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Cronache

Thais Marques, la moglie incinta di Allan si sfoga: “Insulti e paura a Napoli, questo non è tifo”

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L’intrusione in casa del calciatore del Napoli Allan in pieno giorno è un episodio inquietante che arriva alla fine di una settimana nera per la tranquillità della squadra, dell’ambiente e della società. Chi è entrato a casa di Allan? Perchè? Fa parte di una inchiesta aperta a carica di ignoti. L’episodio ha però terrorizzato i bambini e la moglie del calciatore. La signora Thais Marques ha scritto una lettera e l’ha pubblicata su Instagram per dire “basta, credo che adesso si stia davvero esagerando”. La signora Thais si comporta da donna e mamma forte. E parla dritto a chi deve intendere. “Io non ne posso più (si riferisce al clima in città, ndr),  prima mio marito viene attaccato non per quello che fa in campo ma per presunte accuse create ad arte da chi vuole distorce la verità. E poi io vengo ogni giorno insultata sui social con parole dispettose. Questa settimana insulti anche mentre faccio la spesa. Ieri sera – spiega Thais –  si aggiunge questa paura enorme: gente che entra nascosta in casa nostra in pieno giorno con me da sola a casa. Poi mettono caos, sporcando tutto nella stanza dei bambini. La nostra intimità violata. I miei figli che piangevano terrorizzati. Da quando siamo arrivati a Napoli siamo stati accolti benissimo, ma ora la gente non può usare notizie false per fare così ad una famiglia con bambini. Questo non è calcio, questo non è tifo” conclude Thais Marques, moglie di Allan, una donna che è anche incinta e che non può prendere spaventi. E certamente le bestie che sono entrate dentro casa sua, l’hanno traumatizzata. La lettera di Thais è nelle storie di Instagram, significa che entro 24 ore sparisce. Mentre l’ultima foto, con lo stesso contenuto, è  nera. Un colore che sta a testimoniare l’umore di questo donna davanti a quello che le è successo. A Thais arriva la solidarietà di molte delle mogli dei colleghi di Allan. E poi messaggi di scuse di tanti napoletani che le esprimono solidarietà per la vergognosa intrusione.

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Cronache

Ucraina: Polonia, favoriremo rimpatrio uomini in età militare

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Varsavia aiuterà Kiev a riportare in Ucraina i suoi uomini in età militare, in seguito alle nuove modifiche alle leggi sui passaporti e sul servizio consolare per gli uomini ucraini che vivono all’estero: lo ha detto il ministro della Difesa polacco Wladyslaw Kosiniak-Kamysz. “Penso che molti polacchi siano indignati vedendo giovani ucraini negli alberghi e nei caffè, sentendo quanti sforzi dobbiamo fare per aiutare” Kiev, ha detto ieri Kosiniak-Kamysz ai media di polacchi. Il ministro ha sottolineato anche che Varsavia si era già offerta di aiutare l’Ucraina a identificare i rifugiati che vivono in Polonia e che sono sotto obbligo militare. La Polonia ospita circa un milione di ucraini fuggiti dalla guerra totale della Russia. Il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba ha dichiarato che le nuove misure di Kiev intendono “ripristinare atteggiamenti equi nei confronti degli uomini in età di leva in Ucraina e all’estero”.

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Cronache

Ticket Venezia: 80mila prenotati oggi, uno su 10 non paga

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Nel primo giorno di sperimentazione del ticket d’ingresso a Venezia sono oltre 80mila le persone che hanno registrato la loro presenza in città oggi, 25 aprile. Solo 7mila però, uno su dieci, secondo i dati aggiornati a ieri pomeriggio’, hanno pagato il voucher di 5 euro per accedere al centro storico. Tutti gli altri accessi sono di persone esenti alla tassa (cittadini veneti, i lavoratori, gli studenti e altre categorie), tenuti a registrarsi sulla piattaforma on line ma non a pagare. Tra questi, 30.300 sono gli ospiti delle strutture ricettive, 9.450 sono i veneti, potenziali vacanzieri ‘di giornata’.

 

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Cronache

Choc a Nola: marito violento, giovane ‘liberata’ dai carabinieri grazie all’intervento della suocera

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Dopo anni di soprusi e maltrattamenti, la storia di terrore vissuta da una giovane donna di Nola ha finalmente trovato un epilogo in tribunale. Un giovane di 21 anni, con un passato turbolento segnato da dipendenza da droga e violenze, è stato arrestato e accusato di sequestro di persona, maltrattamenti e lesioni personali aggravate. Le aggressioni brutali, compresa una tentata strangolazione e attacchi pericolosi anche ai passanti nel centro antico di Nola, finiranno con il suo arresto.

La Procura di Nola, con l’ausilio dei carabinieri, ha condotto un’indagine lampo che ha portato alla luce gli abusi subiti dalla donna per anni. La vittima, che aveva sopportato in silenzio gli attacchi del compagno, ha trovato la forza di parlare solo dopo l’intervento della madre dell’aggressore, che l’ha convinta a cercare aiuto e cure mediche.

Durante l’ultima aggressione, la donna ha subito gravi danni all’orecchio e all’occhio, oltre a numerose altre ferite. In ospedale, il personale ha allertato le autorità, innescando una serie di eventi che hanno portato all’arresto del giovane. Nonostante il profondo legame affettivo che la legava al suo aguzzino, il quale chiudeva la porta di casa a chiave per impedirle di scappare, la donna ha finalmente deciso di rompere il silenzio.

Il Gip del Tribunale di Nola, Teresa Valentino, ha accolto la richiesta di custodia cautelare in carcere presentata dalla Procura, segnando un decisivo punto di svolta nel caso. La giovane donna ha espresso il desiderio di vedere giustizia fatta: «Chiedo che venga punito per quello che mi ha fatto», ha dichiarato, evidenziando il lungo calvario e la paura che ha vissuto, temendo anche per la sicurezza della sua famiglia.

Questa vicenda sottolinea la tragica realtà della violenza domestica e l’importanza di supportare le vittime nel trovare la forza di parlare e denunciare i loro aggressori. L’arresto del giovane non solo mette fine a un ciclo di violenza, ma serve anche come monito sulle conseguenze legali che attendono coloro che sceglieranno di perpetrare tali crimini.

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