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Cronache

Pisani, Noi Consumatori: in campo per difendere i diritti dei riders, nuovi schiavi di un sistema economico ingiusto

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È giunto il momento di pretendere trasparenza e rispetto dei diritti di una nuova categoria di lavoratori sempre più in crescita, migliaia di ragazzi ed adulti impegnati nell’attività di consegna di plichi o prodotti alimentari prima detti poni express oggi noti come riders e organizzati su piattaforme telematiche e software con aspetti positivi che aiutano lo sviluppo socio / economico e purtroppo anche negativi che vanno subito eliminati, per un giusto equilibrio e regolare sistema lavoro/economia / consumatori . Alle luce di quanto abbiamo visto negli ultimi anni e per l’assenza di regole e leggi efficaci e realmente applicate è necessario dire basta a condizioni di lavoro degradanti e pericolose per i riders , specie nei mesi passati con un regime di sopraffazione retributivo e trattamentale in danno di tanti lavoratori. Io li definisco nuovi schiavi dei nuovi schiavisti che siedono e contano soldi dietro ai computer!

Non solo a Milano ma anche a Napoli, Roma e ovunque. Dobbiamo fermare lo sfruttamento e la speculazione in danno di tanti poveri ragazzi e padri di famiglia che si sono creati un lavoro ma spesso sono stati costretti a lavorare in barba ad ogni norma di legge. Presto anche da Napoli il comitato “riders tutelati” (con potete anche comprendere dal video) farà rispettare le regole per dire stop a condizioni di lavoro disumane ed intollerabili. Si dovranno rispettare diritti e doveri e ci sarà una piattaforma legale e fiscale per chiedere subito giustizia e denunciare anche al giudice del lavoro ogni singola sofferenza e violazione in danno dei riders ma anche per controllare che gli stessi lavoratori siano sempre puntuali e corretti perché anche in questa attività occorre buon senso e preparazione. I ridere sono dei professionisti che tengono in piedi settori economici importanti grazie alla loro attività di consegna. Per ogni problematica ci sarà uno sportello legale pronto ad evitare che un problema diventi una cattiva abitudine o un sopruso. Noi Consumatori è a disposizione dei ridere che vogliono far valere i loro diritti oltre che stabilire con serietà quali sono i loro doveri in un mondo del lavoro libero, senza prevaricazioni e schiavizzazioni.

*L’avvocato Angelo Pisani è presidente dell’associazione Noi Consumatori e come tale sta tutelando gli interessi di una moltitudine di giovani e meno giovani che esercitano la professione di ridere.

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Ucraina: Polonia, favoriremo rimpatrio uomini in età militare

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Varsavia aiuterà Kiev a riportare in Ucraina i suoi uomini in età militare, in seguito alle nuove modifiche alle leggi sui passaporti e sul servizio consolare per gli uomini ucraini che vivono all’estero: lo ha detto il ministro della Difesa polacco Wladyslaw Kosiniak-Kamysz. “Penso che molti polacchi siano indignati vedendo giovani ucraini negli alberghi e nei caffè, sentendo quanti sforzi dobbiamo fare per aiutare” Kiev, ha detto ieri Kosiniak-Kamysz ai media di polacchi. Il ministro ha sottolineato anche che Varsavia si era già offerta di aiutare l’Ucraina a identificare i rifugiati che vivono in Polonia e che sono sotto obbligo militare. La Polonia ospita circa un milione di ucraini fuggiti dalla guerra totale della Russia. Il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba ha dichiarato che le nuove misure di Kiev intendono “ripristinare atteggiamenti equi nei confronti degli uomini in età di leva in Ucraina e all’estero”.

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Ticket Venezia: 80mila prenotati oggi, uno su 10 non paga

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Nel primo giorno di sperimentazione del ticket d’ingresso a Venezia sono oltre 80mila le persone che hanno registrato la loro presenza in città oggi, 25 aprile. Solo 7mila però, uno su dieci, secondo i dati aggiornati a ieri pomeriggio’, hanno pagato il voucher di 5 euro per accedere al centro storico. Tutti gli altri accessi sono di persone esenti alla tassa (cittadini veneti, i lavoratori, gli studenti e altre categorie), tenuti a registrarsi sulla piattaforma on line ma non a pagare. Tra questi, 30.300 sono gli ospiti delle strutture ricettive, 9.450 sono i veneti, potenziali vacanzieri ‘di giornata’.

 

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Choc a Nola: marito violento, giovane ‘liberata’ dai carabinieri grazie all’intervento della suocera

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Dopo anni di soprusi e maltrattamenti, la storia di terrore vissuta da una giovane donna di Nola ha finalmente trovato un epilogo in tribunale. Un giovane di 21 anni, con un passato turbolento segnato da dipendenza da droga e violenze, è stato arrestato e accusato di sequestro di persona, maltrattamenti e lesioni personali aggravate. Le aggressioni brutali, compresa una tentata strangolazione e attacchi pericolosi anche ai passanti nel centro antico di Nola, finiranno con il suo arresto.

La Procura di Nola, con l’ausilio dei carabinieri, ha condotto un’indagine lampo che ha portato alla luce gli abusi subiti dalla donna per anni. La vittima, che aveva sopportato in silenzio gli attacchi del compagno, ha trovato la forza di parlare solo dopo l’intervento della madre dell’aggressore, che l’ha convinta a cercare aiuto e cure mediche.

Durante l’ultima aggressione, la donna ha subito gravi danni all’orecchio e all’occhio, oltre a numerose altre ferite. In ospedale, il personale ha allertato le autorità, innescando una serie di eventi che hanno portato all’arresto del giovane. Nonostante il profondo legame affettivo che la legava al suo aguzzino, il quale chiudeva la porta di casa a chiave per impedirle di scappare, la donna ha finalmente deciso di rompere il silenzio.

Il Gip del Tribunale di Nola, Teresa Valentino, ha accolto la richiesta di custodia cautelare in carcere presentata dalla Procura, segnando un decisivo punto di svolta nel caso. La giovane donna ha espresso il desiderio di vedere giustizia fatta: «Chiedo che venga punito per quello che mi ha fatto», ha dichiarato, evidenziando il lungo calvario e la paura che ha vissuto, temendo anche per la sicurezza della sua famiglia.

Questa vicenda sottolinea la tragica realtà della violenza domestica e l’importanza di supportare le vittime nel trovare la forza di parlare e denunciare i loro aggressori. L’arresto del giovane non solo mette fine a un ciclo di violenza, ma serve anche come monito sulle conseguenze legali che attendono coloro che sceglieranno di perpetrare tali crimini.

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