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Von der Leyen all’attacco sul clima, domani a Cop25

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Parte subito all’attacco sul fronte clima la nuova presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen: “Dobbiamo essere ambiziosi e all’avanguardia e diventare nel 2050 il primo continente climaticamente neutrale”. Appena preso ufficialmente possesso del suo ufficio al tredicesimo piano del palazzo Berlaymont, il quartier generale dell’esecutivo europeo, von der Leyen ha sottolineato che “tutti sanno quanto sia urgente” intervenire contro i cambiamenti climatici per avviare quell’inversione di tendenza che avra’ bisogno di “una generazione” per dare frutti. “E’ nell’interesse comune fare il massimo”, ha detto poi con il pensiero rivolto ai Paesi meno entusiasti come la Polonia. “I fenomeni meteorologici di questi ultimi due anni non sono nuovi, ma mai erano stati cosi’ intensi e frequenti”. Certo la strada non sara’ in discesa, viste le resistenze di giganti come Usa e India, ma anche di partner europei. Ma fin da domani a Madrid, dove si apre la Cop25, la nuova presidente della Commissione parlera’ dell’emergenza clima con diversi colleghi. Perche’, ha ribadito von der Leyen, il News Green Deal Ue che sara’ presentato all’Europarlamento mercoledi’ 11 dicembre sara’ al centro della strategia geopolitica e di sviluppo economico dell’Unione. Il primo vero banco di prova per la politica ‘green’ dell’Europa sara’ comunque il vertice Ue in programma a Bruxelles per il 12 e 13 dicembre prossimi. Intanto oggi la nuova stagione Ue, apertasi formalmente con l’insediamento di von der Leyen, Charles Michel (Consiglio Europeo) e di Christine Lagarde (Bce) e’ stata celebrata con una cerimonia organizzata dal presidente dell’Europarlamento, David Sassoli, per ricordare i dieci anni del Trattato di Lisbona. Un accordo meno ambizioso della Costituzione europea bocciata da referendum nazionali, ma che ha comunque sancito un importante “rafforzamento della democrazia rappresentativa” a livello dell’Unione, come ha ricordato Sassoli. Il quale ha sottolineato anche come sia arrivato il momento di “trasformare le promesse in realta’” per rispondere alle attese dei cittadini. Ed anche Lagarde ha posto l’accento sulla necessita’ di passare da una fase di “riparazione”, come quella vissuta negli ultimi dieci anni, a una di “rinnovamento e speranza” per rispondere ai profondi cambiamenti – economici, tecnologici e climatici – intervenuti in questo lasso di tempo.

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Parigi, arrestato l’uomo che minacciava di farsi saltare nel consolato dell’Iran: era disarmato

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È stato arrestato l’uomo che si era asserragliato nel consolato dell’Iran a Parigi: aveva minacciato di farsi saltare per aria ma quando è uscito dallo stabile, perquisito, non aveva nessun esplosivo addosso: l’uomo però era già stato indagato per un incendio nei locali del consolato nel 2023.  L’uomo,  61 anni, aveva giustificato il gesto spiegando che voleva sostenere il movimento di protesta in Iran nato  dopo la morte di una ragazza arrestata dalla polizia perché non portava bene il velo. Per quell’episodio venne condannato a otto mesi con la condizionale, oltre ad essere colpito da un divieto di recarsi nel 16esimo arrondissement di Parigi, proprio dove si trova il consolato iraniano.

Sul posto la polizia ha inviato unità di intervento rapido ed ha istituito un perimetro di sicurezza in diverse strade intorno a Place du Trocadero, dove si trova il consolato iraniano, un luogo affollato che è proprio di fronte alla Torre Eiffel. Il consolato iraniano a Parigi non è mai molto affollato e vengono rilasciati pochi visti, a causa della freddezza tra i due paesi.

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L’Australia esorta i suoi cittadini a lasciare Israele

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Il governo australiano ha esortato i suoi cittadini in Israele a “andarsene, se è sicuro farlo”. “C’è una forte minaccia di rappresaglie militari e attacchi terroristici contro Israele e gli interessi israeliani in tutta la regione. La situazione della sicurezza potrebbe deteriorarsi rapidamente. Esortiamo gli australiani in Israele o nei Territori palestinesi occupati a partire, se è sicuro farlo”, secondo un post su X che pubblica gli avvisi del dipartimento degli affari esteri e del commercio del governo australiano.

Il dipartimento ha avvertito che “gli attacchi militari potrebbero comportare chiusure dello spazio aereo, cancellazioni e deviazioni di voli e altre interruzioni del viaggio”. In particolare è preoccupato che l’aeroporto internazionale Ben Gurion di Tel Aviv “possa sospendere le operazioni a causa di accresciute preoccupazioni per la sicurezza in qualsiasi momento e con breve preavviso”.

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Ian Bremmer: l’attacco di Israele è una sorta di de-escalation

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C’è chi legge una escalation e chi invece pensa che sia una de escalation questo attacco israeliano contro l’Iran. “È un allentamento dell’escalation. Dovevano fare qualcosa ma l’azione è limitata rispetto all’attacco su Damasco che ha fatto precipitare la crisi”. Lo scrive su X Ian Bremmer, analista fondatore di Eurasia Group, società di consulenza sui rischi geopolitici.

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