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Cronache

Solo chiacchiere e distintivo, l’indegno recinto di Genova per la passerella Governativa

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Primo Levi scriveva chiedendosi “se questo è un uomo”, poi tutti usiamo il famoso titolo di Gabo “l’amore al tempo del colera” attualizzandolo con il Coronavirus, in altro articolo ho paragonato l’attesa del capitano Drogo alla nostra quarantena, ma ciò che s’ è visto a Genova, per la presunzione, l’arroganza, la passerella, la voglia di essere in vetrina, la deficienza mentale e tutto quanto di più  aberrante possa essersi visto sino ad ora in questa infinita querelle tra:  runners, bikers, riders, confindustria, sindacati, ospedali da 600 posti inaugurati con 20, ospedali aperti e invece altri rimasti chiusi per non ammettere errori passati, gli sceriffi, gli editti, le ordinanze, le autocertificazioni, le multe a solitarie persone sulle spiagge e i lasciapassare per frotte di umani senza il bene della ragione ammassati su metropolitane o vari lungomare in Italia, e tutti, tutti i teatrini politici e scientifici, raggiunge apici inarrivabili questa situazione cui girano da ieri in rete  le  prove fotografiche e che riprendono proprio i fotografi, vile razza dannata che non contemplata in alcun editto Cura Italia, può tranquillamente estinguersi per sopravvenuta vetustà del proprio ruolo. Salvo poi chiamarli e blandirli per mettersi in posa ed elemosinare una foto ben fatta.

Il recinto genovese, allestito per l’arrivo del Presidente Conte, è quanto di più ignobile si possa essere visto negli ultimi tempi. L’inaugurazione del finto ospedale alla fiera di  Milano è un gioco da ragazzi, un evento che può essere definito sicuro, in relazione al trattamento riservato agli operatori del immagine visiva che dovevano riprendere l’arrivo del Presidente e la sfilata dei politici in favore delle macchine fotografiche e delle telecamere. Scandaloso e vergognoso, sono i soli due termini che mi sovvengono guardando questa fotografia. E da fotogiornalista prima e poi da ex componente del consiglio nazionale FNSI, (Federazione Nazionale della Stampa Italiana), non posso che essere furioso per il trattamento riservato ai colleghi, ma mi sento di dire ai colleghi e di chiedere il perché siano entrati in quel recinto e non abbiano lasciato le camere a terra rifiutandosi di entrare e di riprendere il teatrino della falsa inaugurazione (quella vera è programmata per Luglio, a quanto pare) .

Voi, voi colleghi dovevate rifiutarvi di far parte di questo squallido gioco al massacro. Nessuna giustificazione lavorativa, nessun impegno professionale, nessuna foto da premio Pulitzer sarebbe uscita da questa situazione inutile. Bastava tenere la schiena diritta, bastava andare via, Nanni Moretti diceva: si nota di più se vado o se non vado? Non ci interessa la risposta, ci interessa la vostra vita e anche la nostra. Tante volte la categoria si è scontrata con queste problematiche e tante volte ha deciso di non essere parte del gioco. Se ricominciamo a farci trattare cosi, forse è meglio che appendiamo le macchine al muro. Ma se ci vogliono morti, almeno ci trovino con le armi in mano.

 

Foto ripresa da Internet, ci scusiamo con l’autore che non è stato citato nei credit originali e ci è impossibile contattare

Fotogiornalista da 35 anni, collabora con i maggiori quotidiani e periodici italiani. Ha raccontato con le immagini la caduta del muro di Berlino, Albania, Nicaragua, Palestina, Iraq, Libano, Israele, Afghanistan e Kosovo e tutti i maggiori eventi sul suolo nazionale lavorando per agenzie prestigiose come la Reuters e l’ Agence France Presse, Fondatore nel 1991 della agenzia Controluce, oggi è socio fondatore di KONTROLAB Service, una delle piu’ accreditate associazioni fotografi professionisti del panorama editoriale nazionale e internazionale, attiva in tutto il Sud Italia e presente sulla piattaforma GETTY IMAGES. Docente a contratto presso l’Accademia delle Belle Arti di Napoli., ha corsi anche presso la Scuola di Giornalismo dell’ Università Suor Orsola Benincasa e presso l’Istituto ILAS di Napoli. Attualmente oltre alle curatele di mostre fotografiche e l’organizzazione di convegni sulla fotografia è attivo nelle riprese fotografiche inerenti i backstage di importanti mostre d’arte tra le quali gli “Ospiti illustri” di Gallerie d’Italia/Palazzo Zevallos, Leonardo, Picasso, Antonello da Messina, Robert Mapplethorpe “Coreografia per una mostra” al Museo Madre di Napoli, Diario Persiano e Evidence, documentate per l’Istituto Garuzzo per le Arti Visive, rispettivamente alla Castiglia di Saluzzo e Castel Sant’Elmo a Napoli. Cura le rubriche Galleria e Pixel del quotidiano on-line Juorno.it E’ stato tra i vincitori del Nikon Photo Contest International. Ha pubblicato su tutti i maggiori quotidiani e magazines del mondo, ha all’attivo diverse pubblicazioni editoriali collettive e due libri personali, “Chetor Asti? “, dove racconta il desiderio di normalità delle popolazioni afghane in balia delle guerre e “IMMAGINI RITUALI. Penitenza e Passioni: scorci del sud Italia” che esplora le tradizioni della settimana Santa, primo volume di una ricerca sui riti tradizionali dell’Italia meridionale e insulare.

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Cronache

Ucraina: Polonia, favoriremo rimpatrio uomini in età militare

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Varsavia aiuterà Kiev a riportare in Ucraina i suoi uomini in età militare, in seguito alle nuove modifiche alle leggi sui passaporti e sul servizio consolare per gli uomini ucraini che vivono all’estero: lo ha detto il ministro della Difesa polacco Wladyslaw Kosiniak-Kamysz. “Penso che molti polacchi siano indignati vedendo giovani ucraini negli alberghi e nei caffè, sentendo quanti sforzi dobbiamo fare per aiutare” Kiev, ha detto ieri Kosiniak-Kamysz ai media di polacchi. Il ministro ha sottolineato anche che Varsavia si era già offerta di aiutare l’Ucraina a identificare i rifugiati che vivono in Polonia e che sono sotto obbligo militare. La Polonia ospita circa un milione di ucraini fuggiti dalla guerra totale della Russia. Il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba ha dichiarato che le nuove misure di Kiev intendono “ripristinare atteggiamenti equi nei confronti degli uomini in età di leva in Ucraina e all’estero”.

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Cronache

Ticket Venezia: 80mila prenotati oggi, uno su 10 non paga

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Nel primo giorno di sperimentazione del ticket d’ingresso a Venezia sono oltre 80mila le persone che hanno registrato la loro presenza in città oggi, 25 aprile. Solo 7mila però, uno su dieci, secondo i dati aggiornati a ieri pomeriggio’, hanno pagato il voucher di 5 euro per accedere al centro storico. Tutti gli altri accessi sono di persone esenti alla tassa (cittadini veneti, i lavoratori, gli studenti e altre categorie), tenuti a registrarsi sulla piattaforma on line ma non a pagare. Tra questi, 30.300 sono gli ospiti delle strutture ricettive, 9.450 sono i veneti, potenziali vacanzieri ‘di giornata’.

 

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Cronache

Choc a Nola: marito violento, giovane ‘liberata’ dai carabinieri grazie all’intervento della suocera

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Dopo anni di soprusi e maltrattamenti, la storia di terrore vissuta da una giovane donna di Nola ha finalmente trovato un epilogo in tribunale. Un giovane di 21 anni, con un passato turbolento segnato da dipendenza da droga e violenze, è stato arrestato e accusato di sequestro di persona, maltrattamenti e lesioni personali aggravate. Le aggressioni brutali, compresa una tentata strangolazione e attacchi pericolosi anche ai passanti nel centro antico di Nola, finiranno con il suo arresto.

La Procura di Nola, con l’ausilio dei carabinieri, ha condotto un’indagine lampo che ha portato alla luce gli abusi subiti dalla donna per anni. La vittima, che aveva sopportato in silenzio gli attacchi del compagno, ha trovato la forza di parlare solo dopo l’intervento della madre dell’aggressore, che l’ha convinta a cercare aiuto e cure mediche.

Durante l’ultima aggressione, la donna ha subito gravi danni all’orecchio e all’occhio, oltre a numerose altre ferite. In ospedale, il personale ha allertato le autorità, innescando una serie di eventi che hanno portato all’arresto del giovane. Nonostante il profondo legame affettivo che la legava al suo aguzzino, il quale chiudeva la porta di casa a chiave per impedirle di scappare, la donna ha finalmente deciso di rompere il silenzio.

Il Gip del Tribunale di Nola, Teresa Valentino, ha accolto la richiesta di custodia cautelare in carcere presentata dalla Procura, segnando un decisivo punto di svolta nel caso. La giovane donna ha espresso il desiderio di vedere giustizia fatta: «Chiedo che venga punito per quello che mi ha fatto», ha dichiarato, evidenziando il lungo calvario e la paura che ha vissuto, temendo anche per la sicurezza della sua famiglia.

Questa vicenda sottolinea la tragica realtà della violenza domestica e l’importanza di supportare le vittime nel trovare la forza di parlare e denunciare i loro aggressori. L’arresto del giovane non solo mette fine a un ciclo di violenza, ma serve anche come monito sulle conseguenze legali che attendono coloro che sceglieranno di perpetrare tali crimini.

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