La Regione Campania ha promosso un bando con Soresa (Società Regionale per la Sanità) per individuare laboratori privati in grado di eseguire tamponi Covid-19 sui pazienti. Un modo per accrescere il numero di test effettuati e ridurre i gravi ritardi con cui vengono eseguiti i tamponi e comunicati i risultati. In troppi infatti sono morti nelle proprie abitazioni in attesa di sottoporsi al test. Ma la durata per poter partecipare al bando è stata di appena 22 ore, da giovedì 2 a venerdì 3 aprile. Intanto però la Regione avrebbe già incaricato da giorni il centro privato Ames di Casalnuovo, in cui si sarebbe trasferito, per effettuare i tamponi, il personale dell’Istituto Zooprofilattico di Portici. E’ quanto emerge dall’inchiesta pubblicata oggi su Repubblica da Conchita Sannino.
Abbiamo commentato la vicenda con l’imprenditore Rosario Bianco che, con la sua Accademia delle Arti, Mestieri e Professioni aveva avanzato nei giorni scorsi una proposta per uno screening massivo, totalmente gratuita per la Regione Campania, che non è stata però presa in considerazione dagli uffici di Palazzo Santa Lucia.
“Avevamo individuato alcuni laboratori privati specialistici che avrebbero garantito dai 500 ai 1000 tamponi rapidi giornalieri in maniera gratuita. Avevamo poi chiesto un parere scientifico a Luciano Mutti, professore dello Sbarro Health Research Organization di Philadelphia, per verificare la fattibilità di una politica di screening massivo, attraverso il test molecolare con metodo Real Time PCR per SARS-CoV-2”. Sono screening di massa, quelli di cui parla il professor Mutti, approvati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).
La risposta del professor Mutti non si era fatta attendere e il suo responso era stato positivo, evidenziando come uno screening massivo anche nei confronti degli asintomatici consentirebbe rapide misure di isolamento volte ad impedire la diffusione del virus. Mutti ha inoltre confermato l’affidabilità dei test con metodo Real Time PCR, i cosiddetti “test rapidi”. “Da parte della Regione Campania non c’è stato alcun riscontro su questa nostra iniziativa, che sarebbe stata a costo zero per la Regione. Va detto, per correttezza, che non abbiamo contattato direttamente gli uffici del presidente De Luca. Abbiamo però diffuso un comunicato e auspicavamo che venisse preso in considerazione, ma così non è stato”, commenta Bianco.
Sull’inchiesta di Repubblica Bianco però non si sbilancia. “Non me la sento di esprimere giudizi. Ho dei dubbi perché affidare prima l’incarico ad un privato e poi fare la manifestazione di interesse sarebbe un autogol, un errore troppo grande. A quel punto avrebbero potuto affidarlo direttamente al laboratorio privato, giustificando la scelta come soluzione d’emergenza”. Sulla possibilità di uno screening massivo rivolto anche agli asintomatici vi sono pareri discordanti. De Luca li ha definiti “un’idiozia”. Non è dello stesso avviso Bianco. “De Luca l’ha definito così perché è consapevole che in questo momento non dispone di tutti i laboratori e le strutture sanitarie necessarie per realizzare uno screening di massa in pochi giorni. Secondo me non è un’idiozia, ma uno strumento utile che consentirebbe di scattare una fotografia del problema in un dato momento storico. E potrebbe accelerare la ripresa, anticipando, con il massimo della cautela e della gradualità, l’apertura delle attività produttive più importanti. Se possiamo mitigare il problema lo dobbiamo fare. Non dobbiamo far prevalere la paura e la rassegnazione”.