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Whirlpool tratta dopo la mobilitazione, ora dice che non è prevista alcuna chiusura a Napoli

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Sulla vertenza Whirlpool si pesano bene le parole e si va avanti a piccoli passi. L’azienda conferma a ministro e sindacati di non aver intenzione di chiudere il sito di Napoli e tantomeno di volersi disimpegnare dal futuro dello stabilimento e dei suoi 420 dipendenti, mostrandosi quindi disponibile a ragionare sul proseguimento dell’attivita’. Dal canto suo, il vicepremier e ministro, Luigi Di Maio, si mostra soddisfatto, apprezza che i pilastri su cui ha aperto la discussione odierna siano stati condivisi dall’azienda e dà per scontato che da lunedì (l’azienda ha chiesto, infatti, altri quattro giorni prima di illustrare una proposta) la discussione si possa riaprire partendo da questi presupposti. Intanto c’è sul tavolo la pistola del ministro ovvero la revoca di tutti gli aiuti concesso alla azienda americana se dovesse decidere di andarsene da Napoli. Prima di farlo deve sborsare 50 milioni di incentivi. I sindacati  restano in allerta.

Luigi Di Maio. Il icepremieri

Al termine di un incontro durato praticamente mezz’ora, si mostrano cautamente ottimisti – parlando di “primo passo” e di “spiraglio” – ma dell’azienda continuano a fidarsi poco. Nessuno, infatti, al tavolo istituzionale ha ancora chiaramente scongiurato quello che dall’inizio di questa storia e’ il vero spauracchio dei lavoratori, ossia la cessione del sito da parte di Whirlpool a un soggetto terzo. “Non disimpegno non vuole ancora dire tutto”, ha fatto notare la segretaria nazionale della Fiom Cgil, Barbara Tibaldi, concedendo alla’azienda per il prossimo incontro un’ultima occasione di mostrarsi affidabile. Della stessa opinione si e’ mostrato il segretario nazionale della Uilm, Gianluca Ficco, segnalando che “non sara’ facile passare da una dichiarazione aziendale generica di disponibilita’ alla risoluzione effettiva della vertenza”. La pensa cosi’ anche la segretaria nazionale della Fim Cisl, Alessandra Damiani, “ci sono aperture ma e’ tutto da verificare”.

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Cronache

Napoli, sequestrata nave turca con grano ucraino: conteneva sigarette di contrabbando

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Nave carica di mais e grano ucraino e sigarette di contrabbando. Carabinieri arrestano 4 persone, anche il comandante del cargo

Si tratta di una nave turca, battente bandiera panamense, dove i carabinieri della sezione operativa e radiomobile di Castellammare di Stabia hanno trovato migliaia di pacchetti di sigarette di contrabbando. Proveniente dall’Ucraina con un carico di mais e grano e attraccata nel porto di Torre Annunziata, l’imbarcazione nascondeva nella stiva circa 7000 pacchetti di sigarette di origini serbe ma destinate verosimilmente al mercato nero napoletano.

In manette il comandante della nave, un 39enne siriano di Tartus e 3 oplontini di 68, 57 e 58 anni. Questi ultimi avevano appena prelevato 500 stecche del carico (5000 pacchetti) e li avevano stipati in un’auto. Sono stati arrestati per contrabbando di tabacchi esteri.

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Esteri

Usa bloccano bozza su adesione piena Palestina all’Onu

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Gli Usa hanno bloccato con il veto la bozza di risoluzione del Consiglio di Sicurezza Onu che raccomandava l’adesione piena della Palestina alle Nazioni Unite. Il testo ha ottenuto 12 voti a favore (Algeria, Russia, Cina, Francia, Guyana, Sierra Leone, Mozambico, Slovenia, Malta, Ecuador, Sud Corea, Giappone), 2 astensioni (Gran Bretagna e Svizzera) e il no degli Stati Uniti.

La brevissima bozza presentata dall’Algeria “raccomanda all’Assemblea Generale che lo stato di Palestina sia ammesso come membro dell’Onu”. Per essere ammessa alle Nazioni Unite a pieno titolo la Palestina doveva ottenere una raccomandazione positiva del Consiglio di Sicurezza (con nove sì e nessun veto) quindi essere approvata dall’Assemblea Generale a maggioranza dei due terzi.

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La morte di Mattia Giani sul campo di calcio, l’accusa del giudice sportivo: l’ambulanza arrivò dopo 17 minuti

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Una tragedia ha colpito il mondo del calcio toscano con la morte del calciatore Mattia Giani durante una partita tra Lanciotto e Castelfiorentino. Il giudice sportivo della Figc – Lega Dilettanti toscana ha ora fornito una ricostruzione dettagliata degli eventi che hanno portato alla tragedia e delle decisioni conseguenti.

Secondo il giudice sportivo, l’ambulanza è arrivata allo stadio di Campi solo 17 minuti dopo che i soccorsi sono stati richiesti per Mattia Giani. Durante questo periodo, i soccorsi sono stati forniti da un massaggiatore ospite e da un medico presente in tribuna, che sembra che abbiano utilizzato un defibrillatore per tentare di rianimare il giocatore. Successivamente, una prima ambulanza è giunta sul posto e ha continuato le operazioni di soccorso con l’aiuto di altri volontari che sono arrivati con un’altra ambulanza pochi minuti dopo. Nonostante gli sforzi dei sanitari, il calciatore è stato dichiarato morto dopo il suo trasferimento in ospedale.

Il giudice sportivo ha ritenuto giustificata la sospensione della partita, che è stata interrotta al 14′ del primo tempo, a causa dell’inevitabile turbamento di giocatori e dirigenti causato dall’evento tragico. Inoltre, ha deciso che la parte restante della partita dovrà essere recuperata in un secondo momento.

La squadra Lanciotto è stata multata di 400 euro “per mancanza di ambulanza e/o medico”,  sanzione prevista per questa mancanza.

“Giova sottolineare – scrive ancora il giudice sportivo – come il rispetto del grave evento anche da parte della società Lanciotto Campi Bisenzio e dei componenti la terna arbitrale sia sintomo di grande osservanza dei valori della solidarietà e della correttezza sportiva”.

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