Collegati con noi

Cronache

Sequestrano ambulanza e medici a Napoli e li obbligano ad assistere un ragazzino con la caviglia slogata

Pubblicato

del

Quando si sequestrano persino medici, infermieri e un’ ambulanza per obbligare a prestare soccorso ad un paziente significa che la misura é colma. Ed a Napoli la misura é davvero colma da un pezzo in tema di minacce, violenze e insulti a chi presta soccorso, aiuta, salva vite umane come medici e paramedici. É accaduto che alcuni ragazzi hanno sequestrato una ambulanza e gli operatori sanitari del 118 all’ospedale Loreto Mare di Napoli per costringerli a soccorrere un amico 16enne con una distorsione al ginocchio.

Manuel Ruggiero

Questo è accaduto dentro un ospedale peraltro presidiato da vigilantes armati. Anche in questo caso, quello che scriviamo non è una chiacchiera di strada ma una denuncia, nero su bianco, che  arriva dall’associazione ‘Nessuno Tocchi Ippocrate’ fondata dal medico di pronto soccorso Manuel Ruggiero. Un episodio finito sui social, su Facebook,  per denunciare il clima assurdo di violenza contro gli operatori sanitari. E Manuel Ruggiero, benché l’argomento trattato sia drammatico, prova a metterci un pizzico di dissacrante ironia.

Un modo per esorcizzare anche la paura di quanto accade.  Il titolo del post che é virale non ha bisogno di essere spiegato: “ l’ambulanza me la vado a prendere io”. Ovviamente nessuna persona normale può pensare di far una cosa del genere, eppure é accaduto. Scrive Ruggiero: “Oggi pomeriggio la postazione 118 della Stazione Centrale – si legge nel post – si trovava al Loreto mare per un intervento, improvvisamente nel pronto soccorso entra un gruppo di ragazzi che prende di forza l’equipaggio e li costringe a salire in ambulanza. Con 3 di questi individui a bordo (e sotto minaccia) l’equipaggio si dirige verso il quartiere denominato ‘case nuove” retrostante al Loreto Mare…….il mezzo giunge sul posto e da subito viene circondato da una orda di astanti inferociti che incominciano a ricoprire d’insulti i sanitari”. “Pensando al peggio il medico – prosegue – si fa largo tra la folla e, con sommo stupore, trova un ragazzino 16enne con distorsione al ginocchio! Con grande difficoltá il medico riesce a valutare la situazione che si presenta di lieve entita’. Nonostante cio’ l’equipaggio – conclude il post – viene intimato, con minacce, a trasportare il giovane in ospedale”.

Una scena del genere manco in zona di guerra si verifica. Nelle cosiddette Case  Nuove, zona dove la camorra é padrona e dove lo Stato non entra quasi mai se non con le sue truppe (polizia, carabinieri) in divisa, accade pure questo. Ebbene dall’inizio del 202o, in meno di una settimana, è la quinta aggressione a personale sanitario a Napoli. Molti utenti commentando la notizia sui social chiedono l’intervento del ministro della Salute Roberto Speranza. Oramai sembra davvero l’ultima speranza, quella di vedere un ministro davvero occuparsi di una emergenza che dalle parti di Napoli o é presa sotto gamba oppure passa in cavalleria. Tanto di emergenze ce ne sono cosí tante che una vale l’altra.

Ovviamente dopo aver letto di questa vicenda o peggio dopo che qualcuno gli ha spiegato che sui social c’era questo post virale, ha fatto sentire la sua voce anche il  direttore generale della Asl 1, Ciro Verdoliva. Per dire che cosa? Esattamente le stesse cose che dice ogni volta che c’è una aggressione a sanitari e parasanitari.

Aggressioni ai sanitari. Il direttore generale dell’Asl 1 di Napoli Ciro Verdoliva chiede telecamere a bordo delle ambulanze

E cioé che ”quanto accaduto é un fatto di una gravitá inaudita che supera ogni possibile scenario immaginabile. Siamo ad un punto di non ritorno, non possiamo perdere neanche un minuto, noi stessi accelereremo sulle telecamere a bordo  ambulanza e anche a ‘bordo uomo’”. Ciro Verdoliva, oggi dg dell’ASL Napoli 1 Centro, da tempo immemore parla o propone telecamere a bordo di ambulanze. Il direttore generale della Asl Napoli 1 Centro ricostruisce l’episodio confermando il racconto postato dall’associazione ‘Nessuno tocchi Ippocrate. “Ho chiesto informazioni al dottor Giuseppe Galano, direttore Uoc Servizio 118 e attivita’ territoriali, il quale – spiega Verdoliva – mi ha confermato che la Centrale Servizio 118 aveva attivato l’invio di un’ambulanza richiesta di soccorso – classificata non urgente – in zona ‘Case nuove’ inviando la postazione disponibile ‘Bagnoli'”.

Ospedale Loreto Mare. In questo ospedale, presidiato dalla vigilanza armata, è stata sequestrata l’ambulanza

“Contemporaneamente al Presidio ospedaliero Loreto Nuovo giungeva l’ambulanza postazione ‘Ferrovia stazione centrale’ che era attiva per un altro intervento per un paziente che presentava problemi in zona ferrovia; l’equipaggio di tale ambulanza , lasciato il paziente al pronto soccorso, e’ stato assalito da alcuni giovani scalmanati ed e’ stato costretto a portarsi presso il luogo ‘Case nuove'” gia’ oggetto di precedente attivazione servizio 118″. Gli estranei sono saliti a bordo: “All’arrivo – sottolinea Verdoliva – il paziente non presentava problemi urgentissimi (presumbilmente una distorsione al ginocchio) ma l’ambulanza era nuovamente assalita da altre persone che, ancora una volta, salivano sull’ambulanza per imporre nuovamente il tragitto verso l’ospedale”. Evidenzia il dg: “Dopo tale episodio l’equipaggio si é refertato e la postazione ‘Ferrovia’ non é stata  piú attiva fino a cambio turno avvenuto alle 20,00”.

 

 

 

 

Advertisement

Cronache

Ucraina: Polonia, favoriremo rimpatrio uomini in età militare

Pubblicato

del

Varsavia aiuterà Kiev a riportare in Ucraina i suoi uomini in età militare, in seguito alle nuove modifiche alle leggi sui passaporti e sul servizio consolare per gli uomini ucraini che vivono all’estero: lo ha detto il ministro della Difesa polacco Wladyslaw Kosiniak-Kamysz. “Penso che molti polacchi siano indignati vedendo giovani ucraini negli alberghi e nei caffè, sentendo quanti sforzi dobbiamo fare per aiutare” Kiev, ha detto ieri Kosiniak-Kamysz ai media di polacchi. Il ministro ha sottolineato anche che Varsavia si era già offerta di aiutare l’Ucraina a identificare i rifugiati che vivono in Polonia e che sono sotto obbligo militare. La Polonia ospita circa un milione di ucraini fuggiti dalla guerra totale della Russia. Il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba ha dichiarato che le nuove misure di Kiev intendono “ripristinare atteggiamenti equi nei confronti degli uomini in età di leva in Ucraina e all’estero”.

Continua a leggere

Cronache

Ticket Venezia: 80mila prenotati oggi, uno su 10 non paga

Pubblicato

del

Nel primo giorno di sperimentazione del ticket d’ingresso a Venezia sono oltre 80mila le persone che hanno registrato la loro presenza in città oggi, 25 aprile. Solo 7mila però, uno su dieci, secondo i dati aggiornati a ieri pomeriggio’, hanno pagato il voucher di 5 euro per accedere al centro storico. Tutti gli altri accessi sono di persone esenti alla tassa (cittadini veneti, i lavoratori, gli studenti e altre categorie), tenuti a registrarsi sulla piattaforma on line ma non a pagare. Tra questi, 30.300 sono gli ospiti delle strutture ricettive, 9.450 sono i veneti, potenziali vacanzieri ‘di giornata’.

 

Continua a leggere

Cronache

Choc a Nola: marito violento, giovane ‘liberata’ dai carabinieri grazie all’intervento della suocera

Pubblicato

del

Dopo anni di soprusi e maltrattamenti, la storia di terrore vissuta da una giovane donna di Nola ha finalmente trovato un epilogo in tribunale. Un giovane di 21 anni, con un passato turbolento segnato da dipendenza da droga e violenze, è stato arrestato e accusato di sequestro di persona, maltrattamenti e lesioni personali aggravate. Le aggressioni brutali, compresa una tentata strangolazione e attacchi pericolosi anche ai passanti nel centro antico di Nola, finiranno con il suo arresto.

La Procura di Nola, con l’ausilio dei carabinieri, ha condotto un’indagine lampo che ha portato alla luce gli abusi subiti dalla donna per anni. La vittima, che aveva sopportato in silenzio gli attacchi del compagno, ha trovato la forza di parlare solo dopo l’intervento della madre dell’aggressore, che l’ha convinta a cercare aiuto e cure mediche.

Durante l’ultima aggressione, la donna ha subito gravi danni all’orecchio e all’occhio, oltre a numerose altre ferite. In ospedale, il personale ha allertato le autorità, innescando una serie di eventi che hanno portato all’arresto del giovane. Nonostante il profondo legame affettivo che la legava al suo aguzzino, il quale chiudeva la porta di casa a chiave per impedirle di scappare, la donna ha finalmente deciso di rompere il silenzio.

Il Gip del Tribunale di Nola, Teresa Valentino, ha accolto la richiesta di custodia cautelare in carcere presentata dalla Procura, segnando un decisivo punto di svolta nel caso. La giovane donna ha espresso il desiderio di vedere giustizia fatta: «Chiedo che venga punito per quello che mi ha fatto», ha dichiarato, evidenziando il lungo calvario e la paura che ha vissuto, temendo anche per la sicurezza della sua famiglia.

Questa vicenda sottolinea la tragica realtà della violenza domestica e l’importanza di supportare le vittime nel trovare la forza di parlare e denunciare i loro aggressori. L’arresto del giovane non solo mette fine a un ciclo di violenza, ma serve anche come monito sulle conseguenze legali che attendono coloro che sceglieranno di perpetrare tali crimini.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto