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Cronache

Abusò di una studentessa Usa, 4 anni al Cc Costa

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Condanna definitiva in Cassazione anche per Pietro Costa, il secondo carabiniere coinvolto nella violenza sessuale a Firenze la notte tra il 6 e il 7 settembre 2017 a una delle due studentesse americane incontrate in una discoteca e poi riaccompagnate a casa con il collega appuntato Marco Camuffo con l’auto di servizio. Secondo le ricostruzioni processuali, le due ragazze furono abusate tra l’androne e i piani di un palazzo del centro dove soggiornavano. La Suprema Corte ha chiuso il processo per l’ex militare dell’Arma confermando la condanna a 4 anni già inflittagli dalla Corte d’appello di Firenze il 5 aprile 2022. In quello stesso giorno, la Cassazione condannò in via definitiva a 4 anni e 4 mesi l’altro della pattuglia, Camuffo, che poi si costituì in carcere a Prato e fu condannato per la violenza all’altra ragazza americana in processi distinti. Come lui, anche Costa ora deve scontare la condanna in carcere: il reato di violenza sessuale, infatti, è ostativo all’applicazione di una pena alternativa. In queste ore, Costa ha un margine di tempo per costituirsi alle autorità altrimenti verrà emanato un ordine di carcerazione. Quanto alla ragazza abusata, rientrò a suo tempo negli Stati Uniti e non risulta che sia più tornata in Italia. L’avvocato fiorentino Gabriele Zanobini, che l’ha assistita come parte civile in tutti i gradi di giudizio, ha comunicato alla studentessa l’esito della sentenza. Nel dispositivo, la Cassazione non solo ha confermato le determinazioni della sentenza dell’appello contro Costa – compresi il pagamento delle spese processuali, l’interdizione dai pubblici uffici e una provvisionale da 30mila euro da definire in ambito di risarcimento civile dei danni – ma ha contestualmente rigettato i ricorsi presentati sia dalla sua difesa sia dalla procura generale di Firenze per chiedere l’annullamento della sentenza di appello. Tra i rilievi ai giudici fiorentini del secondo grado c’è l’aver ricostruito che la violenza sessuale di cui è accusato Costa avvenne per reato progressivo, cioè a fasi, sia approfittando prima del minorato stato psicofisico della ragazza a causa dell’ubriachezza, sia poi per modalità effettive di costrizione, queste provate da lesioni fisiche risultanti dai referti medici del pronto soccorso. Nonostante gli argomenti in ricorso, la Cassazione ha confermato in blocco la lettura dei fatti fatta dalla Corte d’appello e mantenuto la stessa condanna, ossia ci fu anche violenza fisica. Sia Camuffo che Costa erano partiti da condanne più alte in primo grado – 4 anni e 8 mesi in abbreviato a Camuffo, 5 anni e 6 mesi a Costa in rito ordinario – poi quasi riallineate all’esito dei due distinti giudizi in Cassazione. È stata la stessa per entrambi anche la condanna per i reati militari di peculato in concorso e di violata consegna (rimase incustodita in strada l’auto di servizio), 5 mesi decisi dalla Cassazione. I due vennero destituiti dall’Arma dei carabinieri nel 2018.

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Processo Cospito, sentenza definitiva: 23 anni di carcere

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La Corte di Cassazione ha emesso una decisione definitiva riguardo ai ricorsi presentati dalle difese di Alfredo Cospito e Anna Beniamino, confermando le pesanti condanne per i loro presunti ruoli nell’attentato alla ex caserma allievi carabinieri di Fossano nel 2006. I due sono stati giudicati colpevoli di “devastazione, saccheggio e strage”, oltre ad altri reati connessi all’attività di un’associazione sovversiva.

Alfredo Cospito dovrà scontare una pena di 23 anni di reclusione, mentre Anna Beniamino è stata condannata a 17 anni e 9 mesi di reclusione. Con questa decisione della Cassazione, le condanne diventano irrevocabili, mettendo definitivamente fine a un lungo processo legale che ha coinvolto i due anarchici.

 

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Cronache

Per i Ponti 16 milioni di partenze e 5,5 miliardi di spesa

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Quasi 16 milioni di partenze e una complessivamente circa 5,5 miliardi di euro: è il bilancio sui ponti di primavera fatto dall’Osservatorio Turismo Confcommercio in collaborazione con Swg. Un 1 milione di turisti faranno un viaggio di 6 pernottamenti o più a destinazione, unendo quindi le due festività. Se poi il meteo si stabilizzasse, in particolare per quel 30% circa che punta alle località balneari, questi valori potrebbero crescere ulteriormente, sfiorando i 20 milioni di partenze per circa 6 miliardi in termini di spesa.

Resta assolutamente maggioritaria, nel panorama complessivo dei due ponti, la scelta di strutture turistico ricettive per i pernottamenti a destinazione: tra il 55% e il 60% a seconda del periodo preso in considerazione, anche se, per quello del 1 maggio, raddoppia la percentuale di coloro che optano per affitti brevi (dal 6% al 12%).

La Festa della liberazione – che cade di giovedì e quindi configura un ponte particolarmente allettante – vedrà oltre 9 milioni di italiani in viaggio, circa un milione in più dello scorso anno, confermando quindi la buona performance della domanda interna di turismo che, da febbraio, sembra avere superato la fase di “stanca” che l’aveva contraddistinta per buona parte del secondo semestre dello scorso anno. Abbastanza concentrata la scelta delle destinazioni, con il 31% che opta per località della costa e un ulteriore 31% che punta invece a borghi, città e città d’arte, mentre 1 italiano su 10 preferisce la montagna.

Ma soprattutto, nel confronto con lo stesso periodo del 2023, aumenta di ben 6 punti percentuali la schiera di coloro che si spingono al di fuori della propria regione, restando comunque in Italia (il 47%) o andando all’estero (17%). Positive anche le previsioni per il ponte del primo maggio con quasi 7,5 milioni di italiani in viaggio, un milione dei quali però, come detto, in vacanza già dal 25 aprile.

Qui pesa di più, almeno per il momento, la variabile delle condizioni metereologiche: un’incertezza che si riversa sulla scelta delle destinazioni, con quelle balneari che scendono lievemente, passando al 26%, mentre borghi, città e città d’arte totalizzano complessivamente un 22%, 9 punti in meno del ponte della liberazione; terza tipologia di destinazione, le località di campagna, con una componente rilevante di seconde case, che realizza il 14% delle preferenze.

Stabile la montagna. Anche in questo caso aumenta, rispetto all’anno scorso, il raggio di spostamento degli italiani in viaggio: si riduce infatti di 12 punti percentuali (dal 51% al 39%) la quota di chi resterà vicino a casa o, comunque, nella propria regione, e aumenta di 14% quella di chi si recherà all’estero.

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Campi Flegrei, la terra trema ancora, epicentro a Bacoli

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Continuo a tremare la terra nei campi Flegrei: magnitudo 2.1, epicentro a Bacoli alla profondità di poco più di 2 km. Anche ieri erano state registrate delle scosse a Pozzuoli, poco più che strumentali ma pure avvertite dalla popolazione. Paura ma nessun danno. Pochi hanno deciso di scendere in strada anche a causa del maltempo che ha imperversato per tutta la notte con piogge forti e temporali.

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