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Cronache

Scossa di terremoto ad Atene, molta paura e gente in strada: ancora nessuna notizia di danni o vittime

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Una forte scossa di terremoto ha colpito poco dopo le 13 ora italiana Atene e tutta l’Attica, causando panico tra residenti e turisti che si sono riversati nelle strade ma nessun ferito grave, secondo quanto hanno assicurato le autorita’. La magnitudo del sisma – durato 15 secondi – e’ stata calcolata dall’Istituto di Geodinamica di Atene a 5,1 gradi sulla scala Richter dopo una prima stima di 5,3 gradi segnalata dallo US Geological Survey. L’epicentro sarebbe a 23 km a nordovest della capitale, presso la localita’ di Magoula, a 12 km di profondita’, considerata superficiale, ed e’ quindi stato sentito con particolare forza, specie in alcune zone della capitale greca. “Non ci sono notizie di feriti in maniera grave. Chiedo alla cittadinanza di restare calma. In Grecia conosciamo bene i terremoti”, ha detto il portavoce del governo Stelyos Petsas. La violenta scossa (seguita da una serie di tremori attorno ai 3 gradi Richter) ha tuttavia provocato il crollo di alcuni vecchi edifici abbandonati. “Si e’ sentita una scossa molto forte, abbiamo avuto molta paura – racconta un testimone -. L’epicentro, peraltro, e’ stato localizzato nella stessa zona dove fu registrato il centro del sisma del 1999. Per legge, hanno dovuto evacuare gli hotel e gli uffici pubblici. E tutti hanno iniziato a chiamare amici e parenti, quindi per un periodo si sono bloccate le linee telefoniche”. I vecchi edifici crollati o seriamente danneggiati sono a Ermou (strada dello shopping accanto a Piazza Syntagma), a Petralona, a poca distanza dall’Acropoli, e poi a Trapezona, presso il porto del Pireo, e nel porto stesso, dove e’ crollato un vecchio magazzino che non veniva piu’ utilizzato. Solo alcune persone hanno avuto qualche lieve lesione causata da calcinacci. I vigili del fuoco hanno dovuto liberare alcune persone rimaste intrappolate negli ascensori. Localmente sono stati registrati alcuni blackout elettrici. Il terremoto e’ stato sentito anche alla tv pubblica Ert, che ha mostrato in diretta il tremore nello studio della trasmissione in quel momento in onda. La Grecia e’ un paese ad alto rischio sismico. Nel 1999, un terremoto di intensita’ 6 sulla scala Richter causo’ 143 vittime, circa 1.600 persone restarono ferite ed oltre 50.000 si trovarono senza casa. Crollarono oltre 100 edifici, tra cui tre fabbriche, con oltre 4 miliardi di dollari di danni stimati.

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Cronache

Ucraina: Polonia, favoriremo rimpatrio uomini in età militare

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Varsavia aiuterà Kiev a riportare in Ucraina i suoi uomini in età militare, in seguito alle nuove modifiche alle leggi sui passaporti e sul servizio consolare per gli uomini ucraini che vivono all’estero: lo ha detto il ministro della Difesa polacco Wladyslaw Kosiniak-Kamysz. “Penso che molti polacchi siano indignati vedendo giovani ucraini negli alberghi e nei caffè, sentendo quanti sforzi dobbiamo fare per aiutare” Kiev, ha detto ieri Kosiniak-Kamysz ai media di polacchi. Il ministro ha sottolineato anche che Varsavia si era già offerta di aiutare l’Ucraina a identificare i rifugiati che vivono in Polonia e che sono sotto obbligo militare. La Polonia ospita circa un milione di ucraini fuggiti dalla guerra totale della Russia. Il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba ha dichiarato che le nuove misure di Kiev intendono “ripristinare atteggiamenti equi nei confronti degli uomini in età di leva in Ucraina e all’estero”.

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Cronache

Ticket Venezia: 80mila prenotati oggi, uno su 10 non paga

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Nel primo giorno di sperimentazione del ticket d’ingresso a Venezia sono oltre 80mila le persone che hanno registrato la loro presenza in città oggi, 25 aprile. Solo 7mila però, uno su dieci, secondo i dati aggiornati a ieri pomeriggio’, hanno pagato il voucher di 5 euro per accedere al centro storico. Tutti gli altri accessi sono di persone esenti alla tassa (cittadini veneti, i lavoratori, gli studenti e altre categorie), tenuti a registrarsi sulla piattaforma on line ma non a pagare. Tra questi, 30.300 sono gli ospiti delle strutture ricettive, 9.450 sono i veneti, potenziali vacanzieri ‘di giornata’.

 

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Cronache

Choc a Nola: marito violento, giovane ‘liberata’ dai carabinieri grazie all’intervento della suocera

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Dopo anni di soprusi e maltrattamenti, la storia di terrore vissuta da una giovane donna di Nola ha finalmente trovato un epilogo in tribunale. Un giovane di 21 anni, con un passato turbolento segnato da dipendenza da droga e violenze, è stato arrestato e accusato di sequestro di persona, maltrattamenti e lesioni personali aggravate. Le aggressioni brutali, compresa una tentata strangolazione e attacchi pericolosi anche ai passanti nel centro antico di Nola, finiranno con il suo arresto.

La Procura di Nola, con l’ausilio dei carabinieri, ha condotto un’indagine lampo che ha portato alla luce gli abusi subiti dalla donna per anni. La vittima, che aveva sopportato in silenzio gli attacchi del compagno, ha trovato la forza di parlare solo dopo l’intervento della madre dell’aggressore, che l’ha convinta a cercare aiuto e cure mediche.

Durante l’ultima aggressione, la donna ha subito gravi danni all’orecchio e all’occhio, oltre a numerose altre ferite. In ospedale, il personale ha allertato le autorità, innescando una serie di eventi che hanno portato all’arresto del giovane. Nonostante il profondo legame affettivo che la legava al suo aguzzino, il quale chiudeva la porta di casa a chiave per impedirle di scappare, la donna ha finalmente deciso di rompere il silenzio.

Il Gip del Tribunale di Nola, Teresa Valentino, ha accolto la richiesta di custodia cautelare in carcere presentata dalla Procura, segnando un decisivo punto di svolta nel caso. La giovane donna ha espresso il desiderio di vedere giustizia fatta: «Chiedo che venga punito per quello che mi ha fatto», ha dichiarato, evidenziando il lungo calvario e la paura che ha vissuto, temendo anche per la sicurezza della sua famiglia.

Questa vicenda sottolinea la tragica realtà della violenza domestica e l’importanza di supportare le vittime nel trovare la forza di parlare e denunciare i loro aggressori. L’arresto del giovane non solo mette fine a un ciclo di violenza, ma serve anche come monito sulle conseguenze legali che attendono coloro che sceglieranno di perpetrare tali crimini.

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