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Muore sotto i ferri per un intervento di chirurgia estetica l’influencer Alessia Ferrante, aperta un’inchiesta

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Ha percorso quasi 100 chilometri da Bisceglie a Monopoli per sottoporsi ad un intervento di chirurgia plastica che le e’ costato la vita. Un arresto cardiaco subito dopo la somministrazione dell’anestesia locale, che sara’ l’autopsia disposta dalla Procura di Bari a spiegare, ha ucciso la 37enne Alessia Ferrante, influencer pugliese. Sulla sua morte il pm Gaetano De Bari ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo e delegato i primi accertamenti urgenti ai carabinieri. Il titolare del poliambulatorio privato dove la donna si stava per sottoporre all’intervento, il chirurgo plastico di Monopoli Francesco Reho, e’ stato sentito a sommarie informazioni subito dopo il fatto. E’ stato lui a chiamare i soccorsi e ora e’ indagato. La sede del centro medico e’ stata sottoposta a sequestro e il magistrato conferira’ nei prossimi giorni l’incarico per l’autopsia ad un medico legale e ad uno specialista in chirurgia plastica. “Siamo a disposizione degli inquirenti e collaboreremo, come abbiamo gia’ fatto. Il dottor Reho e’ estremamente dispiaciuto e affranto per l’accaduto” ha dichiarato l’avvocato Gregorio Baldassarre, difensore del chirurgo, precisando che “i carabinieri non hanno dovuto procedere a sequestro con sigilli perche’ e’ stato il dottor Reho a mettere la struttura a disposizione per i necessari accertamenti”. L’inchiesta si sviluppera’ su un doppio binario. Oltre ad accertare le cause del decesso ed eventuali responsabilita’, il pm vuole vederci chiaro sul tipo di intervento al quale la donna si doveva sottoporre, se cioe’ fosse compatibile con le attivita’ sanitarie urgenti non sospese per via dell’emergenza sanitaria coronavirus. La domanda alla quale l’indagine dovra’ rispondere e’ se quel poliambulatorio poteva essere aperto e se poteva effettuare quel particolare intervento di asportazione di tessuto adiposo. Stando a quanto ricostruito fino a questo momento dagli investigatori, la donna, ieri pomeriggio, era arrivata nel poliambulatorio per sottoporsi ad un piccolo intervento di liposuzione in anestesia locale. Non era la prima volta che Alessia si sottoponeva a chirurgia plastica. Negli ultimi anni ne aveva fatti diversi, l’ultimo dei quali ad ottobre 2019 nella struttura del dottor Reho. Da allora aveva anche iniziato a collaborare come promoter dell’attivita’ dell’ambulatorio. Ieri qualcosa e’ andato storto. Alessia Ferrante ha avuto un arresto cardiaco e i tentativi di rianimazione fatti dagli operatori sanitari del 118 chiamati dal medico non sono serviti a salvarla. Da Bisceglie, citta’ di residenza della vittima e della sua famiglia, con il padre, Renzo Ferrante, che e’ un ex calciatore e dirigente sportivo della squadra giovanile del Bisceglie calcio, si sono levate numerose attestazioni di vicinanza per la scomparsa della 37enne. “Il dolore che ha colpito la famiglia Ferrante lascia tutti noi dell’Unione Calcio sgomenti e addolorati” ha scritto sulla pagina Facebook l’Asd Unione Calcio Bisceglie. Le ha fatto eco la As Bisceglie calcio. “A Renzo – hanno dichiarato – , bandiera storica del calcio biscegliese e dirigente responsabile del nostro settore giovanile, va il nostro piu’ grande abbraccio”.

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Processo Cospito, sentenza definitiva: 23 anni di carcere

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La Corte di Cassazione ha emesso una decisione definitiva riguardo ai ricorsi presentati dalle difese di Alfredo Cospito e Anna Beniamino, confermando le pesanti condanne per i loro presunti ruoli nell’attentato alla ex caserma allievi carabinieri di Fossano nel 2006. I due sono stati giudicati colpevoli di “devastazione, saccheggio e strage”, oltre ad altri reati connessi all’attività di un’associazione sovversiva.

Alfredo Cospito dovrà scontare una pena di 23 anni di reclusione, mentre Anna Beniamino è stata condannata a 17 anni e 9 mesi di reclusione. Con questa decisione della Cassazione, le condanne diventano irrevocabili, mettendo definitivamente fine a un lungo processo legale che ha coinvolto i due anarchici.

 

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Per i Ponti 16 milioni di partenze e 5,5 miliardi di spesa

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Quasi 16 milioni di partenze e una complessivamente circa 5,5 miliardi di euro: è il bilancio sui ponti di primavera fatto dall’Osservatorio Turismo Confcommercio in collaborazione con Swg. Un 1 milione di turisti faranno un viaggio di 6 pernottamenti o più a destinazione, unendo quindi le due festività. Se poi il meteo si stabilizzasse, in particolare per quel 30% circa che punta alle località balneari, questi valori potrebbero crescere ulteriormente, sfiorando i 20 milioni di partenze per circa 6 miliardi in termini di spesa.

Resta assolutamente maggioritaria, nel panorama complessivo dei due ponti, la scelta di strutture turistico ricettive per i pernottamenti a destinazione: tra il 55% e il 60% a seconda del periodo preso in considerazione, anche se, per quello del 1 maggio, raddoppia la percentuale di coloro che optano per affitti brevi (dal 6% al 12%).

La Festa della liberazione – che cade di giovedì e quindi configura un ponte particolarmente allettante – vedrà oltre 9 milioni di italiani in viaggio, circa un milione in più dello scorso anno, confermando quindi la buona performance della domanda interna di turismo che, da febbraio, sembra avere superato la fase di “stanca” che l’aveva contraddistinta per buona parte del secondo semestre dello scorso anno. Abbastanza concentrata la scelta delle destinazioni, con il 31% che opta per località della costa e un ulteriore 31% che punta invece a borghi, città e città d’arte, mentre 1 italiano su 10 preferisce la montagna.

Ma soprattutto, nel confronto con lo stesso periodo del 2023, aumenta di ben 6 punti percentuali la schiera di coloro che si spingono al di fuori della propria regione, restando comunque in Italia (il 47%) o andando all’estero (17%). Positive anche le previsioni per il ponte del primo maggio con quasi 7,5 milioni di italiani in viaggio, un milione dei quali però, come detto, in vacanza già dal 25 aprile.

Qui pesa di più, almeno per il momento, la variabile delle condizioni metereologiche: un’incertezza che si riversa sulla scelta delle destinazioni, con quelle balneari che scendono lievemente, passando al 26%, mentre borghi, città e città d’arte totalizzano complessivamente un 22%, 9 punti in meno del ponte della liberazione; terza tipologia di destinazione, le località di campagna, con una componente rilevante di seconde case, che realizza il 14% delle preferenze.

Stabile la montagna. Anche in questo caso aumenta, rispetto all’anno scorso, il raggio di spostamento degli italiani in viaggio: si riduce infatti di 12 punti percentuali (dal 51% al 39%) la quota di chi resterà vicino a casa o, comunque, nella propria regione, e aumenta di 14% quella di chi si recherà all’estero.

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Campi Flegrei, la terra trema ancora, epicentro a Bacoli

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Continuo a tremare la terra nei campi Flegrei: magnitudo 2.1, epicentro a Bacoli alla profondità di poco più di 2 km. Anche ieri erano state registrate delle scosse a Pozzuoli, poco più che strumentali ma pure avvertite dalla popolazione. Paura ma nessun danno. Pochi hanno deciso di scendere in strada anche a causa del maltempo che ha imperversato per tutta la notte con piogge forti e temporali.

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