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Mr. Microsoft Brad Smith in Italia tra tecnologia, etica e il Papa

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Gli hacker che “mettono sotto attacco le democrazie”, un progetto di formazione dedicato ai giovani italiani per sviluppare competenze in linea con i nuovi trend del lavoro. Riflessioni sull’intelligenza artificiale e le sue implicazioni etiche in un incontro privato con il Papa. Ha scelto l’Italia, Brad Smith, presidente di Microsoft per discutere di tecnologia a 360 gradi, prima in un incontro con gli studenti del Politecnico di Milano, poi a Roma in un convegno sulla democrazia digitale. “L’intelligenza artificiale sostituira’ diverse mansioni, ma creera’ anche nuovi lavori. Dobbiamo prepararci al futuro che richiedera’ nuove competenze per tutti e non solo per i giovani”, ha spiegato il numero uno di Redmond agli studenti del Politecnico di Milano. Li ha invitati ad “abbracciare il futuro imparando dal passato” e dall’impatto che “la tecnologia ha avuto sulla societa’ e sull’economia”. “Quando penso ai prossimi 30 anni – ha detto – vedo che saranno caratterizzati da maggiori cambiamenti pieni di opportunita’ soprattutto per voi che guardate al futuro e apprendete le capacita’ necessarie per il cambiamento”. A sostegno dell’aggiornamento professionale e della formazione, Microsoft lancia ‘Ambizione Italia per la Scuola’, un progetto per offrire a 250.000 studenti del nostro Paese di eta’ compresa tra i 12 e i 18 anni, competenze digitali in linea con i nuovi trend tecnologici, dall’Intelligenza Artificiale alla Robotica. E consolida la partnership con il Politecnico di Milano e avvia l’AI Lab per la formazione di ‘data scientist’. L’impatto etico dell’Intelligenza artificiale e il divario digitale sono stati al centro di un colloquio privato tra Brad Smith e il Papa, accompagnato dal presidente della Pontificia Accademia per la Vita, l’arcivescovo Vincenzo Paglia. “Nelle mani sbagliate – ha spiegato Smith – ogni strumento puo’ diventare un’arma se la potenza organizzativa dell’umanita’ non riesce a tenere il passo con la tecnologia stessa. Per garantire che le persone abbiano fiducia nella tecnologia dobbiamo pensare oltre la tecnologia stessa. Abbiamo bisogno di forti principi etici, nuove leggi evolute, persone con nuove competenze e persino riforme del mercato del lavoro. Se vogliamo sfruttare al massimo questa potente e promettente tecnologia tutto cio’ deve venire insieme. Ecco perche’ – ha concluso – il mondo deve riunirsi per affrontare questi problemi con un senso di responsabilita’ condivisa”. Infine e’ stato annunciato al Santo Padre che Microsoft, assieme alla Pontificia Accademia per la Vita, promuovera’ un premio internazionale sull’etica nell’Intelligenza Artificiale. Infine, in un convegno sulla democrazia digitale, Brad Smith ha sottolineato che “attraverso gli hacker, i governi attaccano i civili in tempo di pace. Per questo e’ importante l’appello di Parigi per la pace digitale”. Gli hacker, ha spiegato, mettono “sotto attacco le democrazie”, nel momento in cui paesi esteri possono interferire nelle elezioni politiche di una nazione o manipolare i voti”. Di fronte a questa minaccia serve un’azione collettiva, dalle piccole aziende ai governi. “Occorre – ha concluso Brad Smith – formare esperti di cybersecurity, di cui c’e’ carenza” e trasferire le attivita’ sul cloud che “e’ di gran lunga piu’ sicuro”.

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Nuovo identikit per Giovanni Motisi diffuso dalla Polizia: è caccia al latitante dell’ala stragista di Cosa Nostra

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La Polizia di Stato ha diffuso il nuovo identikit di Giovanni Motisi, latitante dal lontano 1998 e inserito nell’elenco dei fuggitivi di “massima pericolosità” del “programma speciale di ricerca” del Ministero dell’Interno. Motisi è noto come uno degli ultimi grandi latitanti protagonisti della fase stragista di Cosa Nostra, e le indagini per la sua cattura sono in corso senza sosta.

Le autorità di Palermo stanno coordinando le indagini, con l’obiettivo di rintracciare e arrestare Giovanni Motisi. A tal fine, la Polizia di Stato ha adottato anche le più moderne tecnologie investigative, tra cui la tecnica della “Age progression”, che consente di elaborare un’immagine del volto dell’individuo invecchiato nel tempo.

La tecnica dell’Age progression si basa sull’analisi e l’attualizzazione di specifici profili antropometrici che caratterizzano la famiglia di appartenenza del ricercato. Utilizzando le competenze e le avanzate tecnologie del Servizio di Polizia Scientifica della Polizia di Stato, sono state rielaborate e aggiornate alcune immagini del latitante, risalenti agli anni ’80 e ’90.

Questo lavoro tecnico ha consentito di creare un nuovo identikit con alcune possibili variazioni dei tratti attuali del volto di Giovanni Motisi. Si tratta di un ulteriore sforzo per stringere il cerchio delle indagini e arrivare alla cattura del pericoloso latitante.

“Il nuovo identikit faciliterà il lavoro degli investigatori del Servizio Centrale Operativo e della Squadra Mobile di Palermo, ma potrà anche incoraggiare la collaborazione dei cittadini”, sottolineano le autorità della Polizia di Stato.

L’appello alle persone è quindi chiaro: ogni informazione che possa aiutare a individuare Giovanni Motisi e a portarlo di fronte alla giustizia è preziosa e fondamentale per garantire la sicurezza della comunità e per contrastare il fenomeno della criminalità organizzata.

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Napoli, incidente traghetto da Capri, bilancio aggiornato: una trentina le persone medicate

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 La nave veloce trasportava oltre 100 passeggeri tra uomini delle forze dell’ordine impegnati a Capri in questi giorni in turni per i servizi predisposti per la sicurezza del G7 dei ministri degli Esteri, e turisti. Le persone che hanno fatto ricorso alle cure dei medici o sono passate per un pronto soccorso sono una trentina, 21 i feriti in ospedale, una donna è la più grave, gli altri – questo il bollettino della Asl 1 – sono ‘policontusi’.

Lo squarcio nell’ Isola di Procida

il bollettino dell’Asl 1 di Napoli

 

Napoli, nave da Capri contro la banchina: 18 feriti, donna grave

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Napoli, nave da Capri contro la banchina: 18 feriti, donna grave

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Tragico bilancio per l’incidente occorso alla nave in arrivo da Capri al Molo Beverello: sono 18 i feriti, molti contusi ed una donna grave. Nel cuore del Porto di Napoli, un tranquillo mattino si è trasformato in un momento di panico quando la nave veloce Isola di Procida ha urtato la banchina del Molo Beverello  durante le operazioni di ormeggio. L’incidente ha causato il ferimento di diverse persone a bordo, con almeno 18 individui che hanno riportato lesioni.

Secondo le prime informazioni, l’urto improvviso ha gettato a terra passeggeri e membri dell’equipaggio, lasciando dietro di sé un tragico scenario di contusioni e traumi. Le ambulanze sono state rapidamente convogliate sul posto per prestare soccorso agli feriti, con il personale sanitario che ha immediatamente iniziato la valutazione delle loro condizioni.

L’Asl Napoli 1 ha riferito che la maggior parte dei feriti ha riportato traumi maxillo facciali o lesioni, mentre uno di loro ha subito un politrauma più grave. Il trasporto dei feriti è stato organizzato in diversi ospedali della zona, tra cui il Cardarelli, il San Paolo, l’Ospedale del Mare, il Cto, il Fatebenefratelli e l’Ospedale Pellegrini.

L’incidente è stato prontamente segnalato alla centrale operativa 118 dell’ASL Napoli 1 Centro, che ha coordinato gli sforzi di soccorso inviando ulteriori ambulanze e allestendo un Posto Medico Avanzato sul luogo dell’incidente. Il personale medico ha lavorato instancabilmente per garantire che tutti i feriti fossero valutati e trasportati in base alla gravità delle loro condizioni.

Le prime ipotesi sull’incidente suggeriscono che una folata di vento possa essere stata la causa scatenante, considerando le condizioni meteorologiche al momento dell’ormeggio. Nonostante le onde alte e le raffiche di vento, la navigazione sembrava essere consentita, ma una violenta folata ha improvvisamente fatto sbandare la nave mentre si avvicinava al molo.

Le autorità competenti avvieranno un’indagine dettagliata per determinare le cause esatte dell’incidente e per adottare eventuali misure preventive per evitare che situazioni simili si ripetano in futuro.

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