Collegati con noi

Cultura

Torna Capitan Capitone con Daniele Sepe e la sua ciurma di oltre 100 musicisti

Pubblicato

del

Non è solo  estro, ritmo, studio, armonia, godibilità, ricerca, ispirazione, fantasia, equilibrio o musicalità, ma è sempre stata anche piena di contenuti la musica  che Daniele Sepe, musicista, compositore e maestro napoletano ha creato nel corso della sua lunga carriera artistica. Contenuti che tante volte lo hanno tenuto forzatamente ai margini del mercato discografico nazionale, cosi intriso di perbenismo e pensiero unico, ma che non hanno per nulla spento la sua incrollabile  vena artistica e il suo amore per la musica, quella che si ascolta, si canta, si balla e fa riflettere, quella musica che lo ha portato sui palcoscenici europei a diffondere tradizioni e generi musicali che affondavano le radici nella nostra musica più autentica.  Daniele Sepe, uno dei piu’  apprezzati  sassofonisti italiani, con alle spalle innumerevoli dischi e produzioni proprie, oltre ad un numero infinito di collaborazioni in altri dischi prodotti dai tanti colleghi musicisti che sempre lo hanno apprezzato e sostenuto, nella sua lunga carriera collabora con Stefano Bollani, ha curato gli arrangiamenti del nuovo album premiato al premio oltre alle incalcolabili serate e concerti tenuti anche gratuitamente, cosa non particolarmente frequente tra i musicisti. Oggi Daniele Sepe si ripropone con la terza tappa di una delle sue ultime avventure iniziata circa 4 anni fa, infatti è  on line il nuovo brano “Chi mi insegnò a nuotar – A historia do Cazzimmao”, anticipazione del terzo capitolo della fortunatissima saga di Capitan Capitone, album numero 29 per il musicista partenopeo. Le nuove avventure di Capitan capitone, questo il titolo dell’album, sarà in distribuzione da Gennaio e vede la partecipazione di oltre cento musicisti e cantanti, tra cui Stefano Bollani, Mimì Caravano, Lavinia Mancusi, Fabio Celenza, Simona Boo, Aldola Chivala, Emilia Zamuner, Mario Insenga,  Sabba, Shaone, Marcello Coleman, Maurizio Capone, Cristian Vollaro, una ciurma di tutto rispetto. La Storia di Cazzimmao è un brano espressamente dedicato ai bambini, che inaspettatamente hanno amato subito la figura piratesca di Capitan Capitone, ed è un brano realizzato con i numerosi cori dei bambini dell’Istituto benedetto Croce di Pescasseroli e dei bambini della Scalzabanda di Napoli. Non resta che vedere e ascoltare questo nuovo brano di cui pubblichiamo il link e partecipare, per chi lo volesse al crowfounding che Sepe ha lanciato, slegandosi ancora una volta dalle regole del mercato. Crediamo sia più che giusto, citare tutti i musicisti, adulti, giovani e giovanissimi che hanno partecipato a questa avventura corale che solo Daniele Sepe poteva in maniera cosi gioiosa intraprendere.

Emilia Zamuner voce, Simona Boo voce, Valentina Cenni voce, Federica Leva voce, Lavinia Mancusi voce,  Salvatore Sabba Lampitelli voce, Mimí Caravano voce, Marcello Coleman voce, Carmine D’Aniello voce, Cristian Vollaro voce, Paolo Romano “Shaone” voce, Aldo “Aldolà” Laurenza voce, Maurizio Capone voce, steel drums, Mario Insenga voce, batteria, Antonello Iannotta voce, congas, darbouka, cucchiai, percussioni, Massimo Ferrante voce, Gianluca Capurro voce, chitarra elettrica, Renata Frana dilruba, Alessandro De Carolis flauti dolci, ottavino, Stefano Bartoli clarinetto, clarinetto a 5 chiavi (1820), Luciano Nini clarinetto, clarinetto basso, Antonello Capone fagotto, Pietro Santangelo sax alto e tenore, Domenico Augusto sax soprano, Raffaele Tiseo violino, Peppe Frana robab, oud, citola,  Alessandro D’ Alessandro organetto, Franco Giacoia chitarra, chitarra 12 corde, chitarra elettrica,  Gennaro Porcelli chitarra elettrica, Edoardo Catemario chitarra classica, Roman Gomez chitarra, Andrea Marchesino chitarra, ukulele, cavaquinho, chitarra a 7 corde,  Roberto Trenca chitarra, charango, bombo, Carmine Guarracino chitarra, Alessandro Coletta chitarra, chitarra elettrica, Erasmo Petringa mandola, mandoloncello, violoncello, violino, Michelangelo Bencivenga banjo, Gianluca Rovinello arpa celtica, Luca Casbarro voce, zampogna, fisarmonica, Nino Conte fisarmonica, Massimo Marcer tromba, Gianfranco Campagnoli tromba, Riccardo Pittau tromba, Roberto Schiano trombone, Alessandro Tedesco trombone, Nico Casu corno naturale, Pippo Petrillo bassotuba, Francesco Balassone beat trap, Andrea Lamacchia contrabasso, Gigi De Rienzo basso elettrico, Davide Costagliola basso elettrico, Mauro Romano basso elettrico, Roberto Caccavale basso elettrico, Raffaele Di Fenza marimba, xilofono, glocken, vibrafono, Stefano Bollani pianoforte, Piero De Asmundis piano a muro, Tommy De Paola Hammond, clavinet, Roberto Bastos voce, surdo, repenique, tumbao, zanza, percussioni brasiliane, Luca Cioffi tapan, darbouka, Fabio Malfi batteria, Paolo Forlini batteria, Antonio Esposito batteria, Fabrizio Musto batteria.

Coro “Decima Sinfonia”  di Pescasseroli Direttore: Anna Tranquilla Neri. Soprani:Nicla Filancia, Marilena Morisi, Marianna Del Principe, Nadia Strinati, Marisa Rufo, Anna Tranquilla Vitale. Contralti: Gianna Petrella, Angela Ursitti, Sara Di Pirro, Maria Luisa Di Pirro.Tenori: Settimio Morisi, Emanuele Trella, EzechiaTrella, Domenico Pandolfi, Fausto Leone, Rolando Neri. Bassi: Nunzio Morisi, Daniele Morisi, Settimio Francesco Colasante, Alberto Leone, Stefano Colasante, Armando Vitale, Giuliano Gentile.

Coro di voci bianche dell’Istituto Benedetto Croce di Pescasseroli: Christian Cosentino, Arturo D’Addezio Di Pirro, Tranquilla Decina, Gabriele De Dominicis, Alisia Di Vito, Nunzio Finamore, Casian Crisstian, Manolachioiaia, Anastasia Morisi, Francesco Neri, Carmine Notarantonio, Vittoria Saltarelli, Ettore Santangelo,  Chiara Trella, M. Antonietta Boccia, Mario D’addezio, Lorenzo La Cesa, Marzia Laudazi, Giada Morisi, Carmen Pistilli, Luca Ricci, Gianluca Borsa, Francesco Gabriele, Gentile Edoardo De Dominicis, Daniel Stufani,  Ginevra Ursitti, Emma Elisa D’Addario,  Aurora D’Addezio, Alice Gentile, Caterina Gentile, Diletta Gentile, Adele Maria Neri, Beatrice Rosa, Cristiana Trella, Marika Valente, Finamore Martina, Angela Parmigiano, Marika Stufani, Costanza Trella

Coro dei bambini della Scalzabanda: Yuri Rocco, Elio Amendola, Adriano Moscarelli, Alessandro Scalfati, Andrea Saracino, Sofia Saracino,  Elaine Anne Govoni, Eric Carl Govoni, Laura D’Alessandro, Claudia D’Alessandro, Marinella Picone, Franco Picone, Giacomo Iudicone,  Francesco Fiore, Dafne Miletti, Lara Libera Coppolaulia Alfano, Anita Manna, Menuar GheboubNina, Aiello Khun

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Fotogiornalista da 35 anni, collabora con i maggiori quotidiani e periodici italiani. Ha raccontato con le immagini la caduta del muro di Berlino, Albania, Nicaragua, Palestina, Iraq, Libano, Israele, Afghanistan e Kosovo e tutti i maggiori eventi sul suolo nazionale lavorando per agenzie prestigiose come la Reuters e l’ Agence France Presse, Fondatore nel 1991 della agenzia Controluce, oggi è socio fondatore di KONTROLAB Service, una delle piu’ accreditate associazioni fotografi professionisti del panorama editoriale nazionale e internazionale, attiva in tutto il Sud Italia e presente sulla piattaforma GETTY IMAGES. Docente a contratto presso l’Accademia delle Belle Arti di Napoli., ha corsi anche presso la Scuola di Giornalismo dell’ Università Suor Orsola Benincasa e presso l’Istituto ILAS di Napoli. Attualmente oltre alle curatele di mostre fotografiche e l’organizzazione di convegni sulla fotografia è attivo nelle riprese fotografiche inerenti i backstage di importanti mostre d’arte tra le quali gli “Ospiti illustri” di Gallerie d’Italia/Palazzo Zevallos, Leonardo, Picasso, Antonello da Messina, Robert Mapplethorpe “Coreografia per una mostra” al Museo Madre di Napoli, Diario Persiano e Evidence, documentate per l’Istituto Garuzzo per le Arti Visive, rispettivamente alla Castiglia di Saluzzo e Castel Sant’Elmo a Napoli. Cura le rubriche Galleria e Pixel del quotidiano on-line Juorno.it E’ stato tra i vincitori del Nikon Photo Contest International. Ha pubblicato su tutti i maggiori quotidiani e magazines del mondo, ha all’attivo diverse pubblicazioni editoriali collettive e due libri personali, “Chetor Asti? “, dove racconta il desiderio di normalità delle popolazioni afghane in balia delle guerre e “IMMAGINI RITUALI. Penitenza e Passioni: scorci del sud Italia” che esplora le tradizioni della settimana Santa, primo volume di una ricerca sui riti tradizionali dell’Italia meridionale e insulare.

Advertisement

Cultura

Nei papiri di Ercolano il luogo di sepoltura di Platone

Pubblicato

del

Dai papiri di Ercolano riemerge il luogo esatto della sepoltura di Platone nell’Accademia ad Atene: era situato nel giardino a lui riservato (un’area privata destinata alla scuola platonica) vicino al cosiddetto Museion o sacello sacro alle Muse. Lo rivela il papirologo Graziano Ranocchia dell’Università di Pisa, presentando alla Biblioteca Nazionale di Napoli i risultati di medio termine del progetto di ricerca ‘GreekSchools’ condotto con il Consiglio Nazionale delle Ricerche. La scoperta è racchiusa in mille parole nuove o diversamente lette del papiro contenente la Storia dell’Accademia di Filodemo di Gadara.

L’aumento del testo (pari al 30% in più rispetto alla precedente edizione del 1991) corrisponde all’incirca alla scoperta di 10 nuovi frammenti di papiro di media grandezza. Il testo rivela che Platone fu venduto come schiavo sull’isola di Egina già forse nel 404 a.C., quando gli Spartani conquistarono l’isola o, in alternativa nel 399 a.C., subito dopo la morte di Socrate.

Finora si era creduto che Platone fosse stato venduto come schiavo nel 387 a.C. durante il suo soggiorno in Sicilia alla corte di Dionisio I di Siracusa. I testi parlano anche della sua ultima notte, ma non solo. Diverse nuove letture forniscono un nuovo quadro delle circostanze della corruzione dell’oracolo di Delfi da parte del filosofo accademico Eraclide Pontico. Viene inoltre corretto il nome di Filone di Larissa in ‘Filione’ (allievo del grammatico Apollodoro di Atene per due anni e dello stoico Mnesarco per sette anni), che morì a 63 anni in Italia durante una pandemia influenzale.

Continua a leggere

Cultura

La Giornata del Libro con Maraini, tra letture e rose

Pubblicato

del

Incontri con scrittori, reading, presentazioni di libri, letture condivise, spettacoli, convegni. Esplodono le iniziative per la Giornata mondiale del libro e del diritto d’autore, istituita dall’Unesco, che si celebra il 23 aprile, giorno della scomparsa di Shakespeare, Cervantes e Garcilaso de la Vega, tra i sommi autori della letteratura universale. In Catalogna si festeggia San Giorgio (Sant Jordi) ed è tradizione che il 23 aprile gli uomini regalino una rosa alle donne e vengano contraccambiati con un libro. Dall’Italia parte ‘Una nave di libri per Barcellona’ che in questa edizione, la XII, ha a bordo oltre 500 passeggeri in viaggio da Civitavecchia per raggiungere la capitale della Catalogna che è un trionfo di rose e di libri.

A bordo della nave, con ospite d’onore lo scrittore spagnolo Juan Gomez Barcena, scrittori e artisti fra i quali Gabriella Genisi, Giampaolo Simi, Roberto Riccardi, Carola Carulli, Anna Maria Gehnyei, Peppe Millanta e Francesca Andronico. La cantautrice Patrizia Cirulli, che ha musicato e interpretato poesie di Garcia Lorca, Frida Kahlo, Quasimodo, D’Annunzio, Alda Merini, Eduardo De Filippo, duetterà con l’attore Gino Manfredi che leggerà alcuni brani di questi grandi poeti. Nella Giornata mondiale del libro si alza anche il sipario sulla quattordicesima edizione del Maggio dei Libri con la regina della letteratura italiana, Dacia Maraini, che il 23 aprile sarà in dialogo, al Centro per il Libro e la Lettura a Roma, con il professore e saggista Guido Vitiello, che alla lettura ha dedicato il suo ultimo lavoro, La lettura felice (Il Saggiatore). A fare gli onori di casa il presidente del Cepell Adriano Monti Buzzetti e il direttore Luciano Lanna.

Il 23 aprile è un importante nastro di partenza anche per l’inaugurazione a Strasburgo, città simbolo e casa dell’Unione Europea, del suo 2024 in veste di Capitale mondiale del Libro Unesco 2024: il 26 aprile ci sarà una serata speciale dedicata ai libri italiani condotta dalla scrittrice e insegnante Kareen De Martin Pinter. Organizzato dall’Istituto Italiano di Cultura di Strasburgo, l’appuntamento si inserisce nella Grande Lettura che sarà il filo conduttore della settimana inaugurale (23-28 aprile) di Strasbourg, Capitale Mondiale del Libro Unesco. La lettura è protagonista, tra Giornata mondiale e Salone del Libro, dal 9 al 13 maggio a Torino, delle iniziative di TikTok che l’11 maggio al Lingotto annuncerà i vincitori della prima edizione dei TikTok Book Awards. Negli ultimi anni, #BookTok ha catturato l’attenzione con quasi 32 milioni di post creati utilizzando l’hashtag, ma quest’anno l’orizzonte si amplia al SalTo24 intrecciandosi con le 7 aree tematiche del Salone approfondite con alcuni live di conversazioni e interviste.

Tra gli eventi in tutta Italia spiccano quelli di Torino che legge, la manifestazione nata per celebrare la Giornata mondiale del Libro, organizzata dal Forum del Libro con la Città di Torino, le Biblioteche civiche e le circoscrizioni, dedicata quest’anno alla lettura ad alta voce condivisa. Per la Giornata arriva anche Bing Bunny, protagonista di una delle serie animate più amata dai bambini e dalle bambine in età prescolare, con 5 miliardi di visualizzazioni su YouTube, che sarà al centro di una campagna di sensibilizzazione e promozione della lettura condivisa.

Il gioiellino è il focus di Nati per Leggere sulla lettura in famiglia fin da piccoli, e prima ancora nella pancia della mamma che “è una delle più semplici pratiche quotidiane che un genitore può adottare per far crescere bene il proprio bambino o la propria bambina” con consigli di lettura a seconda delle fasce d’età. Per esempio dai 3-4 anni, i bambini amano molto le storie che parlano della vita quotidiana, in cui possono confrontarsi con la loro realtà di gioco, di scuola, di esperienza. Il progetto promosso dall’idolo Bing si chiama Le buone abitudini e ha già coinvolto oltre 8 milioni di famiglie italiane nella promozione del benessere dei bambini 0-6 anni.

Continua a leggere

Cultura

Cambio al vertice della Scala, arriva Ortombina

Pubblicato

del

Se ne va Dominique Meyer e arriva Fortunato Ortombina, resta Riccardo Chailly fino al 2026 per poi passare il testimone, anzi la bacchetta, a Daniele Gatti: sulla futura guida della Scala “finalmente è arrivata una decisione”. “Finalmente” è l’aggettivo usato dal sindaco di Milano Giuseppe Sala in apertura della conferenza stampa con cui ha annunciato la scelta come sovrintendente di Ortombina, a conclusione di una vicenda lunga oltre un anno, andata avanti a indiscrezioni, veti, decreti legge e colpi di scena. “Una soluzione eccellente, frutto di una collaborazione istituzionale” ha detto il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, con cui inizia “una fase nuova” che segna il ritorno di un sovrintendente italiano dopo tre stranieri. “Abbiamo fatto tutto per il bene della Scala” ha assicurato Sala.

Mantovano, classe 1960, diplomato al Conservatorio di Parma, laureato in Lettere, studioso di musicologia, Ortombina è stato professore d’orchestra e corista del Regio di Parma, la lavorato all’Istituto di Studi Verdiani, e poi in vari teatri italiani prima di approdare proprio alla Scala dove è stato coordinatore artistico dal 2003 al 2007. Dal 2007 è alla Fenice di Venezia inizialmente come direttore artistico e poi dal 2017 anche come sovrintendente. Una duplice carica che probabilmente manterrà anche a Milano. Sulle sue competenze nessuno ha avuto da ridire. Forse l’unica perplessità è che “passerà dal guidare una gondola a un transatlantico”, come ha ironizzato qualcuno nei corridoi. Anche la Cgil ha riconosciuto le sue “capacità” in una nota in cui però esprime “preoccupazione” per la progettualità a lungo periodo del teatro. Ortombina al Piermarini inizierà dal primo settembre il lavoro come sovrintendente designato affiancando nella fase iniziale il sovrintendente in carica Dominique Meyer.

Il mandato del manager francese, ufficialmente partito nel giorno in cui il teatro ha chiuso per covid nel 2020, terminerà il prossimo 28 febbraio. Lui sarebbe voluto rimanere più a lungo perché, come ha detto nel marzo del 2023, dopo aver messo “a posto la Ferrari” avrebbe voluto “guidarla un po’”. Almeno un anno era la proposta uscita dall’ultimo cda. Ma dopo il confronto con il ministro Sangiuliano, alla fine gli è stato proposto di restare quattro mesi in più, fino al 1 agosto quando compirà 70 anni (una scelta, ci ha tenuto a precisare Sala, slegata dal decreto legge che prevede quella come età massima per i sovrintendenti e che per la Scala, in virtù della sua autonomia, non vale).

Meyer ha assicurato che resterà al suo posto fino alla fine del mandato, mentre rifletterà sulla proposta della proroga. Chi rimarrà fino a metà 2026 è il direttore musicale Riccardo Chailly, che inaugurerà le prossime due stagioni (il prossimo 7 dicembre con La Forza del destino e nel 2025 con Una Lady Macbeth del distretto di Mcensk di Sostakovic) prima di lasciare il compito nel 2026 a Gatti. Sul suo arrivo c’è già l’accordo anche se formalmente sarà Ortombina a proporre al cda la sua nomina a direttore musicale. E dovrà essere Ortombina anche a proporre la nomina di un direttore generale, figura cancellata da Meyer ma che Sala ha consigliato al futuro sovrintendente di ripristinare. La proposta comunque non sarà fatta a questo cda, in scadenza a febbraio, ma al futuro. E anche sulla nomina dei nuovi consiglieri si giocherà una partita importante. Ma questa è un’altra storia.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto