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“Qui c’è un ebreo”, la scritta antisemita su un porta di una deportata

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“Juden Hier”, “Ebrei qui”: e’ la scritta choc, accompagnata dalla stella di Davide, comparsa a Mondovi’, citta’ Medaglia di Bronzo al Valor Militare nella Guerra di Liberazione della provincia di Cuneo. Dalla scorsa notte la scritta marchia la porta della casa in cui ha vissuto Lidia Beccaria Rolfi, nella via che prende il nome della staffetta partigiana morta nel 1996, amica di Primo Levi, grande voce dell’orrore dei lager. A scoprirla il figlio Aldo, che dalla madre ha raccolto il testimone, e che nei giorni scorsi aveva firmato un articolo sul settimanale locale Provincia Granda contro “l’emergenza odio”. Alla vigilia del Giorno della Memoria, 75esimo anniversario della liberazione di Auschwitz, la mente torna alle notti buie e vergognose della nostra Storia recente. Quelle che Lidia Rolfi, deportata a Ravensbruck nel 1944, racconta in ‘Le donne di Ravensbruck’, prima opera in italiano sulla deportazione femminile nei campi di concentramento della Germania nazista. E in ‘Il futuro spezzato’, saggio sull’infanzia durante la dittatura. “Non ho idee particolari su chi possa aver compiuto questo gesto – dice il figlio Aldo – ma e’ qualcuno che conosce la storia solo marginalmente”. Parla di “ignoranza dell’ignoranza” Aldo Rolfi, ricordando che la madre “non era ebrea”. “Il grande problema di tante persone – sottolinea – e’ anche la non conoscenza dei fatti”. Le forze dell’ordine hanno prelevato un campione della vernice nera con cui e’ stata realizzata la scritta, poi coperta, e stanno esaminando le immagini delle telecamere di sorveglianza della zona per individuare i responsabili di quello che il sindaco Paolo Adriano definisce “un atto gravissimo, un fatto vergognoso che offende e indigna la citta’”. Un “segnale gravissimo di intolleranza e provocazione proprio nei giorni in cui ricordiamo la Shoah”, afferma Milena Santerini, coordinatrice nazionale per la lotta contro l’antisemitismo. La condanna del mondo della politica e’ unanime. “Indignato” il governatore Alberto Cirio, per il quale si tratta di un gesto “ignobile, che il Piemonte condanna con la sua storia e i suoi sacrifici”. “Quelle scritte antisemite sono una vergogna e un’offesa a tutti piemontesi”, rincara la dose il presidente del Consiglio regionale Stefano Allasia, leghista. “Oggi piu’ che mai bisogna non dimenticare cosa accadde e non stancarsi di spiegare”, osserva la vicepresidente del Senato Anna Rossomando. “Ecco dove porta la cultura dell’odio”, riflette il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, ricordando che la scritta e’ la stessa che i nazisti utilizzavano durante i rastrellamenti per deportare gli ebrei. “Sostituiamo l’intolleranza, l’odio,la violenza, l’arroganza con la fiducia, il rispetto, la speranza, la passione. Cosi si costruisce il futuro migliore per tutte e tutti”, e’ il suo appello. “Sono ebrea anch’io”, si legge sull’adesivo incollato nel pomeriggio sulla buca delle lettere di casa Rolfi, un fiore sulla scalinata d’ingresso lasciato da qualche monregalese. Lunedi’ sera Mondovi’ sfilera’ in corteo contro l’antisemitismo e il razzismo. Una fiaccolata dal Municipio fino a casa Rolfi. “La comunita’ tutta si metta in cammino e, unita, testimoni la ferma condanna del gesto ed esprima solidarieta’ alla Comunita’ Ebraica, al nostro concittadino Aldo e a alla sua famiglia”, e’ l’invito dell’amministrazione comunale, che vuole cosi’ “affermare con forza la nostra appartenenza ad una societa’ civile e democratica e condannare pericolosi rigurgiti di antisemitismo”.

 

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Per i Ponti 16 milioni di partenze e 5,5 miliardi di spesa

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Quasi 16 milioni di partenze e una complessivamente circa 5,5 miliardi di euro: è il bilancio sui ponti di primavera fatto dall’Osservatorio Turismo Confcommercio in collaborazione con Swg. Un 1 milione di turisti faranno un viaggio di 6 pernottamenti o più a destinazione, unendo quindi le due festività. Se poi il meteo si stabilizzasse, in particolare per quel 30% circa che punta alle località balneari, questi valori potrebbero crescere ulteriormente, sfiorando i 20 milioni di partenze per circa 6 miliardi in termini di spesa.

Resta assolutamente maggioritaria, nel panorama complessivo dei due ponti, la scelta di strutture turistico ricettive per i pernottamenti a destinazione: tra il 55% e il 60% a seconda del periodo preso in considerazione, anche se, per quello del 1 maggio, raddoppia la percentuale di coloro che optano per affitti brevi (dal 6% al 12%).

La Festa della liberazione – che cade di giovedì e quindi configura un ponte particolarmente allettante – vedrà oltre 9 milioni di italiani in viaggio, circa un milione in più dello scorso anno, confermando quindi la buona performance della domanda interna di turismo che, da febbraio, sembra avere superato la fase di “stanca” che l’aveva contraddistinta per buona parte del secondo semestre dello scorso anno. Abbastanza concentrata la scelta delle destinazioni, con il 31% che opta per località della costa e un ulteriore 31% che punta invece a borghi, città e città d’arte, mentre 1 italiano su 10 preferisce la montagna.

Ma soprattutto, nel confronto con lo stesso periodo del 2023, aumenta di ben 6 punti percentuali la schiera di coloro che si spingono al di fuori della propria regione, restando comunque in Italia (il 47%) o andando all’estero (17%). Positive anche le previsioni per il ponte del primo maggio con quasi 7,5 milioni di italiani in viaggio, un milione dei quali però, come detto, in vacanza già dal 25 aprile.

Qui pesa di più, almeno per il momento, la variabile delle condizioni metereologiche: un’incertezza che si riversa sulla scelta delle destinazioni, con quelle balneari che scendono lievemente, passando al 26%, mentre borghi, città e città d’arte totalizzano complessivamente un 22%, 9 punti in meno del ponte della liberazione; terza tipologia di destinazione, le località di campagna, con una componente rilevante di seconde case, che realizza il 14% delle preferenze.

Stabile la montagna. Anche in questo caso aumenta, rispetto all’anno scorso, il raggio di spostamento degli italiani in viaggio: si riduce infatti di 12 punti percentuali (dal 51% al 39%) la quota di chi resterà vicino a casa o, comunque, nella propria regione, e aumenta di 14% quella di chi si recherà all’estero.

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Campi Flegrei, la terra trema ancora, epicentro a Bacoli

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Continuo a tremare la terra nei campi Flegrei: magnitudo 2.1, epicentro a Bacoli alla profondità di poco più di 2 km. Anche ieri erano state registrate delle scosse a Pozzuoli, poco più che strumentali ma pure avvertite dalla popolazione. Paura ma nessun danno. Pochi hanno deciso di scendere in strada anche a causa del maltempo che ha imperversato per tutta la notte con piogge forti e temporali.

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L’eredità di Totò diventa un brand: gli eredi regolamentano l’uso dell’immagine dell’artista

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Il celebre attore e poeta napoletano Totò, noto per la sua poesia “A Livella”, è diventato un’icona talmente amata da essere frequentemente rappresentata in ristoranti, pizzerie e su prodotti come le etichette di vino. Questo uso diffuso ha portato gli eredi dell’artista a decidere di intervenire per regolamentare e proteggere l’immagine del “principe della risata”.

Elena De Curtis, nipote di Totò, ha espresso preoccupazione per il modo in cui il nome e l’immagine del nonno vengono utilizzati: «Ci imbattiamo ovunque, nei posti più impensati, nel suo nome e nelle sue foto utilizzati senza il minimo rispetto del diritto all’immagine». Di fronte a questa situazione, gli avvocati degli eredi hanno iniziato a inviare comunicazioni legali a numerose attività commerciali in Italia, specialmente pizzerie che utilizzano il nome o l’immagine dell’artista.

Questo fenomeno non è limitato a un’area specifica ma si estende in varie città italiane, da Torino a Latina a Porto Ascoli. Tra i nomi di locali coinvolti figurano “Casa Totò”, “Totò e Peppino” e “A Livella”. Anche decorazioni come quadri e poesie che adornano le pareti di questi locali sono diventati oggetto di contenzioso.

L’intervento legale non si ferma solo a una questione di immagine, ma coinvolge anche il rispetto delle nuove normative. A seguito di un’ordinanza cautelare emessa a giugno 2023 dal Tribunale di Torino, è stato chiarito che l’utilizzo del nome e dell’immagine di Totò senza consenso costituisce un sfruttamento illegittimo. Gli eredi ora richiedono che non si usino più il nome e l’immagine dell’artista per fini commerciali e pubblicitari, eliminando ogni riferimento nei segni distintivi dei locali, dai siti web ai materiali di marketing.

In caso di inosservanza, il Tribunale di Torino ha stabilito il pagamento di una penale di 200 euro per ogni violazione constatata. Alcuni locali hanno già iniziato a cambiare insegna e nome per conformarsi a queste richieste, spesso sotto la guida di processi di mediazione legale.

La famiglia De Curtis, venuta a conoscenza dell’utilizzo non autorizzato del nome da parte della pizzeria “Alla casa di Totò” a Torino, ha sospeso tutte le attività che miravano alla creazione di un brand e di un format di ristoranti e pizzerie ispirati a Totò. Questo ha portato a una ricerca su scala nazionale per prevenire ulteriori usi non autorizzati del nome d’arte.

Il processo di regolamentazione, secondo gli eredi, è diventato essenziale. “Una regolamentazione a questo punto è assolutamente necessaria”, sottolinea la famiglia, non solo per proteggere l’eredità di Totò, ma anche per garantire che il suo nome e la sua immagine siano usati in modo rispettoso e appropriato.

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