Dicono che sia una corsa contro il tempo. Ma lo dicono gli affaristi che hanno ridotto il calcio ad un affare e niente altro. In tempi di Covid c’è chi pensa al soldo e chi pensa alla salute. Anche nel calcio si può fare tutto, purchè si faccia seguendo norme di legge, ordinanze e indicazioni del CTS, il comitato tecnico scientifico che coadiuva il Governo. Per riavviare il campionato di Serie A occorre capirsi su che cosa accade in caso di nuovi contagi. Il Cts ha chiarito che basta un positivo per mandare in quarantena l’intero gruppo squadra. Un principio deve essere incluso nel protocollo per gli allenamenti valido fino al 2 giugno. Se poi verrà esteso alle successive due settimane di allenamento, o ancor peggio a quando si tornerà a giocare, allora il campionato rischia di ripartire già morto, o di non partire proprio.
Maximo Ibarra. Nuovo Ceo di Sky Italia
In questo contesto c’è chi ciurla nel manico. Ad esempio Sky, broadcast monopolista, che ha unilateralmente sospeso i pagamenti alle società. Non solo, Sky che continua ad incassare milioni di euro dagli abbonati che pagano per il campionato ma da tre mesi non vedono match di calcio, ha anche chiesto uno sconto da 120 fino a 255 milioni di euro. Anzi, se non si concluderanno le ultime 12 giornate è probabile che agiranno in autoriduzione, non pagheranno e poi si vedrà in tribunale. Il Ceo di Sky Italia, Maximo Ibarra, il colombiano con amicizia importanti ai massimi livelli nella Lega di Serie A, si augura, guarda caso alla vigilia dell’assemblea della Lega che i club “prendano in serio esame la proposta di dialogo che da settimane facciamo loro”. Cioè per questo signore, non onorare i contratti, non pagare quanto dovuto, significa proposta di dialogo. E nel mentre questo signore non paga, continua ad incassare dai suoi abbonati.
Due società, la Juventus e l’Inter, sembra che vogliano il dialogo. Tutte le altre spingono per l’ingiunzione di pagamento a Sky, Dazn e Img. Il Cts ha scritto che il riavvio del campionato è una valutazione che spetta al ministro, ma il punto finale sul destino del campionato lo metterà con ogni probabilità il premier Giuseppe Conte. Un po’ come è accaduto con Boris Johnson e Angela Merkel in Inghilterra e Germania. Domani c’è l’informativa a Camera e Senato del ministro per lo Sport, Vincenzo Spadafora, che giovedì parteciperà alla Giunta straordinaria del Coni. Mentre si registra un nuovo incremento dei contagi in Italia dopo giorni di calo, è difficile trovare chi sbandiera ottimismo sulla fase 2 del pallone, anche se potrebbe non essere più granitico l’ultimatum del 25 maggio, quando la Uefa attende di sapere dalle federazioni con quale format definiranno le classifiche in vista delle coppe della prossima stagione.
Vincenzo Spadafora. Ministro per lo Sport
Il Decreto rilancio (oltre allo 0,7% delle scommesse a un fondo per lo sport e la cassa integrazione per i calciatori con stipendi fino a 50mila euro) prevederà per le federazioni la possibilità di definire le classifiche, appellabili solo davanti al Collegio di garanzia dello Sport, presso il Coni, per evitare una scia di ricorsi legali, pericolosa per i campionati 2020/21. La marcia per provare a riprendere, però, prosegue. Il prossimo passo lo muoverà la Federcalcio pubblicando nelle prossime ore il protocollo sanitario, in cui saranno recepite le considerazioni del Comitato tecnico scientifico del Governo. Il Cts ha indicato anche di tenere in isolamento per 15 giorni squadre e staff dal momento della ripresa degli allenamenti di gruppo, prevista per il 18 maggio. Per i tecnici, solo dopo sarà possibile valutare ripresa, ovviamente a porte chiuse. Non aiuta che solo pochi in Serie A dispongono di strutture per un ritiro blindato cosi’ numeroso, e anche i medici dei club hanno perplessità.
Mentre si attende stasera la sfida tra Jannik Sinner e il russo Daniil Medvedev, Grigor Dimitrov raggiunge il tedesco Alexander Zverev nell’altra semifinale del torneo Atp Masters 1000 di Miami. Sul cemento della Florida il 32enne bulgaro n.12 al mondo è riuscito infatti a eliminare ai quarti il n.2 del ranking, il 20enne spagnolo Carlos Alcaraz: 6-2 6-4 il punteggio finale.
Alla fine la fumata bianca per l’approvazione del piano strategico della Federcalcio è arrivata. Tutti favorevoli, o quasi, al nuovo pacchetto di norme economico-finanziarie che prevederanno obblighi più stringenti per i club. Perché a una Serie A che si inserisce tra i “sì”, c’è anche una Serie B che si astiene. “Un’astensione costruttiva”, l’ha definita il presidente della cadetteria, Mauro Balata. Una decisione che non sI spiega il presidente della Figc, Gabriele Gravina.
“Abbiamo ricevuto richieste di riforme, le facciamo, condividiamo i principi e poi ci si astiene…”, la replica del n.1 della Federcalcio. La B, intanto, dal canto suo solleva le criticità nella differenziazione di norme che il piano strategico adotta tra Serie A e B, mentre dalla Federcalcio continuano a ribadire come non vi sia alcuna disparità perché storicamente si sono sempre usati criteri differenti tra le due massime leghe. Nel pacchetto di principi e parametri economici deliberati oggi, infatti, gli indicatori di liquidità, indebitamento e del costo del lavoro allargato saranno ammissivi per la Serie B e C, mentre per la A la si è optato per un allineamento verso la disciplina Uefa. A questo la Figc, da piano strategico, ha aggiunto un’architettura di maggiori controlli durante l’anno per garantire una gestione sostenibile dei club con sanzioni (ancora da definire) previste nell’arco della stagione in caso di violazioni. Un risultato che Gravina definisce “un successo nell’ottica del risanamento economico-finanziario del calcio italiano”, parlando di “impegno mantenuto”.
Come detto a favore è stato anche il parere della Serie A che fa sapere come il suo voto sia stato mosso da un fattore di coerenza con le proposte portate alla Federcalcio sul tema delle norme economico-finanziarie e per senso di dovere istituzionale. Non arretra, però, sul tema di una richiesta di maggiore autonomia e l’aspettativa, ora, è che quando presenterà il progetto alla Figc ci sia condivisione. “Proseguiremo questo percorso e ci aspettiamo l’entusiasmo di tutti nel riceverlo e vederlo perché una Lega più forte avvantaggia tutto il calcio italiano”, ha sottolineato il presidente della Serie A, Lorenzo Casini.
In posizione d’attesa Gravina che aspetta di conoscere i contorni della richiesta nonostante definisca il percorso che la A vuole intraprendere “molto complesso”. “Saremmo felici di conoscere i contorni di questa autonomia – ha detto il presidente della Figc – Certo, il modello Premier tanto decantato non mi sembra che calzi sulle aspettative della Serie A ma probabilmente ci sfugge qualcosa. In consiglio federale ho detto che non c’è contrasto, nessuna contrapposizione”. A fare da sfondo il caso Acerbi-Jesus con Gravina “umanamente vicino” ai due calciatori, “ma quando vedrò Francesco lo abbraccerò”. “I verdetti della giustizia vanno accettati – conclude – e noi crediamo ad Acerbi perché chi indossa la maglia azzurra ha certi valori”.
Filippo Volandri, capitano di Davis azzurro, ha telefonato a Raul Brancaccio per esprimergli la vicinanza personale e di tutto il tennis italiano, in qualita’ di direttore del settore tecnico maschile della Federtennis. Ieri il giocatore napoletano aveva denunciato il tifo contro del pubblico di casa per scommesse live, nell’incontro perso al Napoli Cup Atp Challenger 125.
Il fenomeno, si sottolinea dalla federazione, è noto da tempo: il caso di scommettitori che ‘interferiscono’ col tifo sui giocatori per indirizzare le loro puntate non si è verificato solo a Napoli, e a Napoli non solo contro Brancaccio. Per questo il presidente della Fitp, Angelo Binaghi, ha sentito il presidente del tennis club di Napoli, Riccardo Villari, e l’Atp per attivare tutte le misure in grado arginare questi casi.
In particolare l’Atp attiva la sua task force dedicata, in caso di palese presenza di scommettitori live sugli spalti: il tennis club napoletano ha invece già contattato le forze dell’ordine per eventuali interventi, che in caso il “tifo” superino i limiti possono spettare anche all’arbitro e al supervisor del torneo, per fermare comportamenti considerati “intollerabili”