Collegati con noi

Cronache

Ostia, maxiprocesso a clan mafioso degli Spada: chieste 24 condanne

Pubblicato

del

 Ventiquattro richieste di condanne tra cui tre ergastoli. E’ quanto sollecitato dalla Procura di Roma nel maxiprocesso a carico di capi e affiliati del clan Spada, gruppo criminale divenuto egemone nell’area del litorale romano e in particolare a Ostia. Nell’aula bunker di Rebibbia i pm della Dda, Mario Palazzi e Ilaria Calo’, al termine di una requisitoria durata oltre tre ore, hanno chiesto l’ergastolo per Carmine Spada, detto Romoletto ritenuto uno dei capi del clan, per Roberto Spada, gia’ condannato per la vicenda della testata ad un giornalista della Rai Daniele Pier Vincenzi, e per Ottavio Spada, detto Marco. L’accusa ha sollecitato, inoltre, una condanna a 16 anni di carcere per Ottavio Spada, detto Maciste, a 11 per Nando De Silvio, detto Focanera e a 8 anni per Roberto Spada, detto Zibba (omonimo dell’altro per cui e’ stato invece chiesto l’ergastolo) mentre per Rubern Alvez del Puerto, coinvolto nella vicenda dell’aggressione al giornalista, e’ stata chiesta una condanna a 10 anni. Il procedimento e’ legato agli arresti avvenuti il 25 gennaio del 2018 in cui la Procura contesta il reato di associazione a delinquere di stampo mafioso. Tra i reati contestati, a seconda delle posizione, anche l’omicidio, estorsione e usura. Per gli inquirenti il gruppo criminale si era, di fatto, “impossessato” di un pezzo di citta’. Un clan che, secondo l’accusa, ha messo in atto una vera e propria aggressione al territorio: “una associazione a delinquere – scriveva il gip nell’ordinanza di custodia cautelare – che ha provocato un profondo degrado” nella zona di Ostia “consentendo il dilagare di reati gravissimi e lesivi dei beni primari”. Una mafiosita’ che poggia la “sua potenza sull’organizzazione a base familistica e sulla ripartizione delle competenze”. Agli arresti del gennaio dell’anno scorso si e’ arrivati anche grazie al contributo di quattro collaboratori di giustizia. Per chi indaga “Romoletto”, 52 anni, puo’ contare su un curriculum criminale di primo livello con lontani contatti con componenti della Banda della Magliana. Il carcere a vita e’ stato chiesto anche per il numero due del clan, Roberto Spada, condannato a 6 anni in secondo grado per la testata inferta a favore di telecamera il 7 novembre del 2017. I due “capi” sono accusati, tra l’altro, di essere i mandanti del duplice omicidio Galleoni-Antonini avvenuto nel 2011. Un evento che per gli inquirenti rappresenta la svolta negli assetti criminali di Ostia con la “progressiva erosione del potere criminale dei Baficchio” e la “definitiva ascesa del clan Spada”.

Advertisement

Cronache

Camorra: clan minorenni in Quartieri Spagnoli Napoli, 3 arresti

Pubblicato

del

Un vero mini-clan, con tanto di summit e azioni intimidatorie. Tutto formato da minorenni dei Quartieri spagnoli di Napoli. E’ la scoperta di una indagine dela polizia che ha portato a una misura di custodia cautelare del gip partenopeo con il carcere nei confronti di tre ragazzi, ritenuti vicini ai Di Biasi, meglio conosciuti come Faiano, e indagati, a vario titolo, di lesioni personali, porto e detenzione di armi da fuoco, violenza privata, rapina, reati tutti aggravati anche dalle modalita’ mafiose. Il provvedimento nasce dalle indagini sul ferimento a colpi d’arma da fuoco di Vincenzo Masiello il 5 novembre 2022.

L’agguato e’ da ricondurre alla mira espansionistica di un gruppo di giovanissimi ambiziosi che volevano ritagliarsi il loro spazio all’interno delle dinamiche criminali dei Quartieri Spagnoli. La vittima, attualmente detenuta, e’ da considerarsi elemento di spicco della camorra del quartiere. Durante le indagini e’ emerso che il nascente gruppo criminale e’ dedito a reati contro il patrimonio, ha un’ampia disponibilita’ di armi, ha stabilito la sua base operativa in vico Lungo San Matteo che e’ controllato militarmente. Gli indagati costantemente armati di pistola, per evitare attacchi da componenti di altri gruppi antagonisti, hanno in piu’ occasioni perquisito le persone che, in particolare nelle ore notturne, transitavano nella loro zona di influenza.

Continua a leggere

Cronache

Pizzaiolo ucciso: risate e gesti a fine udienza tra gli imputati

Pubblicato

del

Risate e gesti anche quello delle manette, a fine udienza, tra gli imputati al processo in corso a NAPOLI sull’omicidio di Francesco Pio Maimone, l’aspirante pizzaiolo ucciso nelle prime ore del 20 marzo 2023 sul lungomare di NAPOLI da un proiettile vagante esploso al culmine di una lite scoppiata solo per un pestone su un paio di scarpe griffate a cui la vittima era estranee. Il comportamento di alcuni degli accusati – collegati in video conferenza dalle carceri dove sono detenuti – non è passato inosservato in aula, quando ormai l’udienza, particolarmente importante quella di oggi, si era ormai conclusa. Oggi, infatti, per la prima volta uno dei testimoni, un amico della vittima, che era lì e nelle cui braccia Maimone è spirato, ha indicato colui che ha sparato, puntando il dito verso il riquadro del monitor in cui c’era Francesco Pio Valda.

Continua a leggere

Cronache

Terra dei Fuochi: M5s, fare luce su restituzione beni ai Pellini

Pubblicato

del

“I fratelli Pellini, condannati definitivamente per traffico illecito di rifiuti, sono responsabili di aver avvelenato la Terra dei Fuochi seppellendo e spargendo nelle campagne di Acerra rifiuti speciali e pericolosi. Era stata disposta la confisca del loro patrimonio per ben 222 milioni, quei soldi dovevano essere destinati alle bonifiche.

Invece, la Cassazione glieli ha restituiti perchè la Corte d’Appello di Napoli si sarebbe attivata oltre i termini previsti. Ministro, per rispetto verso tutti i cittadini e per affermare i valori della Giustizia, chiediamo che si accerti, anche tramite ispezioni, cosa è realmente successo negli uffici giudiziari di Napoli e che si faccia tutto il possibile per recuperare quei soldi alla causa collettiva. Questa non può essere solo una battaglia del Movimento 5 Stelle, deve essere un impegno di tutte le forze politiche”.

Lo ha detto il deputato M5S Sergio Costa, vice presidente della Camera, illustrando un’interrogazione al ministro Nordio. Nella replica, la deputata M5S Carmela Auriemma, prima firmataria dell’atto, ha osservato come “non sia sufficiente la risposta del ministro. 222 milioni di euro sono stati restituiti a dei delinquenti per un vizio procedurale, è doveroso che si faccia la massima chiarezza su quello che è accaduto, lo Stato lo deve a tutti i cittadini cresciuti nella Terra dei Fuochi e alle troppe famiglie che piangono le vittime di quell’inquinamento criminale. Lo Stato non può perdere così davanti agli eco-delinquenti, deve essere forte e inflessibile con questa gente. Bisogna tutelare il lavoro svolto per 15 anni dai magistrati di ben tre procure della Repubblica”.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto