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Londra, minacce di morte ai campioni dell’Arsenal Ozil e Kolasinac: le famiglie sono scappate e loro sono sotto scorta in un luogo protetto

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Sorvegliati 24 ore al giorno, non convocati per motivi di sicurezza e ancora nascosti in un luogo segreto: non si sa ancora quando Mesut Oezil e Sead Kolasinac potranno tornare a giocare dopo le minacce di morte ricevute da una gang londinese. I due calciatori dell’Arsenal erano stati vittime di un’aggressione lo scorso 25 luglio, quando due delinquenti avevano cercato di derubarli in pieno giorno nel centro di Londra. Diretti verso un ristorante turco, in compagnia delle rispettive consorti, Ozil – alla guida della vettura – aveva cercato invano di seminare i malintenzionati.

Decisivo l’intervento di Kolasinac che – una volta arrivati a destinazione – aveva affrontato a mani nude i delinquenti, fino a metterli in fuga. Sembrava che l’episodio, filmato dalle telecamere a circuito chiuso dello stesso ristorante, dovesse chiudersi lì, invece ha avuto strascichi ancor più inquietanti. Perché evidentemente la spavalderia del difensore dell’Arsenal non e’ affatto piaciuta al gruppo malavitoso responsabile dell’aggressione, che nei giorni successivi ha inviato inequivocabili minacce ai due. Un clima intimidatorio preso sul serio da Scotland Yard che ha predisposto un servizio di sicurezza 24 ore al giorno per i due calciatori.

Che nel frattempo pero’ sono stati costretti ad interrompere gli allenamenti con i loro compagni, saltando prima l’amichevole contro il Lione quindi il debutto in Premier League contro il Newcastle. E’ stato lo stesso club londinese a dover ammettere che Oezil e Kolasinac non hanno viaggiato domenica scorsa con il resto della squadra per ragioni di sicurezza. Un clima di paura che ha spinto la moglie di Kolasinac, Bella, a fare ritorno in Germania, promettendo di non tornare piu’. Una vicenda angosciante che ha avuto ampio risalto sulla stampa britannica: oggi il Sun ha pubblicato le fotografie delle guardie private, assunte da Ozil, che pattugliano la sua villa durante la notte. Mentre e’ notizia di sabato che durante un pattugliamento, e’ stato effettuato l’arresto, nei pressi dell’abitazione di Ozil, di due uomini – Ferhat Ercan e Salaman Ekinci – ritenuti responsabili dell’aggressione di luglio. Ma perche’ i due giocatori possano riprendere la loro routine quotidiana, e quindi tornero’ a giocare, bisognera’ aspettare ancora qualche giorno.

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Cronache

Nuovo identikit per Giovanni Motisi diffuso dalla Polizia: è caccia al latitante dell’ala stragista di Cosa Nostra

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La Polizia di Stato ha diffuso il nuovo identikit di Giovanni Motisi, latitante dal lontano 1998 e inserito nell’elenco dei fuggitivi di “massima pericolosità” del “programma speciale di ricerca” del Ministero dell’Interno. Motisi è noto come uno degli ultimi grandi latitanti protagonisti della fase stragista di Cosa Nostra, e le indagini per la sua cattura sono in corso senza sosta.

Le autorità di Palermo stanno coordinando le indagini, con l’obiettivo di rintracciare e arrestare Giovanni Motisi. A tal fine, la Polizia di Stato ha adottato anche le più moderne tecnologie investigative, tra cui la tecnica della “Age progression”, che consente di elaborare un’immagine del volto dell’individuo invecchiato nel tempo.

La tecnica dell’Age progression si basa sull’analisi e l’attualizzazione di specifici profili antropometrici che caratterizzano la famiglia di appartenenza del ricercato. Utilizzando le competenze e le avanzate tecnologie del Servizio di Polizia Scientifica della Polizia di Stato, sono state rielaborate e aggiornate alcune immagini del latitante, risalenti agli anni ’80 e ’90.

Questo lavoro tecnico ha consentito di creare un nuovo identikit con alcune possibili variazioni dei tratti attuali del volto di Giovanni Motisi. Si tratta di un ulteriore sforzo per stringere il cerchio delle indagini e arrivare alla cattura del pericoloso latitante.

“Il nuovo identikit faciliterà il lavoro degli investigatori del Servizio Centrale Operativo e della Squadra Mobile di Palermo, ma potrà anche incoraggiare la collaborazione dei cittadini”, sottolineano le autorità della Polizia di Stato.

L’appello alle persone è quindi chiaro: ogni informazione che possa aiutare a individuare Giovanni Motisi e a portarlo di fronte alla giustizia è preziosa e fondamentale per garantire la sicurezza della comunità e per contrastare il fenomeno della criminalità organizzata.

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Cronache

Napoli, sequestrata nave turca con grano ucraino: conteneva sigarette di contrabbando

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Nave carica di mais e grano ucraino e sigarette di contrabbando. Carabinieri arrestano 4 persone, anche il comandante del cargo

Si tratta di una nave turca, battente bandiera panamense, dove i carabinieri della sezione operativa e radiomobile di Castellammare di Stabia hanno trovato migliaia di pacchetti di sigarette di contrabbando. Proveniente dall’Ucraina con un carico di mais e grano e attraccata nel porto di Torre Annunziata, l’imbarcazione nascondeva nella stiva circa 7000 pacchetti di sigarette di origini serbe ma destinate verosimilmente al mercato nero napoletano.

In manette il comandante della nave, un 39enne siriano di Tartus e 3 oplontini di 68, 57 e 58 anni. Questi ultimi avevano appena prelevato 500 stecche del carico (5000 pacchetti) e li avevano stipati in un’auto. Sono stati arrestati per contrabbando di tabacchi esteri.

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Esteri

Usa bloccano bozza su adesione piena Palestina all’Onu

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Gli Usa hanno bloccato con il veto la bozza di risoluzione del Consiglio di Sicurezza Onu che raccomandava l’adesione piena della Palestina alle Nazioni Unite. Il testo ha ottenuto 12 voti a favore (Algeria, Russia, Cina, Francia, Guyana, Sierra Leone, Mozambico, Slovenia, Malta, Ecuador, Sud Corea, Giappone), 2 astensioni (Gran Bretagna e Svizzera) e il no degli Stati Uniti.

La brevissima bozza presentata dall’Algeria “raccomanda all’Assemblea Generale che lo stato di Palestina sia ammesso come membro dell’Onu”. Per essere ammessa alle Nazioni Unite a pieno titolo la Palestina doveva ottenere una raccomandazione positiva del Consiglio di Sicurezza (con nove sì e nessun veto) quindi essere approvata dall’Assemblea Generale a maggioranza dei due terzi.

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