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Terremoto in Albania, 50 morti e 2mila feriti: ancora scosse forti a Durazzo

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Nuova scossa a Durazzo questa mattina alle 7. La stima preliminare della magnitudo assegna un valore 4,5 sulla scala Richter. L’epicentro è sulla terraferma a Durazzo, il sisma si è verificato a una profondità di 10 chilometri.  Nella giornata di ieri i sismografi avevano fatto registrare una scossa di 4,3 gradi di magnitudo a 38 chilometri a nord-ovest di Tirana. Al momento sono 50 i morti estratti delle macerie e sono terminate le ricerche di eventuali superstiti o corpi senza vita tra le macerie. I feriti sono circa 2.000. Il premier ha inoltre indicato che, secondo i dati preliminari, circa 900 edifici a Durazzo e oltre 1.465 nella capitale Tirana hanno subito gravi danni.

Nella zona di Durazzo sono arrivati ad oltre 450 gli italiani impegnati in varie operazioni a sostegno della popolazione e delle autorità albanesi, per fare fronte alla difficile situazione venutasi a creare dopo il potente terremoto. In campo, oltre al team di coordinamento della protezione civile, ci sono unità dell’esercito italiano, della Guardia costiera, della Guardia di Finanza e dei cinofili dell’Ucis. Solo i Vigili del fuoco contano 170 uomini, i quali oltre alle squadre impegnate in attività di ricerca e soccorso nei primi tre giorni, hanno anche unità specializzate per la sicurezza degli edifici, la logistica e le telecomunicazioni. Dalla Regione Puglia 121 uomini stanno offrendo assistenza alla popolazione, insieme ad altri 36 della Regione Molise. Dall’Areu Lombardia, una squadra di 7 uomini è giunta per una valutazione sanitaria. Due dei feriti dal terremoto sono stati trasportati in Italia. La Croce rossa italiana ha intanto messo in campo 22 persone, mentre le Misericordie italiane e l’Anpas delle squadre di valutazione. Conclusa la fase di emergenza, queste forze lasceranno spazio a un limitato numero di esperti strutturisti e un contingente per le demolizioni sotto coordinamento dell’Unione europea. L’Italia è stato tra i primi Paesi ad offrire aiuto all’Albania, in tempi brevissimi.

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Zelensky ringrazia il Senato americano: un aiuto vitale

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Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha ringraziato il Senato americano per aver approvato 61 miliardi di dollari in aiuti militari ed economici al suo Paese. “Sono grato al Senato degli Stati Uniti per aver approvato un aiuto vitale per l’Ucraina”, ha scritto Zelensky sui social media poco dopo l’ok al massiccio pacchetto di aiuti per Kiev.

“Ringrazio il leader della maggioranza Chuck Schumer e il leader repubblicano Mitch McConnell per la loro forte leadership nel portare avanti questa legislazione bipartisan, così come tutti i senatori degli Stati Uniti su entrambi i lati della navata che hanno votato a favore”, ha continuato il presidente ucraino. “Apprezzo ugualmente il sostegno del presidente Biden e non vedo l’ora che il disegno di legge venga firmato presto e che il prossimo pacchetto di aiuti militari corrisponda alla risolutezza che vedo sempre nei nostri negoziati”, ha aggiunto Zelensky. “Le capacità a lungo raggio, l’artiglieria e la difesa aerea dell’Ucraina sono strumenti fondamentali per ripristinare prima la pace giusta”, secondo il presidente. Gli Stati Uniti sono stati il principale sostenitore militare di Kiev nella sua guerra contro la Russia, ma il nuovo pacchetto di aiuti che include forniture militari vitali era rimasto bloccato per mesi al Congresso americano. L’esercito ucraino si trova ad affrontare una grave carenza di armi e di nuove reclute, mentre Mosca esercita una pressione costante da est.

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Mosca, annullata la marcia della Vittoria

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Mosca e altre città russe hanno annullato la marcia della Vittoria del 9 maggio per ragioni di sicurezza. Lo ha riferito la Tass citando la co-presidente del quartier generale del movimento Elena Tsunayeva. “A causa delle minacce esistenti alla pubblica sicurezza, il quartier generale del Reggimento Immortale russo ha deciso di annullare la marcia del Reggimento Immortale del 2024”, ha spiegato Tsunayeva in conferenza stampa aggiungendo che quest’anno i festeggiamenti del 9 maggio assumeranno la forma di altri eventi.

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Cina: infondate le accuse Usa di supporto militare a Mosca

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La Cina ha definito “infondate le accuse degli Usa sul sostegno militare” di Pechino alla Russia, impegnata nella sua guerra contro l’Ucraina. E’ quanto ha detto il portavoce del ministero degli Esteri Wang Wenbin, nell’imminenza della visita del segretario di Stato americano Antony Blinken.

Gli Stati Uniti, ha aggiunto Wang nel briefing quotidiano, “hanno presentato una legge sugli aiuti su larga scala per l’Ucraina, lanciando allo stesso tempo accuse infondate contro il normale commercio tra Cina e Russia. Questo tipo di approccio è estremamente ipocrita e del tutto irresponsabile, e la Cina vi si oppone con fermezza”. Sulla questione ucraina, “la Cina ha sempre mantenuto una posizione obiettiva e giusta, ha sostenuto attivamente i colloqui di pace e ha spinto per la soluzione politica”, ha rincarato Wang, per il quale Pechino “implementa costantemente le normative sull’esportazione di beni a duplice uso.

La Cina non è né artefice né parte della crisi ucraina e non ha mai gettato benzina sul fuoco e per questo con accetteremo che altri scarichino la responsabilità o diano la colpa a noi”. Negli ultimi anni, in particolare dall’aggressione di Mosca all’Ucraina di febbraio 2022, Cina e Russia hanno intensificato la cooperazione economica e i contatti diplomatici, portando la loro partnership strategica a livelli elevati, mai raggiunti prima. Pechino ha rivendicato un ruolo neutrale nel conflitto ucraino, ma evitato condanne di Mosca e ha offerto sostegno diplomatico ed economico, facendo schizzare l’interscambio commerciale nel 2023 al record di 240 miliardi di dollari.

Prima dell’imminente visita in Cina del 24-26 aprile, il segretario di Stato americano Antony Blinken ha detto che Pechino sta indirettamente alimentando la guerra in Ucraina con la fornitura di componenti a Mosca usati per espandere le sue capacità militari. “Quando si tratta della base industriale della difesa russa, il principale contributore in questo momento è la Cina”, ha detto Blinken venerdì, dopo l’incontro ministeriale del G7 a Capri, aggiungendo che ciò “permette alla Russia di continuare l’aggressione contro l’Ucraina”.

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