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A Caserta simposio scientifico su cuore e infarto del miocardio, ogni anno tra le 120mila persone colpite ben 25mila muoiono prima di arrivare in ospedale

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Il cuore e la ricerca, la ricerca fatta con il cuore: si è svolto, come ogni anno, a Caserta, il simposio scientifico “Update in Cardiologia”. Il congresso, organizzato dal prof. Paolo Calabrò, ordinario di Cardiologia all’Università degli studi della Campania “Luigi Vanvitelli” e direttore della Cardiologia dell’AORN Sant’Anna e San Sebastiano di Caserta, è giunto quest’anno alla sua 6° edizione. Il 3 e il 4 dicembre presso l’Hotel Gran Vanvitelli, si sono riuniti alcuni tra i maggior esperti nazionali ed internazionali in cardiologia.

Le malattie cardiovascolari, come l’infarto del miocardio, lo scompenso cardiaco, e l’ipercolesterolemia familiare, costituiscono oggi una vera e propria epidemia nel nostro Paese, confermandosi le principali cause morte e disabilità in Italia, responsabili di circa il 35% dei decessi maschili ed il 45% di quelli femminili.
Ogni anno in Italia circa 120 mila persone sono colpite da infarto del miocardio. Di queste, circa 25 mila muoiono prima di arrivare in ospedale. Fra i 95 mila che arrivano in un centro di cura la mortalità si è ridotta drasticamente negli ultimi anni ma rimane ancora alta, attestandosi oggi al 10%. L’utilizzo di terapie farmacologiche e percutanee sempre più avanzate permetterà in futuro di ridurre questi numeri aumentando la sopravvivenza dei pazienti.
Lo scompenso cardiaco è una condizione invalidante e potenzialmente fatale, che colpisce oltre 1 milione di persone in Italia. Oggi la metà dei pazienti con scompenso cardiaco muore entro 5 anni dalla diagnosi, numeri oggi non più accettabili.
L’ipercolesterolemia familiare rappresenta una delle principali cause delle malattie cardiovascolari, e colpisce 1 ogni 500 persone. In Italia, così come in altre realtà europee, si arriva ad una diagnosi genetica “certa” solo l’1% dei casi. L’obiettivo dei prossimi anni è la precoce identificazione di tali pazienti e l’inizio precoce di una terapia in grado di ridurre i livelli di colesterolo ed il rischio cardiovascolare in questi soggetti.

L’“Update in Cardiologia” di quest’anno ha affrontato tutti questi temi, incluso le linee guida internazionali sulla fibrillazione atriale e sull’ipercolesterolemia recentemente pubblicate, per cercare di chiarire interrogativi e controversie grazie al confronto ed alla discussione di medici e ricercatori considerati opinion-leader nel settore.
Si è discusso inoltre del miglior trattamento per l’Infarto acuto del miocardio: “È partita ufficialmente, dopo oltre un anno di lavori preliminari di organizzazione, dal 1 aprile 2018 nella provincia di Caserta la rete per il trattamento dell’infarto miocardico acuto, realizzata grazie alla spinta sinergica ed alla stretta collaborazione tra l’AORN Sant’Anna e San Sebastiano di Caserta, la ASL di Caserta ed il Servizio di Emergenza Sanitaria 118”, spiega il prof. Calabrò. “Al fine di ridurre i tempi di una corretta diagnosi e trattamento di infarto miocardico acuto, ai pazienti con dolore toracico che allertano il sistema delle emergenze del 118, al domicilio viene praticato l’elettrocardiogramma (ECG) inviato telematicamente alla centrale cardiologica situata presso la UTIC dell’Ospedale Sant’Anna e San Sebastiano di Caserta attiva H24/7 per la lettura degli ECG. In caso di conferma di diagnosi di infarto miocardico acuto il paziente viene quindi, secondo uno schema programmato e condiviso con il sistema del 118, immediatamente trasportato ad uno dei tre centri HUB dotati di riferimento di Emodinamica H24/7. Con questa organizzazione si riesce a ridurre in maniera notevole l’intervallo di tempo tra l’insorgenza del dolore toracico, la diagnosi di Infarto Miocardico Acuto ed il conseguente necessario trattamento dell’arteria coronarica responsabile dell’infarto mediante angioplastica primaria”.

Il simposio ha avuto l’obiettivo di sensibilizzare e promuovere lo screening e la prevenzione cardiovascolare, al fine di costruire nuovi percorsi di “buona sanità” volti ad identificare precocemente i soggetti a maggior rischio e migliorare l’attuale gestione dei pazienti con malattia cardiovascolare.
L’evento scientifico ha avuto il patrocinio dell’AORN Sant’Anna e San Sebastiano, dell’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli” e dell’Ordine dei Medici-chirurghi e degli Odontoiatri di Caserta, e con il contributo scientifico del Dipartimento di Scienze Mediche Traslazionali ed il Corso di laurea in Medicina e Chirurgia di Caserta dell’Università della Campania “Luigi Vanvitelli”.
“Spero che questo evento scientifico possa svolgersi anche negli anni a venire, con la stessa passione umana e scientifica con cui è nato ed è stato portato avanti finora” ha dichiarato il prof. Paolo Calabrò. “E’ grazie alla costante spinta che il Direttore Generale dell’Aorn Sant’Anna e San Sebastiano di Caserta, Mario Nicola Vittorio Ferrante, ed il Rettore dell’Università “Luigi Vanvitelli” Prof. Giuseppe Paolisso ci hanno sempre dato al fine di rafforzare la collaborazione tra la AORN, l’Università ed il territorio che quest’anno riuniamo a Caserta medici e ricercatori considerati opinion-leader nel panorama scientifico nazionale ed internazionale”.

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Esteri

Mosca, annullata la marcia della Vittoria

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Mosca e altre città russe hanno annullato la marcia della Vittoria del 9 maggio per ragioni di sicurezza. Lo ha riferito la Tass citando la co-presidente del quartier generale del movimento Elena Tsunayeva. “A causa delle minacce esistenti alla pubblica sicurezza, il quartier generale del Reggimento Immortale russo ha deciso di annullare la marcia del Reggimento Immortale del 2024”, ha spiegato Tsunayeva in conferenza stampa aggiungendo che quest’anno i festeggiamenti del 9 maggio assumeranno la forma di altri eventi.

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Cronache

Caso Ferragni-Balocco, per il tribunale hanno ragione i consumatori: fu pratica scorretta

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La prima sezione civile del Tribunale di Torino ha emesso una sentenza significativa riguardante il caso Balocco, il ruolo di Chiara Ferragni, che hanno attirato l’attenzione nazionale. Il tribunale ha accolto il ricorso presentato da diverse associazioni, tra cui il Codacons, Utenti dei servizi radiotelevisivi e Adusbef, contro la campagna di beneficenza condotta dall’industria dolciaria Balocco. La campagna in questione era stata realizzata attraverso la vendita di pandori griffati dall’influencer Chiara Ferragni, a favore di un ospedale torinese.

La giudice Gabriella Ratti ha emesso una dichiarazione che conferma le accuse mosse dalle associazioni ricorrenti. Secondo quanto riportato dalle associazioni stesse, la sentenza ha accertato la pratica commerciale scorretta messa in atto dall’azienda Balocco. Inoltre, ha evidenziato l’ingannevolezza dei messaggi diffusi al pubblico riguardo alla natura benefica della campagna associata alla vendita del prodotto.

Questa sentenza rappresenta un importante punto di svolta nel panorama delle pratiche commerciali e delle campagne di beneficenza condotte dalle aziende. Mette in luce la necessità di maggiore trasparenza e responsabilità da parte delle imprese nell’affrontare iniziative di questo tipo. La decisione del tribunale di Torino sottolinea l’importanza di verificare attentamente le pratiche di marketing e di beneficenza per garantire che siano etiche e rispettose dei consumatori.

Il caso Balocco ha suscitato un dibattito su scala nazionale riguardo alla relazione tra marketing, beneficenza e trasparenza aziendale. È probabile che questa sentenza abbia un impatto significativo sul modo in cui le aziende progettano e promuovono le loro campagne di responsabilità sociale d’impresa, mettendo in evidenza la necessità di una maggiore chiarezza e autenticità nelle loro iniziative benefiche

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Economia

Ue: Italia resta vulnerabile su debito, deficit e crescita

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“L’Italia continua a far fronte alle vulnerabilità legate all’elevato debito pubblico, abbinato a consistenti deficit di bilancio e a una debole crescita della produttività in un contesto di fragilità del mercato del lavoro e di alcune debolezze residue nel settore finanziario”. E’ quanto si legge nelle conclusioni degli esami approfonditi della Commissione europea, nell’ambito della procedura per gli squilibri macroeconomici del Paese.
“Il rapporto debito pubblico/Pil dell’Italia è diminuito nettamente di circa 15 punti percentuali rispetto al suo picco durante la crisi pandemica, principalmente a causa della forte crescita del Pil nominale, mentre i deficit di bilancio sono rimasti elevati – ricorda l’esecutivo comunitario -. Tuttavia, con il 139,8% del Pil nel 2023 secondo le previsioni autunnali 2023 della Commissione, il rapporto debito pubblico è ancora elevato e si prevede che la tendenza al ribasso si invertirà quest’anno e il prossimo. Ciò è dovuto principalmente a un ampio aggiustamento stock-flussi che incrementa il debito, ancora consistente anche se in diminuzione, ai disavanzi pubblici e a un differenziale tra crescita nominale e tasso di interesse meno favorevole”.
“Inoltre, gli ingenti costi del servizio del debito limitano ulteriormente la portata del governo per quanto riguarda le politiche fiscali a sostegno della crescita. I rischi per la sostenibilità fiscale rimangono elevati nel medio e medio termine nel lungo termine”, afferma anche Palazzo Berlaymont. Sulla produttività la Commissione segnala un “andamento piatto” che riflette “persistenti carenze strutturali” con “condizioni di finanziamento più restrittive” che “smorzano le prospettive di un ulteriore incremento del capitale”.
“Le banche italiane sono ancora notevolmente esposte al rischio di credito sovrano e all’andamento dei prestiti garantiti dallo Stato nei loro bilanci – nota tra l’altro l’Idr della Commissione -. La qualità degli attivi bancari è notevolmente migliorata e la redditività è aumentata parallelamente alla normalizzazione della politica monetaria, anche se le banche potrebbero dover affrontare sfide man mano che l’impatto economico della stretta finanziaria si espande ulteriormente”. “Una materializzazione dei rischi derivanti da queste vulnerabilità potrebbe avere ripercussioni su altri Stati membri attraverso vari canali, di modo che le vulnerabilità abbiano rilevanza transfrontaliera”, afferma tra l’altro la Commissione.
Bruxelles segnala infine nelle proprie conclusioni degli esami approfonditi che “rimane essenziale mantenere il ritmo di attuazione del Pnrr, comprese le misure a sostegno delle competenze e della partecipazione al mercato del lavoro delle donne e dei giovani”.

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