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Cronache

Abramo Zampella trova lavoro grazie agli appelli #AiutiamoSerena

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Un contratto a tempo determinato fino a dicembre. Abramo Zampella, il papà di Serena, una ragazzina di 10 anni affetta da distrofia muscolare di tipo Becker, ha trovato lavoro. La sua storia sembra una favola. Abramo ha 46 anni, da 5 anni non lavora stabilmente. Da tempo, attraverso post sui social ed attraverso i media, chiedeva lavoro. Tantissime le condivisioni ai suoi appelli. “Devo lavorare per Serena. Come farà quando io e la mamma non ci saremo più?”. Con umiltà chiedeva lavoro e non ha mai accettato soldi. Da nessuno. Uno dei suoi appelli è stato visto da una donna, la moglie dell’amministratore delegato di una società che ha sede a Milano e Santa Maria Capua Vetere, nel casertano.

Aiutiamo Serena. Serena è la bimba che necessità di cure

“Un sabato sera quasi a mezzanotte mi ha contattato una persona chiedendomi il numero di cellulare. Pensavo fosse uno scherzo”, ci racconta Abramo. Dalla sua voce trapela l’emozione di quanto vissuto. “Quest’uomo mi ha raccontato che la moglie aveva visto i miei post su facebook e mi ha dato appuntamento per l’indomani. Una domenica mattina. In tutta onestà pensavo fosse uno scherzo, ed anche di pessimo gusto”. All’appuntamento, invece, Abramo ha trovato davanti a sé Giacomo De Felice, amministratore unico di Sagres, un’azienda che adotta Servizi integrati per le imprese. L’imprenditore prim’ancora del curriculum di Abramo ha chiesto notizie su Serena. Si è sincerato sulle condizioni di salute della ragazzina. “Serena è figlia di tutti. Anche figlia mia”, ha detto Giacomo De Felice. E così la presentazione del curriculum ed il colloquio di lavoro è stata una formalità. Abramo è stato assunto nell’azienda di Santa Maria Capua Vetere con un contratto fino a fine anno. “Non è il mio settore, ma sto studiando. Non voglio e non posso tradire la fiducia di una persona che mi ha concesso una possibilità”, ci conferma. Ancor prima della firma del contratto l’amministratore unico della Sagres ha voluto che la piccola Serena visitasse l’azienda. E non solo. Serena ha trascorso qualche sabato sera di gioco con la figlia del titolare dell’azienda. “Sono commosso”, ha detto Abramo. “Dopo tante sofferenze, finalmente vedo un futuro per Serena. Ho sempre chiesto un lavoro per poter assicurare le cure a mia figlia”. Alla notizia di questo lavoro la ragazzina “è stata felicissima. È lei che ogni giorno mi augura buon lavoro e fa il tifo per me e per questa nuova avventura”. “Al dottor Giacomo de Felice ed a sua moglie dico solo grazie. In un mare di indifferenza queste due persone hanno donato una nuova speranza a me, alla mia famiglia e soprattutto a Serena”. 

#AiutiamoSerena, l’appello di papà Abramo: “Non voglio soldi, voglio lavorare per mia figlia”

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Cronache

Bancarotta, cinque misure cautelari dopo scomparsa imprenditore

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Cinque persone sono state raggiunte da ordinanza di custodia cautelare eseguite da Guardia di Finanza e carabinieri di Brescia nell’ambito di un’inchiesta del pm dell’ antimafia di Brescia Teodoro Catananti relativa alla scomparsa di Pasquale Lamberti. Si tratta di un imprenditore svanito nel nulla il 3 luglio del 2021 da Besate nel Milanese. L’uomo era sparito dopo aver lasciato un messaggio nelle note del cellulare in cui indicava cinque presunti responsabili della sua sparizione. Dalla scomparsa sono iniziate le indagini che hanno portato alla luce presunti reati fiscali. I cinque raggiunti da provvedimento – di cui due in carcere e due ai domiciliari – sono residenti a Milano, Sondrio, Monza e Taranto, e nei loro confronti è stato disposto il sequestro preventivo di disponibilità finanziarie e beni per oltre 650.000 euro.

Alcuni indagati sono ritenuti “prossimi a contesti di criminalità organizzata di matrice ‘ndranghetista, e avrebbero acquisito, tramite una società svizzera, la proprietà di un’azienda bresciana operante nel settore zootecnico, depauperandola del proprio capitale e quindi determinando una procedura fallimentare” spiegano gli inquirenti. Secondo le indagini il gruppo – tra cui un commercialista di Monza – avrebbe acquistato beni immobili destinati a persone legati da relazioni familiari, avrebbero utilizzato di auto di lusso e acquisito disponibilità finanziarie su carte di credito prepagate rilasciate da una piattaforma finanziaria svizzera. Oltre ad aver dissipato il patrimonio della società, si sarebbero avvalsi di finanziamenti garantiti dallo Stato pari a oltre 1.700.000 euro e ottenuto un anticipo di crediti commerciali presso istituti bancari originati da fatture per operazioni “inesistenti”, per un valore di circa 400.000 euro”. La Procura di Brescia ha inoltre emesso un sequestro preventivo d’urgenza su somme di denaro e disponibilità finanziarie pari complessivamente a oltre due milioni e mezzo di euro e sulle quote di una società coinvolta.

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Cronache

Ritrovamento di un arsenale da guerra a Giugliano: bazooka e bombe a mano in un campo

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I carabinieri della sezione operativa della compagnia di Giugliano in Campania sono impegnati in un’indagine delicata e potenzialmente pericolosa. Durante un’operazione di controllo in un terreno situato in via Epitaffio, sono stati rinvenuti due bazooka e tre bombe a mano, un vero e proprio arsenale da guerra nascosto tra la vegetazione.

Un’area sotto esame

I militari hanno richiesto l’intervento dei vigili del fuoco per sfoltire la vegetazione e ampliare l’area di sopralluogo, rendendo possibile una verifica più approfondita della zona. L’obiettivo è accertare se ci siano ulteriori armi o altri elementi di interesse investigativo.

Gli artificieri in azione

Sul posto sono attesi gli artificieri del comando provinciale di Napoli e la sezione rilievi del nucleo investigativo di Castello di Cisterna, specializzati nella gestione di materiali esplosivi. La loro presenza è fondamentale per mettere in sicurezza l’area e scongiurare eventuali rischi per la popolazione e per le stesse forze dell’ordine impegnate nell’operazione.

Indagini in corso

Le autorità stanno lavorando per risalire alla provenienza delle armi e alle persone coinvolte nella loro detenzione. La presenza di un arsenale di tale portata fa ipotizzare legami con attività criminali organizzate, ma al momento non sono stati rilasciati ulteriori dettagli sulle piste investigative.

Un segnale inquietante

Questo ritrovamento accende i riflettori su un tema delicato: la diffusione di armi da guerra sul territorio e il loro possibile utilizzo in contesti criminali. La scoperta di oggi rappresenta un ulteriore monito sulla necessità di intensificare i controlli per garantire la sicurezza dei cittadini.

Le indagini proseguono e nei prossimi giorni si attendono ulteriori sviluppi su questa vicenda che ha sconvolto la comunità di Giugliano.

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Cronache

Anziana morta nel Modenese, l’ipotesi è un’auto pirata

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Una donna di 81 anni è morta ieri sera a Concordia, in provincia di Modena e l’ipotesi è che sia stata investita da un’auto pirata. E’ successo intorno alle 18 in via per Novi, il corpo è stato trovato a poca distanza da casa. Sono intervenuti carabinieri e vigili del fuoco. Sembra che avesse feriti compatibili con un investimento e sono in corso indagini e ricerche per risalire al veicolo che l’avrebbe urtata, allontanandosi nel buio. Si guarderanno le telecamere della zone e si cercano testimoni.

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