manzoni, accanto alla confisca di porzioni di due villette sul lago di Garda riconducibili agli imputati e fino a circa 300mila euro, era arrivata anche la condanna a versare una provvisionale, come risarcimento danni, di 150mila euro a Lfc, assistita dal legale Andrea Puccio, e di 25mila euro al Comune di Milano, con l’avvocato Marco Dal Toso. Stando alla sentenza di primo grado del gup Guido Salvini del giugno del 2021, gli allora revisori contabili della Lega in Parlamento Di Rubba e Manzoni avevano usato “la loro attività di origine politica” per “ottenere arricchimenti personali” mettendo in pratica un “modello davvero deteriore”.

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Utilizzazione aree demanio marittimo, Campania approva il Piano

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Utilizzazione aree demanio marittimo, Campania approva il Piano Disciplinata procedura per rilascio concessioni. Il Consiglio Regionale della Campania a maggioranza ha adottato il Piano di utilizzazione delle aree del demanio marittimo con finalità turistico ricreative.

Il provvedimento disciplina la procedura per il rilascio delle Concessioni Demaniali Marittime da parte dei Comuni i quali adottano, entro il 31 marzo di ciascun anno, sentite anche le associazioni di categoria maggiormente rappresentative a livello nazionale, l’ordinanza balneare riferita all’anno in corso per quanto riguarda gli aspetti dell’attività turistico-ricreativa di rispettiva competenza come la regolamentazione delle attività ludiche e di intrattenimento.

Si prevede, inoltre, che, ai fini dello sviluppo del turismo e dell’economia regionale, i Comuni possono prevedere la destagionalizzazione dell’utilizzo del demanio marittimo per finalità turistico-ricreative, fatto salvo il parere della Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio, che dovrà prevedere il mantenimento della struttura oltre la stagione balneare.

È prevista, inoltre, la classificazione degli stabilimenti balneari in quattro fasce contrassegnate da stelle marine secondo una gradazione da uno a quattro che esprime il livello quali-quantitativo dei servizi offerti, e che l’attribuzione delle stelle marine è operata dai Comuni, ai quali compete anche l’applicazione dei provvedimenti repressivi e sanzionatori ai sensi del Codice della Navigazione nei casi di accertamento di comportamenti illegittimi e abusivi nell’utilizzo delle aree demaniali marittime.

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