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Quando Ischia voleva chiudere tutto tutti a ragliare col razzismo, ora ci sono i sindaci a caccia dei ‘falsi’ turisti e nessuno parla

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Quando i sindaci dell’isola d’Ischia indicarono una strada: chiudere tutto per impedire il diffondersi del contagio, in tanti ragliarono e li accusarono di razzismo. Star, starlette, politici e giornalisti più o meno di grido si abbandonarono a commenti senza manco capire che cosa avessero fatto i sindaci isolani. Nessuno aveva letto l’ordinanza. Tutti però a concedere gratis le poche idee confuse che aleggiavano nelle loro teste. La signora Dalla Chiesa che invitava a non  andare mai più a Ischia, il buon mitraglietta Mentana che soloneggiava su discriminazioni contro i lombardi e parlava di “vergogna”. Poi arrivò il prefetto burocrate di Napoli che annullò la prima ordinanza di buonsenso che chiudeva l’isola per impedire il propagarsi del contagio nei giorni in cui altri si trastullavano in discorsi inutili. Una ordinanza che era tutto eccetto che razzista. Una ordinanza che voleva preservare una isola dove i servizi sanitari sono pochi, scarsi e malfunzionanti. Ora ci sono  una marea di sindaci di tutta Italia che si sono messi a caccia dei ‘falsi’ turisti, ovvero di coloro che non hanno ben compreso il concetto ‘#iostoacasa’ e cercano in massa di raggiungere le seconde case con il rischio di esportare il contagio e/o di contagiarsi. Molti di questi turisti delle seconde case sono anche arrivati a Ischia. Il fenomeno dei trasferimenti si sta giorno dopo giorno espandendo: come il Liguria, dove di notte sono scesi dai treni alcuni residenti lombardi per riaprire le seconde case. Ma hanno acceso le luci e cosi’ sono stati denunciati dai cittadini che hanno chiamato la Municipale. C’e’ anche chi, arrivato nel Tigullio con tosse e raffreddore, ha chiamato il 112 pretendendo pure il tampone a domicilio e si e’ ritrovato i vigili urbani in casa per l’accertamento. Oppure c’e’ chi sbarca direttamente in Sardegna per andarsene al mare nella purtroppo affollatissima spiaggia di Palau. Il presidente sardo Christian Solinas ha dovuto mettere sul campo i suoi 1300 agenti forestali regionali per vigilare sul rispetto della quarantena. Poi ha chiesto e ottenuto dal Mit che si blocchino i collegamenti e i trasporti ordinari delle persone da e per la Sardegna. Ma non a tutti piace il mare d’inverno, c’e’ anche chi sceglie di andarsene in montagna: a Limone Piemonte i turisti si sono messi in coda per ‘denunciare’ la loro presenza nel paese.

Una ordinanza del sindaco Massimo Riberi ha disposto quindici giorni di autoisolamento. Se non lo faranno dovranno andarsene. Bolzano ha lo stesso problema, idem la Toscana. Oltre ai fuggitivi, ci sono anche quelli che sperano di farla franca, braccati da pattuglie di vigili urbani destinati dai sindaci a cercare chi trasgredisce. Sono oltre settemila persone denunciate in un giorno per aver violato le misure restrittive introdotte con i provvedimenti governativi. Secondo gli ultimi dati del Viminale sono state controllate 157.271 persone, 6.942 delle quali denunciate per violazione delle misure e 276 per false dichiarazioni: c’e’ chi gioca a pallone di notte (Genova) o a calcetto (Anacapri), chi si fa una passeggiata sul lungomare (a Bordighera il sindaco valuta di chiudere la passeggiata a mare), chi fa jogging (a Sassari il primo cittadino l’ha espressamente vietato). Ma i piu’ vorrebbero andare al mare, tanto che per esempio il sindaco di Monte Procida Giuseppe Pugliese ha deciso per il blocco totale di arenili e spiagge. Anche il sindaco di Viareggio (Lucca), Giorgio Del Ghingaro, ha firmato stamani una ordinanza per la chiusura della passeggiata sul mare e delle marine in Darsena e di Torre del Lago per evitare, spiega Del Ghingaro un videomessaggio pubblicato sulla pagina social del municipio, “che coloro che vengono da fuori possano frequentare questi luoghi”. E se le Cinque Terre sono inaspettatamente e doverosamente deserte, a Lerici i controlli della polizia municipale vengono fatti a tappeto. La Municipale ha avuto mandato dal sindaco Leonardo Paoletti di trasmettere immediatamente alla Procura notizie di reato riferite ad eventuali autodichiarazioni mendaci o di persone a passeggio. Quanto vorremmo sapere che idee s’è fatto di questi sindaci sceriffi Mentana. Quanto ci piacerebbe capire che cosa ne pensa la signora Rita Dalla Chiesa del sindaco Massimo Riberi. Nulla, non hanno più voce. Magari appena usciamo da questo incubo chiederanno scusa per scemenze dette troppo i fretta. Davanti a tutto questo nessuno abbaia più o parla di razzismo.

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Influenza e Covid, attesa crescita con ritorno a scuola

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La riapertura delle scuole dopo le festività natalizie potrebbe dare un’ulteriore spinta alle infezioni respiratorie: influenza, soprattutto, ma anche Covid-19 e virus respiratorio sinciziale. È il timore espresso da più parti e confermato anche dalla Società Italiana di Pediatria. “Con il rientro dei bambini a scuola ci aspettiamo un aumento dei casi di influenza anche se – c’è da dire – durante il periodo delle vacanze non si è osservato un calo dei contagi, probabilmente per le occasioni di vita sociale durante le festività.

Inoltre, siamo nel momento del clou del virus respiratorio sinciziale”, dice Rino Agostiniani, consigliere nazionale della Società Italiana di Pediatria, che sottolinea che “è importante che i bambini che hanno sintomi influenzali rimangano a casa”. “Ho scritto al ministro della Salute con l’obiettivo di accedere un faro su una malattia che provoca, soprattutto tra i neonati, gravi patologie, anche mortali: la bronchiolite.

La Commissione europea ha autorizzato il vaccino Nirsevimab che ha già passato severissime e rigidissime misure di controllo da parte di Ema. Questo farmaco potrebbe essere uno strumento fondamentale per la lotta alla bronchiolite ed è arrivato il momento che venga adottato anche nel nostro Paese, quanto prima”, ha intanto fatto sapere Orfeo Mazzella, capogruppo del Movimento 5 Stelle in Commissione Affari Sociali al Senato, citando il caso di una neonata di tre mese morta a fine anno probabilmente proprio a causa di questo virus.

Intanto nelle ultime due settimane, in Italia, l’influenza e le sindromi simil-influenzali hanno fatto registrare numeri da record: due milioni di persone messe a letto solo nelle ultime due settimane dell’anno, con tassi elevati soprattutto nei bambini più piccoli “che sono quelli nel corso degli ultimi anni non hanno sviluppato un patrimonio immunitario per difendersi dall’infezione”, spiega Agostiniani. Covid-19, al contrario, nell’ultima rilevazione del ministero della Salute e dell’Istituto Superiore di Sanità ha mostrato un lieve rallentamento.

Tuttavia, nel mondo sembra che i contagi abbiano ripreso a salire: secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, nelle ultime 4 settimane ci sono stati 850mila casi di Covid nel mondo, con un aumento del 52% rispetto al mese precedente. I numeri reali, tuttavia, potrebbero essere molto più alti.

“Sappiamo che in tutto il mondo le segnalazioni sono diminuite, i centri di sorveglianza sono diminuiti, i centri di vaccinazione sono stati smantellati o chiusi. Questo fornisce un quadro incompleto della situazione e purtroppo dobbiamo aspettarci più casi di quelli che abbiamo dichiarato ufficialmente”, ha detto Christian Lindmeier dell’Oms.

Che la situazione stia peggiorando si intuisce anche dai ricoveri: tra il 13 novembre e il 10 dicembre, nei Paesi che segnalano sistematicamente i dati all’Oms e che sono ormai meno di 60, sono stati registrati più di 118 mila nuovi ricoveri per Covid e più di 1.600 nuovi ricoveri in terapia intensiva, con un aumento rispettivamente del 23% e del 51%.

La ripresa dei contagi potrebbe essere legata alla nuova JN.1 del virus Sars-CoV-2. I dati che arrivano dagli Stati Uniti sembrano confermarlo. Secondo le ultime stime dei Centers for Disease Control and Prevention (Cdc) nell’ultima settimana JN.1 è arrivata al 61,6% di prevalenza. JN.1, che ormai è dominante anche in Italia, discende dalla variante BA.2.86 (Pirola) ed è stata isolata proprio negli Stati Uniti lo scorso settembre. Per i Cdc “al momento non vi è alcuna indicazione di un aumento della gravità da JN.1”. Tuttavia, è possibile che “questa variante possa determinare un aumento delle infezioni”.

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Covid, meno ricoveri in ospedale e meno contagi

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L’indice di trasmissibilità per il Covid-19 basato sui casi con ricovero ospedaliero al 26 dicembre si conferma sotto soglia epidemica e sostanzialmente stabile con 0,75; in leggera diminuzione anche i ricoveri sia nei reparti che i terapia intensiva. Anche l’incidenza di casi Covid-19 diagnosticati e segnalati nel periodo 28 dicembre 2023-3 gennaio 2024 è in lieve diminuzione pari a 66 casi per 100.000 abitanti rispetto ai 70 della settimana precedente. Il numero di nuovi contagi segnalati è 38.736 contro i 40.988 della settimana precedente e i 60.556 della settimana ancora prima. Questo quanto emerge dall’ultimo monitoraggio del ministero della Salute-Istituto Superiore di Sanità, in cui viene spiegato che, per l’Rt, i valori potrebbero essere sottostimati “a causa di un ritardo di notifica dei ricoveri durante i giorni festivi” e per l’incidenza “in parte per una ridotta frequenza di diagnosi effettuate durante i giorni festivi”.

Per le ospedalizzazioni, al 3 gennaio l’occupazione dei posti letto in area medica risulta pari al 10,1% (6.320 ricoverati) rispetto all’11,0% rilevato al 27 dicembre 2023. In riduzione anche l’occupazione dei posti letto in terapia intensiva, pari a 2,8% (246 ricoverati), rispetto alla settimana precedente (3,2% al 27 dicembre 2023). I tassi di ospedalizzazione e mortalità, viene rilevato nel monitoraggio, aumentano con l’età, presentando i valori più elevati nella fascia d’età 90+ anni; anche il tasso di ricovero in terapia intensiva aumenta con l’età. L’incidenza settimanale dei casi diagnosticati e segnalati risulta in diminuzione nella maggior parte delle Regioni e Province.

L’incidenza più elevata è stata riportata nella Regione Lazio (128 casi per 100.000 abitanti) e la più bassa in Sicilia (6 casi per 100.000 abitanti). Le reinfezioni sono al 43% circa, in lieve diminuzione rispetto alla settimana precedente. Per quanto riguarda le varianti, alla data della più recente indagine rapida condotta dall’11 al 17 dicembre 2023, JN.1 (discendente di BA.2.86) è predominante, con una prevalenza nazionale stimata pari a 38,1%. Si conferma, inoltre, se pur con valori di prevalenza in diminuzione, la co-circolazione di ceppi virali ricombinanti riconducibili a XBB, ed in particolare alla variante d’interesse EG.5 (prevalenza nazionale stimata pari a 30,6%).

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In Spagna torna mascherina contro boom virus respiratori e Covid

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Un appello al “buon senso” e la raccomandazione “ad avere sempre a portata di mano la mascherina” da indossare negli ambienti affollati o sui trasporti pubblici è stato lanciato oggi dalla ministra spagnola di Sanità, Monica Garcia, a causa del “notevole aumento” di virus respiratori registrati negli ultimi giorni, che hanno già portato in emergenza numerosi centri di salute e servizi di pronto soccorso ospedalieri. In una dichiarazione alla tv nazionale Rtve, Garcia ha fatto riferimento all’incidenza attuale di virus respiratori “di 1.000 casi per 100.000 abitanti”, secondo il rapporto settimanale dell’Istituto Carlos III di riferimento.

“Il tasso di ricoveri, nonostante il lieve aumento, si mantiene basso, sotto i 30 casi per 100.000 abitanti”, ha aggiunto, ma “è prevedibile che continuerà a intensificarsi nei prossimi giorni”. La ministra ha convocato per lunedì il Consiglio interterritoriale del Sistema sanitario nazionale di salute, per “unificare i criteri per “affrontare i picchi di virus respiratori”, dopo che regioni come la Catalogna e la Comunità Valenziana hanno ripristinato da oggi l’obbligo di mascherina in ospedali, centri sanitari e residenze di anziani.

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