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Cronache

Abusi nella villa a Porto Cervo,indagato Gianluca Vacchi

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Guai giudiziari per Gianluca Vacchi. L’imprenditore, deejay e influencer bolognese è stato iscritto nel registro degli indagati dalla Procura di Tempio Pausania, che ha aperto un fascicolo per presunti abusi edilizi nella sua villa in costruzione a Porto Cervo, in località Pantogia. Il procuratore Gregorio Capasso ha chiesto una serie di indagini per capire se la nuova residenza extra lusso di Vacchi, del valore di circa 15 milioni di euro, rispetti le cubature previste e autorizzate dal progetto che prevede la realizzazione di 15 stanze, una discoteca, un campo da padel e 1200 metri quadrati di terrazze.

Un progetto da tempo sotto osservazione dell’Ufficio tecnico del Comune di Arzachena, che appena pochi giorni fa ha fatto emettere un’ordinanza comunale di demolizione e rispristino di alcune aree della villa, circa 400 mq, che sarebbero in eccesso rispetto al progetto ordinario e formalmente approvato. “La vicenda ci è nota e stiamo lavorando con il Comune per dimostrare che non vi è alcun abuso edilizio e che l’edificio è conforme a quanto autorizzato, fermo restando che la contestazione riguarda una porzione molto modesta rispetto alla superficie complessiva della villa”, hanno precisato i difensori di Vacchi, gli avvocati Gino Bottiglioni e Gian Comita Ragnedda.

Ma la Procura di Tempio Pausania non si sta solo interessando dei lavori nella maxi villa dell’imprenditore con milioni di follower sui social. I magistrati hanno sul tavolo altri due faldoni per altrettante indagini. Vacchi nel 2022 dapprima allontanò dalla villa di Porto Cervo due suoi fedeli collaboratori, Pietro Onida e Stefania Schirru e poi li denunciò accusandoli di essersi impossessati di ingenti somme di denaro dai suoi conti durante i dieci anni in cui la coppia ha lavorato sia nella villa in Sardegna che nella dimora di Bologna. Per tutta risposta, nel settembre del 2022 furono proprio Onida e Schirru a rivolgersi alla magistratura presentando un esposto e ritenendo di essere stati accusati ingiustamente da Vacchi. I due si erano già rivolti al giudice del lavoro di Bologna, dove sono ancora in corso delle cause di lavoro per il recupero delle somme del Tfr. E nei giorni scorsi un’altra polemica ha investito Vacchi: nonostante la diffida dell’Ufficio scolastico del Lazio, il pupazzo “Keb”, mascotte della catena di fast-food lanciata dall’imprenditore bolognese, ha continuato a fare il giro delle scuole di Roma distribuendo preservativi e cartine per sigarette per promuovere il locale.

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Superenalotto, centra il jackpot da 73 milioni con una giocata online

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Con una giocata online da due euro ha vi to 73 milioni di euro al Superenalotto: quasi impossibile sapere da dove si è collegato per scaricare il biglietto vincente l’anonimo super fortunato. E’ la prima volta che il montepremi viene vinto da una giocata effettuata online. La sestina vincente è 4, 15, 26, 27, 72, 82. Numero Jolly 89. Superstar: 12. A vincere il jackpot è stato un giocatore che ha compilato una scommessa da due euro online.

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All’ospedale Cardarelli ecco il telefono ‘amico’ per le mamme

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Al via un nuovo servizio telefonico per supportare le neomamme e le future mamme, che spesso si trovano ad avere tanti dubbi in un periodo così importante e delicato come la gravidanza e la prima maternità. Le ostetriche del punto nascita del Cardarelli, due volte a settimana il martedì e giovedì dalle 14.30 alle 16.30 saranno pronte a rispondere al numero 081.7472845. Un numero completamente dedicato alla maternità e a tutto ciò che ruota intorno alla nascita, mediante il quale le mamme nuove o future potranno fare domande riguardanti il travaglio, il parto, il post-parto e ricevere consigli sull’allattamento e la cura del neonato. Il servizio non può essere utilizzato per prenotazioni, richiedere prescrizioni o pareri medici.

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Papa, via vescovo tedesco pro-coppie gay e sacerdoti sposati

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Papa Francesco ha accettato oggi la rinuncia al governo pastorale della Diocesi di Osnabrück, in Germania, presentata da mons. Franz-Josef Bode. Il vescovo, che ha 72 anni, e che quindi era ancora ben lontano dall’età del pensionamento, era anche vicepresidente della Conferenza episcopale di Germania. I motivi dell’allontanamento anticipato, come sempre, non vengono spiegati dalla Santa Sede, ma mons. Bode, anche nell’ambito del “cammino sinodale” della Chiesa tedesca, è stato uno dei vescovi più impegnati sulle questioni della morale sessuale, come la benedizione delle coppie gay, sul diaconato femminile e sulla possibilità di avere preti sposati. In passato è incappato comunque in accuse di negligenza sulla gestione di casi di abusi sessuali nella sua diocesi.

Il 20 settembre scorso, la ARD ha riferito di uno studio sui casi di abuso nella diocesi di Osnabrück, commissionato dalla stessa diocesi. In un rapporto provvisorio del settembre 2022, storici e giuristi dell’Università di Osnabrück hanno accusato la diocesi di Osnabrück, due ex vescovi e il vescovo in carica Bode di gravi violazioni dei doveri nell’affrontare casi di violenza sessuale. Fino a poco tempo prima, gli ecclesiastici accusati di gravi abusi sessuali su minori continuavano ad essere impiegati nella pastorale giovanile. Inoltre, “le persone colpite sono state trattate in modo burocratico e sprezzante”. Secondo i casi presi in esame nel rapporto interlocutorio, anche il vescovo Bode è stato coinvolto “a un livello numerico basso”. Lo studio riconosce che Bode e il suo team hanno fatto progressi nel trattare con i sacerdoti accusati, soprattutto negli ultimi anni, ma non nella comunicazione con le vittime o negli aiuti e nei risarcimenti.

Il vescovo Bode ha riconosciuto la responsabilità personale, affermando che in alcuni casi ha agito per negligenza e la sua credibilità è stata “gravemente danneggiata”. Tuttavia, ha dapprima escluso le dimissioni perché le dimissioni e il posto vacante avrebbero ritardato il processo di rivalutazione in corso. Nel dicembre scorso, il Consiglio congiunto per le persone colpite dell’arcidiocesi di Amburgo e delle diocesi di Hildesheim e Osnabrück ha avviato una denuncia di diritto canonico contro Bode tramite l’arcidiocesi responsabile di Amburgo. L’atteggiamento di Bode è ancora più orientato al perpetratore che alla vittima. Bode ha agito “contro le chiare linee guida papali e, ad esempio, quest’anno ha dichiarato la violenza sessualizzata contro i minori come una ‘relazione'”. Per quanto riguarda le sue posizioni riformatrici nella Chiesa, nel gennaio 2018 Bode ha avviato una nuova discussione sull’introduzione della benedizione delle coppie dello stesso sesso. Si è anche espresso a favore di una discussione più forte sul diaconato delle donne.

Nel maggio 2019, Bode ha dichiarato di poter immaginare sacerdoti con famiglia e lavori civili insieme a sacerdoti celibi. Nel novembre 2019, Bode ha dichiarato di poter immaginare che le donne presiedano l’Eucaristia nella sua diocesi negli anni a venire, ma non la considerava una prospettiva realistica poiché la dottrina della Chiesa e il diritto canonico la contraddicevano. Tuttavia, era determinato – ad esempio riguardo al diaconato delle donne – a “sfruttare tutto ciò che è possibile per le donne ora e nel prossimo futuro”. Nella diocesi di Osnabrück, una donna è stata assunta per la prima volta nel 2019 come “addetta parrocchiale” con funzione dirigenziale e dirigenziale in una parrocchia. Nel dicembre 2021, Bode ha espresso il suo sostegno alle esigenze di riforma del cammino sinodale.

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