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Cronache

Uccide il padre violento, 24 coltellate per difendere madre

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Ha ucciso il padre per difendere la madre. Ventiquattro coltellate al petto e alla schiena, per fermare la furia di quell’uomo, Giuseppe Pompa, che stava aggredendo mamma Maria nella loro abitazione di Collegno (Torino). Subito dopo Alex, 19 anni ancora da compiere, ha chiamato il 112 e ha confessato: “L’ho ucciso”. La vittima, un operaio di 52 anni, e’ stata trovata in una pozza di sangue nell’ingresso della casa dove la famiglia vive, al civico 47 di via Edmondo De Amicis. L’omicidio si e’ consumato nella serata di ieri davanti agli occhi della madre e del fratello maggiore di Alex, che ha 21 anni. Il figlio ha utilizzato quattro diversi coltelli da cucina, che sono stati trovati dai carabinieri immediatamente giunti sul posto: alcuni si sono spezzati per la violenza dei colpi inferti all’uomo. Secondo le ricostruzioni dell’Arma dei carabinieri, anche il fratello ha tentato di difendere la madre, anche se ne’ lui ne’ la donna avrebbero alcun ruolo nell’omicidio. Il ragazzo, che frequenta l’ultimo anno dell’Iis Prever di Pinerolo, indirizzo turistico, e’ stato arrestato e si trova ora in carcere. Ai militari dell’Arma ha raccontato tutto: il padre era ubriaco e ha aggredito la mamma, ma non era la prima volta. Lui avrebbe difeso la donna con cio’ che ha trovato in casa, colpendo piu’ volte il padre perche’ non accennava a fermarsi. Dalle ricostruzioni degli investigatori e’ emerso un quadro famigliare difficile: il papa’ di Alex beveva spesso ed era geloso e possessivo nei confronti della moglie, al punto che i due figli spesso non uscivano con gli amici per non lasciarli soli. “Litigavano spesso”, raccontano i vicini di casa, che sentivano le urla. Ieri il culmine della vicenda, che ha scatenato la violenza del figlio per difendere la famiglia. “In questo periodo di emergenza per il Coronavirus le richieste di supporto per conflitti famigliari sono aumentate. Viviamo in un momento complicato – spiega il sindaco di Collegno, Francesco Casciano – Gli sportelli psicologici e del Centro Donna sul nostro territorio sono sotto pressione in questo periodo. Da questa famiglia pero’, purtroppo, non abbiamo ricevuto segnalazioni. Bisogna sapere che in caso di bisogno ci sono luoghi dove si puo’ chiedere aiuto”. A carico di Giuseppe Pompa non risultano infatti denunce o segnalazioni di violenza: sembra che la famiglia fosse troppo spaventata per poter fare questo passo. Sull’accaduto indagano i carabinieri della stazione di Collegno e il Nucleo operativo del Comando provinciale dell’Arma, coordinati dal pm Fabio Scevola della Procura di Torino.

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Nave da Capri contro la banchina, sale ancora il bilancio: 44 feriti, uno in codice rosso

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Il bilancio di feriti e contusi nell’incidente che ha visto coinvolta la nave veloce Isola di Procida della Caremar, proveniente da Capri e finita contro la banchina del molo Beverello a Napoli, continua ad aggravarsi: nell’ultimo bollettino della Asl 1 di Napoli si evidenza che in 44 hanno fatto ricorso alle cure dei sanitari. Urtata probabilmente a causa del forte vento durante la manovra di attracco, la nave veloce trasportava più di 100 persone, molti appartenenti alle forze dell’ordine in servizio a Capri per il G7 dei ministri degli Esteri.  Solo una persona è stata ricoverata in codice rosso ma non. è in pericolo di vita. La Asl 1 ha allestito un PMA, posto medico avanzato pe rprestare i primi soccorsi direttemante sulla banchina dove è avvenuto l’incidente : il personale sanitario intervenuto valutava le condizioni dei feriti e li smistava negli ospedali cittadini. Nel comunicato della direzione il ringraziamento a tutti gli intervenuti per soccorrere e curare i passeggeri coinvolti

 

Napoli, nave da Capri contro la banchina: 18 feriti, donna grave

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Nuovo identikit per Giovanni Motisi diffuso dalla Polizia: è caccia al latitante dell’ala stragista di Cosa Nostra

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La Polizia di Stato ha diffuso il nuovo identikit di Giovanni Motisi, latitante dal lontano 1998 e inserito nell’elenco dei fuggitivi di “massima pericolosità” del “programma speciale di ricerca” del Ministero dell’Interno. Motisi è noto come uno degli ultimi grandi latitanti protagonisti della fase stragista di Cosa Nostra, e le indagini per la sua cattura sono in corso senza sosta.

Le autorità di Palermo stanno coordinando le indagini, con l’obiettivo di rintracciare e arrestare Giovanni Motisi. A tal fine, la Polizia di Stato ha adottato anche le più moderne tecnologie investigative, tra cui la tecnica della “Age progression”, che consente di elaborare un’immagine del volto dell’individuo invecchiato nel tempo.

La tecnica dell’Age progression si basa sull’analisi e l’attualizzazione di specifici profili antropometrici che caratterizzano la famiglia di appartenenza del ricercato. Utilizzando le competenze e le avanzate tecnologie del Servizio di Polizia Scientifica della Polizia di Stato, sono state rielaborate e aggiornate alcune immagini del latitante, risalenti agli anni ’80 e ’90.

Questo lavoro tecnico ha consentito di creare un nuovo identikit con alcune possibili variazioni dei tratti attuali del volto di Giovanni Motisi. Si tratta di un ulteriore sforzo per stringere il cerchio delle indagini e arrivare alla cattura del pericoloso latitante.

“Il nuovo identikit faciliterà il lavoro degli investigatori del Servizio Centrale Operativo e della Squadra Mobile di Palermo, ma potrà anche incoraggiare la collaborazione dei cittadini”, sottolineano le autorità della Polizia di Stato.

L’appello alle persone è quindi chiaro: ogni informazione che possa aiutare a individuare Giovanni Motisi e a portarlo di fronte alla giustizia è preziosa e fondamentale per garantire la sicurezza della comunità e per contrastare il fenomeno della criminalità organizzata.

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Napoli, incidente traghetto da Capri, bilancio aggiornato: una trentina le persone medicate

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 La nave veloce trasportava oltre 100 passeggeri tra uomini delle forze dell’ordine impegnati a Capri in questi giorni in turni per i servizi predisposti per la sicurezza del G7 dei ministri degli Esteri, e turisti. Le persone che hanno fatto ricorso alle cure dei medici o sono passate per un pronto soccorso sono una trentina, 21 i feriti in ospedale, una donna è la più grave, gli altri – questo il bollettino della Asl 1 – sono ‘policontusi’.

Lo squarcio nell’ Isola di Procida

il bollettino dell’Asl 1 di Napoli

 

Napoli, nave da Capri contro la banchina: 18 feriti, donna grave

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